Descrizione

Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.



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mercoledì 14 giugno 2017

LE VIE DEL CINEMA DA CANNES A ROMA E IN REGIONE DAL 14 AL 18 GIUGNO

Si ripete anche quest’anno la storica rassegna Le Vie Del Cinema da Cannes a Roma e in Regione che si svolgerà nella capitale e in alcuni comuni della Regione dal 14 al 18 giugno. L’evento, che inaugura l’edizione 2017 del progetto Il cinema attraverso i grandi festival, è promossa da ANEC Lazio e vanta la prestigiosa partnership con SIAE, oltre alla consolidata collaborazione con la Regione Lazio e CityFest
- Fondazione Cinema per Roma.
La manifestazione porta in alcune sale romane e laziali una rinomata selezione di film provenienti direttamente dal 70° Festival di Cannes. Numerosi i titoli proposti in anteprima assoluta dalla Selezione Ufficiale (Concorso, Un Certain Regard e Fuori Concorso) e dalla Quinzaine des Réalisateurs, sezione particolarmente attenta alla scoperta di nuovi talenti. I film saranno tutti proiettati in versione originale con i sottotitoli.
Le sale coinvolte sul territorio romano sono l’Eden, il Fiamma e il Giulio
Cesare, ma aderiscono all’iniziativa anche il cinema Etrusco di Tarquinia, il Palma di Trevignano e il Corso di Latina, per estendere l’offerta culturale oltre i confini della capitale. Così come ha sottolineato Il Presidente della Regione Lazio Zingaretti, il quale nel suo intervento di presentazione ha ribadito l'importanza del fare cultura non solo a Roma ma anche nel territorio del Lazio. Ma ha anche lanciato una proposta per realizzare un progetto ambizioso: un Festival dei film mai visti, perché è noto che tanti film dopo il successo ai Festival non vengono distribuiti nelle sale italiane.
Il cartellone propone alcuni dei titoli più significativi del panorama
internazionale. Provenienti dal Concorso, il vincitore del Gran Premio Speciale della Giuria 120 battiti al minuto di Robin Campillo, il vincitore del Premio della Giuria Loveless del regista russo Andrey Zvyagintsev, il nuovo e atteso film del Premio Oscar® Michael Haneke Happy End, con Isabelle Huppert e Jean-Louis Trintignant e il biopic Le Redoutable, con Louis Garrel che interpreta Jean-Luc Godard, diretto dal Premio Oscar® Michel Hazanavicius.
Presentati Fuori Concorso e inseriti in rassegna anche l’intrigante How to Talk to Girls at Parties del regista statunitense John Cameron Mitchell con Elle
Fanning e Nicole Kidman, vincitrice del premio speciale per il 70° anniversario del Festival e il misterioso Les fantômes d’Ismaël film che ha aperto il Festival di Cannes, scritto e diretto da Arnaud Desplechin, con Marion Cotillard, Charlotte Gainsbourg e Mathieu Amalric.
Dalla sezione Un Certain Regard arriva invece l’italiano Dopo la guerra, pellicola sul terrorismo della giovane regista Annarita Zambrano. Peccato che non sono stati scelti altri titoli da questa sezione ricca di outsider tra i quali segnaliamo l'opera prima di Taylor Sheridan WIND RIVER che ha ricevuto a Cannes il premio come miglior regia. Ma anche

Numerosi i titoli provenienti dalla Quinzaine Des Réalisateurs: The Rider di Chloe Zhao premiato con L'Art Cinema Award, L’amant d’un jour di Philippe Garrel vincitore del Premio SACD degli autori francesi, Nothingwood, documentario diretto da Sonia Kronlud, Patti Cake$, brillante esordio del regista americano Geremy Jasper e l’italiano L’intrusa, opera seconda di Leonardo Di Costanzo.
Anche per questa edizione è prevista la partecipazione di critici cinematografici che introdurranno e svilupperanno i contenuti di alcuni film.
Il programma completo della manifestazione è disponibile online sul sito di ANEC Lazio www.aneclazio.it mentre per tutti gli aggiornamenti durante la rassegna, è possibile consultare la pagina Facebook dell’evento: Le Vie del cinema da Cannes a Roma.
 
INGRESSI:
Intero: 7 euro
Ridotto 6 euro per: over 65, Studenti Universitari, Iscritti SNCCI, Studenti di: Scuola d'arte cinematografica Gian Maria Volonté, Centro Sperimentale di Cinematografia, Link Campus University

Fidelity card: ogni 5 ingressi acquistati, 1 è in omaggio

venerdì 19 maggio 2017

Speciale #CANNES70 - (DAYS 2&3) - Giovedì 18 e Venerdì 19:

Il russo ZVYAGINTSEV e l’ungherese MUNDRUCZÓ convincono la Croisette

da Cannes Luigi Noera - Foto per gentile concessione del Festival de Cannes
Dopo la delusione del film d’apertura, nei primi due giorni sulla Croisette si respira tutta un’altra aria. Infatti sia dall’America che dall’Asia due produzioni che mettono d’accordo sia il grande pubblico che la critica. Stiamo parlando da una parte del regista americano Todd HAYNES che presenta
WONDERSTRUCK. Trasposizione sul grande schermo dopo The Invention Of Hugo Cabret di un altro libro a firma di Selznick. Sono due storie, una ambientata nel 1977 incentrata su un adolescente che soffre per il padre che non ha mai conosciuto, e l'altra ambientata mezzo secolo prima, raccontata con immagini in B&N, su una ragazzina sorda dalla nascita che sogna di incontrare una famosa attrice. Entrambi però sono alla ricerca delle loro origini. Dobbiamo dire che Julianne Moore premio Oscar interpreta una parte stucchevole. Invece la sceneggiatura è ben strutturata in una difficile composizione e alternanza tra le storie dei due personaggi. Anche la fotografia, ma soprattutto le musiche riprese dal repertorio di David Bowie hanno un peso importante nel successo del film.
L’altro regista è  il sudcoreano BONG Joon-Ho che con OKJA ci racconta una storia

