Descrizione

Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.



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domenica 14 maggio 2017

SPECIALE #CANNES70 (DAY – 3) - NEL SEGNO DELLA CONTINUITA' LA DIREZIONE ARTISTICA HA SCELTO LE GIURIE.

(foto per gentile concessione del Festival de Cannes)
A dicembre 2016, il Consiglio di Amministrazione dell'Associazione Française du Festival Internazionale del Film ha rinnovato la sua fiducia a Pierre Lescure e lo ha eletto Presidente del Festival - posto che occupa fin da Luglio 2014. In questo nuovo triennio coprirà il periodo dal 2018 al 2020  assicurare la continuità nella governance del Festival e i progetti associati. Accanto a Pierre Lescure è stato confermato anche Thierry
Frémaux come delegato generale per gestire la Manifestazione. In particolare la supervisione della selezione ufficiale. I titoli della 70ma edizione che inizia fra 3 giorni sono stati presentati a metà aprile fra mille polemiche soprattutto per la questione legata a Netfix. Della selezione parleremo nel prossimo articolo di presentazione. Qui ricordiamo la composizione della
varie Giurie che oggi sono state completate con i nomi, oltre dei Presidenti, anche dei giurati.
Ma iniziamo dal Poster per il 70mo anniversario per il quale è stata scelta l’icona del Cinema Italiano Claudia Cardinale in una danza frenetica! "Sono onorata e orgogliosa di essere la bandiera per il 70 ° Festival de Cannes", ha aggiunto Claudia Cardinale, e sono felice della scelta di questa foto. È l'immagine che io stessa ho del Festival, di un evento che illumina tutto intorno. Di quella danza sui tetti di Roma nel 1959, nessuno ricorda il nome del fotografo ... anche io lo ho dimenticato. Ma la foto mi ricorda le mie origini, e del tempo in cui non immaginavo che avrei  salitoi gradini della sala cinematografica più famosa al mondo.
Felice anniversario!' Non sono mancate le polemiche per il ritocco effettuato alla foto originale, alle quali ha risposto la diretta interessata: È un manifesto che, oltre a rappresentarmi, rappresenta una danza, un volo. Questa immagine è stata ritoccata per accentuare l'effetto della grazia e per trasformarmi in un sogno. La preoccupazione per il realismo non è in una immagine, e come convinta femminista, non vedo alcuna mancanza di rispetto ai corpi femminili. Ci sono molte cose più importanti da discutere nel nostro mondo. Questo è solo cinema, non dimentichiamolo.
Per quanto riguarda la Madrina del Festival, l’invito del Festival de Cannes, è stato accettato dall'attrice italiana MONICA BELLUCCI. Il legame dell’attrice con il Festival de Cannes risale al 2000, interprete nel film  Under Suspicion di Stephen Hopkins. Tornò a Cannes due anni dopo con il vaporoso Irréversible di Gaspar Noé che ha affascinato la Croisette con la sua indimenticabile polemica. Ma è stata anche membro della Giuria nel 2006 sotto la presidenza di Wong Karwai. Negli anni successivi, è tornata a Cannes per la Selezione Ufficiale con il Sangue Sangue di Marco Tullio Giordana e Non Guardare Indietro di Marina de Van. Nel 2014, è tornata sulla Croisette per presentare Le meraviglie della regista italiana Alice Rohrwacher, che ha vinto il Gran Premio della Giuria. Interprete  per registi prestigiosi tra i quali Bertrand Blier, Danièle Thompson, Francis Ford Coppola, Terry Gilliam, Mel Gibson, Sam Mendes e Spike Lee. Recentemente ha preso parte alla terza stagione di Twin Peaks di David Lynch, Bellucci compare anche nell'ultimo film di Emir Kusturica La via Lattea  dove ha superato se stessa. Prima di lei il ruolo di Maestro delle Cerimonie era stato ricoperto dall’ attore e comico francese Laurent Lafitte, per il 69 ° Festival, preceduto da Lambert Wilson e da Audrey Tautou.
Come sappiamo La Giuria della Selezione ufficiale della 70ma edizione è
presieduta dall'ICONA FIAMMEGGIANTE DEL CINEMA SPAGNOLO REGISTA E SCENEGGIATORE DI FAMA MONDIALE PEDRO ALMODÓVAR. Questi, rispondendo all'invito di Pierre Lescure e Thierry Frémaux, ha detto: 'Sono molto felice di celebrare il 70 ° anniversario del Festival di Cannes da una posizione privilegiata. Sono grato, onorato e un po’ sopraffatto. Sono consapevole della responsabilità di essere il presidente della giuria e spero di essere all'altezza del lavoro. Posso solo dirvi che mi dedicherò anima e corpo, a questo compito, che è sia un privilegio che un piacere.' Nei suoi film pieni di fisicità e con un grande cuore, una troupe di attori segue fedelmente il regista e dà vita a suoi personaggi meravigliosamente umani, tra cui Penélope Cruz, Marisa Paredes, Antonio Banderas, Rossy de Palma, Javier Bardem, Javier Cámara, Carmen Maura e Victoria Abril. Sotto la presidenza del regista spagnolo Pedro Almodóvar, LA GIURIA PER I 70 FESTIVAL DE CANNES
