. . .ovvero "Scrivere di un Film è il Proseguimento del Piacere di averlo visto"
Descrizione
Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.
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mercoledì 21 dicembre 2016
mercoledì 25 maggio 2016
Special Cannes 2016: gli italiani fuori dai Palmares ed a sorpresa vince Loach
da Cannes Luigi Noera (foto
per gentile concessione del Festival di Cannes)
Se l’anno scorso i cineasti italiani
(e che cineasti) avevano raccolto le briciole, quest’anno l’Italia è rimasta a
bocca asciutta. Sebbene il pubblico di Cannes abbia apprezzato sia Fai Bei
Sogni di Marco Bellocchio che Fiore di Claudio Giovannesi, il divario con le
altre pellicole in concorso nella stessa sezione autonoma non era
obbiettivamente colmabile. Comunque sia andiamo alle star collaudate che sono
state premiate dalla giuria del 69esimo Festival di Cannes, presieduta da
George Miller, che oltre a premiare le quote ha omaggiato la Francia
rappresentata da Oliver Assays. In calce riportiamo le nostre prime impressioni
sotto forma di gradimento.
Durante la cerimonia di
premiazione svoltasi domenica 22 maggio sono stati
annunciati i nomi dei vincitori dei Palmares 2016. Laurent Lafitte ha accolto i vincitori e gli ospiti che hanno consegnato loro i Palmares sul palco del Grand Théâtre Lumière, mentre l'attore americano, Mel Gibson, ha avuto l'onore di consegnare la Palma d'oro al migliore film dei 21 in concorso e l'attore francese, Jean-Pierre Léaud, ha ricevuto da Arnaud Desplechin la Palma d'oro ad honorem.
annunciati i nomi dei vincitori dei Palmares 2016. Laurent Lafitte ha accolto i vincitori e gli ospiti che hanno consegnato loro i Palmares sul palco del Grand Théâtre Lumière, mentre l'attore americano, Mel Gibson, ha avuto l'onore di consegnare la Palma d'oro al migliore film dei 21 in concorso e l'attore francese, Jean-Pierre Léaud, ha ricevuto da Arnaud Desplechin la Palma d'oro ad honorem.
Al termine della cerimonia di premiazione a chiudere
questa edizione 2016 del Festival è stata la pellicola Palma d'oro
I, DANIEL BLAKE di Ken Loach
Ma ecco i premi della selezione ufficiale:
LUNGOMETRAGGI
Palma d'oro I, Daniele BLAKE di Ken Loach
Gran Premio JUSTE LA FIN DU MONDE di Xavier Dolan
Premio per la migliore regia ex-aequo Cristian Mungiu
per Bacalaureat
e Olivier Assayas per PERSONAL SHOPPER
Premio migliore sceneggiatura a Asghar Farhadi per
FORUSHANDE (The Salesman)
Premio della Giuria ad American Honey di Andrea Arnold
Premio migliore attrice a Jaclyn JOSE in MA 'ROSA di
Brillante Mendoza
Premio miglior
attore a Shahab Hosseini in FORUSHANDE (The Salesman) di Asghar Farhadi
Inoltre i Premi della Giuria Ecumenicale sono andati a
Xavier Dolan, Andrea Arnold e Ken Loach, mentre il Premio della Giuria FIPRESCI
è andati Maren ADE per Toni Erdman.
CORTOMETRAGGI
Palma d'oro TIMECODE di Juanjo GIMENEZ
Menzione speciale a Un MOCA QUE DANÇOU COM O DIABO
(The Girl Who Danced With the Devil) di João Paulo MIRANDA MARIA
La CAMÉRA D’OR alla migliore opera prima è andata a DIVINES
di Houda BENYAMINA presentato nella sezione autonoma Quinzaine des Realisateurs,
la Giuria del CST ha inoltre assegnato il VULCAN AWARD OF THE TECHNICAL ARTIST
a Seong-HIE RYU, per la direzione artistica svolta con grande ispirazione del
film MADEMOISELLE (Agassi) di Park Chan-wook.
