Descrizione

Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.



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venerdì 24 marzo 2017

ITALIA e MAROCCO SEMPRE PIU’ VICINI GRAZIE AL CINEMA


MEDFILM FESTIVAL riprende il viaggio verso Sud e partecipa al FESTIVAL del CINEMA MEDITERRANEO DI TÉTOUAN (25 marzo - 1 aprile 2017)
La bellezza della complessità e la forza del dialogo, segni distintivi della dimensione culturale del Mediterraneo, vanno preservati, oggi più che mai, attraverso una continua e delicata opera di tessitura di rapporti di conoscenza, scambio e cooperazione che abbiano al centro l’espressione artistica e umana delle genti che lo abitano. Con il riaffacciarsi dei fantasmi della separazione, dell’esclusione, della segregazione diventa di fondamentale importanza affermare la vicinanza tra i popoli delle sponde del nostro mare, il Mediterraneo, attraverso i valori dell’uguaglianza e della condivisione - Ginella Vocca Presidente MedFilm festival
Da 23 anni MedFilm Festival si muove in questa direzione, proseguendo, con rinnovata forza e convinzione, la sua attività di internazionalizzazione, di relazione con i popoli e le culture della vasta area che va dal Mediterraneo al Medio Oriente. E dunque il MedFilm festival riparte, destinazione sud per il suo viaggio di ricerca attraverso la lingua universale del cinema partecipando, per il nono anno consecutivo, al Festival du Cinéma Méditerranéen de Tétouan, in Marocco, con una significativa selezione di film ed ospiti italiani. Il legame tra le due iniziative è sempre più forte. In particolare quest’anno Tétouan mutua dal MedFilm un’importantissima attività: il Forum delle scuole nazionali di cinema dell’Area. Giunto come il MedFilm festival alla 23esima edizione, il Festival du Cinéma Méditerranéen de Tétouan - dal 25 marzo al 1 aprile - resta una delle più interessanti manifestazioni di cinema del Maghreb, guidata dallo storico direttore artistico Ahmed Elhousni, e dedicata alla promozione del cinema mediterraneo di qualità.

In questi anni il MedFilm ha portato in Marocco oltre 70 film italiani. La
promozione del cinema italiano in Marocco, si inserisce nel quadro del Protocollo di Intenti siglato nel 2009 tra il Presidente del MedFilm Festival Ginella Vocca e il Segretario Generale del Ministero della Comunicazione marocchino Belardi Redouane, finalizzato a rafforzare le relazioni culturali e commerciali tra i due paesi. Tra i vincitori delle ultime edizioni del festival di Tétouan ricordiamo: L’Attesa di Piero Messina, Il giovane favoloso di Mario Martone, Anime nere di Francesco Munzi, Miele di Valeria Golino, Recuiem di Valentina Carnelutti, Le cose belle di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno, Io sono lì di Andrea Segre, La Kriptonite nella borsa di Ivan Cotroneo, Alza la testa di Alessandro Angelini. Presidente di giuria della 23° edizione del festival marocchino, l’acclamato regista egiziano,Yousry Nasrallah, attivo protagonista della primavera araba, che aveva inaugurato la scorsa edizione del MedFilm Festival con l’anteprima italiana del suo ultimo film Brooks, Meadows and
Lovely Faces
.
Il programma del festival è ricco e variegato: dodici film, provenienti da 15 paesi del Mediterraneo, sono in competizione per il Premio principale, il Tamouda d'Or e per gli altri premi: Premio speciale della giuria Mohamed Reggab, Premio opera prima Azzedine Meddour, Premio per la migliore attrice e premio per il miglior attore, Premio della critica Mustapha Messnaoui. Anche nella categoria documentario sono dodici i film in lizza per il Premio Tamouda d'Or, per il Premio speciale della giuria e per il Premio opera prima. La Repubblica di Cina Ospite d’Onore di questa edizione, con una programmazione che affianca opere storiche, degli inizi del cinema fino al contemporaneo. L’evento speciale, realizzato in collaborazione con l'istituzione generale cinese per la comunicazione, editoria, radio, cinema e televisione, riflette gli stretti legami tra il Consiglio della Regione Tangeri-Tétouan-Al-Hoceima con la Repubblica di Cina, che ha recentemente lanciato progetti promettenti a carattere economico, logistico e scientifico, nella regione del Nord.

