Descrizione

Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.



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mercoledì 23 novembre 2016

57° Festival dei Popoli a Firenze dal 25 /11 al 2/12 (DAY-2)

Primo Festival Internazionale di Documentari -  Preapertura oggi con l'Omaggio a Vittorio De Seta

Siamo a pochi giorni dall’edizione numero 57, che si terrà a Firenze dal 25 novembre al 2 dicembre, il Festival si rinnova rispetto alle precedenti. A partire dalla nuova sala principale del festival - La Compagnia, casa del cinema della Toscana - alla selezione dei film in concorso (internazionale e italiano); dai focus tematici (uno dedicato al tema dei rifugiati, l’altro ai documentari musicali) ai cineasti a cui sono dedicate le due retrospettive: la franco-libanese Danielle Arbid e il brasiliano Sergio Oksman, che apriranno le porte non solo del loro cinema ma anche dei rispettivi laboratori creativi. Rinnovata è anche la proposta formativa, con workshop e seminari che affronteranno alcune rilevanti innovazioni tecniche: come la tecnologia VR e l’Interactive Documentary.
Il Festival è organizzato dalla omonima associazione senza scopo di lucro Festival dei Popoli, fondata nel 1959 da un gruppo di studiosi di scienze umane, antropologi, sociologi, etnologi e mass-mediologi, che è impegnata da oltre cinquanta anni nella promozione e nello studio del cinema di documentazione sociale. Dal 2008 al 2010 si è tenuta anche un'edizione a New York (NYDFF - New York Documentary Fim Festival). L'Istituto ha inoltre al suo attivo una vasta rete di collaborazioni per la diffusione della cultura del documentario in Italia e all'estero. Parallelamente, il Festival dei Popoli porta avanti l'attività di conservazione e digitalizzazione del proprio archivio (che conta oltre 16.000 titoli, tra video e pellicole) ed è attivo nel campo della formazione, organizzando corsi e workshop rivolti a film-maker e aspiranti documentaristi.

Oggi una preapertura con una Giornata in Omaggio a Vittorio De Seta che si terrà oggi sempre al  Cinema La Compagnia di Firenze, nell'ambito del festival Il Cinema Ritrovato alla 50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze, il Quaderno del Cinemareale e presentato in collaborazione con Festival dei Popoli. L’Evento è curato da Pinangelo Marino. Sono previste le proiezioni dei capolavori di Vittorio De Seta restaurati dalla Cineteca di Bologna. L’evento inizierà alle ore 17:30 con
la proiezione dei dieci corti diretti da De Seta tra il 1954 e il 1959 e inseriti nel 2008 nella collana multimediale "Il Mondo perduto".Tra i dieci documentari brevi, tutti proposti nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna, l’ultimo, I dimenticati, ha vinto il premio Giglio d’oro del Comune di Firenze alla prima edizione del Festival dei Popoli, nel 1959. La serata proseguirà alle ore 20:30 col cortometraggio d’animazione "Vittorio De Seta, Maestro del cinema" (3 min.) di Simone Massi, prodotto da Bo Film e ideato dal Quaderno del
Cinemareale. Il film ha avuto l'anteprima mondiale alla 73a Mostra del Cinema di Venezia - rassegna MigrArti. Simone Massi, premiato con il David di Donatello nel 2012, è uno dei più importanti graphic novelist contemporanei. Ha realizzato, tra l'altro, le sigle e i poster ufficiali delle ultime edizioni della Mostra del Cinema di Venezia. Il film omaggio dedicato a Vittorio De Seta è la sua ultima animazione. L’opera è una favola che rievoca i personaggi dei corti de Il Mondo perduto – quei pescatori, contadini, minatori e pastori dell’Italia del Sud degli anni '50 e '60, protagonisti dell’esplorazione antropologica del regista palermitano – creando inoltre dei parallelismi tra questi e i migranti di oggi. A chiudere la giornata-evento, sarà Banditi a Orgosolo, nella copia restaurata dalla Cineteca di Bologna. Per il lungometraggio, vincitore del premio come miglior opera prima a Venezia nel 1961, De Seta utilizzò attori non professionisti. Ambientato tra le rocce della Barbagia, il film racconta la storia del giovane pastore Michele. Accade un furto di bestiame e sebbene Michele sia innocente, è lui che viene accusato: di abigeato e dell’uccisione di un carabiniere. Michele, benché innocente, si dà alla macchia. Rifugiatosi nelle montagne, viene inseguito dai carabinieri e finisce col perdere tutto il suo gregge. Colto dalla disperazione, ruba il gregge ad un altro pastore, trasformandosi così da vittima di una falsa accusa a bandito. In un’epoca in cui i registi in Italia praticavano quasi esclusivamente la postsincronizzazione, Vittorio De Seta, con la scelta di prediligere il suono in presa diretta, fu un innovatore. La sua forte capacità analitica e la ricerca della “teatralità” nella composizione dell’immagine, gli hanno permesso di entrare a pieno titolo nell’Olimpo dei grandi autori del cinema italiano

