Giunge alla decima edizione IRISH FILM FESTA, il festival
interamente dedicato al cinema irlandese che quest’anno si terrà dal 30 marzo
al 2 aprile, come di
consueto alla Casa del Cinema di Roma.
“In questi dieci anni abbiamo presentato il meglio del cinema irlandese contemporaneo, scegliendo film inediti nel nostro Paese, ma premiati all’estero da numerosi riconoscimenti; e avuto il privilegio di accogliere ospiti prestigiosi come Stephen Rea, Fionnula Flanagan, Lenny Abrahamson, Adrian Dunbar, e molti altri. Per questo, la decima edizione di IRISH FILM FESTA sarà un’edizione speciale, celebrativa del percorso finora compiuto e propulsiva per quello ancora da compiere”, commenta il direttore artistico Susanna Pellis.
Tra i lungometraggi in programma alla decima edizione di IRISH FILM FESTA, tutti in anteprima italiana, vedremo il documentario Bobby Sands: 66 Days di Brendan J. Byrne, dedicato ai sessantasei giorni di sciopero della fame che nel 1981 portarono alla morte di Bobby Sands nel carcere di Long Kesh. Il film analizza il valore simbolico e culturale del digiuno nel contesto storico-politico irlandese e si basa sui diari tenuti in carcere dallo stesso Bobby Sands, affidandone la lettura all’attore Martin McCann, atteso come ospite al festival: “Quelle parole mettono la sua voce al centro del film e ci portano nella sua mente – spiega il regista – l’unico posto nel quale Sands ha trovato la libertà”. 66 Days è stato presentato all’ultimo Galway Film Fleadh e al festival internazionale del documentario Hot Docs di Toronto.
Alla proiezione di 66 Days parteciperà anche il giornalista Riccardo Michelucci, autore del
saggio di recente pubblicazione Bobby
Sands. Un’utopia irlandese (Edizioni
Clichy).“In questi dieci anni abbiamo presentato il meglio del cinema irlandese contemporaneo, scegliendo film inediti nel nostro Paese, ma premiati all’estero da numerosi riconoscimenti; e avuto il privilegio di accogliere ospiti prestigiosi come Stephen Rea, Fionnula Flanagan, Lenny Abrahamson, Adrian Dunbar, e molti altri. Per questo, la decima edizione di IRISH FILM FESTA sarà un’edizione speciale, celebrativa del percorso finora compiuto e propulsiva per quello ancora da compiere”, commenta il direttore artistico Susanna Pellis.
Tra i lungometraggi in programma alla decima edizione di IRISH FILM FESTA, tutti in anteprima italiana, vedremo il documentario Bobby Sands: 66 Days di Brendan J. Byrne, dedicato ai sessantasei giorni di sciopero della fame che nel 1981 portarono alla morte di Bobby Sands nel carcere di Long Kesh. Il film analizza il valore simbolico e culturale del digiuno nel contesto storico-politico irlandese e si basa sui diari tenuti in carcere dallo stesso Bobby Sands, affidandone la lettura all’attore Martin McCann, atteso come ospite al festival: “Quelle parole mettono la sua voce al centro del film e ci portano nella sua mente – spiega il regista – l’unico posto nel quale Sands ha trovato la libertà”. 66 Days è stato presentato all’ultimo Galway Film Fleadh e al festival internazionale del documentario Hot Docs di Toronto.
Alla proiezione di 66 Days parteciperà anche il giornalista Riccardo Michelucci, autore del
La storia dei Troubles nordirlandesi e la loro rappresentazione cinematografica in opere come Angel, Una scelta d’amore (Some Mother’s Son), Niente di personale (Nothing Personal), The Boxer, Hunger, e altre, saranno inoltre al centro di una conferenza che terrà al festival il prof. Martin McLoone (University of Ulster, Emeritus).
Martin McCann, che abbiamo visto l’anno scorso in The Survivalist di Stephen Fingleton, è anche interprete e co-regista del mockumentary Starz, uno dei cortometraggi in concorso che vede come protagonista uno straordinario Gerard McSorley (The Constant Gardener, Veronica Guerin), anche lui atteso a Roma. La sezione competitiva di IRISH FILM FESTA presenta quest’anno quindici corti che spaziano tra vari generi e tecniche di realizzazione (animazione, documentario, horror, thriller).
