Descrizione

Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.



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venerdì 7 aprile 2017

RENDEZ-VOUS NUOVO CINEMA FRANCESE VII EDIZIONE ROMA, 5 - 9 aprile 2017

E' iniziata mercoledì 5 aprile la Kermesse francese a Roma ed in varie città italiane. Ospiti del festival: OLIVIER ASSAYAS, EDOUARD BAER, LUCAS BELVAUX, CLOTILDE COURAU, LOUIS GARREL, MIA HANSEN-LØVE, ANTONIN PERETJATKO, MARTIN PROVOST, THOMAS KRUITHOF, DIANE KRUGER, NICOLAS SILHOL, CLAIRE SIMON, REBECCA ZLOTOWSKI, accompagnati dalla delegazione di UniFrance con la Direttrice Generale, Isabelle Giordano, il Presidente, Jean-Paul Salomé, Gilles Renouard (Vice Direttore generale) e Maria Manthoulis (Responsabile dei festival e degli artisti).
Come ogni anno, il viaggio attraverso le storie e i volti del cinema francese contemporaneo parte dalla Capitale per poi toccare, con focus e artisti, le città di Napoli, Palermo, Bologna, Torino, Firenze, Milano. Iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, la manifestazione è realizzata dall’Institut français Italia, co-organizzata con UniFrance, in collaborazione con l’Institut français Centre Saint-Louis e l’Accademia di Francia a Roma - Villa Medici. Il responsabile del progetto è Dragoslav Zachariev, la direzione artistica affidata a Vanessa Tonnini.  BNL Gruppo BNP Paribas, per il settimo anno consecutivo, è main sponsor della rassegna. Il festival beneficia anche del sostegno della Fondazione Nuovi Mecenati – fondazione franco-italiana per la creazione contemporanea, di Brioni, dell’Hotel Sofitel Rome Villa Borghese, di L’Oréal Italia e di Groupama Assicurazioni. Air France è il vettoreufficiale. Rendez-Vous festeggia la settima edizione ampliando i confini del suo viaggio di esplorazione del nuovo cinema francese con più di 35 titoli, 6 focus, incontri speciali e anteprime, con film e ospiti che percorreranno l’Italia per più di un mese. A Roma sono quattro le sedi che ospiteranno la manifestazione. Al Cinema Fiamma (dal 5
al 9 aprile) in programma la sezione Anteprime e Novità, in presenza di numerosi artisti, e il focus dedicato a Diane Kruger, presentato dall’attrice in un incontro con il pubblico romano. La panoramica sul nuovo cinema francese è arricchita da Grandir!: la sezione che esplora i temi dell’adolescenza e della famiglia all’Institut français Centre Saint-Louis (dal 5 al 7 aprile), che sarà anche teatro di un incontro con Clotilde Courau. L’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici accoglie la carte blanche dedicata a Louis Garrel (7 aprile) con una trilogia presentata dall’attore e regista. Alla Casa del Cinema spazio al dibattito con gli Incontri professionali (5 aprile). Il festival, come ogni anno, porta in viaggio il cinema francese per il resto dell’Italia. Rendez-Vous sarà a Napoli - presso l’Institut Français - dal 4 al 7 aprile con un Focus Clotilde Courau, in presenza dell’attrice. Per Firenze due gli appuntamenti: il 6 aprile apre il film Sage Femme | Quello che so di lei, in presenza del regista Martin Provost, al Cinema Spazio Uno; mentre l’11 aprile anteprima di Victoria di Justine Triet. L’Institut Français di Palermo – presso il cinema Vittorio De Seta - dal 7 al 9 aprile ospita il Focus Mia Hansen-Løve, in presenza della regista. Presso il cinema Lumière della Cineteca di Bologna, dal 7 al 14 aprile, sono in programma: un focus dedicato a Rebecca Zlotowski e tante anteprime, a incontrare il pubblico bolognese sarà ancora Martin Provost che poi farà tappa a Torino, presso il Cinema Massimo, ad inaugurare uno speciale dedicato al festival dall’8 al 12 aprile. Il viaggio si chiude a Milano con il premio Reset consegnato nell’ambito del Festival dei diritti umani, alla Triennale, il 4 maggio.
I film, proiettati in versione originale, sottotitolati in italiano, sono presentati da autori e interpreti.
rendez-vous 2017 | un’edizione al femminile, ma non solo…
Rendez-Vous quest’anno punta i riflettori sul cinema delle donne: orgoglioso, personale, sofisticato. Donne dietro e davanti alla macchina da presa, per raccontare il tempo presente. La rilevante presenza femminile nella programmazione, così come nella delegazione degli artisti invitati al festival, è specchio di un dato importante della società francese che un recentissimo studio del CNC dettaglia con i numeri. Il 22% dei film francesi usciti in sala, tra il 2011 e il 2015, sono stati infatti realizzati o co-realizzati da donne, contro