La novità del Festival 2016 è HIT ME WITH MUSIC! La grande tradizione di documentari musicali del Festival dei Popoli che si rinnova con una nuova sezione dedicata. Cinque titoli per conoscere da vicino i protagonisti della scena musicale mondiale attraversando generi, paesi, epoche, generazioni. La forza della musica e la potenza delle immagini creano una miscela esplosiva che vi farà ballare e divertire! In particolare tra questi Sabato 26 novembre al cinema La Compagnia, alle ore 21:00 l’omaggio all’artista recentemente scomparso DAVID BOWIE, con la proiezione di DAVID BOWIE, L’HOMME CENT VISAGES OU LE FANTÔME D’HÉROUVILLE di  Christophe Conte, Gaëtan Chataigner (Francia, 2015, 70’) Un ricco e articolato ritratto di una delle personalità più camaleontiche e geniali della musica pop, il film ripercorre le tappe fondamentali della carriera di David Bowie. Mentre Domenica, 27 Novembre, al cinema La Compagnia, ore 22:15 EAT THAT
QUESTION: FRANK ZAPPA IN HIS OWN WORDS di/by Thorsten Schütte (France, Germany, 2016, 90’) Un'immersione ricca di sfaccettature e di aspetti poco noti nell'universo musicale - ma non solo - di Frank Zappa, tra i più rivoluzionari compositori contemporanei. Una summa dello "Zappa-pensiero", non solo nei confronti delle teorie musicali e delle sue rivoluzionarie sperimentazioni, ma anche nei confronti della politica, delle regole dello spettacolo, del ruolo che un artista può e deve assumere all'interno della comunità mediatica.Ed ancora Martedì 29 novembre, al cinema La Compagnia, ore 20:30 THE
ROLLING STONES OLÉ OLÉ OLÉ!: A Trip Across Latin America  di Paul Dugdale (UK, 2016, 105’) Un road movie al seguito del tour dei Rolling Stones che, nei primi mesi del 2016, li ha portati in dieci città dell’America Latina. Elettrizzanti performance dal vivo si mescolano ad uno sguardo intimo e ravvicinato nel mondo della leggendaria band.
Altra novità 2016 è LOOKING FOR NEVERLAND Uno spirito si aggira per
l’Europa: ha il volto stravolto dalla fatica, gli occhi asciutti di chi ha conosciuto la furia della guerra, attraversato la graticola del deserto, affrontato le insidie del mare in tempesta. È lo spirito dei popoli, il cui cammino non si può arrestare fino a quando non giungerà ad un approdo sicuro, ad un luogo di pace, che poi è un altro modo per dire “a casa”. Il Festival dei Popoli questo spirito è andato a cercarlo e l’ha, parlato, guardato in faccia, seguito nel suo tormentato percorso verso un destino incerto. Sapete come funziona il più grande campo profughi del mondo? Sapete come rendervi credibili agli occhi di un funzionario che non vi conosce ma che deciderà del vostro destino? Siete in grado di ruotare il vostro sguardo a 360° senza perdere l’orientamento? Siete pronti a vivere rinchiusi a decine di metri di profondità? Quanto fiato avete in gola per poter scappare, gridare e riuscire lo stesso a cantare? La sezione è realizzata grazie al sostegno di Publiacqua e alla collaborazione di Fondazione Palazzo Strozzi e Water Right Foundation.
