Descrizione

Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.



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giovedì 17 novembre 2016

XII° MEDFILM FESTIVAL – CRESCE IL CINEMA DEL MEDITERRANEO A ROMA: I PREMI

Premio AMORE & PSICHE e due premi collaterali all’iraniano INVERSION, Premio Open Eyes all’israeliano Between Fences e Premio Methexis al corto greco UMMI

Lo avevamo intuito che non sarebbe stato semplice per le qualificate giurie sia
del concorso ufficiale, che della selezione documentari e infine alla giuria dei cortometraggi poter scegliere fra le 39 opere selezionate provenienti anche dai prestigiosi Festival di Berlino e Cannes. Non possiamo inoltre sottacere che questa da poco conclusasi è stata una edizione all’insegna della crescita dopo alcuni anni di sofferenza dovuta all’insensibilità delle istituzioni che dovrebbero promuovere la cultura, unica arma rimasta per riunire i popoli. Con un programma composto da 90 film, di cui 60 anteprime italiane, europee ed internazionali, accompagnati da tanti prestigiosi ospiti, il MedFilm Festival ha dato ancora una volta testimonianza diretta del variegato contesto culturale e politico che rende unica l’area Euro-Mediterranea, proponendo un modello di festival aperto, inclusivo e partecipato, in cui le opere e i loro autori, così come il pubblico, la stampa e lo staff del festival, sono al centro di un progetto culturale e pedagogico che fa dell’incontro, del dialogo e della condivisione di idee, il suo punto centrale.
La Serata conclusiva del festival ha visto la consegna dei Premi ai vincitori delle diverse categorie e in particolare il conferimento del
Premio AMORE E PSICHE al film iraniano INVERSION di Behnam Behzadi, vincitore anche di altri due Premi collaterali attribuiti dalla Giuria PiuCulture e da quella Universitaria. Per la prima volta in ventidue anni di storia del festival, lo stesso film è stato giudicato il migliore dalle varie giurie, e dunque da un pubblico trasversale ed eterogeneo, che va dai 17 anni in su, segno dell’indiscutibile qualità artistica dell’opera e soprattutto dell’universalità dei temi affrontati.
La serata è iniziata con un fuori programma da parte della Giuria CONCORSO AMORE E PSICHE la quale ha auspicato Verità e Giustizia nella vicenda del nostro connazionale Giulio Regeni così come il cinema Egiziano di Yousry Nasrallah ha trovato degna collocazione nella serata di apertura del MEDFESTIVAL con il suo film. In particolare la Giuria, composta da Federico Pontiggia, Angela Prudenzi, Isabella Ragonese, Claudia Bedogni e Tiziana Lo Porto, ha assegnato come già detto il Premio AMORE E PSICHE Miglior Film all’iraniano INVERSION di Behnam Behzadi con la seguente motivazione "Per la capacità di innovare poeticamente la lezione umanista del cinema iraniano, tramutando il soffocante clima atmosferico in un sole femminile che irradia empatia e speranza a ogni latitudine". Inoltre il Premio SPECIALE DELLA GIURIA è andato all’algerino KINDIL di Damien Ounouri con la seguente motivazione  "Per il talento nel denunciare la realtà con originalità stilistica restituendo al genere il suo territorio di elezione: il cinema". Mentre il Premio ESPRESSIONE ARTISTICA Miglior Regia è andato ad un’altra giovane di
origine algerina Dania Reymond  con LE JARDIN D’ESSAI con la seguente motivazione "Per la felice e gioiosa riaffermazione del cinema quale strumento privilegiato di descrizione e analisi della realtà, in grado di stemperare la drammatica eredità dell’Algeria nella apertura incondizionata e fiduciosa al futuro delle giovani generazioni". Per quanto riguarda la Giuria del CONCORSO OPEN EYES, composta da Roberto Silvestri, Irene Dionisio, Tarek Ben Abdallah, Francesca Bellino e Katia Ippaso, questa ha assegnato il Premio
OPEN EYES Miglior Documentario all’israeliano “BETWEEN FENCES” del regista teatrale Avi Mograbi
con la seguente motivazione "Un’opera compiuta che tratta l’attuale e drammatico tema della migrazione forzata con grande rispetto verso la figura del profugo che, entrando nel gioco della finzione scenica del palcoscenico, smaschera il teatro della crudeltà internazionale". Una MENZIONE SPECIALE è andata al palestinese Jumana Manna con “A MAGICAL SUBSTANCE FLOWS INTO ME” . Infine sono stati segnalati dalla giuria l’altro algerino “ATLAL” di Djamel Kerkar e lo spagnolo  “INFORME GENERAL II – EL NUEVO RAPTO DE EUROPA” di Pere Portabella.