il 19% dei tedeschi, l’11% dei film britannici e spagnoli e il 10% degli italiani. In dieci anni il numero delle registe è aumentato del 71% con 567 film prodotti, ma non solo, la presenza femminile si rinforza anche nella filiera, in un decennio il numero delle donne impiegate nei mestieri del cinema è aumentato del 20% contro il 5% degli uomini. E, se è ancora inferiore la remunerazione per le donne e il budget destinato ai loro film, lo scarto tende a diminuire.
Il festival Rendez-Vous, nella sua istantanea del cinema francese, quest’anno racconta quindi la Nouvelle Vague al femminile del cinema d’Oltralpe, ma sempre fedele alla sua vocazione ecclettica, accoglie i grandi autori che fanno del loro cinema uno strumento di indagine nella contemporaneità. A completare il quadro il cinema del futuro quei giovani cineasti che innovano con consapevolezza e coraggio gli stilemi del cinema di genere, in particolare del polar e della commedia. Ed infine non possono mancare i volti più noti e amati dal pubblico italiano quegli attori e attrici che danno respiro e slancio a queste storie.
film d’apertura | sage femme – quello che so di lei di martin provost
Ad aprire la settima edizione del festival, il 5 aprile, sarà : Sage Femme | Quello che so di lei, ultimo lungometraggio a firma Martin Provost, presentato fuori concorso alla 67° Berlinale. Il regista che ha fatto prova di essere un raffinato ritrattista di personaggi femminili - ricordiamo tra i suoi titoli precedenti Séraphine vincitore di 7 César e il biopic letterario Violette - affida ad un duo inedito e strepitoso : Deneuve-Frot, il suo film più intenso e
appassionato. A partire da una « storia semplice », l’incontro tra due donne forti e diametralmente opposte, Provost costruisce una commedia agrodolce ma attenta ad ascoltare quegli interrogativi che agitano il cuore della società. Il risultato: un film che celebra la vita, a dispetto di ogni precarietà, ed è un invito a godere il tempo presente e a credere nel potere catartico dei cambiamenti. Il film sarà distribuito in Italia dalla Bim.
anteprime, focus, incontri speciali
Sul fronte Nouvelle Vague al femminile, Mia Hansen-Løve presenterà a Roma, e poi nel focus speciale a lei dedicato a Palermo,L ‘Avenir | Le cose che verranno, distribuito da Satine Film. Vincitore dell’Orso d’argento per la miglior regia al 66° Festival di Berlino, il quinto titolo della talentuosa regista, sceglie i toni tenui di una ballata per raccontare caduta e rinascita di una donna, incarnata da una strepitosa Isabelle Huppert. Focus speciale a Bologna per Rebecca Zlotowski che presenterà a Roma il suo terzo lungometraggio, Planetarium - distribuito da Officine Ubu – una riflessione sul cinema condotta attraverso una favola sensuale e impressionista, ambientatanella Parigi fine anni Trenta, dove approdano, in un Europa scossa dai fantasmi, le sorelle Fox, due medium, interpretate dalle magnifiche: Natalie Portman e Lily-Rose Depp. Famiglia, lavoro, patria, la storia piccola nella storia grande. Questi i temi forti di una delle giovani voci del cinema francese, Justine Triet, a lei è dedicato un focus speciale che include il suo ultimo lungometraggio Victoria, una commedia disperata sulla vita caotica di una donna moderna. Arriva a Roma uno dei più affascinanti e poliedrici eredi della Nouvelle Vague: Olivier Assayas per presentare Personal Shopper, distribuito da Academy Two. Premio ex aequo per la miglior regia al Festival di Cannes 2016, ha conquistato la critica americana questo affascinante thriller parapsicologico che indaga realtà, identità e apparire, attraverso gli occhi e la solitudine di Maureen, la musa Kristen Stewart. Con Chez Nous, tra i titoli più discussi della stagione, torna a Roma il cinema sociale e politico di Lucas Belvaux. Alla sua attrice feticcio, la brava Emilie Dequenne (la grande Rosetta dei fratelli Dardenne), il regista belga affida il ruolo di una premurosa infermiera ingaggiata da un partito di estrema destra per la campagna elettorale. Un film sulle strategie dei partiti populisti per andare al cuore della gente. Distribuito da Movies Inspired.
Due cineaste puntano lo sguardo sull’adolescenza come delicata stagione di sogni e illusioni. Corniche Kennedy della documentarista militante Dominique Cabrera adatta il bel romanzo omonimo della scrittrice Maylis de Kerangal, per offire un atto d’amore potente e sensuale a Marsiglia e a quella stagione della vita in cui tutto è possibile: l’adolescenza. Distribuito da Kitchen Film. Marie-Castille Mention-Schaar, conosciuta per Una volta nella vita | Les héritiers, in Le ciel attendra affronta un soggetto difficile: il processo di seduzione e indottrinamento di alcune adolescenti attraverso internet da parte di gruppi fondamentalisti, ed il doloroso percorso contrario della de-radicalizzazione. Nella sezione Cinema del reale, tre opere d’eccezione. Direttamente da Venezia, dove ha vinto il premio come Miglior documentario sul cinema: Le Concours di Claire Simon. La documentarista dà prova di essere una sottile antropologa in quest’opera che,non è solo un’immersione nella vita quotidiana della scuola di cinema La Fémis a Parigi, ma anche un tributo all’ideale di meritocrazia repubblicana. 
In anteprima assoluta: Les Habitants ultimo lungometraggio di