La selezione del CONCORSO INTERNAZIONALE è composta da 21 documentari inediti in Italia e mette in evidenza la ricchezza di temi e la varietà di stili che caratterizzano il documentario contemporaneo. I film in concorso spiccano per l’originalità degli argomenti trattati e per l’impronta personale che ciascun autore ha saputo imprimere al racconto. Tra questi segnaliamo il film di apertura Venerdì 25 Novembre 2016 in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne verrà proiettato
UN ALTRO ME di Claudio Casazza. La storia intreccia le vite di Sergio, Gianni, Giuseppe, Valentino, Carlo, Enrique, condannati per reati sessuali, che sono definiti ‘infami’ nel gergo carcerario, che, una volta usciti dopo anni o mesi di isolamento in carcere, rischiano di commettere nuovamente lo stesso crimine. Un’equipe di psicologi, criminologi e terapeuti sta portando avanti anche con loro il primo esperimento in Italia per evitare il rischio che le violenze siano compiute ancora. Un anno accanto a loro per capire chi sono, cosa pensano e quali sono le dinamiche profonde di chi ha commesso un reato sessuale. E mostrare che un cambiamento è possibile.
Sempre Venerdì 25 novembre, al cinema La Compagnia, ore 21:00
nell’ambito di DOC AT WORKSHOPS verrà proiettato NO BORDERS  di Haider Rashid (Italia, 2016, 15’) Alla presenza del regista e di Elio Germano No Borders è il primo film italiano girato in realtà virtuale (VR). Elio Germano ci guida in alcuni centri italiani destinati all'accoglienza dei migranti, centri la cui capacità ricettiva risulta inadeguata rispetto alle migliaia di persone ospitate. Un viaggio a 360° per immergerci e comprendere luoghi che oggi sono al centro dell’attualità e destinazione di migliaia di persone in transito.
Per il CONCORSO ITALIANO sono stati selezionati sei lungometraggi, inediti in Italia, rappresentativi della produzione italiana 2016. I film competono per il Premio “CG Entertainment - cinemaitaliano.info” distribuzione home video e per il Premio “Gli Imperdibili” distribuzione nel circuito dei
Cinema d’Essai della Toscana. Tra questi Giovedì 1 dicembre 2016 – ore 17.15 verrà proiettato “LA PRIMA META” un film di Enza Negroni dove la squadra di rugby del carcere di Bologna debutta al 57° Festival dei Popoli. In sala saranno presenti l’autrice Enza Negroni, la produttrice Giovanna Canè, l’allenatore e alcuni giocatori ed ex giocatori, ora in libertà, del Giallo Dozza. Protagonista del film documentario la squadra Giallo Dozza formata da 40 detenuti di nazionalità diverse, con pene da 4 anni all’ergastolo, senza precedenti esperienze rugbistiche. La squadra è iscritta al campionato ufficiale F.I.R. di serie C2 sotto la guida del tenace coach Max Zancuoghi. Con l’arrivo di tre giovani detenuti, il film segue le vicende dei Giallo Dozza nel corso del suo primo campionato, giocato forzatamente sempre in casa. Tra allenamenti estenuanti e i ritmi lenti della quotidianità in cella, il film racconta il difficile cammino dei detenuti per raggiungere la meta non solo in campo ma anche nella vita con una ritrovata dignità sociale: un sofferto inno allo sport, alla condizione