sarà composta da otto figure chiave dell'industria cinematografica provenienti da tutto il mondo. Quattro donne e quattro uomini che lo coadiuveranno nella scelta dei vincitori. La regista, sceneggiatrice e produttrice tedesca Maren ADE, l’attrice e produttrice statunitense Jessica CHASTAIN, la cinese FAN Bingbing, l’attrice, sceneggiatrice e cantante francese Agnès JAOUI, Il regista, sceneggiatore e produttore-coreano PARK Chan-wook, l’attore, produttore e musicista americano Will SMITH, il nostro grande regista e sceneggiatore Paolo SORRENTINO, ed infine il compositore francese Gabriel YARED. Vogliamo soffermarci su Paolo Sorrentino ricordando che tutti i suoi film ad eccezione di Youth è stato ospite del Festival di Cannes al quale è molto legato.
A presiedere la Giuria di THE CINÉFONDATION e SHORT FILMS  è stato
chiamato CRISTIAN MUNGIU, già membro della giuria presieduta da di Steven Spielberg nel 2013. Il regista, sceneggiatore e produttore segue le orme di Naomi Kawase, Abderrahmane Sissako, Abbas Kiarostami e Jane Campion. Come rappresentante eminente della nuova ondata rumena, Cristian Mungiu gode di una lunga e brillante storia con il Festival. Dopo aver vinto la Palma con il suo secondo lungometraggio, 4 mesi, 3 settimane e 2 giorni, ha continuato a ottenere premi per la sceneggiatura e la migliore attrice per Beyond the Hills e il premio Best Director per Baclaureat. La filmografia di questo regista socialmente impegnato è stata ampiamente acclamata da varie giurie perché offre una visione così comprensibile e precisa della società rumena, che si mischia in un messaggio universale. Le sue opere ambiziose usano il bisturi per descrivere la natura umana e lo trattano con rara intelligenza: una dolce satira sui sogni dei giovani rumeni nel periodo postcomunista. "Cristian Mungiu è un membro glorioso di quella scuola rumena proposta da Thierry Frémaux già nel 2000", afferma Gilles Jacob, presidente della Cinéfondation. Da parte sua, la prima reazione di Cristian Mungiu è stata: Il valore e l'originalità non hanno mai raggiunto un facile riconoscimento nel cinema. Ed è ancora più difficile riconoscere il valore e l'originalità dei registi molto giovani. Ma la Cinéfondation è conosciuta per essere riuscita a fare proprio questo compito. La Cinéfondation ha sempre dato ai giovani direttori l'aiuto e il riconoscimento necessari all’inizio della loro carriera, affinché possano esprimersi con coraggio e trovare la propria via. È un impegno nel quale sono orgoglioso di farne parte. La  giuria SHORT FILMS & CINÉFONDATION assegnerà I premi a tre dei sedici film realizzati da altrettanti studenti di scuole di cinema selezionati nella Cinéfondation selection. Inoltre assegnerà la Palma d’Oro tra i 9 corti in concorso. Oltre al Presidente Cristian MUNGIU fanno parte della giuria l’attrice francese Clotilde HESME, il regista e sceneggiatore statunitense Barry JENKINS Director, l’altro regista e sceneggiatore, nonché produttore di Singapore Eric KHOO e la
regista, sceneggiatrice e produttrice greca Athina Rachel TSANGARI. Sempre in abito di Cinefondation segnaliamo L'ATELIER 2017 che ospita quest'anno per la sua tredicesima edizione e inviterà 15 registi i cui progetti sono stati considerati particolarmente promettenti. Insieme ai loro produttori, potranno incontrare potenziali partner, un passo necessario per completare il loro progetto e iniziare la produzione del loro film. L'Atelier offre ai suoi partecipanti l'accesso a coproduzioni internazionali, accelerando così il completamento del film. L'Atelier è stato ideato nel 2005 per stimolare la produzione cinematografica creativa e incoraggiare una nuova generazione di registi emergenti. Finora, su 186 progetti sostenuti, 145 sono stati completati e 14 sono attualmente in pre-produzione.
Invece SANDRINA KIBERLAIN presiede la giuria del Premio Camera d’Oro rivolta ad opere prime presentate nella Selezione Ufficiale, nella Quinzaine dei