Raymond Depardon, uno dei maggiori fotografi di reportage viventi, membro dell’Agenzia Magnum Photos, documentarista e premio Pulitzer nel 1977. Depardon ancora una volta si mette in marcia le strade di Francia per ascoltare il popolo e fotografare le sue “parole in libertà, impossibili da inventare”. Nel documentario Robert Doisneau, le révolté du merveilleux - distribuito da Wanted Cinema - scopriamo un volto inedito del maestro francese della fotografia d’autore, un ritratto intimo raccontato con materiale d’archivio inedito della sua collezione privata, attraverso le testimonianze di amici e colleghi, filmato dallo sguardo tenero e attento della nipote la regista Clémentine Deroudille. Sul fronte nuovi autori. Con La mécanique de l’ombre – La meccanica delle ombre, Thomas Kruithof, al suo primo lungometraggio, mette in scena uno polar paranoico-politico sul modello dei classici americani degli anni Settanta, affidando il ruolo da protagonista della spy story al grande François Cluzet, al suo fianco : Denis Podalydès, Alba Rohrwacher. Il film è distribuito da Europictures. Arthur Harari segna un eccellente esordio con Diamant Noir, noir shakespeariano sporco e febbrile, proclamato miglior poliziesco francese dell’anno, con il Premio Jacques Deray, e premio César come Meilleur espoir masculin a Niels Schneider, il protagonista che ha il compito di tessere questo film di vendetta, ambientato nel mondo delle famiglie di commercianti di diamanti di Aversa. Già segnalatosi per il suo primo cortometraggio (Tous les enfants s’appellent Dominique) che era stato pre-selezionato agli Oscar 2010, ed aveva avuto il Gran Premio al Festival di Toronto, Nicolas Silhol presenta a Roma, in anteprima europea, Corporate, il suo primo lungometraggio, un polar sociale ispirato all’ondata di suicidi nel mondo dell’impresa.  Indagano tutte le sfumature della commedia un manipoli di autori originali e dissacranti. Si affida a toni poetici Sophie Reine per la sua opera prima: Cigarettes et chocolat chaud che racconta una famiglia diversa alle prese con gli obblighi e le regole di uno “stage de parentalité”. Popolarissimo attore, autore di pièce e programmi tv in Francia, sbarca a Roma Édouard Baer perpresentare Ouvert la Nuit di cui è regista e interprete, una rocambolesca commedia on the road per le strade di Parigi. Ed infine chiude la tappa romana del festival, una delle commedie più divertenti (e intelligenti) dell’anno : La loi de la jungle di Antonin Peretjatko. Il regista dopo l’ottimo esordio con La fille du 14 juilletfirma un’erotica, politica, formidabile avventura equatoriale. Il glamour è assicurato con la presenza di tre divi, ma si tratta di diviche prediligono un certo understatement, professionisti che osano, si reiventano, amministrando la loro carriera sempre in maniera orgogliosamente personale. Nella VII edizione del festival luci puntate su: Clotilde Courau, Louis Garrel, Diane Kruger. Attraverso incontri e focus speciali, il pubblico riscopre il lavoro di tre attori talentuosi e poliedrici.  Si comincia con CLOTILDE COURAU protagonista a Roma di un incontro e di un focus speciale a Napoli. Misteriosa,
versatile, elegante, ma prima di tutto: cinéphile. Determinata ed eclettica, sul grande schermo ha sempre scelto ruoli eterogenei, il focus ne presenta un assaggio attraverso tre film: L’Ombre des femmes, una delle sue più intense interpretazioni, diretta da Philippe Garrel. Passa ai torni della commedia In Tous les soleils di Philippe Claudel, dove incarna il ruolo di Florence, la donna che potrebbe far rompere ad Alessandro il suo silenzio d’amore, mentre nel più recente Le Ciel attendra di Marie-Castille Mention-Schaar è una madre tormentata da un destino inatteso.
Riflettori puntati poi su DIANE KRUGER, la “françallemande”. Di nascita tedesca, di adozione francese, vive negli Stati Uniti, parla quattro lingue, è un’attrice esigente e perfezionista che attraversa senza batter ciglio il cinema d’autore, le grandi produzioni hollywoodiane e la serialità televisiva. Versatile e iperattiva (oltre quaranta film in poco più di dieci anni di carriera), si racconta attraverso: Sky, il road movie firmato da Fabienne Berthaud che – dopo averle già affidato il ruolo da protagonista nei suoi film: Pieds nus sur les limaces e Frankie - le regala uno dei suoi ruoli più intensi e luminosi. Veste i panni della regina Maria Antonietta, in Les Adieux à la reine (2011) del maestro Benoît Jacquot; si immerge nella tensione del thriller psicologico in Maryland di Alice Winocour.
Ed infine non poteva mancare LOUIS GARREL, invitato a presentare un focus speciale a lui dedicato, l’occasione per il pubblico romano per esplorare l’universo sensuale, malinconico, poetico di un artista poliedrico. Louis Garrel non solo è cresciuto nel cinema e con il cinema, ma persegue il cinema che gli somiglia: volubile, vivo, un’esplosione di libertà e malinconia. Presenta a Roma a fianco di Rebecca Zlotowski il film Planetarium, poi una carte blanche composta da: The Dreamers di Bernardo Bertolucci (2003), l’esordio con il grande maestro, poi il suo primo lungometraggio da regista: Les Deux amis, una moderna avventura sentimentale in cui amalgama tutto ciò che ha visto, sentito e amato fin da quando era bambino, infine il biopic sensuale e barrocco Saint Laurent firmato dal grande Bertrand Bonello. 