Il MedFilm ha selezionato per l’evento marocchino IN CONCORSO alcuni tra migliori film italiani della stagione cinematografica 2016. Partecipa infatti al Concorso Ufficiale Indivisibili di Edoardo De Angelis. Presentato in competizione alla Mostra di Venezia. Nel Concorso Documentari troviamo Delta Park di Mario Brenta e Karine De Villers,
in concorso all’ultima edizione del MedFilm festival. La storia di alcuni ragazzi africani che sono finiti in un hotel sul Delta del Po, il Delta Park, trasformato in un centro profughi, in attesa che gli venga accettata la richiesta d’asilo. Ai film in concorso si aggiunge, nella sezione Séances Spèciales, Fuocoamare di Gianfranco Rosi. Inoltre Cristiana Paternò, giornalista e critico cinematografico, sarà Membro della Giuria in rappresentanza dell’Italia. Ha vinto molti premi tra i quali il Premio del trade paper per il Giornale dello Spettacolo come giornalista dell'anno. E’ membro dell'Academy David di Donatello e dell’Academy del Documentary Doc / It Award. Tra gli INCONTRI DI APPROFONDIMENTO segnaliamo il Forum sulle scuole di cinema ispirato al modello dello storico progetto Methexis del MedFilm festival, a cui partecipano i rappresentanti delle scuole nazionali di cinema di 10 pesi. Per l’Italia sarà presente il CSC con Roberto Perpignani, vincitore dei David di Donatello per La notte di San Lorenzo (1982) e Il postino (1994). Insieme a lui a rappresentare la nostra Scuola Nazionale di Cinema l’allievo Matteo Gentiloni regista diplomatosi al CSC. Ma anche due Forum attualissimi. Il primo quello delle Film Commission del Mediterraneo: “Il Mediterraneo spazio comune di realizzazione dei film, il Mediterraneo studio all’aria aperta” co-organizzato con la molto attiva e ricca Film Commission della Regione di Tangeri -Tétouan- Al Hoceima .Per l’Italia interverrà Luciano Sovena, Presidente della Fondazione Roma Lazio Film Commission. Il secondo sull’argomento Quando il cinema supera le frontiere stabilite dall’uomo. Incontro di approfondimento sul tema delle frontiere rappresentate nel cinema Mediterraneo. I temi affronteranno Confini e immigrazione clandestina, L'immagine dell’immigrato nel cinema europeo e, a partire dai film in programma tra cui Fuocoamare si discuterà anche di Frontiere e conflitti. Tra i partecipanti, critici e ricercatori di fama internazionale: il critico francese François Jost, il romanziere libanese Rashid Al-Daif, la scrittrice palestinese Liana Badr, il ricercatore francese Jean Clede, il critico
cinematografico egiziano Amir Amry e la giornalista freelance e critico cinematografico italiana Beatrice Fiorentino.

giovedì 17 novembre 2016

XII° MEDFILM FESTIVAL – CRESCE IL CINEMA DEL MEDITERRANEO A ROMA: I PREMI

Premio AMORE & PSICHE e due premi collaterali all’iraniano INVERSION, Premio Open Eyes all’israeliano Between Fences e Premio Methexis al corto greco UMMI