Ricordiamo anche i premi della sezione collaterale Un
Certain Regard assegnati il giorno precedente dalla giuria presieduta dall’attrice
svizzera Marthe Keller:
Premio Un Certain Regard a HYMYILEVÄ MIES (Il giorno più bello nella vita di Olli Mäki)
di Juho Kuosmanen
Premio della Giuria a Fuchi NI Tatsu (Harmonium) di Fukada Kôji
Premio per la miglior regia a Matt Ross per CAPITAN
FANTASTIC
Premio per la migliore sceneggiatura a Delphine Coulin e Muriel Coulin per VOIR DU
PAYS
Premio Speciale Un Certain Regard a La Tortue ROUGE di
Michael Dudok de Wit
Premio della Giuria FIPRESCI a Bogdan MIRICA per CAINI.
Mentre la Giuria Cinéfondation e Short Films presieduta
da Naomi Kawase, ha assegnato i seguenti premi 2016 Cinéfondation la cui selezione
di 18 film di studenti sono stati scelti tra 2.350 pellicole provenienti da 548
scuole cinematografiche del mondo, durante una cerimonia al Teatro Buñuel, che
è stata seguita dalla proiezione del film vincitore.
Primo premio a ANNA di Or Sinai - The Sam Spiegel Film
& TV School, Israele
Secondo premio a IN
THE HILLS di Hamid Ahmadi - The London Film School, UK
Terzo premio ex equo a A NYALINTÁS NESZE di Nadja Andrasev - Moholy-Nagy University of Art and Design,
Ungheria e a LA CULPA, PROBABLEMENTE di Michael Labarca - Universidad de Los
Andes, Venezuela
Quanto ai premi della Giuria della 55esima Semaine
de la Critique con presidente Valérie Donzelli:
Nespresso Grand Prize a MIMOSAS di Oliver Laxe
Leica Cine
Discovery Prize for short films a PRENJAK di Wregas Bhanuteja
Premi dei Partner:
Gan Foundation
Award for Distribution a Sophie Dulac,
Francia per ONE WEEK AND A DAY (SHAVUA VE YOM) di Asaph Polonsky
SACD Award a Davy
Chou and Claire Maugendre co-sceneggiatori di DIAMOND ISLAND
Canal+ Award short films a L'ENFANCE D'UN CHEF di
Antoine de Bary
Nella selezione autonoma della Quinzaine des Realisateur
sono stati assegnati i seguenti premi minori:
Art Cinema Award :
Wolf and Sheep di Shahrbanoo Sadat
Prix SACD : L’Effet
aquatique di Sólveig Anspach
Menzione speciale a Divines di Houda Benyamina
Label Europa Cinemas a Mercenaire di Sacha Wolff
Prix Illy ad un du courtometragggio : Chasse royale di
Lise Akoka & Romane Gueret
Menzione speciale a Zvir (The Beast) di Miroslav
Sikavica. Il Premio della Giuria FIPRESCI è andato a Julia DUCOURNAU per Grave.
Infine una notizia sulla Palma Queer 2016 che è andata
al documentario Les vies de Thérèse (Quinzaine des Réalisateurs) di Sebastien Lifshitz, mentre la Short Queer Palm è stata assegnato al corto GABBER
LOVER, regia di Anna CAZENAVE-CAMBET (Cinéfondation). Dopo tante discussioni,
la giuria ha deciso all'unanimità di assegnare il Queer Palm a due film che
illustrano come due donne, una adolescente e l'altra in punto di morte- hanno
lottato e sono riuscite a plasmare la propria vita.
Ma passiamo alla valutazione delle pellicole. Per
quello che ci riguarda, avendo visto tutti i film in competizione, ad eccezione
del film di Alain Guiraudie (Francia) Rester Vertical, ecco la nostra personale
classifica, nella quale abbiamo aggiunto alla fine i film fuori concorso visti
in ordine di gradimento:
2.
It’s Only the End of the World (Xavier Dolan, Canada)
3.
American Honey (Andrea Arnold, UK)
4.
The Salesman (Asghar Farhadi, Iran)
5. Ma Loute (Bruno Dumont, Francia)
6.
Bacalaureat (Cristian Mungiu, Romania)
7.
I, Daniel Blake (Ken Loach, UK)
8.
Paterson (Jim Jarmusch, US)
9.