animalista, autore del futuribile Snow piercer presentato nel 2013 alla Festa del Cinema de Roma, in questa nuova favola attuale con un cast tra i quali spicca Jake Gyllenhall parla della giovane Mija che per dieci anni si è  presa cura di un enorme animale frutto di un industria multinazionale di hamburger OGM diretta da una splendida Tilda Swinton. Tra inseguimenti e ed effetti speciali per via di questo enorme animale la storia si conclude bene per Okja, ma non per i suoi consimili che sono destinati alla macellazione.Accanto a questi due registi possiamo definire sicuri, dall’Europa spiccano il volo altri due registi di tutt’altra fattura. Sono il russoAndrey ZVYAGINTSEV che presenta, dopo il coraggioso Leviathan sul nuovo potere in
Russia, il film NELYUBOV (LOVELESS). Il regista si cimenta con una storia intima, ma nello stesso tempo sui valori fondanti qual è essere genitori, ancora una volta critico verso la società post-sovietica dedita al piacere personale. Zhenya e Boris hanno divorziato ed entrambi si sono ricostruiti una vita senza considerare che di mezzo c’è la vita del loro figlio. L’altro regista europeo che lavora in America è Kornél MUNDRUCZÓ che presenta una mescolanza fra favola metaforica e film d’azione a cui ha dato il titolo JUPITER’S MOON (ovvero la Luna Europa)  su un altro brandello attuale della sua terra che dopo l’ingresso in Europa ha avuto una svolta autoritaria. In conferenza stampa ha chiarito che non si tratta di una critica al proprio paese, il quale facendo parte dell’Europa la situazione interna è anche problema
degli Stati membri d’Europa. Senza voler fare indagini sentiamo ancora di più in queste affermazioni il clima che si respira in Ungheria. Ma veniamo al racconto che tra scene di migrazioni, scene di inseguimento porta a compimento il racconto con il sacrificio del dottor Stern, un medico che ha cercato in tutti modi di sfruttare i poteri di levarsi da terra quasi da angelo del giovane Aryan immigrato illegalmente.
Fuori concorso per gli Special Screenings la giovane promessa iraniana Anahita GHAZVINIZADEH ha presentato una pellicola THEY che concorre come Opera Prima. La storia di J un adolescente che cerca di capire i suoi orientamenti. Sullo sfondo di una famiglia di emigrati iraniani perfettamente integrati in America si svolge il dramma senza tempo di J che a volte si sente un lui, a volte un lei. Apprezzabile l’omaggio alla sensibilità del Sol Levante con tante inquadrature bucoliche.Ma passiamo alla Selezione presieduta dall’attrice americana Uma THURMAN UN CERTAIN REGARD che è stata inaugurato dal film di Mathieu AMALRIC BARBARA che dovrebbe essere un biopic musicale ambientato negli Anni Sessanta e dedicato alla leggendaria cantante francese Barbara, ma che si alterna con il back stage dello stesso documentario. Sono seguiti il film del tedesco WESTERN di Valeska GRISEBACH con la sua nuova via come linguaggio asciutto e con il punto di vista della emigrazione ribaltato. Ecco cosa si prova quando si deve emigrare in un altro paese per lavorare. Infatti parla di un gruppo di muratori tedeschi che inizia un lavoro duro in un sito remoto nella campagna bulgara. Invece dall’Iran il regista Mohammad RASOULOF presenta LERD (DREGS) una drammatica storia di sopraffazione, di corruzione che pervade il paese fondamentalista. Anche dalla Tunisia Kaouther BEN HANIA presenta AALA KAF IFRIT (BEAUTY AND
THE DOGS)
un film di denuncia della condizione di disparità anzi di inferiorità che debbono subire le donne e la denuncia della corruzione degli apparati dello stato.
Come sappiamo alla QUINZANES DES REALISATEURS tra le 20 pellicole ci sono TRE ITALIANI IN LIZZA.  Il primo giorno viene dedicato ad omaggiare e premiare Werner Herzog con il premio alla carriera la Camera d’Or. Deludente a dire della critica THE UN BEAU SOLEIL INTÉRIEUR di Claire Denis Isabelle.Mentre alla 56ma SEMAINE DE LA CRITIQUE I SICILIANI FABIO GRASSADONIA E ANTONIO PIAZZA la hanno inaugurata con il favore del pubblico italiano. È seguito un fil drammatico dal Cile che fa ancora i conti con la storia della dittatura di Pinochet. Si tratta di  LOS PERROS di Marcela Said, la giovane Mariana si invaghisce del maestro di equitazione. Nel cast vari attori tra i quali il padre di Marian ed il maestro di equitazione tanto cari a Pablo Larrain che è una garanzia nella riuscita del film.Terminiamo con Cannes Classics che ha presentato una delle pellicole più disturbanti della storia del Festival Ai no korîda (In the Realm of the Senses/L’Empire des sens) di Nagisa Oshima (Francia, Giappone)  che venne presentato alla Quinzaine des
Réalisateurs.