Infine per la sezione di cortometraggi partecipanti al CONCORSO METHEXIS, la Giuria – composta dagli studenti provenienti dalle Scuole Nazionali di Cinema del Marocco, dell’ Egitto, della Grecia, della Tunisia, della Francia, del Libano, della Turchia, dell’Italia, della Croazia hanno assegnato il Premio
METHEXIS  Miglior Cortometraggio al greco “UMMI” di Niko Avgoustidi con la seguente motivazione: Per le forti emozioni ed impressioni evocate dal film, per la sua capacita di affrontare problemi sociali riguardanti i rifugiati ed il modo in cui vengono accolti in Europa. Ed il Premio CERVANTES al Cortometraggio più creativo al portoghese “BATRACHIAN’S BALLAD” di Leonor Teles . La Giuria ha assegnato anche una MENZIONE SPECIALE al francese: “ESTATE” di Ronny Trocket.
Quanto ai PREMI COLLATERALI il Premio PIUCULTURE, organizzato con il giornale online Piuculture e assegnato da una giuria composta da sei cittadini romani originari da Egitto, Tunisia, Albania, Bangladesh, Siria e Moldavia, è andato come già detto al pluripremiato INVERSION “Per aver intrecciato con grande sapienza e delicatezza diversi problemi della società attuale – dall’inquinamento ambientale, che rimane un elemento trasversale a diversi paesi, al ruolo della donna nella società iraniana. Tutto questo è reso ancora più forte da un’ottima recitazione che rifugge da qualsiasi vittimismo per cogliere gli elementi più sottili ed essenziali. Un film ben scritto e ben diretto, ricco e pieno di vita”. Anche la GIURIE STUDENTIi delle Università La Sapienza, Roma Tre, Tor Vergata, John Cabot University e dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, hanno decretato MIGLIOR FILM INVERSION ”Per la capacità di porre interrogativi sulla propria identità, sia essa dettata dall’ambiente e dalle tradizioni, o da un sentire intimo. Analizzando l’irruzione della modernità e della tecnologia in una cultura secolare, il film spinge a una riflessione autocritica sulla libertà individuale e collettiva”. La MENZIONE D’ONORE d’onore è andata all’algerino KINDIL “Per il coraggio sperimentale e la denuncia sociale attraverso il genere horror”. Mentre il premio MIGLIOR DOCUMENTARIO è andato al tunisino ZAINEB
HATES THE SNOW di Kaouther Ben Hania “Per l’originalità con cui è stato ideato e costruito, per la spontaneità e l’ironia con cui viene trattato un tema più che mai attuale come quello dell’integrazione tra culture differenti, per la delicatezza con la quale si sviluppano storie e rapporti personali in grado di toccare il lato umano dello spettatore”. MIGLIOR CORTOMETRAGGIO si è confermato il greco UMMI “In quanto riflette le questioni reali e attuali, quali il dramma dei rifugiati, dal punto di vista di un bambino. Uno degli aspetti più riusciti del cortometraggio è la sua capacità di evocare la cruda realtà che si cela dall’altra parte del mare”. Inoltre la MENZIONE SPECIALE è andata all’egiziano “AIDA” di Maysoon El-Massry”.
Tra le novità di quest’anno anche la GIURIA ITS ROSSELLINI che ha deciso che il MIGLIOR FILM  di nuovo sia KINDIL e il MIGLIOR DOCUMENTARIO ATLAL. L’altra novità di questa 22ma edizione è stato il CINEPHILIA SCREENWRITING LAB FOR SHORTS, realizzato in collaborazione con Cinephilia Productions e ideato dalla regista Darine Hotait, il laboratorio è un progetto che si pone l’obiettivo di aiutare i registi a sviluppare il loro potenziale di storytelling, le loro facoltà critiche e le specifiche competenze tecniche. Il lab vuole promuovere le voci più originali, visionarie e coraggiose provenienti dal Medio Oriente e dal Nord Africa. La prima edizione italiana del Lab su 5 progetti selezionati,di cui 3 dalla regione MENA e 2 dall’Italia è stata assegnata dalla giuria composta da Darine Hotait, Irene Dionisio e Monica Zapelli alle due giovani libanesi Farah F. Naboulsi e Dalia Yassine autrici di SPINDRIFT.
Per quello che ci riguarda del CONCORSO UFFICIALE abbiamo molto amato e lo poniamo al primo posto l’algerino Kindil di Damien Ounouri, per la capacità surreale
di descrivere in un film tra il fantasy e l’horror la condizione di riscatto al femminile, seguito dall’iraniano Inversion di Behnam Behzadi, che mette in luce ancora una volta la condizione femminile in Iran con una storia familiare,  e a pari merito Brooks, Meadows and Lovely Faces di Yousry Nasrallah, il quale per metafore descrive il fallimento della primavera araba in Egitto.  Al quarto posto il tunisino Hedi di Mohamed Ben Attia opera prima che rivela le insicurezze del protagonista seguito dal meta-cinema del film algerino The Trial Garden di Dania Reymond. In coda il gangster-movie franco-tunisino Chouf di Karim Dridi che riprende timidamente sceneggiature di action movie francesi.