Aquarius (Kleber Mendonça Filho, Brasile)
10.
The Handmaid (Park Chan-wook, Sud Corea)
11.
Toni Erdmann
(Maren Ade, Germania)
12.
Sieranevada
(Cristi Puiu, Romania)
13.
Personal Shopper
(Olivier Assayas, Francia)
14.
Julieta (Pedro Almodóvar, Spagna)
15.
Mal de Pierres
(Nicole Garcia, Algeria)
16.
The Unknown Girl (Luc and Jean-Pierre Dardenne,
Belgio)
17.
Elle (Paul Verhoeven, Francia)
18.
Loving (Jeff Nichols, US)
19.
The Neon Demon (Nicolas Winding Refn, US)
20.
The Last Face
(Sean Penn, US) che resta in assoluto il più brutto film!
Per Special screenings il poetico Le Cancre
(Paul Vecchiali, Francia) e il gang movie Chouf (Karim Dridi, Francia), per Midnight screenings, in ordine di gradimento, il doc Gimme Danger (Jim Jarmusch, US) e Blood Father (Jean-François Richet, Francia.
Mentre i premi sono andati a Divines (Houda Benyamina),
Les Vies de Thérèse (Sébastien Lifshitz), Mercenaire (Sacha Wolff) e a Wolf and
Sheep (Shahrbanoo Sadat).
Pochi ne parlano ma, accanto al Festival di Cannes, nella
vicinissima Chiesa di Notre Dame de Bon Voyage si svolge un Festival piccolino e
nello stesso tempo grande Il Festival Sacro della Bellezza, arrivato alla terza
edizione. Quest’anno uno dei promotori, l’amatissimo attore Michael Lonsdale,
ci ha commosso con la sua interpretazione della Via Crucis. Con questa menzione
vogliamo ringraziarlo.
(Paul Vecchiali, Francia) e il gang movie Chouf (Karim Dridi, Francia), per Midnight screenings, in ordine di gradimento, il doc Gimme Danger (Jim Jarmusch, US) e Blood Father (Jean-François Richet, Francia.
Per quanto riguarda la selezione a latere Un Certain
Regard, la nostra visione si è limitata ad un terzo delle pellicole che
riportiamo in ordine di gradimento:
1. La Tortue Rogue (Michael Dudok de Wit, Paesi Bassi)
2. Fuchi Ni Tatsu (Kôji Fukada, Giappone)
3.
After the Storm (Kore-eda Hirokazu, Giappone)
4. Me’Ever Laharim Vehagvoat (Eran Kolirin, Israele)
5.
Varoonegi (Behnam Behzadi, Iran)
6.
Voir du Pays (Delphine Coulin and Muriel Coulin,
Francia)
7. La Larga Noche De Francisco Sanctis (Francisco Márquez
& Andrea Testa)
E quindi avendo tralasciato le rimanenti pellicole tra
le quali sia Caini (Bogdan Mirică), sia Captain Fantastic (Matt Ross, US) hanno
invece vinto. Ricordiamo che in questa sezione era pure presente il film
italiano Pericle Il Nero di Stefano Mordini con un appaluditissimo Scamarcio.
Dei film visti delle sezioni autonome Quinzaine e
Semaine della Critique rispettivamente solamente Diamond Island (Davy Chou) è
stato premiato. Infatti per la Quinzaine abbiamo visto in ordine di gradimento:
1.
Tour de France (Rachid Djaïdani)
2.
Dog Eat Dog (Paul Schrader)
3. Neruda (Pablo Larraín)

Per la Settimana della Critica abbiamo visto oltre a Diamond
Island (Davy Chou), anche l’irrisolto A Yellow Bird (K Rajagopal) e il film
fuori concorso Verranno Tempi più Felici del pretenzioso Alessandro Comodin. I premi sono invece
andati a Albüm (Mehmet Can Mertoğlu), L’Effet aquatique (Sólveig Anspach), Raw
(Julia Ducournau), Mimosas (Oliver Laxe) e a One Week and a Day (Asaph
Polonsky).
Probabilmente alcuni di questi ultimi saranno ripresi
dalla consueta Rassegna di giugno Cannes a Roma.