Realisateur e nella Semaine de la Critique. Attrice con alle spalle una carriera di 25 anni e con circa 40 film diretti da registi come Éric Rochant, Laetitia Masson ha lavorato anche con grandi protagonisti come Benoît Jacquot, Claude Miller, Nicole Garcia e André Téchiné. E’ stata pure membro nella giuria di Cannes nel 2001. Il primo film. “La prima volta. Questo è stato vero per Woody Allen, Jacques Demy, Truffaut, Scorsese e tutti i filmmaker che hanno cambiato la nostra vita, ci ha ispirato, ha spinto le nostre emozioni e talvolta ha offerto un senso di direzione. E oggi sono onorata e entusiasta di scoprire nuovi registi. Posso già immaginare il mio senso di orgoglio e delizia quando nei prossimi anni un film visto da me e dalla mia "giuria" riceverà lodi e potrò dire: "Ero lì ... li ho visti arrivare. A Cannes. Alla
Caméra d'or ... nel 2017 " La Kiberlain è stata preceduta da registi come di Wim Wenders, Tim Roth, Abbas Kiarostami e più recentemente Agnès Varda e Sabine Azéma. Ricordiamo pure che dall 1978 il premio è andato a Stranger than Paradise di Jim Jarmusch (1984), Suzaku di Naomi Kawase (1997), Il pallone bianco di Jafar Panahi (1995), Hunger di Steve McQueen (2008) e Beasts of the Southern Wild di Benh Zeitlin (2012). Lo scorso anno, Houda Benyamina ha vinto la Caméra d'or per il suo film Divines selezionato  , nella Quinzaine dei Realisateur. I membri che coadiuvano la Kiberlain sono i francesi Elodie BOUCHEZ, attrice, Guillaume BRAC, regista e produttore, Thibault CARTEROT, Fabien GAFFEZ (SFCC), scrittore e critico e il produttore svizzero Michel MERKT.
Un’altra donna l’attrice americana Uma THURMAN presiede la giuria di UN
CERTAIN REGARD. Debuttante ad appena 17 anni in Dangerous Liaison" di Stephen Frears e nelle "The Adventures of Baron Munchausen" di Terry Gilliam. È diventata la musa di Quentin Tarantino, in Pulp Fiction (Palme d'or vincitore, 1994) e in Kill Bill (volumi 1 e 2), entrambi presentati al Festival de Cannes. Da allora, Uma Thurman ha lavorato con molti registi, tra cui Andrew Niccol; Woody Allen; Roland Joffé e Ethan Hawke. E’ stata membro della giuria diretta da Robert De Niro nel 2011. La Giuria di UN Certain Regard è composta, oltre che dall Thurman, dal regista egiziano Mohamed DIAB, dall’attore francese Reda KATEB, dal regista belga Joachim LAFOSSE, e dal direttore artistico del Karlovy Vary International Film Festival Karel OCH
Passiamo infine alle sezioni collaterali indipendenti., iniziando dalla 56 ° edizione de la Settimana della Critica la quale onora il cinema brasiliano affidando la presidenza del suo giuria ad uno dei registi di maggior talento della sua generazione, Kleber Mendonça Filho. Dopo il suo magnifico esordio con Le bruits de Recife, ha trionfato all'ultimo Festival di Cannes con Acquario film presentato nella competizione ufficiale. E’ stato proclamato il miglior film straniero dell'Unione Francese of Film Critics. La giuria è costituita, oltre che da Kleber Mendonça Filho, da Diana Bustamante Escobar (produttore e direttore artistico del Festival di Cartagena, Colombia), Eric Kohn (direttore di Indiewire, Stati Uniti d'America), Hania Mroué (Direttore del Cinema Metropolis, Libano) e Niels Schneider (attore, vincitore del César come miglior promessa, Francia). In passato, dalla Settimana della Critica sono stati scoperti registi come Rebecca Zlotowski, Jeff Nichols, Myroslav Slaboshpytskiy, David Robert Mitchell, e i più recenti Santiago Mitre (Paulina) Oliver Laxe (Mimosas) e Julia Ducournau (Grave). Ricordiamo che La Semaine de la Critique dal 2014, ha
sostenuto 10 filmmaker selezionati come parte del concorso di shorts nella loro transizione ai lungometraggi. Questi 10 registi sono selezionati tra più di 1.500, da un comitato composto da critici cinematografici. Questa selezione si basa sull'idea che attraverso ciascuno di questi film possiamo vedere la personalità di un regista con l'ambizione di esprimersi in un formato di lungometraggio. I 10 direttori sono innanzitutto invitati a Cannes a presentare i loro cortometraggi a La Semaine de la Critique e poi a Parigi a dicembre a partecipare al programma Next Step, durante il quale vengono consultati e sostenuti nello sviluppo dei loro lungometraggi. Quest’anno si prepara la 3ª CLASSE di Next Step. Organizzato in collaborazione con il TorinoFilmLab, Next Step è un workshop di formazione della durata settimanale che offre ai filmmakers francesi e internazionali l'opportunità di approfittare dei consigli di consulenti (sceneggiatori, registi e produttori) sulle loro sceneggiature o idee cinematografiche e l'esperienza di Rappresentanti del settore (agenti