umana, in tutte le sue complesse latitudini. Giallo Dozza - chiamata come il colore del cartellino dell’espulsione temporanea di dieci minuti previsto nel rugby – nasce dal progetto educativo “Tornare in Campo”, coordinato da tecnici e allenatori del Rugby Bologna 1928. Il progetto è finalizzato all’insegnamento del rugby all’interno del carcere della Dozza di Bologna, e al recupero fisico, sociale ed educativo di detenuti. Due le motivazioni che hanno spinto Enza Negroni a girare La prima meta. Da un lato approfondire il processo di inclusione attraverso il rugby di detenuti di diverse nazionalità, con la formazione di un tessuto sociale multietnico, come solo il carcere riesce a rappresentare. Dall’altro, l’utilizzo della forma documentaristica che permette di raccontare l’esperienza della vita carceraria, senza mediazioni, raccontando il tentativo di emergere da un forte disagio.
Tra gli EVENTI SPECIALI Lunedì 28 novembre, al cinema La Compagnia,
ore 21:00 UNE JEUNE FILLE DE 90 ANS di Valeria Bruni Tedeschi, Yann Coridian (France, 2016, 85’) Thierry Thieû Niang, coreografo di fama internazionale, conduce un laboratorio di danza con pazienti malati di Alzheimer, presso il reparto geriatrico dell’ospedale Charles Foix d’Ivry, non lontano da Parigi. La protagonista del film, Blanche, giovane ragazza di novant’anni si innamora del coreografo, e la sua malattia diventa la malattia dell’amore. Inoltre le retrospettive su due autori:
DANS LES CHAMPS DE BATAILLE: TUTTO IL CINEMA DI DANIELLE ARBID Danielle Arbid, libanese trasferitasi a Parigi poco più che adolescente, ha diretto film a soggetto e documentari, corti, medi e lungometraggi. Il suo cinema è sempre racconto soggettivo e singolare che procede seguendo il filo teso dell’emozione. I protagonisti dei suoi film sono tutti cercatori solitari di libertà, viaggiatori, apolidi, migranti che guardano il mondo (il Libano, la Francia) da stranieri, interpellandolo sul passato rimosso e sugli argomenti proibiti. Evento realizzato in collaborazione con Ambasciata di Francia e Institut Français di Firenze.
I MESTIERI DEL CINEMA: OMAGGIO A SERGIO OKSMAN  quest’anno
sulla scrittura, attraverso un omaggio al regista brasiliano Sergio Oksman, autore di film che hanno ottenuto premi in diversi festival internazionali e importanti riconoscimenti come il Premio Goya. Mostreremo i suoi film più importanti, e il regista terrà un workshop dal titolo “l’invenzione del reale”, dove, tra controllo e caso, rischio e indeterminatezza, le immagini del reale saranno giustapposte per sperimentare nuove possibilità di riscrittura degli eventi. Oksman presenterà inoltre, in una sorta di jam session live, frammenti di cinque film mai finiti, per discutere con il pubblico sulle modalità di scrittura e sviluppo di un film non terminato. Sezione patrocinata dall’Ambasciata di Spagna.
LE GIURIE
La Giuria Internazionale è composta da Jasmin Basic (Svizzera), Giovanni Cioni (Belgio/Italia) e Nikolaus Geyrhalter (Austria) ed assegna i seguenti premi:
Premio al miglior lungometraggio (Euro 8.000, divisi equamente fra regista e produzione)