Il regista Ciarán Creagh, l’attrice protagonista Caoilfhionn Dunne (nel cast della serie Love/Hate) e ancora Gerard McSorley presenteranno invece il dramma In View: Ruth è un’agente di polizia che, incapace di elaborare il lutto per la perdita del figlio e del marito, sta smarrendo anche se stessa. Il suo senso di colpa è insopprimibile, e la spinge ad affrontare gli errori del passato in cerca di redenzione.
Vicenda drammatica anche per Mammal, scritto e diretto da Rebecca Daly e interpretato da Rachel Griffiths (nomination agli Oscar 1999 per Hilary and Jackie) e il giovane Barry Keoghan (Love/Hate): per Margaret la notizia della sparizione del figlio adolescente, che lei ha lasciato quando era piccolo, coincide con la decisione di ospitare Joe, un ragazzo senzatetto che ha trovato per strada, ferito. Mammal è stato presentato in anteprima al Sundance Film Festival nel 2016.
Sanctuary, opera prima di Len Collin, ha un’origine teatrale: alla base c’è il testo omonimo di Christian O’Reilly messo in scena dalla Blue Teapot Theatre Company, una compagnia di Galway formata da attori con disabilità intellettive. Protagonisti del film, che mantiene lo stesso cast della pièce, sono Larry e Sophie, due giovani innamorati: cosa può esservi di più naturale per loro che desiderare di passare del tempo insieme da soli? Ma Larry e Sophie non sono una coppia come le altre. E cercando di avere un po’ di intimità non stanno solo infrangendo le regole, stanno infrangendo la legge.
In The Flag di Declan Recks (il suo primo film, Eden, era all’IFF 2008) si torna a parlare della Easter Rising, dopo il Centenario celebrato anche dal festival lo scorso anno, attraverso un’inedita chiave comica. Per Harry Hambridge (Pat Shortt), irlandese emigrato a Londra, va tutto storto. Tornato a casa per il funerale del padre, trova una dichiarazione secondo la quale sarebbe stato suo nonno ad issare la bandiera irlandese sul General Post Office durante la Rivolta di Pasqua del 1916. Bandiera che oggi si trova appesa, alla rovescia, in una caserma inglese. Stanco di subire umiliazioni, Harry è determinato, con l’aiuto di improbabili compagni (c’è anche Moe Dunford, visto all’IFF 2015 in Patrick’s Day di Terry McMahon), a recuperare quella benedetta bandiera. A Roma saranno presenti Declan Recks e lo sceneggiatore Eugene O’Brien.
Ispirato alla cronaca di un sequestro di cocaina per 440 milioni di euro al largo delle coste di Cork nel 2007, The Young Offenders di Peter Foott (miglior film irlandese al Galway Film Fleadh 2016) vede due ragazzi della zona, Conor e Jock, intraprendere un viaggio di 160 chilometri su due biciclette rubate nella speranza di trovare una balla di cocaina che a quanto pare è sfuggita alle forze dell’ordine. Una commedia dal ritmo frenetico, che in patria ha letteralmente spopolato. L'autore e regista Peter Foott sarà al festival e per l’occasione verrà proiettato anche il suo cortometraggio The Carpenter and His Clumsy Wife, menzione speciale alla Mostra di Venezia 2004.
Due sconosciuti svuotano i loro conti bancari, vendono i loro beni, e mettono il loro intero patrimonio in contanti in una borsa sportiva verde. Poi si recano in una località solitaria per battersi fino alla morte. Il vincitore seppellisce il perdente e si allontana due volte più ricco. È l’idea alla base di Traders, il film di Rachael Moriarty e Peter Murphy che vede come protagonisti Killian Scott (Love/Hate) e John Bradley (Game of Thrones). Piccoli ma significativi ruoli anche per Barry Keoghan e Caoilfhionn Dunne.