venerdì 31 marzo 2017

La prima italiana di L’altro volto della speranza (The Other Side of Hope) di Aki di Kaurismaki apre l’edizione 2017 del Lucca Film Festival e Europa Cinema


Sarà l’anteprima nazionale del film L’altro volto della speranza (The Other Side of Hope) a inaugurare l’edizione 2017 del Lucca Film Festival e Europa Cinema domenica 2 aprile al cinema Astra di Lucca (ore 20,30). A introdurre il film sarà l’attore protagonista del film Sherwan Haji. Il film Orso d’Argento per la Miglior Regia all’ultima Berlinale, e nei cinema d’Italia il 6 aprile per Cinema di Valerio De Paolis, sarà uno degli eventi speciali della sezione “Fuori Concorso” che presenterà una serie di pellicole mai proiettate in Italia che non parteciperanno alla competizione.
Il film, presentato al festival di Berlino e nei cinema d’Italia il 6 aprile per Cinema Distribuzione di Valerio De Paolis, sul dramma dei rifugiati, sarà uno degli eventi speciali della sezione “Fuori Concorso” che presenterà una serie di pellicole mai proiettate in Italia che non parteciperanno alla competizione. Tra gli altri, da segnalare, Mal di pietre di Nicole Garcia con Marion Cotillard e Louis Garrel (04/04) e l’anteprima europea di Quando un padre di Mark Willaims con Gerard Butler e Willem Defoe (6/04), quest’ultimo attore protagonista tra gli ospiti del festival. Defoe infatti sarà a Lucca per presentar per presentare il film, incontrare il pubblico venerdì 7 aprile al Teatro del Giglio (ore 10.30) e ricevere il premio alla carriera sabato 8 aprile al cinema Astra.
Oltre ai già citati ospiti l’edizione 2017, che si terrà tra Lucca e Viareggio, presenta un red carpet stellare con Oliver Stone, Olivier Assayas, Valeria Golino, Sergio Castellitto, Julien Temple, Cristi Puiu, Bruno Monsaingeon e Giada Colagrande. Ad ognuna delle pluripremiate star del cinema internazionale saranno dedicati omaggi con proiezioni, premi e incontri con il pubblico.  In programma, inoltre, la seconda edizione del concorso internazionale di lungometraggi, con 14 film in competizione da tutto il mondo in prima italiana, a cui si affiancheranno le anteprime fuori concorso e il consueto appuntamento con il concorso internazionale di cortometraggi. 
Julian Temple, 3 e 4 aprile - Tra le star presenti Temple che sarà a Lucca da lunedì 3 aprile dove, presso la sala convegni “Vincenzo da Massa Carrara”, alle ore 11.30, incontrerà il pubblico in una conversazione sugli anni del punk e alle sue relazioni con l’arte e il cinema tra gli anni ‘70 e ‘80. Seguirà una visita privata alla mostra PunkDada Situation (presso gli adiacenti spazi della Fondazione Ragghianti), la mostra che si inaugura il 3 aprile curata da Alessandro Romanini che celebra proprio i 40 anni del “Punk”.  La sera stessa Temple sarà premiato al cinema Centrale (ore 21) e nell’occasione sarà proiettato in anteprima italiana “The Origin of the Species - Keith Richards”, opera cinematografica di Temple del 2016.
Oliver Stone 6, 7 e 8 aprile - Il regista, sceneggiatore, produttore e attore statunitense - tre volte premiato agli Oscar – Oliver Stone sarà quindi a Lucca per ricevere il premio alla carriera e incontrare il pubblico. Stone, il regista cronista che ha raccontato con i suoi film un ritratto sfaccettato, critico e puntale dell’America, sarà a Lucca il 6 aprile per una conferenza stampa, la sera del 7 al cinema Astra per incontrare il pubblico in occasione della sua serata di gala e introdurre la proiezione del film Alexander (film del 2004, scelto proprio da lui) pellicola epica dal cast stellare in cui Stone si cimenta con la storia del sovrano Alessandro Magno. Il passaggio di Stone a Lucca si concluderà con la conversazione con il pubblico insieme a Silvia Bizio al Teatro del Giglio l’8 aprile ore 10. In programma anche una retrospettiva che ripercorrerà per intero la carriera del cineasta.
In questo contesto si inserisce Effetto Cinema Notte 2017, una vera e propria sezione all’interno della manifestazione internazionale di cinema, che trasformerà l’intera città in un gigantesco set cinematografico, arricchita da una serie di eventi spalmati sui sette giorni festivalieri fino al gran finale di sabato 8 aprile con l’evento principale dal titolo “Oliver Stone's War Zone” in piazza del Giglio (dalle 19, con due concerti alle 23,30 e alle 00,30). La manifestazione interesserà cinque aree tematiche e 42 locali del centro dove già sono al lavoro squadre di scenografi e performer.
Valeria Golino, 4 aprile - Artista dalla folgorante carriera internazionale, Valeria Golino ha lavorato non solo con grandi registi italiani come Gabriele Salvatores, Ferzan Ozpetek, Francesca Archibugi, Emanuele Crialese e Paolo Virzì, ma con registi americani come Sean Penn in Lupo Solitario e Quentin Tarantino in Four Rooms. La Golino parteciperà a una conversazione sui suoi molteplici ruoli di attrice, regista e produttrice il 4 aprile presso la sala convegni “Vincenzo da Massa Carrara” (ore 10.30) una lezione di cinema. L’attrice, regista e produttrice, sarà inoltre premiata al Cinema Astra (ore 20.30) e a seguire la proiezione del film Per amor vostro di Giuseppe Gaudino.