I nostri ringraziamenti vanno a tutti i selezionatori a partire da Gianfranco Pannone, Giulio Casadei, Alessandro Zoppo e Veronica Flora che hanno permesso la buona riuscita di questa 22ma edizione del MEDFESTIVAL, ma anche e soprattutto alla instancabile direttrice Ginella Vocca che crede nella potenza del dialogo universale tramite il CINEMA!

venerdì 4 novembre 2016

XXII° MEDFILM FESTIVAL – IL CINEMA DEL MEDITERRANEO A ROMA - DAY 1

Nella serata inaugurale il PREMIO ALLA CARRIERA 2016  a  Gianni Amelio e l’ultimo film del regista egiziano Yousry Nasrallahad

Da oggi al via e fino al 12 novembre  a  Roma al cinema Savoy il  MedFilm Festival , la prima e più importante vetrina in Italia dedicata al cinema delle sponde sud del Mediterraneo  e del Medio Oriente diretto dall’instancabile  Ginella Vocca che alla sua 22ma edizione riprende lo slancio di sempre.
Sarà il regista egiziano Yousry Nasrallahad inaugurare,la kermesse con

l’anteprima italiana del film Brooks, Meadows and Lovely Faces (Al Ma’ wal Khodra wal Wajh El Hassan). Tre anni dopo la presentazione al MedFestival di After the Battle, l’autore, protagonista attivo della primavera araba, tornerà a Roma per incontrare pubblico e critica, e presentare la sua ultima opera, uno scatenato melodramma che dietro la
patina scintillante, racconta le difficoltà del quotidiano in un paese complesso come l’Egitto.
La serata si aprirà con il conferimento a Gianni Amelio del Premio alla Carriera 2016. Amelio, regista e testimone delle passioni e delle storie delle donne e degli uomini, interrogando instancabilmente le forme del cinema sarà omaggiato con la proiezione - mercoledì 9 novembre - de Il primo uomo. Nella stessa serata di oggi verrà assegnato Premio KOINÉ 2016 a SaMiFo - Salute Migranti Forzati - Centro di prima accoglienza sanitaria, nato dalla collaborazione tra Centro Astalli e Asl Roma A, volto alla tutela del diritto alla salute e la presa in carico delle vittime di tortura.