Lo avevamo intuito che non sarebbe stato semplice per le qualificate giurie sia
del concorso ufficiale, che della selezione documentari e infine alla giuria dei cortometraggi poter scegliere fra le 39 opere selezionate provenienti anche dai prestigiosi Festival di Berlino e Cannes. Non possiamo inoltre sottacere che questa da poco conclusasi è stata una edizione all’insegna della crescita dopo alcuni anni di sofferenza dovuta all’insensibilità delle istituzioni che dovrebbero promuovere la cultura, unica arma rimasta per riunire i popoli. Con un programma composto da 90 film, di cui 60 anteprime italiane, europee ed internazionali, accompagnati da tanti prestigiosi ospiti, il MedFilm Festival ha dato ancora una volta testimonianza diretta del variegato contesto culturale e politico che rende unica l’area Euro-Mediterranea, proponendo un modello di festival aperto, inclusivo e partecipato, in cui le opere e i loro autori, così come il pubblico, la stampa e lo staff del festival, sono al centro di un progetto culturale e pedagogico che fa dell’incontro, del dialogo e della condivisione di idee, il suo punto centrale.
La Serata conclusiva del festival ha visto la consegna dei Premi ai vincitori delle diverse categorie e in particolare il conferimento del
Premio AMORE E PSICHE al film iraniano INVERSION di Behnam Behzadi, vincitore anche di altri due Premi collaterali attribuiti dalla Giuria PiuCulture e da quella Universitaria. Per la prima volta in ventidue anni di storia del festival, lo stesso film è stato giudicato il migliore dalle varie giurie, e dunque da un pubblico trasversale ed eterogeneo, che va dai 17 anni in su, segno dell’indiscutibile qualità artistica dell’opera e soprattutto dell’universalità dei temi affrontati.
La serata è iniziata con un fuori programma da parte della Giuria CONCORSO AMORE E PSICHE la quale ha auspicato Verità e Giustizia nella vicenda del nostro connazionale Giulio Regeni così come il cinema Egiziano di Yousry Nasrallah ha trovato degna collocazione nella serata di apertura del MEDFESTIVAL con il suo film. In particolare la Giuria, composta da Federico Pontiggia, Angela Prudenzi, Isabella Ragonese, Claudia Bedogni e Tiziana Lo Porto, ha assegnato come già detto il Premio AMORE E PSICHE Miglior Film all’iraniano INVERSION di Behnam Behzadi con la seguente motivazione "Per la capacità di innovare poeticamente la lezione umanista del cinema iraniano, tramutando il soffocante clima atmosferico in un sole femminile che irradia empatia e speranza a ogni latitudine". Inoltre il Premio SPECIALE DELLA GIURIA è andato all’algerino KINDIL di Damien Ounouri con la seguente motivazione  "Per il talento nel denunciare la realtà con originalità stilistica restituendo al genere il suo territorio di elezione: il cinema". Mentre il Premio ESPRESSIONE ARTISTICA Miglior Regia è andato ad un’altra giovane di
origine algerina Dania Reymond  con LE JARDIN D’ESSAI con la seguente motivazione "Per la felice e gioiosa riaffermazione del cinema quale strumento privilegiato di descrizione e analisi della realtà, in grado di stemperare la drammatica eredità dell’Algeria nella apertura incondizionata e fiduciosa al futuro delle giovani generazioni". Per quanto riguarda la Giuria del CONCORSO OPEN EYES, composta da Roberto Silvestri, Irene Dionisio, Tarek Ben Abdallah, Francesca Bellino e Katia Ippaso, questa ha assegnato il Premio
OPEN EYES Miglior Documentario all’israeliano “BETWEEN FENCES” del regista teatrale Avi Mograbi
con la seguente motivazione "Un’opera compiuta che tratta l’attuale e drammatico tema della migrazione forzata con grande rispetto verso la figura del profugo che, entrando nel gioco della finzione scenica del palcoscenico, smaschera il teatro della crudeltà internazionale". Una MENZIONE SPECIALE è andata al palestinese Jumana Manna con “A MAGICAL SUBSTANCE FLOWS INTO ME” . Infine sono stati segnalati dalla giuria l’altro algerino “ATLAL” di Djamel Kerkar e lo spagnolo  “INFORME GENERAL II – EL NUEVO RAPTO DE EUROPA” di Pere Portabella.