Sergio Castellitto, 8 aprile - L’attore e regista Sergio Castellitto sarà protagonista dell’incontro “Piano d’ascolto: cinema e terapia” a cura di Mario Sesti, l’8 aprile alle ore 18, presso il Teatro del Giglio di Lucca, organizzato dalla Fondazione Mario Tobino. L’incontro sarà dedicato “al rapporto fra cinema, televisione salute mentale”. Dopo l’incontro sarà proiettato il cortometraggio “Il sogno d’oro” di Simone Rabassini con la sceneggiatura di Debora Pioli, lavoro che pone l’attenzione sulla funzione terapeutica della musica, in particolare quella di Giacomo Puccini.
Giada Colagrande 7 e 8 aprile - L’attrice e regista Colagrande presenterà il 7 aprile, al cinema Centrale, il suo film “Bob Wilson’s life and death of Marina Abramovic” del 2012 e sabato 8 aprile, al cinema Astra, l’attrice e regista incontrerà il pubblico (alle ore 17) e introdurrà, insieme a Defoe, la proiezione del suo film Padre del 2016. In programma la retrospettiva completa de suoi film che saranno proiettati durante tutto il festival.
Olivier Assayas, 9 aprile - Altra star del festival a cui si dedica l’omaggio con una retrospettiva dei suoi film sarà Oliver Assays a Lucca il 9 aprile per ritirare il premio alla carriera e per una lezione di cinema al cinema Centrale (ore 21) prima della proiezione del suo ultimo film Personal Shopper che avverrà subito dopo l’incontro.
I maestri del cinema: Cristi Puiu dal 6 aprile e Bruno Monsaingeon dal 4 aprile - Puiu, maestro del cinema rumeno, sarà presidente di giuria e gli sarà dedicata una retrospettiva dei suoi film. Terrà una conversazione al cinema Centrale il 6 aprile alle ore 21 e a seguire sarà proiettato il suo ultimo film “Sieranevada”, dramma familiare ambientato a ridosso dei tragici fatti di Charlie Hebdo, film presentato a Cannes 2016. Il regista francese Bruno Monsaingeon, tra i più grandi documentaristi musicali al mondo, sarà a Lucca per un progetto in collaborazione con l’Istituto Luigi Boccherini dove il 4 aprile condurrà un seminario sul rapporto tra immagine e musica. Autore di pellicole sui più autorevoli musicisti del Ventesimo secolo, tra cui Glenn Gould, Sviatoslav Richter e David Oistrakh, riceverà il premio alla carriera (al cinema Centrale, 5 aprile). Sarà inoltre omaggiato con un tributo filmico durante il festival.
Nella sezione “Fuori concorso” anche il film, The Little Hours di Jeff Baena (Canada, Usa, 2017), una produzione nord americana girata in Garfagnana anche grazie al supporto de Il Cioccio e con la produzione esecutiva di Dublab srl di Alessandro Bertolucci. Nel film John C. Reilly, attore nel film Racconto dei racconti di Matteo Garrone (20,30, cinema Astra, 5 aprile). Tra i titoli da segnalare anche la prima italiana, Gianni, un film di Alberto Tempi un ritratto dell’architetto e artista Gianni Pettena (4 aprile, cinema Centrale). Inoltre, in programma nella sezione, anche il film Scultori danesi a Pietrasanta di Jacob Jorgensen (4 aprile, 22,30, cinema Centrale).
Evento speciale cinema e musica il 2 aprile in Piazza del Giglio - Come sempre non mancherà la musica con il concerto con sonorizzazione live della proiezione del capolavoro di Yasujiro Ozu Storia di erbe fluttuanti (1934), in collaborazione con l’Istituto Luigi Boccherini di Lucca e con il Museo Maxxi di Roma. L’esecuzione della colonna sonora, scritta a quattro mani dal Maestro Fulvio Pietramala e dal Maestro GianPaolo Mazzoli, prevede un organico cameristico ed è stata realizzata tenendo conto delle scale pentatoniche della tradizione giapponese, ottenendo suggestioni e sonorità orientali anche attraverso l’uso di strumenti originali. La proiezione sarà realizzata sulla facciata del Teatro del Giglio e ad esibirsi l’ensemble strumentale dell’Istituto, diretto dal Maestro Mazzoli.
Le mostre (Viareggio e Lucca) - Due le mostre di quest’anno per il Lucca Film Festival e Europa Cinema, entrambe curate da Alessandro Romanini. La prima, strettamente legata alla manifestazione, si intitola PunkDadaSituation, si inaugura il 3 aprile alla Fondazione Ragghianti di Lucca e lega insieme tre anniversari che hanno cambiato la storia del secolo scorso: il 1917 con la nascita del movimento Dada, il 1977 con quella del Punk e il 1957 con la formazione dell’Internazionale Situazionista. La seconda, che si apre il 18 marzo alla GAMC di Viareggio, inaugura la collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e l’Istituto Luce e rende omaggio a Federico Fellini dando vita, attraverso le tavole esecutive delle scene realizzate dagli studenti, al suo film mai girato: Il Viaggio di Mastorna.
I premi - I premi alla carriera che saranno consegnati ai registi e attori sono stati realizzati dalla designer italiana Emiliana Martinelli presidente della Martinelli Luce, azienda internazionale che vanta creazioni presenti in collezioni permanenti di importanti musei, come la celebre lampada pipistrello al Moma di New York.

