Presidenti di Giuria George Miller e
Naomi Kawase della 69esima edizione, mentre Valérie Donzelli presiederà la 55esima
Semaine de la Critique.
(foto per gentile concessione del Fesival de Cannes).
E' tutto racchiuso in un memorabile fotogramma del film del 1963 ambientato tra Roma e l’isola di Capri. La scalinata, il mare, l'orizzonte: ascesa di un uomo verso il suo sogno, in una calda luce mediterranea che vira verso una colorazione dorata. La definizione di una immagine come un ricordo senza tempo così quella utilizzata all'inizio del film di Jean Luc Godard definisce il cinema che sostituisce il nostro sguardo con un mondo in armonia con i nostri desideri.
E' tutto racchiuso in un memorabile fotogramma del film del 1963 ambientato tra Roma e l’isola di Capri. La scalinata, il mare, l'orizzonte: ascesa di un uomo verso il suo sogno, in una calda luce mediterranea che vira verso una colorazione dorata. La definizione di una immagine come un ricordo senza tempo così quella utilizzata all'inizio del film di Jean Luc Godard definisce il cinema che sostituisce il nostro sguardo con un mondo in armonia con i nostri desideri.
E così è
anche per Michel Piccoli che nel 2016, dal tetto della famosa villa caprese progettata
dallo scrittore Curzio Malaparte, aprirà il tappeto rosso del 69esimo Festival
di Cannes. E' una scelta simbolica, dal momento che ci ricorda come la realizzazione
del film - considerato da molti come uno dei migliori mai realizzato in
CinemaScope con l’interpretazione della coppia Piccoli - Bardot insieme a Fritz
Lang, con la fotografia di Raoul Coutard, la musica di Georges Delerue, etc. – abbia
influito sulla storia del cinema e della cinefilia.
Alla vigilia
del suo 70esimo anniversario dalla prima edizione, con questa scelta di essere contemporaneamente
palinsesto e con questa inequivocabile pellicola il Festival ribadisce il suo
impegno dalla sua fondazione: rendere omaggio alla storia del cinema, e ad
accogliere nuovi modi di creare e di vedere . La scalinata rappresenta una
sorta di ascensione verso l'orizzonte infinito di uno schermo cinematografico.
Il manifesto
del 69esimo Festival di Cannes è stato ideato da Philippe Savoir (Filifox)
grazie all’opera prestata da Hervé Chigioni e dal grafico Gilles Frappier.
Si delinea così
la linea che seguirà il Festival, dopo la nomina dei Presidenti di Giuria. Sappiamo
già di George Miller a presiedere la Giuria della selezione ufficiale, ma adesso
anche la sezione Cinefondation e Cortometraggi ha il suo presidente di Giuria.
Infatti con
una tempistica che solo i francesi hanno, è stata annunciata, poco prima della
presentazione dell’inaugurazione della 66esima Berlinale, la nomina del regista
australiano nonché sceneggiatore e produttore George Miller a guida della
Giuria del 69esimo Festival di Cannes che assegnerà la Palma d'Oro al termine
del prossimo festival che si terrà dal 11-22 Maggio.
Dopo aver
ricevuto l'invito da Cannes, George Miller ha commentato entusiasta: E’
assolutamente un piacere! Ritrovarsi in mezzo a questo festival alla scoperta
di tesori cinematografici provenienti da tutto il pianeta, trascorrendo il
tempo in appassionati dialoghi con gli altri membri della giuria. Per me è un
onore esserci. E verrò suonando le campane a festa!
Reduce da
Cannes lo scorso maggio con il suo nuovo Mad Max: Fury Road in una cavalcata
fantastica sugli schermi del Palazzo del Festival. Il film, presentato fuori
concorso nella Selezione Ufficiale, ha segnato il ritorno non solo del
protagonista della leggendaria saga per i milioni di fan di Max Rockatansky, ma
anche il ritorno del suo creatore, George Miller, e del cinema visionario che
lui ha inventato 30 anni fa noto in tutto il mondo. Da parte del Festival di
Cannes è stato sottolineato, annunciando la sua nomina, che il fatto segna una
volontà di omaggiare il cinema di genere in un festival. Ma soprattutto,
l’invito a un grande cuore cinefilo e a un grande essere umano.