Infine per la sezione di cortometraggi partecipanti al CONCORSO METHEXIS, la Giuria – composta dagli studenti provenienti dalle Scuole Nazionali di Cinema del Marocco, dell’ Egitto, della Grecia, della Tunisia, della Francia, del Libano, della Turchia, dell’Italia, della Croazia hanno assegnato il Premio
METHEXIS  Miglior Cortometraggio al greco “UMMI” di Niko Avgoustidi con la seguente motivazione: Per le forti emozioni ed impressioni evocate dal film, per la sua capacita di affrontare problemi sociali riguardanti i rifugiati ed il modo in cui vengono accolti in Europa. Ed il Premio CERVANTES al Cortometraggio più creativo al portoghese “BATRACHIAN’S BALLAD” di Leonor Teles . La Giuria ha assegnato anche una MENZIONE SPECIALE al francese: “ESTATE” di Ronny Trocket.
Quanto ai PREMI COLLATERALI il Premio PIUCULTURE, organizzato con il giornale online Piuculture e assegnato da una giuria composta da sei cittadini romani originari da Egitto, Tunisia, Albania, Bangladesh, Siria e Moldavia, è andato come già detto al pluripremiato INVERSION “Per aver intrecciato con grande sapienza e delicatezza diversi problemi della società attuale – dall’inquinamento ambientale, che rimane un elemento trasversale a diversi paesi, al ruolo della donna nella società iraniana. Tutto questo è reso ancora più forte da un’ottima recitazione che rifugge da qualsiasi vittimismo per cogliere gli elementi più sottili ed essenziali. Un film ben scritto e ben diretto, ricco e pieno di vita”. Anche la GIURIE STUDENTIi delle Università La Sapienza, Roma Tre, Tor Vergata, John Cabot University e dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, hanno decretato MIGLIOR FILM INVERSION ”Per la capacità di porre interrogativi sulla propria identità, sia essa dettata dall’ambiente e dalle tradizioni, o da un sentire intimo. Analizzando l’irruzione della modernità e della tecnologia in una cultura secolare, il film spinge a una riflessione autocritica sulla libertà individuale e collettiva”. La MENZIONE D’ONORE d’onore è andata all’algerino KINDIL “Per il coraggio sperimentale e la denuncia sociale attraverso il genere horror”. Mentre il premio MIGLIOR DOCUMENTARIO è andato al tunisino ZAINEB
HATES THE SNOW di Kaouther Ben Hania “Per l’originalità con cui è stato ideato e costruito, per la spontaneità e l’ironia con cui viene trattato un tema più che mai attuale come quello dell’integrazione tra culture differenti, per la delicatezza con la quale si sviluppano storie e rapporti personali in grado di toccare il lato umano dello spettatore”. MIGLIOR CORTOMETRAGGIO si è confermato il greco UMMI “In quanto riflette le questioni reali e attuali, quali il dramma dei rifugiati, dal punto di vista di un bambino. Uno degli aspetti più riusciti del cortometraggio è la sua capacità di evocare la cruda realtà che si cela dall’altra parte del mare”. Inoltre la MENZIONE SPECIALE è andata all’egiziano “AIDA” di Maysoon El-Massry”.
Tra le novità di quest’anno anche la GIURIA ITS ROSSELLINI che ha deciso che il MIGLIOR FILM  di nuovo sia KINDIL e il MIGLIOR DOCUMENTARIO ATLAL. L’altra novità di questa 22ma edizione è stato il CINEPHILIA SCREENWRITING LAB FOR SHORTS, realizzato in collaborazione con Cinephilia Productions e ideato dalla regista Darine Hotait, il laboratorio è un progetto che si pone l’obiettivo di aiutare i registi a sviluppare il loro potenziale di storytelling, le loro facoltà critiche e le specifiche competenze tecniche. Il lab vuole promuovere le voci più originali, visionarie e coraggiose provenienti dal Medio Oriente e dal Nord Africa. La prima edizione italiana del Lab su 5 progetti selezionati,di cui 3 dalla regione MENA e 2 dall’Italia è stata assegnata dalla giuria composta da Darine Hotait, Irene Dionisio e Monica Zapelli alle due giovani libanesi Farah F. Naboulsi e Dalia Yassine autrici di SPINDRIFT.
Per quello che ci riguarda del CONCORSO UFFICIALE abbiamo molto amato e lo poniamo al primo posto l’algerino Kindil di Damien Ounouri, per la capacità surreale
di descrivere in un film tra il fantasy e l’horror la condizione di riscatto al femminile, seguito dall’iraniano Inversion di Behnam Behzadi, che mette in luce ancora una volta la condizione femminile in Iran con una storia familiare,  e a pari merito Brooks, Meadows and Lovely Faces di Yousry Nasrallah, il quale per metafore descrive il fallimento della primavera araba in Egitto.  Al quarto posto il tunisino Hedi di Mohamed Ben Attia opera prima che rivela le insicurezze del protagonista seguito dal meta-cinema del film algerino The Trial Garden di Dania Reymond. In coda il gangster-movie franco-tunisino Chouf di Karim Dridi che riprende timidamente sceneggiature di action movie francesi.