Premio al miglior mediometraggio (Euro 4.000, divisi equamente fra regista e produzione)
Premio al miglior cortometraggio (Euro 2.500, divisi equamente fra regista e produzione)
Targa "Gian Paolo Paoli" al miglior film etno-antropologico.
Ai precedenti premi si aggiunge il PREMIO "LO SGUARDO DELL'ALTRO" a cui concorrono i film presentati in Concorso Internazionale e in Concorso Italiano. Il Premio "Lo sguardo dell'altro. La sfida del dialogo tra culture e religioni” (Euro, 1.500) è assegnato dall'Istituto Sangalli per la Storia e le Culture Religiose di Firenze.
La Giuria Cinemaitaliano.info - CG ENTERTAINMENT composta da Stefano Amadio, Antonio Capellupo, Carlo Griseri eSimone Pinchiorri della redazione di cinemaitaliano.info assegnano il premio ai film presentati in Concorso Italiano che consiste nella pubblicazione del film vincitore nella collana DVD “POPOLI doc” , edita da CG Entertainment (www.cgentertainment.it).
Il Premio distribuzione in sala “Gli Imperdibili” è realizzato grazie ad una rete di collaborazione stabilita con “Quelli della Compagnia” di Fondazione Sistema Toscana, AGIS, ANEC e FICE. Il premio offre la possibilità di includere il film vincitore del concorso italiano nel listino cinematografico “Gli Imperdibili” proposto da Regione Toscana al circuito dei Cinema d’Essai toscani (quarantuno sale).
Infine il PREMIO MYMOVIES.IT DALLA PARTE DEL PUBBLICO
I film presentati in Concorso Internazionale e in Concorso Italiano concorrono al premio MYmovies.it – Il cinema dalla parte del pubblico che, grazie alla collaborazione con MYmovies.it, verrà attribuito dagli spettatori, i quali potranno esprimere il loro voto (da 1 a 5) inviando un SMS al numero 3420949126
Per gli addetti ai lavori la sezione parallella DOC AT WORKSHOPS dove
vengono proposti seminari e laboratori, tenuti da professionisti di fama internazionale, rivolti a chi è interessato ad approfondire la conoscenza di aspetti tecnici e formali della realizzazione cinematografica. Di seguito il programma.
Lunedì 28 novembre - ore 10:00 L’INVENZIONE DELLA REALTA' | THE INVENTION OF REALITY  Workshop sulla scrittura nel cinema documentario tenuto da Sergio Oksman
Lunedì 28 novembre - ore 15:00 "IO FACCIO FILM – Chi ama il cinema, non lo tradisce"  Campagna promossa da Anica, Fapav, Mpa e Univideo (accesso aperto a tutti)
Martedì 29 novembre - ore 15:00 "INTERACTIVE DOCUMENTARY – Pratiche digitali per il racconto del reale"  Seminario a cura di Roberto Malfagia
Mercoledì 30 novembre - ore 15:00 "REALTÀ VIRTUALE - La nuova frontiera
del documentario?"  Seminario a cura di Radical Plans. Nella stessa giornata la presentazione del “TOSCANA FILM NETWORK” che nasce nel 2015 dall’esigenza di incontro e confronto maturata da alcune realtà imprenditoriali toscane operative nel settore cinematografico e dell’audiovisivo. (accesso aperto a tutti)
Venerdì 2 dicembre - ore 14:30  FILMING SENSATIONS  Workshop tenuto da Danielle Arbid, filmmaker in focus del 57° Festival dei Popoli.
Per maggiori informazioni: www.festivaldeipopoli.org