Ma è anche interessante
la nomina della regista giapponese Naomi Kawase a presiedente della giuria
Cinéfondation e Cortometraggi.
La regista è
stata già presente nel 2015 nella sezione indipendente Un Certain Regard inaugurandola
in maniera poetica con il suo film Le Ricette della Signora Toku (An). Nell’annunciare
la nomina è stato sottolineato che ci sono alcuni registi le cui carriere sono
costantemente legate con il Festival, con tanta gioia degli organizzatori. La collaborazione
di Naomi Kawase con Cannes è iniziata nel 1997, quando appena 27enne, è
diventata la più giovane vincitrice della Camera d'Or per il suo film Suzaku
(Moe non Suzaku). La promessa di questa scoperta è stata da allora ribadita più
volte - come dimostra la partecipazione e selezione in concorso di tutta una
serie di suoi lungometraggi: Shara (Sharasojyu) nel 2003, The Mourning Forest
(Mogari no Mori) nel 2007, Hanezu (Hanezu no tsuki) nel 2011 and Still the
Water (Futatsume no mado) nel 2014.. Inoltre nel 2013 ha fatto parte della Giuria
presieduta da Steven Spielberg.
Nei suoi
film Naomi Kawase utilizza budget limitati e preferisce attori non
professionisti – segno distintivo del regista di aver iniziato nel genere
documentario, che l'ha portata alla ribalta dopo essersi diplomata alla scuola
di fotografia di Osaka. Il suo documentario del 1992 Embracing (Ni
tsutsumarete), in cui descrive la ricerca per il padre che l'ha abbandonata, e
Genpin nel 2010, in cui si esplora il tema delle donne che hanno optato per il
parto naturale, sono due esempi eccezionali.
Con The
Mourning Forest (Mogari no Mori) nel 2007, che ricevette il Grand Prix a Cannes,
la fama della regista è cresciuto ancora di più. Film dopo film, Kawase ha
sperimentato con una varietà di generi e formati e approfondito i temi
autobiografici a lei più cari: i legami familiari, il rapporto umano con il
tempo e la perdita, e una celebrazione della natura, in particolare nella sua regione
natale di Nara al centro del Giappone.
E 'stato in
questa regione che nel 2010 ha fondato il Nara International Film Festival,
dedicato a promuovere il lavoro di giovani registi - un impegno che Naomi
Kawase saprà senza dubbio sostenere durante la sua presidenza della
Cinéfondation e del Short Film.
Quando la
sua nomina è stata annunciata, Naomi Kawase ha detto: I film arricchiscono la
vita delle persone, e i loro mondi ispirano nuove possibilità. E 'un po' più di
100 anni da quando l'avvento dei film, e il suo potenziale è in continua
espansione. E’ un mezzo eccezionale che può incarnare la diversità delle
culture del mondo, e le storie raccontate nei film sono come un'altra vita che
incanta il pubblico che li vede. I cortometraggi sono estremamente difficili, in
rapporto alla questione di come una storia può essere descritta in così breve tempo,
mentre contengono anche una miriade di possibilità ancora invisibili. E tra i
film realizzati da studenti ci sarà la scoperta di un tesoro nascosto come una
pietra preziosa, che mi rende molto ansiosa di partecipare a questa giuria, come
in un viaggio di avventura.
Gilles Jacob
ha aggiunto: Dalle sue radici giapponesi, Naomi Kawase (Caméra d'or 1997)
prende la sua delicatezza estrema, i modi raffinati e l’eleganza morale. Il suo
talento di visionaria ha contribuito a generare un intelligenza cinematografica
e una sottile arte piena di mistero poetico ed elegante semplicità, convogliata
attraverso le grandi emozioni della vita e i piccoli gesti della vita quotidiana.