I nostri ringraziamenti vanno a tutti i selezionatori a partire da Gianfranco Pannone, Giulio Casadei, Alessandro Zoppo e Veronica Flora che hanno permesso la buona riuscita di questa 22ma edizione del MEDFESTIVAL, ma anche e soprattutto alla instancabile direttrice Ginella Vocca che crede nella potenza del dialogo universale tramite il CINEMA!

mercoledì 9 novembre 2016

XII° MEDFILM FESTIVAL – IL CINEMA DEL MEDITERRANEO A ROMA - DAY 6

Oggi Mercoledì 9   è la volta del Focus sull'Iran

Si inizia con la rassegna dei Cortometraggi Iraniani.
SILENT di Poya Nabi  - Tre amici,tre segreti.
IL SILENZIO di Farnoosh Samadi e Ali Asgari La storia di Fatma e sua
madre, rifugiate curde in Italia.
MOHAGH di Ali Derakhshanedeh  -Secondo una leggenda, organizzare funerali nelle notti di luna calante può essere rischioso.
THE KEY di Mohsen   La storia di Khanjahni Seyfollah Tahmasebi, unico custode dell’Azadi Sport Complex, il grande stadio di calcio situato nel cuore di Teheran.
HE di Sam Kalantari – I manichini. Un documentario di fantascienza, che rivela un immaginario erotico represso.
A seguire tre lungometraggi con al centro il ruolo femminile nella società iraniana:
DEATH OF THE FISH di Rauhollah Hejazi - Quando una madre muore, i suoi figli si trovano di fronte ad una sua bizzarra richiesta. Nelle sue ulime volontà chiede ai figli di tenere il suo cadavere in casa per tre giorni e di non avvisare i parenti della sua scomparsa. Perché? È possibile onorare una richiesta del genere?
SCISSOR di Karim Lakzad’h alla presenza del regista e degli interpreti – E’ la storia del giovane Rama che deve fare i conti con le sue azioni verso il genere femminile.
HOUSE ON 41ST STREET di Hamid-Reza Ghorbani alla presenza del regista. Una storia di fratelli e del ruolo delle donne in seno alla loro famiglia.
Mentre nell’altra sala alle 20:30 un Evento Speciale - Premio alla carriera
alla presenza di Gianni Amelio verrà proiettato IL PRIMO UOMO del 2011.
Si termina con il Concorso Internazionale Documentari per il quale viene proiettato PASSENGERS dell’iraniano Mahmoud Rahmani sulle orme del più famoso TAXI THERAN di Jafar Panahi vincitore a Berlino 2015. I taxi in Iran sono luoghi ideali per condividere idee su questioni politiche e sociali: si sentono storie vere da fonti attendibili, le persone esprimono liberamente
aspettative e dolori, senza alcun tipo di auto-censura. Rahmani, alla guida di un taxi nella città meridionale di Ahwaz, ci presenta un’immagine inedita della società iraniana e dei suoi paradosssi.
Per chi avesse perso il primo gruppo di cortometraggi del Concorso Internazionale sarà possibile rivederli.

martedì 8 novembre 2016

XXII° MEDFILM FESTIVAL –IL CINEMA DEL MEDITERRANEO A ROMA - DAY 5

Al giro di Boa proiezioni dall’Algeria, ma anche la sigla del Protocollo di Intesa fra Lazio Film Commission & Film Commission di Marrakesh

Alla quinta giornata di incontri e proiezioni – al giro di boa, oggi - martedì 8 novembre Il programma del prevede al Cinema Savoy in sala 2 la proiezione alle ore 16:00 di The trial
garden, film meta-cinematografico algerino di Dania Reymond. A seguire, sempre dall'Algeria, il fantasy horror Kindildi Damien Ounouri. Alle ore 18:00 si terrà la
presentazione del bando sulla coproduzione Lazio Cinema International 2016 e la firma del Protocollo di intesa fra Roma Lazio Film Commission e la Film Commission di Marrakesh per lo sviluppo del settore cinematografico e audiovisivo dei rispettivi territori. La firma del Protocollo di intesa rappresenta un fondamentale punto di arrivo e partenza per lo sviluppo delle relazioni commerciali tra i comparti industriali del settore audiovisivo della Regione Lazio e della Regione di Marrakesh, un traguardo che affonda le radici in anni di relazioni costruite con tenacia e perseveranza, ognuna nel proprio specifico, da Luciano Sovena e da Ginella Vocca che non hanno mai smesso di guardare al Marocco come un autorevole partner, sia commerciale che culturale. Sarà presente all’incontro anche il Direttore dello storico Festival del Cinema del Mediterraneo di Tétouan, Ahmed El Housni, gemellato dal 1997 con il MedFilm festival. A seguire, come evento speciale Roma incontra Tétouan, la proiezione del film marocchino Little Happiness, di Mohamed Chrif Tribak. Alle ore 20:00, a ingresso gratuito la proiezione del film tedesco Toni Erdmann, di Maren Ade, scelto per i Lux
Film Days. Sempre al Cinema Savoy, ma in sala 4 la programmazione ha inizio alle ore 16:30 con i cortometraggi del Focus Tunisia. A seguire, alle ore 18:30, i cortometraggi in concorso, alla presenza di molti dei registi, provenienti da Slovenia, Turchia, Grecia, Egitto, Marocco e l'italiano We
will arrive tomorrow, di Maria Galliani Dyrvic.
Le proiezioni dei cortometraggi continuano alle ore 20:30 con lavori provenienti da Algeria, Libano, Francia, Siria, Marocco, Portogallo, Spagna e l'italiano Valparaiso, di Mario Sironi. Alle ore 22:30 per il Concorso Internazionale Documentari Premio Open Eyes, curato per la sesta edizione consecutiva da Gianfranco Pannone, l'algerino Atlal di Djamel
Kerkar
, che ci conduce in un villaggio ridotto a rovine, teatro della guerra civile. Ma Medfilm Festival da quest'anno consolida lo spazio dedicato alla letteratura con una vera e propria sezione: Letture dal Mediterraneo, curata da Mariangela Mincione. Alle ore 18:00, presso il Museo Macro, la presentazione del volume Storie di volti e di parole di Luigi Anania e Nicola Boccianti, edito da Derive e Approdi, moderato dal giornalista Silverio Novelli e con reading di Claudio Cartoni.