di vendita, distributori) al fine di definire una strategia di sviluppo adeguata. Include anche un seminario di mezza giornata dedicato alle colonne sonore originali, organizzate con la Società degli Autori, i Compositori e gli Editori della Musica (SACEM). Permette ai registi di partecipare ad una masterclass per incontrare sei giovani compositori francesi di talento selezionati allo scopo. Alla fine del workshop i 10 registi avranno l'opportunità di incontrare i produttori francesi alla ricerca di coproduzioni. Tra i 19 filmmakers sostenuti nelle ultime due edizioni di Next Step, otto hanno effettivamente sono passati ai lungometraggi e sono attualmente in pre-produzione o in fase di ripresa del loro primo lungometraggio.
Al riguardo ricordiamo la collaborazione fra Cannes e la Berlinale che con quattro film supportati dal World Cinema Fund (WCF) di Berlino sono stati invitati a partecipare al programma del Festival di Cannes: I Am Not a Witch by Rungano Nyoni (Berlinale Talents alumnus) - Zambia / France / United Kingdom / Germany presentato da La Quinzaine des Réalisateurs; Los perros by Marcela Said – Chile / France / Argentina presentato dalla  Semaine de la Critique; Aala kaf ifrit (Beauty and the Dogs) by Kaouther Ben Hania – Tunisia / France / Germany e En attendant les hirondelles von Karim Moussaoui – Algeria / France / Germany selezionati per  Un Certain Regard
Sempre in abito della Semaine de la Critique siamo orgogliosi che Il film Sicilian Ghost Story, opera seconda dei palermitani Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, sostenuta dalla Sicilia Film Commission, sia il film d’apertura della 56esima edizione della al Festival di Cannes. Siamo particolarmente contenti di un riconoscimento così importante, inaugurare la Semaine de la Critique è un onore solitamente destinato a film francesi - dichiara Anthony Emanuele Barbagallo, Assessore al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana che ha cofinanziato il film attraverso la Sicilia Film Commission, nell'ambito del programma Sensi Contemporanei.  Charles Tesson: «Antonio Piazza e Fabio Grassadonia aprono la Semaine de la Critique del Festival di Cannes con un incredibile film, incrocio di generi diversi, che combina sguardo politico, fantasia e storia d’amore, con potente maestria. Come diceva Leonardo Sciascia, "La Sicilia è tutta una fantastica dimensione e non ci si può star dentro senza fantasia".  La collisione fra un piano di realtà e un piano fantastico ci ha fatto riconoscere gli elementi che da tempo avevamo davanti agli occhi: un fantasma e la colpa di un mondo che sopprime bambini, raccontano i registi.  Elementi per una ghost story. Una ghost story siciliana e, in quanto tale, sul piano di realtà, favola nera. Una ghost story siciliana e, in quanto tale, sul piano fantastico, favola d’amore».
Per La Quinzaine des Réalisateurs ci soffermiamo sul POSTER 2017 che il direttore artistico Édouard Waintrop così definisce e ci esorta: Per essere trasportati da un sogno  che è una delle cose che il cinema fa meglio, il cinema ci porta fuori dal nostro contesto anche se si fermi ad una realtà più dura, quando la narrazione è drammatica e tragica, proprio come questo poster, costruito intorno ad una superba immagine del grande fotografa messicana Graciela Iturbide, Ritratto del mondo, che da decenni ci ha trasportato dal paradiso al purgatorio e ritorno e ha trasformato il nostro mondo con l'occhio.  In Italia, ha catturato questo segno, Sogno, il sogno, che vale un programma, quello che speriamo per La Quinzaine des Réalisateurs. Venite a sognare con noi ... "
Nell’ambito della manifestazione, come ogni anno verrà assegnata inoltre La carrozza d'oro che quest'anno va a Werner Herzog in una giornata interamente dedicata al regista tedesco.Dal 2002 i registi della SRF hanno infatti  deciso di onorare uno dei loro durante la notte del Quinzaine des réalisateurs di apertura. Questo premio distingue un regista per le qualità innovative dei suoi film, per la sua audacia e l'intransigenza nella gestione e nella produzione. Nelle edizioni precedenti sono stati premiati rispettivamente: 2016 Aki KAURISMAKI, 2015 JIA ZHANGKE, 2014 Alain RESNAIS, 2013 Jane CAMPION, 2012 Nuri Bilge CEYLAN, 2011 Jafar PANAHI, 2010 Agnes VARDA, 2009 Naomi KAWASE, 2008 Jim JARMUSCH, 2007 Alain CAVALIER, 2006 David CRONENBERG, 2005 Ousmane SEMBENE, 2004 Nanni MORETTI, 2003 Clint EASTWOOD e nel 2002 Jacques ROZIER.