Due, infine, gli Irish Classic della decima edizione. Il primo è The General di John Boorman (1998), premiato per la migliore regia al Festival di Cannes: il generale del titolo è il criminale dublinese Martin Cahill, interpretato nel film da Brendan Gleeson. Noto per la spietatezza e per la meticolosità con la quale pianificava le azioni criminali, Cahill è stato raccontato nel dettaglio nel libro The General del giornalista Paul Williams, dal quale è tratta la sceneggiatura del film. Il testo è stato pubblicato per la prima volta in Italia solo l’anno scorso da Milieu Edizioni per la collana Banditi senza tempo, parallelamente ad altri due volumi legati all’Irlanda: On the Brinks dell’ex militante dell’IRA Sam Millar e Bomber Renegade di Michael “Dixie” Dickson, ultimo prigioniero dell’IRA ad essere liberato, oggi organizzatore di concerti ed eventi sportivi.
The Boxer (1997) è invece l’omaggio di IFF al regista Jim Sheridan, che sarà per la prima volta ospite al festival per
un incontro col pubblico. Di Sheridan, tre nomination agli Oscar (per la regia
di Il mio piede sinistro e Nel nome del padre, e per la
sceneggiatura di In America), verrà
proposto anche il film più recente, Il segreto (The Secret Scripture), tratto
dal romanzo omonimo di Sebastian Barry. Interpretato da Rooney
Mara, Eric Bana, Vanessa Redgrave e Adrian Dunbar, Il segreto, già presentato alla scorsa Festa del Cinema di Roma, uscirà nelle sale italiane il 6 aprile
distribuito da Lucky Red. Fa parte dell’omaggio a Sheridan anche The Carpenter and His Clumsy Wife, di
cui il regista è la voce narrante.
Il concorso,
riservato ai cortometraggi di
produzione o co-produzione irlandese, presenta quest’anno quindici opere che
spaziano tra vari generi e tecniche di realizzazione: tre corti d’animazione (A Coat Made Dark, The Lost Letter e Second to
None), un documentario (Seán Hillen, Merging Views), un
mockumentary (STARZ), un horror (Blight), un thriller (Gridlock),
un fantasy (The Clockmaker’s Dream), un adattamento ironico e
contemporaneo di un antico poema gaelico (The Court, diretto dall’attore
Seán T. Ó Meallaigh che ha partecipato alla scorsa edizione di
IFF), un biopic (Two Angry Men), un commedia romantica interpretata da
bambini (The Debt), un racconto di formazione a tematica LGBT (Lily),
e tre drammi (Homecoming, Pause e Today).
Da sottolineare anche la presenza di nomi importanti nei cast dei
cortometraggi selezionati: il protagonista di Gridlock è Moe Dunford (ospite al festival nel
2015 con Patrick’s Day di Terry McMahon, è tra gli interpreti della
serie Vikings); Gerard McSorley
offre una straordinaria performance in STARZ, il cui co-regista, Martin McCann, è lui stesso un attore
(lo abbiamo visto l’anno scorso in The Survivalist di Stephen
Fingleton); Two Angry Men vede Adrian
Dunbar, anche lui già passato all’IFF, nei panni del drammaturgo
nordirlandese Sam Thompson, e l’esordiente Michael Shea in quelli del regista
teatrale James Ellis (dirige il figlio di Ellis, Toto); Jared Harris e Kate Winslet
sono invece, rispettivamente, le voci narranti di The Clockmaker’s Dream
e The Lost Letter, diretto dal vincitore dell’IFF 2012 (con The Boy
in the Bubble, narrato da Alan Rickman) Kealan O’Rourke.
Un’ulteriore parentesi letteraria sarà dedicata dal festival allo scrittore Dermot Bolger, protagonista di un incontro coordinato da John McCourt (Università di Macerata). Nato nel 1959 a Finglas, periferia nord di Dublino, Bolger è autore di romanzi, poesie e testi teatrali. Tra i suoi libri più noti, Verso casa (1997) e Figli del passato (2007), pubblicati in Italia da Fazi Editore.
“Il concorso cortometraggi,
che abbiamo lanciato nel 2010, si fa di anno in anno più interessante e più
seguito: sia dai filmmakers (quest’anno abbiamo ricevuto quasi 100 candidature)
che dal pubblico. Del resto, come dimostrano i nomi degli attori che appaiono
nei corti selezionati, questo è un settore che il cinema irlandese non
considera affatto secondario, e nel quale si rispecchia la vivacità e la
ricchezza di questa cinematografia”, commenta il direttore artistico Susanna Pellis.