venerdì 18 novembre 2016

34° TORINO FILM FESTIVAL - dal 18 al 26 Novembre

Una  vetrina speciale (punk)delle migliori tendenze del Cinema Indipendente Internazionale


Apre oggi  all’Auditorium “Giovanni Agnelli” di Torino il 34° TORINO FILM FESTIVAL con il Film d’apertura BETWEEN US dell’americano Rafael Palacio Illingworth interpretato da Olivia Thirlby, Ben Feldman e un cameo di Peter Bogdanovich. Il Manifesto di questa edizione è dedicato a David Bowie, uno dei personaggi più eclettici della cultura contemporanea: grande musicista e interprete, attore cinematografico apparso in circa 15 film. L’immagine è tratta da una scena di Absolute Beginners con la regia di Julien Temple del 1986.

Sarà l'attrice Jasmine Trinca a condurre la serata di apertura della 34a edizione del Torino Film Festival come madrina nella serata di gala  un Festival relativamente giovane ma importante nel panorama festivaliero italiano. "Sono felicissima di tornare a Torino – afferma Jasmine Trinca – per accompagnare un Festival libero come pochi altri, capace sempre di anticipare un'idea di cinema inedita con la curiosità e lo sguardo ancora più che di un Cinema Giovane, di un Cinema Bambino". Jasmine Trinca esordisce a soli 19 anni nel film La stanza del figlio di Nanni Moretti. Tre Nastri d'argento, due Globi d'oro, il Premio Marcello Mastroianni alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, sono solo alcuni dei prestigiosi riconoscimenti che le sono stati attribuiti in questi anni. Nella prossima primavera la vedremo in Slam – Tutto per una ragazza, di Andrea Molaioli, che verrà presentato in anteprima assoluta proprio durante il 34° Torino Film Festival.
Ma parliamo dei numeri della edizione Torino Film Festival 2016 che conta 158 lungometraggi, 17 mediometraggi e 38 cortometraggi di cui 46 lungometraggi opere prime e seconde, 43 anteprime mondiali, 25 anteprime internazionali, 8 anteprime europee e 73 anteprime italiane. La kermesse si concluderà il 26 novembre al Cinema Reposi di Torino con il Film di chiusura FREE FIRE dell’anglosassone Ben Wheatley interpretato da Brie Larson, Cillian Murphy, Arnie Hammer
La principale sezione competitiva del festival TORINO 34, riservata ad autori alla prima, seconda o terza opera, presenta quindici film realizzati nel 2016, inediti in Italia. I paesi rappresentati sono: Argentina, Austria, Belgio, Cambogia, Canada, Cile, Cina, Francia, Germania, Italia, Messico, Serbia, UK, Stati Uniti. Come sempre incentrata sul cinema “giovane”, la selezione dei film in concorso si rivolge alla ricerca e alla scoperta di talenti innovativi, che esprimono le migliori tendenze del cinema indipendente internazionale. Nel corso degli anni sono stati premiati autori ai loro inizi come: Tsai Ming-liang, David Gordon Green, Chen Kaige, Lisandro Alonso, Pietro Marcello, Debra Granik, Alessandro Piva, Pablo Larraín, Damien Chazelle. Un cinema “del futuro”, rappresentativo di generi, linguaggi e tendenze. Ecco i titoli delle 15 opere selezionate:
AVANT LES RUES del canadese Chloé Leriche, opera prima.
CHRISTINE dell’americano Antonio Campos, uno sprazzo su QUINTO POTERE.
LOS DECENTES di Lukas Valenta Rinner (Austria/Corea del Sud/Argentina), opera spiazzante.
LES DERNIERS PARISIENS di Hamè Bourokba e Ekoué Labitey (Francia), sorprendente
I FIGLI DELLA NOTTE di Andrea De Sica, opera prima come una favola nera.
JESUS di Fernando Guzzoni (Cile/Francia), analisi socio politica del Cile post Pinochet attraverso il rapporto padri/figli.
JUAN ZENG ZHE / THE DONOR di Qiwu Zang (Cina), dramma cinese che vira al noir.
LADY MACBETH di William Oldroyd (UK), adattamento dal lavoro di Nicolaj Leskov di una gotica dark lady.
LAS LINDAS di Melisa Liebenthal (Argentina), ovvero l’arte dell’apparire.