mercoledì 25 maggio 2016

Special Cannes 2016: gli italiani fuori dai Palmares ed a sorpresa vince Loach

da Cannes Luigi Noera (foto per gentile concessione del Festival di Cannes)
Se l’anno scorso i cineasti italiani (e che cineasti) avevano raccolto le briciole, quest’anno l’Italia è rimasta a bocca asciutta. Sebbene il pubblico di Cannes abbia apprezzato sia Fai Bei Sogni di Marco Bellocchio che Fiore di Claudio Giovannesi, il divario con le altre pellicole in concorso nella stessa sezione autonoma non era obbiettivamente colmabile. Comunque sia andiamo alle star collaudate che sono state premiate dalla giuria del 69esimo Festival di Cannes, presieduta da George Miller, che oltre a premiare le quote ha omaggiato la Francia rappresentata da Oliver Assays. In calce riportiamo le nostre prime impressioni sotto forma di gradimento.

Durante la cerimonia di premiazione svoltasi domenica 22 maggio sono stati
annunciati i nomi dei  vincitori dei Palmares 2016. Laurent Lafitte ha accolto i vincitori e gli ospiti che hanno consegnato loro i Palmares sul palco del Grand Théâtre Lumière, mentre l'attore americano, Mel Gibson, ha avuto l'onore di consegnare la Palma d'oro al migliore film dei 21 in concorso e l'attore francese, Jean-Pierre Léaud, ha ricevuto da Arnaud Desplechin la Palma d'oro ad honorem.
Al termine della cerimonia di premiazione a chiudere questa edizione 2016 del Festival è stata la pellicola Palma d'oro
I, DANIEL BLAKE di Ken Loach
 