Blight (2015), Brian DeaneUn giovane sacerdote viene inviato su una
remota isola al largo della costa irlandese per difendere la locale comunità di
pescatori dalla minaccia di oscure forze soprannaturali, ma niente è come
sembra.
An Chúirt (The Court, 2014), Seán T. Ó Meallaigh Un adattamento moderno del poema epico
irlandese Cúirt An Mhéan Oíche / La corte di mezzanotte, scritto nel 1700 da
Brian Merriman.
The Clockmaker's Dream (2015), Cashell HorganIn un mondo di automi, un
fabbricante di orologi cerca di costruire la donna perfetta e darle il posto
della moglie che ha perduto, ma è più difficile di quanto potesse immaginare.
L’uomo deve trovare una soluzione prima che il tempo a sua disposizione finisca
e il proprio mondo si fermi per sempre…
A Coat Made Dark (2015), Jack O’Shea [animazione]Un uomo segue gli ordini di un cane: deve
indossare un misterioso soprabito con impossibili tasche.
The Debt (2015), Helen FlanaganDaithi, dieci anni, si innamora di
Jessica, una compagna di scuola. Il bambino chiede aiuto a Penny, la sua
migliore amica, per riuscire a conquistare il cuore di Jessica.
Gridlock (2016), Ian Hunt DuffyUna bambina scompare nel corso di
un ingorgo stradale. Il padre, sconvolto, improvvisa una squadra di ricerca di
ritrovarla. Tutti i presenti sono possibili sospettati.
Homecoming (2016), Sinéad O'Loughlin Un giovane, tornato da poco in Irlanda,
cerca a fatica di trovare il proprio posto nel mondo. Un volto familiare lo
spinge a chiedersi se le cose stiano per cambiare.
Lily (2016), Graham CantwellLily, una ragazza che sta per diventare
donna, ha un segreto. Dovrà affrontare la sfida più grande della sua giovane
vita.
The Lost Letter (2016), Kealan O’Rourke [animazione]
con la voce
narrante di Kate WinsletLa storia di un bambino impegnato
a preparare il proprio quartiere in vista del Natale.
Pause (2016), Niamh HeeryUna donna in stato confusionale arriva su un’isola per affrontare il proprio
passato. Mentre riascolta vecchi nastri registrati in famiglia, l’ambiente che
la circonda prende nuova vita.
Una donna in stato confusionale arriva su un’isola per affrontare il proprio
passato. Mentre riascolta vecchi nastri registrati in famiglia, l’ambiente che
la circonda prende nuova vita.
Una donna in stato confusionale arriva su un’isola per affrontare il proprio
passato. Mentre riascolta vecchi nastri registrati in famiglia, l’ambiente che
la circonda prende nuova vita.
Seán Hillen, Merging
Views (2016), Paddy Cahill [documentario]Un ritratto dell’artista Séan Hillen,
mostrato nella creazione di bellissimi fotomontaggi. Hillen condivide i propri
pensieri sul lavoro e su una recente scoperta vissuta a livello personale.
Second To None (2016), Vincent Gallagher [animazione]
Una commedia nera sul secondo uomo
più vecchio del mondo.
STARZ (2016), Kevin Treacy, Martin McCannLa troupe di un film documentario segue Dan Cambell, un agente di attori
sull’orlo del fallimento che cerca disperatamente di proteggere la sua attività
dall’ennesimo tribunale del lavoro.
Today (2015), Tristan HeanueUn uomo si sveglia nella propria
automobile: è disorientato, non ricorda come sia finito lì in mezzo al nulla.
Poi raccoglie lentamente i suoi pensieri, e la realtà di quanto accaduto lo
colpisce con durezza.
Two Angry Men (2016), Toto EllisLa battaglia di James Ellis e Sam Thompson
per mettere in scena la pièce teatrale Over the Bridge, nonostante la censura in vigore nella Belfast degli anni 50.
Two Angry Men (2016), Toto EllisLa battaglia di James Ellis e Sam Thompson per mettere in scena la pièce teatrale Over the Bridge, nonostante la censura in vigore nella Belfast degli anni 50.
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