mercoledì 8 giugno 2016

TORNA L’APPUNTAMENTO CON “LE VIE DEL CINEMA DA CANNES A ROMA”

DALL’8 AL 12 GIUGNO NELLE SALE EDEN, FIAMMA E QUATTRO FONTANE
IN PROGRAMMA ANCHE LA PALMA D’ORO I, DANIEL BLAKE
Come ogni anno torna l’appuntamento con “Le Vie del Cinema Da Cannes a Roma”, rassegna cinematografica organizzata dall’Anec Lazio, che rientra nel più ampio progetto de “Il Cinema attraverso i Grandi Festival”.
L’iniziativa organizzata da ANEC LAZIO in collaborazione con REGIONE LAZIO e con CITYFEST | FONDAZIONE CINEMA PER ROMA, patrocinata da ROMA CAPITALE, porta dall’8 al 12 giugno nei cinema EDEN, FIAMMA e QUATTRO FONTANE una vetrina di film selezionati al 69° Festival di Cannes dal Concorso, dalla Quinzaine des Réalisateurs da sempre laboratorio di nuovi autori e dalla Semaine de la Critique, tutti rigorosamente in versione originale con sottotitoli in italiano.
La collaborazione con la Regione Lazio e, per il secondo anno consecutivo, con la Fondazione Cinema per Roma, indica il riconoscimento condiviso del valore sociale e culturale di questa iniziativa. Negli anni “Cannes a Roma” ha saputo accrescere l’affetto e l’interesse degli spettatori, divenendo fiore all’occhiello nel panorama degli eventi culturali più attesi nella Capitale.
Quest’anno, inoltre, eccezionalmente la rassegna coinvolgerà anche Latina (multisala Oxer), Terracina (multisala Rio) e Trevignano (cinema Palma), estendendo l’offerta culturale oltre i confini di Roma, al territorio regionale.
Tra i film in programma alcuni dei titoli più amati del panorama cinematografico internazionale, vincitori di premi e riconoscimenti importanti.
Dal Concorso spicca tra tutti la Palma d’oro I, Daniel Blake di Ken Loach; Juste la fin du monde del giovane Xavier Dolan, vincitore del Grand Prix de la Jury e del Premio Ecumenico; Bacalaureat del rumeno Cristian Mungiu, vincitore ex aequo del Premio per la Regia. Non meno attesi altri titoli come Aquarius del brasiliano Kleber Mendonça Filho, con una magnifica Sonia Braga; Sieranevada di Cristi Puiu ed infine The Salesman, dell’iraniano Asghar
Farhadi, che a Cannes ha conquistato il premio per la migliore sceneggiatura e quello per la migliore interpretazione maschile di Shahab Hosseini.Ricco anche il programma dei titoli provenienti dalla Quinzaine, con Divines della giovane regista franco-marocchina Houda Benyamina, vincitore del premio Camera d’or per il miglior film d’esordio; Dog Eat Dog di Paul Schrader; L’Effet Aquatique film postumo della cineasta franco islandese Solveig Anspach, vincitore del premio SACD ai film in lingua francese. E ancora, il film animato Ma vie de Courgette di Claude Barras; il thriller Mean Dreams del
canadese Nathan Morlando e Neruda di Pablo Larraín. La rassegna continua con Tour de France del regista francese Rachid Djaïdani con Gerard Depardieu; Two Lovers and a Bear del canadese Kim Nguyen; Wolf and Sheep firmato dalla prima regista afghana giunta a Cannes, Sharbhanoo Sadat, vincitore dell’Art Cinema Award e Poesia Sin Fin, l’ultimo film del grande Alejandro Jodorowsky.
Per la Semaine de la critique, infine, l’italiano I giorni felici verranno presto, secondo lungometraggio di Alessandro Comodin.
Anche per questa edizione sono previste presentazioni di film da parte di alcuni critici cinematografici.
Il programma completo della manifestazione è disponibile online sul sito dell’Anec Lazio www.aneclazio.it , mentre per tutti gli aggiornamenti durante la rassegna, basta consultare la pagina Facebook dell’evento: Le Vie del cinema da Cannes a Roma.
INGRESSI: intero 7 euro, ridotto 6 euro per over 65, studenti universitari e iscritti al SNCCI, Fidelity card: ogni 5 ingressi 1 in omaggio

mercoledì 25 maggio 2016

Special Cannes 2016: gli italiani fuori dai Palmares ed a sorpresa vince Loach

da Cannes Luigi Noera (foto per gentile concessione del Festival di Cannes)
Se l’anno scorso i cineasti italiani (e che cineasti) avevano raccolto le briciole, quest’anno l’Italia è rimasta a bocca asciutta. Sebbene il pubblico di Cannes abbia apprezzato sia Fai Bei Sogni di Marco Bellocchio che Fiore di Claudio Giovannesi, il divario con le altre pellicole in concorso nella stessa sezione autonoma non era obbiettivamente colmabile. Comunque sia andiamo alle star collaudate che sono state premiate dalla giuria del 69esimo Festival di Cannes, presieduta da George Miller, che oltre a premiare le quote ha omaggiato la Francia rappresentata da Oliver Assays. In calce riportiamo le nostre prime impressioni sotto forma di gradimento.