Il Festival di Cannes offre inoltre opportunità di
mostrare in anteprima nuove produzioni in ambito del Marche du Film. Una di
queste che ha avuto un buon successo è la produzione asiatica su un leggendario
eroe del lontano Oriente BILAL.

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giovedì 19 maggio 2016
Animation Day di Cannes - presentato il lungometraggio di animazione italiano "East End"

Il film -
proiettato in anteprima assoluta al L'Aquila Film Festivaleche uscirà
nelle sale italiane - prodotto da EAR cinema e CANECANE è distribuito nel mondo
da AMBI distribution e racconta la storia di un gruppo di bambini del quartiere
East End nella periferia romana,cheper vedere gratuitamente il derby
Lazio-Roma, dirottano sullo stadio Olimpico un satellite militare supersegreto
che gli Stati Uniti stanno utilizzando nella caccia al terrorista più
pericoloso del mondo, il famigerato Al Zabir Muffat. Così, mentre i
protagonisti della politica mondiale gestiscono la crisi strategica causata
dalla sparizione del satellite, i bambini, ignari di tutto, devono districarsi
in faticose disavventure fatte di bullismo, dispetti e piccoli problemi
quotidiani, specchio di una realtà dove il piccolo e il grande, lo
straordinario e l'ordinario, si incrociano in continuazione senza incontrarsi
mai. Un'avventura esilarante che mette in luce il valore dell'amicizia e della
diversità, contornato da personaggi ispirati alla realtà - da Obama a Roberto Saviano,
da Francesco Totti a Nanni Moretti, ai due Papi, Bergoglio e Ratzinger, senza
tralasciare i politici italiani.

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mercoledì 18 maggio 2016
Special Cannes 2016: al giro di boa solo il cinema asiatico si salva

A metà del festival
ci chiedamo quale film vincerà. Infatti le emozioni sono state poche. Ognuno
dei film passati ha una sua caratteristica, ma manca quello nel quale lo
spettatore possa entrare in empatia.
Cominciamo con LOVING di Jeff Nichols -
Una storia vera accaduta nel 1958 nello Stato americano segregazionista della
Virginia. Certo i fun di PATERSON di Jim Jarmusch si aspettavano molto di piu'.
Il film e' curato da un grande professionista ed e' un inno alla poesia. Poi
che dire del nuovo film JULIETA Pedro di ALMODÓVAR. Anche in questo film come
in molti altri il tema dibattuto e' il rapporto genitori figli. A tanti e'
invece piaciuto PERSONAL SHOPPER di Olivier Assayas. Il regista si adatta alla
nuova droga dell'umanita': la
perenne connessione al mondo virtuale. La protagonista e' superbamente brava nei tanti colpi di scena che si susseguono.
Oggi è pure la volta
della presentazione del primo gruppo di cortometraggi della selezione
CINEFONDATION la cui giuria ricordiamo è presieduta da da Naomi Kawase e da Josée Croze,
Jean-Marie Larrieu, Radu Muntean e Santiago Loza .
Per la Rassegna
autonoma Quinzaine e' stato proiettato l'atteso film Fiore dell'outsider
italiano e applauditissimo Claudio Giovannesi.Fiore è la storia del desiderio
di amare un adolescente e la forza di un sentimento che infrange qualsiasi
legge.
perenne connessione al mondo virtuale. La protagonista e' superbamente brava nei tanti colpi di scena che si susseguono.
I rumors del Festival
danno in buona posizione AQUARIUS di
Kleber Mendoza Filho. Il film non convince del tutto, ma la protagonista e'
quella che merita. Il film mostra una societa' brasiliana in declino per i
tanti compromessi e scandali. Ha deluso decisamente UNKNOWN GIRL di Jean-Pierre
Dardenne e Luc Dardenne. Film ovvio dove grazie alla protagonista si riesce a
restare in sala. Come ci aspettavamo invece potrebbe piacere alla giuria MA
'ROSA di Brillante Mendoza - Ma'Rosa. Anche nelle Filippine la societa' e' in
disgregazione. Mendoza si conferma un regista coraggioso nella denunzia di
quanto accade. Per noi insieme a Ma Loute di Bruno DUMONT , visto durante il
weekend potrebbero entrambi essere premiati.