Ma ecco i premi della selezione ufficiale:
LUNGOMETRAGGI
Palma d'oro I, Daniele BLAKE di Ken Loach
Gran Premio JUSTE LA FIN DU MONDE di Xavier Dolan
Premio per la migliore regia ex-aequo Cristian Mungiu per  Bacalaureat e Olivier Assayas per PERSONAL SHOPPER
Premio migliore sceneggiatura a Asghar Farhadi per FORUSHANDE (The Salesman)
Premio della Giuria ad American Honey di Andrea Arnold
Premio migliore attrice a Jaclyn JOSE in MA 'ROSA di Brillante Mendoza
Premio miglior attore a Shahab Hosseini in FORUSHANDE (The Salesman) di Asghar Farhadi
Inoltre i Premi della Giuria Ecumenicale sono andati a Xavier Dolan, Andrea Arnold e Ken Loach, mentre il Premio della Giuria FIPRESCI è andati Maren ADE per Toni Erdman.
CORTOMETRAGGI
Palma d'oro TIMECODE di Juanjo GIMENEZ
Menzione speciale a Un MOCA QUE DANÇOU COM O DIABO (The Girl Who Danced With the Devil) di João Paulo MIRANDA MARIA
La CAMÉRA D’OR alla migliore opera prima è andata a DIVINES di Houda BENYAMINA presentato nella sezione autonoma Quinzaine des Realisateurs, la Giuria del CST ha inoltre assegnato il VULCAN AWARD OF THE TECHNICAL ARTIST a Seong-HIE RYU, per la direzione artistica svolta con grande ispirazione del film MADEMOISELLE (Agassi) di Park Chan-wook.
 
Ricordiamo anche i premi della sezione collaterale Un Certain Regard assegnati il giorno precedente dalla giuria presieduta dall’attrice svizzera Marthe Keller:
Premio Un Certain Regard a HYMYILEVÄ MIES  (Il giorno più bello nella vita di Olli Mäki) di Juho Kuosmanen
Premio della Giuria a Fuchi NI Tatsu (Harmonium)  di Fukada Kôji
Premio per la miglior regia a Matt Ross per CAPITAN FANTASTIC
Premio per la migliore sceneggiatura a  Delphine Coulin e Muriel Coulin per VOIR DU PAYS
Premio Speciale Un Certain Regard a La Tortue ROUGE di Michael Dudok de Wit
Premio della Giuria FIPRESCI a Bogdan MIRICA per CAINI.
 
Mentre la Giuria Cinéfondation e Short Films presieduta da Naomi Kawase, ha assegnato i seguenti premi 2016 Cinéfondation la cui selezione di 18 film di studenti sono stati scelti tra 2.350 pellicole provenienti da 548 scuole cinematografiche del mondo, durante una cerimonia al Teatro Buñuel, che è stata seguita dalla proiezione del film vincitore.
Primo premio a ANNA di Or Sinai - The Sam Spiegel Film & TV School, Israele
Secondo premio a IN THE HILLS di Hamid Ahmadi - The London Film School, UK
Terzo premio ex equo a A NYALINTÁS NESZE  di Nadja Andrasev -  Moholy-Nagy University of Art and Design, Ungheria e a LA CULPA, PROBABLEMENTE di Michael Labarca - Universidad de Los Andes, Venezuela
Quanto ai premi della Giuria della 55esima Semaine de la Critique con presidente Valérie Donzelli:
Nespresso Grand Prize a MIMOSAS di Oliver Laxe
France 4 Visionary Award ad ALBÜM di Mehmet Can Mertoğlu
Leica Cine Discovery Prize for short films a PRENJAK di Wregas Bhanuteja
Premi dei Partner:
Gan Foundation Award for Distribution a  Sophie Dulac, Francia per ONE WEEK AND A DAY (SHAVUA VE YOM) di Asaph Polonsky
SACD Award a Davy Chou and Claire Maugendre co-sceneggiatori di DIAMOND ISLAND
Canal+ Award short films a L'ENFANCE D'UN CHEF di Antoine de Bary
 
Nella selezione autonoma della Quinzaine des Realisateur sono stati assegnati i seguenti premi minori:
Art Cinema Award : Wolf and Sheep di Shahrbanoo Sadat
Prix SACD : L’Effet aquatique di Sólveig Anspach
Menzione speciale a Divines di Houda Benyamina
Label Europa Cinemas a Mercenaire di Sacha Wolff
Prix Illy ad un du courtometragggio : Chasse royale di Lise Akoka & Romane Gueret
Menzione speciale a Zvir (The Beast) di Miroslav Sikavica. Il Premio della Giuria FIPRESCI è andato a Julia DUCOURNAU per Grave.
Infine una notizia sulla Palma Queer 2016 che è andata al documentario  Les vies de Thérèse (Quinzaine des Réalisateurs) di Sebastien Lifshitz, mentre la Short Queer Palm è stata assegnato al corto GABBER LOVER, regia di Anna CAZENAVE-CAMBET (Cinéfondation). Dopo tante discussioni, la giuria ha deciso all'unanimità di assegnare il Queer Palm a due film che illustrano come due donne, una adolescente e l'altra in punto di morte- hanno lottato e sono riuscite a plasmare la propria vita.
 