Anche quest’anno si conferma la collaborazione tra il MedFilm Festival e l’ufficio di Rappresentanza in Italia del Parlamento europeo con i  LUX FILM
DAYS a ROMA e la proiezione di due dei tre film finalisti del Premio Lux 2016:  Appena apro gli occhi  di Leyla Bouzid e  Toni Erdmann  di Maren Ade. Quest’anno in occasione delle celebrazioni per il 10° anniversario verrà esteso il pubblico dei LUX Film Days, includendo anche la città di Salerno. Infatti è prevista una diretta in streaming con il Festival Linea d’Ombra che si terrà nella città di Salerno, per la presentazione in contemporanea del film  della tunisina Leyla Bouzid.
Per riannodare i fili che uniscono popoli e culture, piuttosto che innalzare muri che li separano, il festival ospiterà con tale spirito due Vetrine speciali dedicate ai Paesi Ospiti d’Onore: l’Iran e la Tunisia.
Ma veniamo ai film in concorso che tra lungometraggi e corti sono 39. Per il Concorso Ufficiale Premio Amore e Psiche, curato da Giulio Casadei, nove film che possono essere tutti o quasi inclusi nel vasto e variegato mondo del cinema di genere: dal melodramma (Brooks, Meadows and Lovely
Faces di Yousry Nasrallah, l’iraniano Inversion di Behnam Behzadi, il tunisino Hedi di Mohamed Ben Attia e l’italiano L’Accabadora di Enrico Pau) al gangster-movie franco-tunisino Chouf di Karim Dridi, dal prison-movie giordano Blessed Benefit di Mahmoud Al Massad, al fantasy horror algerino Kindil di Damien
Ounouri, dal road movie francese Jours de France di Jérôme Reybaud al meta-cinema dell’algerino The Trial Garden di Dania Reymond. Al di là delle inevitabili differenze, quello che emerge in ogni singolo film è la volontà di mettere al centro l’uomo, con tutto il suo carico di fragilità, speranze, desideri. Un inno a tutto quel cinema capace, come dice Aldo Spiniello a proposito di Hedi, di «far male e soccorrere allo stesso tempo».
Il Concorso Internazionale Documentari Premio Open Eyes, curato sempre da Gianfranco Pannone, mostra dieci film uniti dal tema della memoria, rinvenuta tra villaggi, città, province, nazioni diverse, legata dal desiderio di rimetterla in gioco nel presente, in un mondo sottoposto alle continue pressioni dei conflitti geopolitici. A rappresentare l’Italia, il nuovo film di Mario Brenta e Karine de Villers, Delta Park, ambientato in un albergo, in cui il tempo che trascorre lento è la cifra della perdita del senso di se degli ospiti, giovani rifugiati in attesa di una destinazione.
Della selezione ufficiale del Concorso Internazionale Cortometraggi Premio Methexis e Premio Cervantes, curato da Alessandro Zoppo, fanno parte 20 corti che si muovono lungo tutto lo spettro espressivo del cinema contemporaneo, dalla finzione al documentario, dall’animazione alla sperimentazione. Generi, sguardi e identità che si confondono e si ibridano. Al centro di questi lavori, l’abitudine/ossessione del filmare e del filmabile, il nostro rapporto con le immagini, l’occhio selvaggio che tenta in tutti i modi di catturare la vita.
C’è poi l’ ampio lo spazio dedicato al cinema italiano con la vetrina Le Perle, focus sul nostro cinema indipendente e i suoi giovani autori. Apre la sezione il cinema apolide e fisico di Amir Naderi, al culmine della sua astrazione con Monte.
Infine tra gli Eventi Speciali. MedFilm incontra il Festival International du Cinéma Méditerranéen de Tétouan con l’anteprima italiana di Petits Bonheurs, nuovo film del regista marocchino Mohamed Chrif Tribak, vincitore del Premio del Pubblico a Tétouan.
Nella Giuria tutta italiana del Concorso Ufficiale Premio Amore e Psiche l’attrice Isabella Ragonese, il giornalista e scrittore Federico Pontiggia, la distributrice Claudia Bedogni, il critico cinematografico Angela Prudenzi e la scrittrice e giornalista Tiziana Lo Porto. Anche quest’anno la giuria sarà affiancata dalla giuria PiuCulture, testata giornalistica online focalizzata sulla vita quotidiana degli stranieri che vivono a Roma. Invece per il Concorso Internazionale Documentari Open Eyes: il critico cinematografico Roberto Silvestri, la regista e sceneggiatrice Irene Dionisio, la giornalista e scrittrice Francesca bellino, il direttore della fotografia Tarek Ben Abdallah e la giornalista e scrittrice Katia Ippaso. Infine ad assegnare i premi del Concorso Internazionale Cortometraggi Premio Methexis, una giuria di 9 studenti provenienti dalle Scuole Nazionali di Cinema europee e mediterranee e dai detenuti della Casa Circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso.
Il simbolo del festival di quest’anno è un murales, scovato  nel dedalo delle vie di Tunisi. Un disegno che nella semplicità e nella delicata ironia del tratto esprime tutta la sua potenza evocativa. Un disegno di Zoo Project, nome d’arte di Bilal Berreni, artista franco-algerino scomparso a Detroit nel 2013 a soli 23 anni.
Innumerevoli gli enti istituzionali e le Ambasciate che patrocinano e sostengono questa 22ma edizione insieme ad importanti testate giornalistiche nazionali tra le quali La Repubblica.