Durante la cerimonia di premiazione svoltasi domenica 22 maggio sono stati
annunciati i nomi dei  vincitori dei Palmares 2016. Laurent Lafitte ha accolto i vincitori e gli ospiti che hanno consegnato loro i Palmares sul palco del Grand Théâtre Lumière, mentre l'attore americano, Mel Gibson, ha avuto l'onore di consegnare la Palma d'oro al migliore film dei 21 in concorso e l'attore francese, Jean-Pierre Léaud, ha ricevuto da Arnaud Desplechin la Palma d'oro ad honorem.
Al termine della cerimonia di premiazione a chiudere questa edizione 2016 del Festival è stata la pellicola Palma d'oro
I, DANIEL BLAKE di Ken Loach
 
Ma ecco i premi della selezione ufficiale:
LUNGOMETRAGGI
Palma d'oro I, Daniele BLAKE di Ken Loach
Gran Premio JUSTE LA FIN DU MONDE di Xavier Dolan
Premio per la migliore regia ex-aequo Cristian Mungiu per  Bacalaureat e Olivier Assayas per PERSONAL SHOPPER
Premio migliore sceneggiatura a Asghar Farhadi per FORUSHANDE (The Salesman)
Premio della Giuria ad American Honey di Andrea Arnold
Premio migliore attrice a Jaclyn JOSE in MA 'ROSA di Brillante Mendoza
Premio miglior attore a Shahab Hosseini in FORUSHANDE (The Salesman) di Asghar Farhadi
Inoltre i Premi della Giuria Ecumenicale sono andati a Xavier Dolan, Andrea Arnold e Ken Loach, mentre il Premio della Giuria FIPRESCI è andati Maren ADE per Toni Erdman.
CORTOMETRAGGI
Palma d'oro TIMECODE di Juanjo GIMENEZ
Menzione speciale a Un MOCA QUE DANÇOU COM O DIABO (The Girl Who Danced With the Devil) di João Paulo MIRANDA MARIA
La CAMÉRA D’OR alla migliore opera prima è andata a DIVINES di Houda BENYAMINA presentato nella sezione autonoma Quinzaine des Realisateurs, la Giuria del CST ha inoltre assegnato il VULCAN AWARD OF THE TECHNICAL ARTIST a Seong-HIE RYU, per la direzione artistica svolta con grande ispirazione del film MADEMOISELLE (Agassi) di Park Chan-wook.
 
Ricordiamo anche i premi della sezione collaterale Un Certain Regard assegnati il giorno precedente dalla giuria presieduta dall’attrice svizzera Marthe Keller:
Premio Un Certain Regard a HYMYILEVÄ MIES  (Il giorno più bello nella vita di Olli Mäki) di Juho Kuosmanen
Premio della Giuria a Fuchi NI Tatsu (Harmonium)  di Fukada Kôji
Premio per la miglior regia a Matt Ross per CAPITAN FANTASTIC
Premio per la migliore sceneggiatura a  Delphine Coulin e Muriel Coulin per VOIR DU PAYS
Premio Speciale Un Certain Regard a La Tortue ROUGE di Michael Dudok de Wit
Premio della Giuria FIPRESCI a Bogdan MIRICA per CAINI.
 
Mentre la Giuria Cinéfondation e Short Films presieduta da Naomi Kawase, ha assegnato i seguenti premi 2016 Cinéfondation la cui selezione di 18 film di studenti sono stati scelti tra 2.350 pellicole provenienti da 548 scuole cinematografiche del mondo, durante una cerimonia al Teatro Buñuel, che è stata seguita dalla proiezione del film vincitore.
Primo premio a ANNA di Or Sinai - The Sam Spiegel Film & TV School, Israele
Secondo premio a IN THE HILLS di Hamid Ahmadi - The London Film School, UK
Terzo premio ex equo a A NYALINTÁS NESZE  di Nadja Andrasev -  Moholy-Nagy University of Art and Design, Ungheria e a LA CULPA, PROBABLEMENTE di Michael Labarca - Universidad de Los Andes, Venezuela
Quanto ai premi della Giuria della 55esima Semaine de la Critique con presidente Valérie Donzelli:
Nespresso Grand Prize a MIMOSAS di Oliver Laxe
France 4 Visionary Award ad ALBÜM di Mehmet Can Mertoğlu
Leica Cine Discovery Prize for short films a PRENJAK di Wregas Bhanuteja
Premi dei Partner:
Gan Foundation Award for Distribution a  Sophie Dulac, Francia per ONE WEEK AND A DAY (SHAVUA VE YOM) di Asaph Polonsky
SACD Award a Davy Chou and Claire Maugendre co-sceneggiatori di DIAMOND ISLAND
Canal+ Award short films a L'ENFANCE D'UN CHEF di Antoine de Bary
 