Fuori concorso sono
stati proiettati film validi:
HISSEIN HABRÉ, UNE
TRAGÉDIE TCHADIENNE di Mahamat-Saleh HAROUN La tragedia di un popolo centro
africano che non ha ancora rimarginato le ferite della sanguinosa dittatura.
HANDS OF STONE di
Jonathan Jakubowicz è la storia leggendaria del boxer Roberto Duran (Edgar
Ramirez) e il suo allenatore Ray Arcel (Robert De Niro). Un De Niro in decline.
LA FORET DE
QUINCONCES di Gregoire LEPRINCE RINGUET Storia intima di un amore impossibile.
GOKSUNG (THE
STRANGERS ) di NA Hong Jin Un fantasioso
thriller coreano. Per il protagonist, il detective Jong-gu , è sempre più
evidente che i crimini su cui indaga hanno una base soprannaturale
LE CANCRE di Paul
VECCHIALI Storia poetica sull'amore in
tutte le sue sfaccettature. In sala il bravo regista francese ha ottenuto una
dovuta stand ovation.

Per la rassegna a
latere Un Certain Regard sono stati proiettati:
APPRENTICE di BOO
Junfeng- che e' stato molto apprezzato.
HELL OR HIGH WATER
(COMANCHERIA) di David MACKENZIE un gang movie che non lascia spazio alla
fantasia.
VOIR DU PAYS di Delphine e Muriel COULIN. Peccato, perche' il tema e' interessante, ma viene
fuori un film povero nel linguaggio.
CAPTAIN FANTASTIC di
Matt ROSS Il fantasioso regista ha trovato un modo nuovo per raccontare il
ruolo dei genitori nella societa'.
VAROONEGI di Behnam
BEHZADI La cinematografia iraniana non
ha vie di mezzo. O e' ottima o e' scadente. Purtroppo siamo nel secondo caso,
pero' potremo rifarci con il film in concorso di Farhadi.
Ed infine due film
che speriamo vengano distribuiti in Italia.
UMI YORIMO MADA
FUKAKU (DOPO LA TEMPESTA) di KORE-EDA Hirokazu - Il cineasta giapponese ci
regala una pagina lirica del concetto di famiglia. Stori delicatissima da
gustare dall'inizio alla fine.

LA TORTUE ROUGE di
Michael DUDOK De Wit - Film corale animato dallo studio Ghibli e opera prima sulla storia
dell'Umanita'. Come nelle migliori animazioni I dialoghi non servono a
descrivere lo stato d'animo e lo spettatore resta incollato al grande
schermo.

Segnaliamo pure Raman
Raghav 2.0 di Anurag Kashyap Mumbai. La storia di Ramanna, un serial killer
affascinante e psicopatico e Raghavan, un giovane poliziotto che conducono una
lotta senza quartiere. Gli altri film presentati sono:
L’Effet
aquatique di Sólveig Anspach
Two
Lovers and a Bear di Kim Nguyen
Mercenary di Sacha
Wolff
Mentre per La Seimane
de la Critique sono stati presentati I seguenti film;
APNEA Jean-Christophe
Meurisse
MIMOSAS di Oliver
Laxe
TRAMONTANE di Vatche
Boulghourjian Rabih
The Yellow bird di K.
Rajagopal .Lo script ha evidenti buchi,
ma lo stile di girare e' inconsueto.
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mercoledì 11 maggio 2016
Speciale Cannes 2016 - la Croisette si prepara ad accogliere dai cinque Continenti i cineasti di ieri e di domani
da Cannes Luigi Noera -
Mercoledì 11 Maggio (DAY 1) - Foto per gentile concessione del Festival de Cannes.