MAQUINARIA PANAMERICANA di Joaquín del Paso (Messico/Polonia), presentato alla Berlinale Talents un racconto grottesco dell’attuale crisi dell’economia mondiale.
LA MÉCANIQUE DE L’OMBRE di Thomas Kruithof (Belgio), opera prima tra thriller anni ’70.
PORTO di Gabe Klinger (USA/Francia/Portogallo/Polonia), opera prima tra Nouvelle Vague e narrazioni quasi impressioniste.
TURN LEFT TURN RIGHT di Doug Seok (Cambogia/USA/Corea del Sud, dodici capitoli simbolo della storia della Cambogia.
VETAR / WIND di Tamara Drakulic (Serbia), il passaggio dall’adolescenza alla età adulta.
WIR SIND DIE FLUT / WE ARE THE TIDE di Sebastian Hilger (Germania), opera prima metafisica.
L’altra sezione della kermesse è FESTA MOBILE che si apre con Between Us,
commedia drammatica, di Rafael Palacio Illingworth e si chiude con Free Fire, adrenalinico scontro a colpi di arma da fuoco e di battute tra dodici uomini e una donna, in una fabbrica dismessa a Boston negli anni ‘70, diretto da Ben Wheatley. Festa mobile presenta soprattutto i film raccolti durante l'anno per portare al TFF le opere più attese o che ci sono piaciute di più tra la produzione mondiale inedita in Italia. Tra i più attesi ricordiamo Sully, la storia dell'ammaraggio sull'Hudson nel 2009 dell'aereo pilotato da Chelsey "Sully" Sullenberg, diretto da Clint Eastwood e interpretato da Tom Hanks e Aaron Eckhart e Free State of Jones di Gary Ross, con Matthew McConaughey, la storia del disertore dell'esercito confederato che alla fine della 
Guerra di Secessione creò uno stato autonomo antisegregazionista. Nella rassegna anche Quello che ci è piaciuto di più nei festival stranieri:
Isabelle Huppert
irresistibile in Elle di Paul Verhoeven e L'avenir di Mia Hansen-Løve
, nei quali gioca con grinta e humor sui casi che possono sconvolgere la vita di una signora non più giovanissima; la satira feroce e la logica stringente con cui Danis Tanovic ci parla di Europa in Death in Sarajevo, dalla pièce di Bernard-Henri Lévy, ma anche la sontuosa maestria con cui Lav Diaz racconta l'epopea del rivoluzionario
filippino Andrés Bonifacio y de Castro in A Lullaby for a Sorrowful Mystery
; la lucida, affannosa lotta per la sopravvivenza della famiglia di disperati di Ma' Rosa di Brillante Mendoza. Poi anche Qualche indie: il sofferto Live Cargo di Logan Sandler, con Dree Hemingway e con inedite Bahamas fotografate in bianco e nero; E last but not least, un gruppo di film italiani: da Slam - Tutto per una ragazza, nel quale
Andrea Molaioli riambienta il romanzo di Nick Hornby a Roma, al mockumentary Sono Guido e non Guido, nel quale Alessandro Maria Buonomo inventa un fratello gemello autore delle poesie di Guido Catalano; dal viaggio di Maurizio Zaccaro attraverso il mondo, per chiedere a intellettuali, artisti, filosofi, politici che cos'è oggi la felicità (La felicità umana) a quello di Elisabetta Sgarbi sui volti e i corpi degli umili ritratti dal Romanino nei suoi affreschi in tre chiese della Val Camonica (La lingua dei furfanti); dallo sguardo sugli anni ‘60 di Steve Della Casa, che in Nessuno ci può giudicare rievoca l'impatto che ebbero il rock italiano e i musicarelli sui cambiamenti radicali del decennio, a quello di Daniele Segre, che in Nome di battaglia donna ricostruisce la Resistenza attraverso le testimonianze delle partigiane piemontesi che parteciparono alla lotta; dall'omaggio a Gipo Farassino, lo chansonnier torinese paragonato a Brassens e Montand (Gipo, lo zingaro di Barriera di Alessandro Castelletto), al sensuale viaggio nell'erotismo compiuto da una scrittrice straniera in una villa italiana (Sadie di Craig Goodwill), entrambi sostenuti dalla Film Commission Torino Piemonte.