Quest'anno verrà a far parte della lunga serie dei grandi presidenti della
giuria della Cinéfondation e del cortometraggio, da Martin Scorsese e Abbas
Kiarostami, da Jane Campion, Hou Hsiao-hsien, John Boorman e ai fratelli
Dardenne.
Su invito del Festival, l'attore Laurent Lafitte ha
accettato di ricoprire il ruolo di maestro di cerimonie per questa 69esima edizione.
L'attore e comico presenterà la cerimonia di apertura mercoledì 11 maggio e quella
della premiazione durante la cerimonia di chiusura di domenica 22 maggio.
Laurent
Lafitte ha iniziato la sua carriera nel 1990 dopo un trionfo nello show dal
titolo "Laurent Lafitte, comme son nom l'indique", ha intrapreso la
carriera nel cinema e il teatro. Interprete di Un pensionnaire della
Comédie-Française nel 2012, nel 2011, è stato maestro di cerimonia per la 25esima
Nuit des Molières.
Ha appena
finito di girare Elle del regista olandese Paul Verhoeven e sta attualmente
lavorando nell’ultimo film Au revoir là-haut di Albert Dupontel. Lafitte sarà
anche protagonista con Uma Thurman nel cast del prossimo film di Marjane
Satrapi - un adattamento del romanzo di Romain Puértolas: "Il viaggio
straordinario del fachiro rimasto intrappolato in un armadio IKEA". Laurent
Lafitte sostituisce Lambert Wilson che per due volte ha presentato Cannes nel
2014 e nel 2015.In ultimo ricordiamo l’impegno del Festival
per le nuove leve del Cinema internazionale. Infatti con Cinéfondation Atelier il
Festival ospiterà la 12esima edizione con la quale inviterà al Festival di
Cannes 16 giovani registi i cui progetti sono stati considerati particolarmente
promettenti. Insieme a loro produttori, essi potranno incontrare potenziali
partner, un passo necessario per completare il loro progetto e avviare la
realizzazione del loro film. L'Atelier offre ai suoi partecipanti l'accesso a
co-produzioni internazionali, accelerando così il completamento del film.
Cinéfondation Atelier è stato creato nel 2005 per stimolare la
produzione cinematografica creativa e favorire la nascita di una nuova
generazione di cineasti. Finora, su 171 progetti accompagnati, 126 sono stati
rilasciati nelle sale e 18 sono attualmente in pre-produzione. Per la 12esima
edizione di Atelier, sono stati selezionati 15 progetti provenienti da 14
paesi, tra registi esordienti e non.
Dal 13 al 19 maggio, Atelier organizzerà incontri con i registi per i
professionisti dell'industria cinematografica interessati ad investire nei loro
progetti.
Di seguito l’elenco dei Livre des Projets che saranno disponibili
online a inizio aprile in www.cinefondation.com :
Abou Leila
|
Amin Sidi-Boumediène
|
Algeria
|
La Cordillera
|
Santiago Mitre
|
Argentina
|
Tantas Almas
|
Nicolás Rincón Gille
|
Colombia
|
Ni dieux ni maîtres
|
Eric Cherrière
|
France
|
Memories and my Mother
|
Aditya Vikram Sengupta
|
India
|
Marlina the murderer in four acts
|
Mouly Surya
|
Indonesia
|
Daoud’s winter
|
Koutaiba Al Janabi
|
Iraq
|
Death in Bed
|
David Volach
|
Israel
|
Sow The Wind
|
Danilo Caputo
|
Italy
|
Femme fatale
|
Kyoko Miyake
|
Japan
|
The Whole-timers
|
Bibhusan Basnet & Pooja Gurung
|
Nepal
|
Animas
|
José Ortuño
|
Spain
|
My favorite fabric
|
Gaya Jiji
|
Syria
|
Iguana Tokyo
|
Kaan Müjdeci
|
Turkey
|
The Boarding school
|
Rezan Yeşilbaş
|
Turkey
|

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