Alle 19,00 si inaugura al
Gran Théatre Lumiére la 69esima edizione del Festival di Cannes presentata
quest’anno dall’attore Laurent Lafitte che ha
accettato di ricoprire il ruolo di maestro di cerimonie per questa 69esima
edizione. L'attore e comico presenterà anche la cerimonia di premiazione e di
chiusura di domenica 22 maggio. Interprete di Un pensionnaire della
Comédie-Française nel 2012, nel 2011, è stato maestro di cerimonia per la
25esima Nuit des Molières. Fa parte del cast del film in concorso Elle del
regista olandese Paul Verhoeven e sta attualmente lavorando nell’ultimo film Au
revoir là-haut di Albert Dupontel. La pellicola
prescelta per la serarta
inaugurale è dell’inossidabile Woody Allen che presenta un storia d’amore
ambientata nel Jet set anni 30 americano: Cafe Society. Ecco allora che a poche
ore dall’inaugurazione della 69esima edizione del Festival di Cannes, che è il
Festival per eccellenza, e sullo sfondo della Capri dorata del Poster 2016 diamo
una panoramica sintetica di questa kermesse attesa tutto l’anno da chi ama la
settima arte. Intanto le 134 pellicole selezionate tra lungometraggi e
cortometraggi sono un numero notevole e stabile rispetto all’anno scorso (133).
Stiamo parlando della migliore produzione attuale mondiale e di tendenza. La
notizia dell’ultima ora è che la Palma d’oro ad onorem è andata a Jeann-Pierre
Léaud a suo tempo giovane interprete di I 400 colpi d
ell’allora esordiente
Truffaut. Il geniale cineasta è diventato un cult della cinematografia
francese, con i successivi film dove il giovane Antoine è il protagonista ma
anche l’alter ego dello stesso Truffaut. Antoine et Colette (1962), Baci rubati
(1968), il domicilio coniugale (1970) e L'Amour en fuite (1979), per ricordare
i film che lo hanno visto crescere. L’occasione per la consegna
dell’onorificenza sarà la cerimonia di chiusura del 22 maggio. Altro omaggiato
di Cannes sarà Robert De Niro che verrà accolto il 16 maggio nel Grand Théâtre
Lumière del Palais des Festivals per la proiezione unica e speciale nella
Selezione Ufficiale di Hands of Stone del regista venezuelano Jonathan
Jakubowicz. E’ la storia comune del pugile panamense Roberto Duran (Edgar
Ramírez) e manager e allenatore Ray Arcel (Robert De Niro) che sta per portarlo
ai più alti successi in tutto il mondo del ring negli anni '70 e anni '80,
durante i quali combatte contro leggendari pugili come Sugar Ray Leonard. "Sono entusiasta di tornare a Cannes
soprattutto con questo film di cui sono così orgoglioso e non vedo l'ora di
vedere i miei amici provenienti da tutto il mondo del cinema a unirsi a noi per
questo evento divertente". Un altro evento speciale è la Masterclass che
verrà tenuta il 18 maggio da William Friedkin che spiegherà il suo cinema.
Autore di masterpiece come Sorcerer nel 1977 e film pietre miliari negli anni
’70 e anni ’80: The French Connection (1971) e L’esorcista (1973) insieme a
Cruising (1980) e To Live and Die in L.A. (1985). Passiamo ai numeri di Cannes.
A cominciare dalle 21 opere in Concorso e le 17 opere Fuori Concorso. Mentre
nella interessante sezione Un
Certain Regard, scopritrice di nuovi talenti,
sono 18 di cui 7 opere prime. Nell’altrettanta interessante selezione
Cinefondation / Cannes Court Metrage presieduta dalla giapponese Naomi Kawase (
AN - I Dolci della Signora Toku) sono nel complesso 28. Nella sezione autonoma
collaterale Quinzaine de Realisateurs giunta alla 48esima edizione sono 18 i
lungometraggi e 11 i corti mentre la
Semaine della Critique presenterà 10
lungometraggi e 11 corti. Quest’ultima sezione è arrivata alla sua 55esima
edizione. A queste pellicole bisogna aggiungere le 38 opere della sezione
Cannes Classics e le 8 pellicole del Cinéma de la Plage. Anche quest’anno
infatti ci sono tante ricorrenze con omaggi ai grandi del cinema del passato
cominciando con Raymond Depardon (Francia) passando per Frederick Wiseman
(USA), ma anche all’italiano Mario Bava con Terrore nello Spazio del 1965 e il
messicano Arturo Ripstein con Tiempo de Morir del 1966.