venerdì 4 novembre 2016

XXII° MEDFILM FESTIVAL – IL CINEMA DEL MEDITERRANEO A ROMA - DAY 1

Nella serata inaugurale il PREMIO ALLA CARRIERA 2016  a  Gianni Amelio e l’ultimo film del regista egiziano Yousry Nasrallahad

Da oggi al via e fino al 12 novembre  a  Roma al cinema Savoy il  MedFilm Festival , la prima e più importante vetrina in Italia dedicata al cinema delle sponde sud del Mediterraneo  e del Medio Oriente diretto dall’instancabile  Ginella Vocca che alla sua 22ma edizione riprende lo slancio di sempre.
Sarà il regista egiziano Yousry Nasrallahad inaugurare,la kermesse con

l’anteprima italiana del film Brooks, Meadows and Lovely Faces (Al Ma’ wal Khodra wal Wajh El Hassan). Tre anni dopo la presentazione al MedFestival di After the Battle, l’autore, protagonista attivo della primavera araba, tornerà a Roma per incontrare pubblico e critica, e presentare la sua ultima opera, uno scatenato melodramma che dietro la
patina scintillante, racconta le difficoltà del quotidiano in un paese complesso come l’Egitto.
La serata si aprirà con il conferimento a Gianni Amelio del Premio alla Carriera 2016. Amelio, regista e testimone delle passioni e delle storie delle donne e degli uomini, interrogando instancabilmente le forme del cinema sarà omaggiato con la proiezione - mercoledì 9 novembre - de Il primo uomo. Nella stessa serata di oggi verrà assegnato Premio KOINÉ 2016 a SaMiFo - Salute Migranti Forzati - Centro di prima accoglienza sanitaria, nato dalla collaborazione tra Centro Astalli e Asl Roma A, volto alla tutela del diritto alla salute e la presa in carico delle vittime di tortura.