Nella selezione autonoma della Quinzaine des Realisateur sono stati assegnati i seguenti premi minori:
Art Cinema Award : Wolf and Sheep di Shahrbanoo Sadat
Prix SACD : L’Effet aquatique di Sólveig Anspach
Menzione speciale a Divines di Houda Benyamina
Label Europa Cinemas a Mercenaire di Sacha Wolff
Prix Illy ad un du courtometragggio : Chasse royale di Lise Akoka & Romane Gueret
Menzione speciale a Zvir (The Beast) di Miroslav Sikavica. Il Premio della Giuria FIPRESCI è andato a Julia DUCOURNAU per Grave.
Infine una notizia sulla Palma Queer 2016 che è andata al documentario  Les vies de Thérèse (Quinzaine des Réalisateurs) di Sebastien Lifshitz, mentre la Short Queer Palm è stata assegnato al corto GABBER LOVER, regia di Anna CAZENAVE-CAMBET (Cinéfondation). Dopo tante discussioni, la giuria ha deciso all'unanimità di assegnare il Queer Palm a due film che illustrano come due donne, una adolescente e l'altra in punto di morte- hanno lottato e sono riuscite a plasmare la propria vita.
 
Ma passiamo alla valutazione delle pellicole. Per quello che ci riguarda, avendo visto tutti i film in competizione, ad eccezione del film di Alain Guiraudie (Francia) Rester Vertical, ecco la nostra personale classifica, nella quale abbiamo aggiunto alla fine i film fuori concorso visti in ordine di gradimento:
1.     Ma’ Rosa (Brillante Mendoza, Filippine)
2.     It’s Only the End of the World (Xavier Dolan, Canada)
3.     American Honey (Andrea Arnold, UK)
4.     The Salesman (Asghar Farhadi, Iran)
5.     Ma Loute (Bruno Dumont, Francia)
6.     Bacalaureat (Cristian Mungiu, Romania)
7.     I, Daniel Blake (Ken Loach, UK)
8.     Paterson (Jim Jarmusch, US)
9.     Aquarius (Kleber Mendonça Filho, Brasile)
10.           The Handmaid (Park Chan-wook, Sud Corea)
11.           Toni Erdmann (Maren Ade, Germania)
12.           Sieranevada (Cristi Puiu, Romania)
13.           Personal Shopper (Olivier Assayas, Francia)
14.           Julieta (Pedro Almodóvar, Spagna)
15.           Mal de Pierres (Nicole Garcia, Algeria)
16.           The Unknown Girl (Luc and Jean-Pierre Dardenne, Belgio)
17.           Elle (Paul Verhoeven, Francia)
18.           Loving (Jeff Nichols, US)
19.           The Neon Demon (Nicolas Winding Refn, US)
20.           The Last Face (Sean Penn, US) che resta in assoluto il più brutto film!

Per Special screenings il poetico Le Cancre
(Paul Vecchiali, Francia) e il gang movie Chouf (Karim Dridi, Francia), per Midnight screenings, in ordine di gradimento, il doc Gimme Danger
(Jim Jarmusch, US) e Blood Father (Jean-François Richet, Francia.
Per quanto riguarda la selezione a latere Un Certain Regard, la nostra visione si è limitata ad un terzo delle pellicole che riportiamo in ordine di gradimento:
1.     La Tortue Rogue (Michael Dudok de Wit, Paesi Bassi)
2.     Fuchi Ni Tatsu (Kôji Fukada, Giappone)
3.     After the Storm (Kore-eda Hirokazu, Giappone)
4.     Me’Ever Laharim Vehagvoat (Eran Kolirin, Israele)
5.     Varoonegi (Behnam Behzadi, Iran)
6.     Voir du Pays (Delphine Coulin and Muriel Coulin, Francia)
7.     La Larga Noche De Francisco Sanctis (Francisco Márquez & Andrea Testa)
E quindi avendo tralasciato le rimanenti pellicole tra le quali sia Caini (Bogdan Mirică), sia Captain Fantastic (Matt Ross, US) hanno invece vinto. Ricordiamo che in questa sezione era pure presente il film italiano Pericle Il Nero di Stefano Mordini con un appaluditissimo Scamarcio.
Dei film visti delle sezioni autonome Quinzaine e Semaine della Critique rispettivamente solamente Diamond Island (Davy Chou) è stato premiato. Infatti per la Quinzaine abbiamo visto in ordine di gradimento:
1.     Tour de France (Rachid Djaïdani)
2.     Dog Eat Dog (Paul Schrader)
3.     Neruda (Pablo Larraín)
Mentre i premi sono andati a Divines (Houda Benyamina), Les Vies de Thérèse (Sébastien Lifshitz), Mercenaire (Sacha Wolff) e a Wolf and Sheep (Shahrbanoo Sadat).
Per la Settimana della Critica abbiamo visto oltre a Diamond Island (Davy Chou), anche l’irrisolto A Yellow Bird (K Rajagopal) e il film fuori concorso Verranno Tempi più Felici del pretenzioso Alessandro Comodin. I premi sono invece andati a Albüm (Mehmet Can Mertoğlu), L’Effet aquatique (Sólveig Anspach), Raw (Julia Ducournau), Mimosas (Oliver Laxe) e a One Week and a Day (Asaph Polonsky).
Probabilmente alcuni di questi ultimi saranno ripresi dalla consueta Rassegna di giugno Cannes a Roma.