Passiamo ai cineasti che si
contenderanno la Palma d’Oro di questa 69esima edizione. Quattro francesi
(Dumont, Assayas, Garcia, Guiraudie), due rumeni (Mungiu e Puiu), due inglesi
(Arnold e Loach), uno spagnolo (Almodovar), un danese (Winding Refn), un
olandese (Verhoeven), una tedesca (Maren Ade) e un duo belga (i fratelli
Dardenne), sono la colonna portante del Festival tutti provenienti dall'Europa
che domina la selezione con 13 film in gara. Il Nord America sarà rappresentato
da quattro titoli (Dolan, Jarmusch, Penn, Nichols), l'Asia ha due registi in
lizza (Chan-wook e Mendoza) e il Sud America gareggia con un solo contendente
(Mendonça Filho). Per quello che ci riguarda la
rappresentante italiana è
Valeria Golino nominata nella giuria della selezione ufficiale insieme agli
attori francesi Vanessa PARADIS e Arnaud DESPLECHIN, agli attori Mads MIKKELSEN
(DK) e Donald SUTHERLAND (Canada), il produttore iraniano Katayoon SHAHABI, il
prestigioso regista ungherese László NEMES autore del pluripremiato Il figlio
di Saule ed ovviamente il Presidente George MILLER. Per il nostro cinema è
stato
selezionato Riccardo Scamarcio nel film PERICLE IL NERO di Stefano
Mordini a rappresentare l’Italia nella selezione Un Certain Regard. Qui però è
presente il giovane cineasta olandese Dudok De Vit che con la sua Tartaruga
Rossa potrebbe aspirare alla vittoria.. La giuria di questa sezione è
presieduta dall’attrice svizzera Marthe Keller, coadiuvata dalla regista e
produttrice austriaca Jessica HAUSNER, dall’attore e produttore messicano Diego
LUNA, dal regista svedese Ruben ÖSTLUND e dall’attrice francese Céline
SALLETTE. Ma la rappresentanza italiana non finisce qui infatti, a riprova
della vitalità del cinema italiano considerato così anche dai francesi,
ritroviamo un trio invidiabile nella selezione dei Quinzaine des Realisateurs
con Marco Bellocchio con Fai Bei Sogni, l’outsider Claudio Giovannesi con Fiore
e Paolo Virzì con La Pazza Gioia. “I magnifici tre” Bellocchio
– Giovannesi - Virzì dovranno vedersela con gli altrettanti bravi registi J.
Lafosse, C. Barras, Laura Poitras. Ma anche con cineasti del calibro di Pablo
Larrain che presenta Neruda. Sono presenti altri tre italiani nelle varie
sezioni. Uno nell’altra sezione autonoma collaterale della Semaine della
Critique nella quale per l’Italia viene
presentato il visionario I Tempi Felici
Verranno Presto di Alessandro Comodin che utilizza un linguaggio innovativo. Gli altri due sono il corto in competizione IL
SILENZIO di FARNOOSH SAMADI & ALI ASGARI ed il corto del Programma
Cinefondation LA SANTA CHE DORME realizzato da LAURA SAMANI del Centro
Sperimentale di Cinematografia. Stiamo quindi parlando di una nuova generazione
di cineasti.
Quest’anno il compito di
presiedere la Giuria che dovrà assegnare la Camera d’Or è andato a Catherine
Corsini, Direttrice della Sociétè des Réalisateur de Films – SRF, fra le opere
prime insieme alle altre della Selezione Ufficiale ( due Fuori Concorso e 7
delle pellicole di Un Certain Regard), 7 della Semaine della Critique e delle 6
di Quinziane per un totale di 22 opere prime selezionate nel 2016. Il
minor numero rispetto al 2016 è dovuto alla scelta di tornare ai vecchi splendori
del cinema di cineasti per così dire e
nel pieno della maturità come Loach. Invece è stato promosso il geniale Dolan
vincitore di due Festival fa con lo strepitoso Mommy. Da lui ci aspettiamo
molto.
A questo punto non resta che
attendere dal cosiddetto ombelico del mondo del cinema il verdetto della
prestigiosa Giuria presieduta da George Miller, mentre ai nostri cineasti di
ieri e di domani diciamo in bocca al lupo!
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