Anche quest’anno si conferma la collaborazione tra il MedFilm Festival e l’ufficio di Rappresentanza in Italia del Parlamento europeo con i  LUX FILM
DAYS a ROMA e la proiezione di due dei tre film finalisti del Premio Lux 2016:  Appena apro gli occhi  di Leyla Bouzid e  Toni Erdmann  di Maren Ade. Quest’anno in occasione delle celebrazioni per il 10° anniversario verrà esteso il pubblico dei LUX Film Days, includendo anche la città di Salerno. Infatti è prevista una diretta in streaming con il Festival Linea d’Ombra che si terrà nella città di Salerno, per la presentazione in contemporanea del film  della tunisina Leyla Bouzid.
Per riannodare i fili che uniscono popoli e culture, piuttosto che innalzare muri che li separano, il festival ospiterà con tale spirito due Vetrine speciali dedicate ai Paesi Ospiti d’Onore: l’Iran e la Tunisia.
Ma veniamo ai film in concorso che tra lungometraggi e corti sono 39. Per il Concorso Ufficiale Premio Amore e Psiche, curato da Giulio Casadei, nove film che possono essere tutti o quasi inclusi nel vasto e variegato mondo del cinema di genere: dal melodramma (Brooks, Meadows and Lovely
Faces di Yousry Nasrallah, l’iraniano Inversion di Behnam Behzadi, il tunisino Hedi di Mohamed Ben Attia e l’italiano L’Accabadora di Enrico Pau) al gangster-movie franco-tunisino Chouf di Karim Dridi, dal prison-movie giordano Blessed Benefit di Mahmoud Al Massad, al fantasy horror algerino Kindil di Damien
Ounouri, dal road movie francese Jours de France di Jérôme Reybaud al meta-cinema dell’algerino The Trial Garden di Dania Reymond. Al di là delle inevitabili differenze, quello che emerge in ogni singolo film è la volontà di mettere al centro l’uomo, con tutto il suo carico di fragilità, speranze, desideri. Un inno a tutto quel cinema capace, come dice Aldo Spiniello a proposito di Hedi, di «far male e soccorrere allo stesso tempo».
Il Concorso Internazionale Documentari Premio Open Eyes, curato sempre da Gianfranco Pannone, mostra dieci film uniti dal tema della memoria, rinvenuta tra villaggi, città, province, nazioni diverse, legata dal desiderio di rimetterla in gioco nel presente, in un mondo sottoposto alle continue pressioni dei conflitti geopolitici. A rappresentare l’Italia, il nuovo film di Mario Brenta e Karine de Villers, Delta Park, ambientato in un albergo, in cui il tempo che trascorre lento è la cifra della perdita del senso di se degli ospiti, giovani rifugiati in attesa di una destinazione.
Della selezione ufficiale del Concorso Internazionale Cortometraggi Premio Methexis e Premio Cervantes, curato da Alessandro Zoppo, fanno parte 20 corti che si muovono lungo tutto lo spettro espressivo del cinema contemporaneo, dalla finzione al documentario, dall’animazione alla sperimentazione. Generi, sguardi e identità che si confondono e si ibridano. Al centro di questi lavori, l’abitudine/ossessione del filmare e del filmabile, il nostro rapporto con le immagini, l’occhio selvaggio che tenta in tutti i modi di catturare la vita.
C’è poi l’ ampio lo spazio dedicato al cinema italiano con la vetrina Le Perle, focus sul nostro cinema indipendente e i suoi giovani autori. Apre la sezione il cinema apolide e fisico di Amir Naderi, al culmine della sua astrazione con Monte.
Infine tra gli Eventi Speciali. MedFilm incontra il Festival International du Cinéma Méditerranéen de Tétouan con l’anteprima italiana di Petits Bonheurs, nuovo film del regista marocchino Mohamed Chrif Tribak, vincitore del Premio del Pubblico a Tétouan.
Nella Giuria tutta italiana del Concorso Ufficiale Premio Amore e Psiche l’attrice Isabella Ragonese, il giornalista e scrittore Federico Pontiggia, la distributrice Claudia Bedogni, il critico cinematografico Angela Prudenzi e la scrittrice e giornalista Tiziana Lo Porto. Anche quest’anno la giuria sarà affiancata dalla giuria PiuCulture, testata giornalistica online focalizzata sulla vita quotidiana degli stranieri che vivono a Roma. Invece per il Concorso Internazionale Documentari Open Eyes: il critico cinematografico Roberto Silvestri, la regista e sceneggiatrice Irene Dionisio, la giornalista e scrittrice Francesca bellino, il direttore della fotografia Tarek Ben Abdallah e la giornalista e scrittrice Katia Ippaso. Infine ad assegnare i premi del Concorso Internazionale Cortometraggi Premio Methexis, una giuria di 9 studenti provenienti dalle Scuole Nazionali di Cinema europee e mediterranee e dai detenuti della Casa Circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso.
Il simbolo del festival di quest’anno è un murales, scovato  nel dedalo delle vie di Tunisi. Un disegno che nella semplicità e nella delicata ironia del tratto esprime tutta la sua potenza evocativa. Un disegno di Zoo Project, nome d’arte di Bilal Berreni, artista franco-algerino scomparso a Detroit nel 2013 a soli 23 anni.
Innumerevoli gli enti istituzionali e le Ambasciate che patrocinano e sostengono questa 22ma edizione insieme ad importanti testate giornalistiche nazionali tra le quali La Repubblica.
 