Ma passiamo alla valutazione delle pellicole. Per quello che ci riguarda, avendo visto tutti i film in competizione, ad eccezione del film di Alain Guiraudie (Francia) Rester Vertical, ecco la nostra personale classifica, nella quale abbiamo aggiunto alla fine i film fuori concorso visti in ordine di gradimento:
1.     Ma’ Rosa (Brillante Mendoza, Filippine)
2.     It’s Only the End of the World (Xavier Dolan, Canada)
3.     American Honey (Andrea Arnold, UK)
4.     The Salesman (Asghar Farhadi, Iran)
5.     Ma Loute (Bruno Dumont, Francia)
6.     Bacalaureat (Cristian Mungiu, Romania)
7.     I, Daniel Blake (Ken Loach, UK)
8.     Paterson (Jim Jarmusch, US)
9.     Aquarius (Kleber Mendonça Filho, Brasile)
10.           The Handmaid (Park Chan-wook, Sud Corea)
11.           Toni Erdmann (Maren Ade, Germania)
12.           Sieranevada (Cristi Puiu, Romania)
13.           Personal Shopper (Olivier Assayas, Francia)
14.           Julieta (Pedro Almodóvar, Spagna)
15.           Mal de Pierres (Nicole Garcia, Algeria)
16.           The Unknown Girl (Luc and Jean-Pierre Dardenne, Belgio)
17.           Elle (Paul Verhoeven, Francia)
18.           Loving (Jeff Nichols, US)
19.           The Neon Demon (Nicolas Winding Refn, US)
20.           The Last Face (Sean Penn, US) che resta in assoluto il più brutto film!

Per Special screenings il poetico Le Cancre
(Paul Vecchiali, Francia) e il gang movie Chouf (Karim Dridi, Francia), per Midnight screenings, in ordine di gradimento, il doc Gimme Danger
(Jim Jarmusch, US) e Blood Father (Jean-François Richet, Francia.
Per quanto riguarda la selezione a latere Un Certain Regard, la nostra visione si è limitata ad un terzo delle pellicole che riportiamo in ordine di gradimento:
1.     La Tortue Rogue (Michael Dudok de Wit, Paesi Bassi)
2.     Fuchi Ni Tatsu (Kôji Fukada, Giappone)
3.     After the Storm (Kore-eda Hirokazu, Giappone)
4.     Me’Ever Laharim Vehagvoat (Eran Kolirin, Israele)
5.     Varoonegi (Behnam Behzadi, Iran)
6.     Voir du Pays (Delphine Coulin and Muriel Coulin, Francia)
7.     La Larga Noche De Francisco Sanctis (Francisco Márquez & Andrea Testa)
E quindi avendo tralasciato le rimanenti pellicole tra le quali sia Caini (Bogdan Mirică), sia Captain Fantastic (Matt Ross, US) hanno invece vinto. Ricordiamo che in questa sezione era pure presente il film italiano Pericle Il Nero di Stefano Mordini con un appaluditissimo Scamarcio.
Dei film visti delle sezioni autonome Quinzaine e Semaine della Critique rispettivamente solamente Diamond Island (Davy Chou) è stato premiato. Infatti per la Quinzaine abbiamo visto in ordine di gradimento:
1.     Tour de France (Rachid Djaïdani)
2.     Dog Eat Dog (Paul Schrader)
3.     Neruda (Pablo Larraín)
Mentre i premi sono andati a Divines (Houda Benyamina), Les Vies de Thérèse (Sébastien Lifshitz), Mercenaire (Sacha Wolff) e a Wolf and Sheep (Shahrbanoo Sadat).
Per la Settimana della Critica abbiamo visto oltre a Diamond Island (Davy Chou), anche l’irrisolto A Yellow Bird (K Rajagopal) e il film fuori concorso Verranno Tempi più Felici del pretenzioso Alessandro Comodin. I premi sono invece andati a Albüm (Mehmet Can Mertoğlu), L’Effet aquatique (Sólveig Anspach), Raw (Julia Ducournau), Mimosas (Oliver Laxe) e a One Week and a Day (Asaph Polonsky).
Probabilmente alcuni di questi ultimi saranno ripresi dalla consueta Rassegna di giugno Cannes a Roma.


Il Festival di Cannes offre inoltre opportunità di mostrare in anteprima nuove produzioni in ambito del Marche du Film. Una di queste che ha avuto un buon successo è la produzione asiatica su un leggendario eroe del lontano Oriente BILAL.
Pochi ne parlano ma, accanto al Festival di Cannes, nella vicinissima Chiesa di Notre Dame de Bon Voyage si svolge un Festival piccolino e nello stesso tempo grande Il Festival Sacro della Bellezza, arrivato alla terza edizione. Quest’anno uno dei promotori, l’amatissimo attore Michael Lonsdale, ci ha commosso con la sua interpretazione della Via Crucis. Con questa menzione vogliamo ringraziarlo.