Il Festival di Cannes offre inoltre opportunità di mostrare in anteprima nuove produzioni in ambito del Marche du Film. Una di queste che ha avuto un buon successo è la produzione asiatica su un leggendario eroe del lontano Oriente BILAL.
Pochi ne parlano ma, accanto al Festival di Cannes, nella vicinissima Chiesa di Notre Dame de Bon Voyage si svolge un Festival piccolino e nello stesso tempo grande Il Festival Sacro della Bellezza, arrivato alla terza edizione. Quest’anno uno dei promotori, l’amatissimo attore Michael Lonsdale, ci ha commosso con la sua interpretazione della Via Crucis. Con questa menzione vogliamo ringraziarlo.

sabato 21 maggio 2016

Special Cannes 2016: Aspettando la Palma d’Oro, delude Nicolas Winding Refn, entusiasma la platea FArhadi e il suo The Salesman


da Cannes Luigi Noera– Sabato 21 Maggio (DAY 11) – foto per gentile concessione del Festival de Cannes

Ci siamo quasi alla conclusione della piu’ bella kermesse festivaliera. In quest'ultimi tre giorni delle proiezioni in concorso sono passati gli ultimi sei film:
Bacalaureat di Cristian Mungiu -Romeo, un medico di una piccola città in Transilvania, fa di tutto per la figlia, Eliza, perche’ vada a studiare in un'università inglese. Un thriller con alcuni buchi forse voluti dal regista.
JUSTE LA FIN DU MONDER di Xavier DOLAN – Un film sulla difficolta’ di comunicare in famiglia. Il regista ripete il tema della pazzia. Una piece teatrale con un suo valore, ma che non colpisce lo spettatore.
THE LAST FACE di Sean PENN – Una storia d’amore ambientata durante la guerra fratricida in Liberia, paese africano devastato dalla guerra fra il dottor Miguel Leon, medico umanitario, e la dottoressa Wren Petersen, direttrice di una ONG.
E’ veramente scandaloso che un film commerciale approfitti della sofferenza di milioni di africani.
THE NEON DEMON di Nicolas Winding Refn – Un noir psichedelico su una ragazza che è andata a L.A. Il suo sogno è di diventare modella. La sua ascesa e la sua purezza suscitano la gelosia e l'invidia di alcune ragazze.
ELLE di Paul Verhoeven – Anche questo è un noir dai risvolti burleschi con una deliziosa Huppert.
Ed infine l’ultimo film in concorso FORUSHANDE (The Salesman) di Asghar Farhadi – un film noir che si specchia nel piu’  celebre Death of a Salesman di Arthur Miller. L’operazione riesce bene all’iraniano che cosi’ mette una ipoteca sulla Palma d’Oro. E’ proprio vero che gli ultimi saranno i primi!


Fuori Conconrso del doc rock blues GIMME DANGER, il nuovo film di Jim Jarmusch, racconta la saga dei Stooges, una delle più grandi rock band di tutti i tempi.
E' pure il giorno della cerimonia di premiazione e di chiusura della rassegna collaterale Un Certain Regard con la proiezione del film vincitore. Ovviamente noi tifiamo per  PERICLE IL NERO (PERICLES) di Stefano MORDINI, ma ci sono altri film che potrebbero ambire al premio come ad esempio il poetico UMI YORIMO MADA FUKAKU (DOPO LA TEMPESTA) di KORE-EDA Hirokazu - Il cineasta giapponese ci regala una pagina lirica del concetto di famiglia. Stori delicatissima da gustare dall'inizio alla fine. Vedremo.