 

 

domenica 30 ottobre 2016

MEDFILM FESTIVAL IL CINEMA DEL MEDITERRANEO A ROMA XXII edizione

Roma, 4 - 12 novembre 2016 c/o Cinema Savoy, Biblioteche e Centri culturali delle periferie

Apre il festival l'anteprima italiana dell'ultimo film del regista egiziano Yousry Nasrallah, che sarà presente alla proiezione. Paesi Ospiti d'Onore 2016: Iran e Tunisia
Torna,dal 4 al 12 novembrea Roma, ilMedFilm Festival, il primo e più importante evento in Italia dedicato al cinema del Mediterraneo. Lo storico festival romano si conferma un osservatorio irrinunciabile sul presente e sul futuro della settima arte, un inno al dialogo per esplorare e scoprire la ricchezza culturale dei paesi delle due sponde. Il festival, diretto da Ginella Vocca, si terrà al Cinema Savoy (via Bergamo, 25), storica multisala della Capitale che ha già ospitato l’edizione 2015 del MedFilm, e nelle Biblioteche e i Centri culturali delle periferie.
Film d’apertura della 22ma edizione sarà Brooks, Meadows and Lovely Faces (Al Ma’ wal
Khodra wal Wajh El Hassan), di Yousry Nasrallah, presentato in anteprima italiana.Tre anni dopo la partecipazione in concorso con After the Battle, il regista egiziano tornerà a Roma per incontrare pubblico e critica. Protagonista attivo della primavera araba, Yousry Nasrallah propone con Brooks, Meadows and Lovely Facesuno scatenato melodramma che, dietro la patina scintillante, nasconde un punto di vista problematico e politico sul proprio Paese, minacciato dalla repressione di ogni dissenso.
Tante, come sempre, le proposte del MedFilm. Per riannodare i fili che uniscono popoli e

culture, piuttosto che i muri e le divisioni che li separano, il festival ospiterà due Vetrine speciali dedicate ai Paesi Ospiti d’onore: l’Iran e la Tunisia. E proprio alla Tunisia, arriva in anteprima italiana Hedi di Mohamed Ben Attia, film rivelazione della Berlinale 2016, dove il protagonista Majd Mastoura – che sarà ospite a Roma per presentare il film – ha vinto l’Orso d’Argento come miglior interprete maschile. Una love story ambientata nella città costiera di Mahdia, che - nelle parole del suo autore - “è un’analisi della gioventù tunisina dopo la rivoluzione, il crollo di Ben Ali e ciò che il mondo intero ha poi chiamato la Primavera araba”. Con la consueta e preziosa attenzione nei confronti di cinematografie che faticano a trovare la via della distribuzione nelle sale del nostro Paese, il MedFilm conferma le sue sezioni competitive: il Concorso Ufficiale “Premio Amore e Psiche”, il Concorso Internazionale Documentari “Premio Open Eyes”, il Concorso Internazionale Cortometraggi “Premio Methexis” e “Premio Cervantes”. Prosegue la collaborazione tra l’Ufficio d’informazione in Italia del Parlamento europeo e il MedFilm Festival con la Va edizione dei Lux Film Days a Roma, importante evento all’insegna del grande cinema europeo contemporaneo. Ampio spazio sarà inoltre dedicato al cinema italianocon la vetrina Le Perle, focus sul nostro cinema indipendente e i suoi giovani autori.
Film d’apertura – Venerdì 4 novembre, Cinema Savoy, Roma
Brooks, Meadows and Lovely Facesdi Yousry Nasrallah – Egitto, 2016, 115'

Yehia e i suoi figli, Refaat e Galal, gestiscono una società di catering specializzata in ricevimenti. Sua nipote, Karima, è promessa a suo figlio maggiore, Refaat, ma in realtà lei ama un altro. Refaat a sua volta è innamorato di Shadia, una donna divorziata appena tornata dagli Emirati Arabi. Shadia è attratta da lui ma teme la differenza di età e di posizione sociale. Galal, il figlio minore di Yehia, è uno sciupafemmine dal passato turbolento che è stato sposato con la sorella di Karima, morta dando alla luce il figlio Amir. Durante una festa di matrimonio allestita da Yehia e i figli, Farid Abou Rayya e la ricca moglie, Om Roaya, tentano di forzare la volontà di Yehia affinché ceda loro l’azienda. Nel frattempo, durante le nozze Karima trova il modo di rivelare i propri sentimenti all’uomo che ama…