FESTA VINTAGE è invece una piccola sottosezione dedicata a compleanni, restauri, riscoperte del cinema del passato. Omaggi: a David Bowie, con Furyo di Nagisa Oshima, a Michael Cimino, con la versione restaurata di The Deer Hunter, ai fratelli Fabio e Mario Garriba, con I parenti tutti, Voce del verbo morire e In punto di morte.

Quest’anno il Gran Premio Torino viene assegnato a Christopher Doyle, diventato quasi per caso uno dei più importanti direttori della fotografia del mondo. Una vita vissuta sempre all'insegna della libertà e dell'esperienza, trovando qualunque occupazione in giro per il mondo fino a lavorare con Gus Van Sant, Barry Levinson, Philippe Noyce, Zang Yimou, Wong Kar-wai e diventare lui stesso regista. Per l’occasione verrà proiettato WIND di Saw Tiong Guan (Malesia/Hong Kong, 2016, DCP, 33’). Un vero tuffo nell'eccezionale vita del Gran Premio Torino.

C’è poi GABRIELE SALVATORES PRESENTA: CINQUE PEZZI FACILI. Cinque film che hanno cambiato la vita e la professione del regista come lui stesso spiega. Era tutto pronto. La mia stanza, la scrivania, persino la targhetta d'ottone col mio nome sulla porta dell'ufficio legale di mio padre. Ma c'erano in giro quei film, in quegli anni... E quella musica che ti catturava dalla colonna sonora! Devo ringraziare questi cinque film, questi "Cinque pezzi facili" (ma non semplici), perché sono tra quelli che mi hanno impedito di fare l'avvocato. Un film può cambiarti la vita? Nel mio caso la risposta è sì. Sveliamo i cinque titoli tra i quali la Palma d’oro a Cannes JULES ET JIM di François Truffaut del 1962, IF... di Lindsay Anderson del 1968, ALICE’S RESTAURANT di Arthur Penn del 1969 e THE STRAWBERRY STATEMENT di Stuart Hagmann del 1970.

La sezione eccentrica del festival AFTER HOURS raccoglie come ogni anno una serie di film che spaziano dall'horror al mockumentary, dal bizzarro all'erotico, dalla metafora sofisticata alla commedia demenziale. C’è poi Vocazione notturna: inaugurata nel 2015, anche quest'anno il primo sabato del festival, il 19 novembre, da mezzanotte al mattino successivo la "Notte horror"
Per quanto riguarda la sezione TFFdoc si parte dall’amore che è il motore che muove ogni cosa e che quest’anno ispira anche il focus di TFFdoc, che diventa per l’occasione TFFdoc/love. Attraverso sei film, dal lunedì al venerdì, verranno declinate tutte le varianti enunciate nella citazione sul tema dell’amore di Paul B. Preciado. Incontri con i registi e le registe dei film presentati, con filosofe, autori, giornalisti, ricercatrici, biografe, militanti che accompagneranno il pubblico in questo tunnel of love. Le opere italiane selezionate sono: A PUGNI CHIUSI di Pierpaolo De Sanctis, AB URBE COACTA di Mauro Ruvolo, A BITTER STORY di Francesca Bono, HIDDEN PHOTOS di Davide Grotta, MOO YA di Filippo Ticozzi, PRO LOCO di Tommaso Lipari, SARO di Enrico Maria Artale e LA VILLE ENGLOUTIE di ZimmerFrei.
Sempre a proposito di autori italiani la sezione ITALIANA.CORTI riservata a cortometraggi italiani inediti. Quest’anno sono 13 titoli, racchiusi in 3 programmi “battezzati” dai Rolling Stones. Puro Rock n Roll. Ognuno dei (piccoli) film è un universo a sé che segue le sue regole e le sue traiettorie. Il corto è radicale per definizione. Nel 2015 sono stati premiati Le Dossier de Mary S. di Olivia Molnàr (Miglior cortometraggio) e La dolce casa di Elisabetta Falanga (Premio speciale della giuria).
Altra sezione da non farsi sfuggire è ONDE, che seguendo per istinto il destino delle nouvelle vague nelle derive cinematografiche contemporanee, anche quest’anno si fa interprete di quel dialogo mai terminato tra la finitezza del narrare e l’infinitezza dei linguaggi. Diciotto film di metraggio vario, che rispondono, ognuno a suo modo, alla ricerca di un nesso distintamente espressivo e appassionatamente cinematografico tra la Storia, con i suoi eventi, e le storie, coi loro vissuti. Ad uno sguardo più attento e messi insieme i film selezionati sono segnati dal destino di un Cinema che forza la sua stessa classicità, dialoga con la modernità dei Maestri, e dunque interroga il tempo presente con gli strumenti di un’indagine che è prima di tutto linguistica, espressiva.
Siamo all’anno secondo della retrospettiva " COSE CHE VERRANNO. LA TERRA VISTA DAL CINEMA ", sulle raffigurazioni, per lo più distopiche catastrofiche-apocalittiche, che il cinema ha dato della Terra del futuro, spesso mediandole dalla letteratura. Come accennato dalla Direttrice artistica Emanuela Martini “Ecco quindi un nuovo percorso attraverso previsioni che si sono talvolta realizzate e che non hanno perduto di attualità. Dalle sconsolate considerazioni sull'amore e la perdita dei sentimenti dei cortometraggi di Jean-Luc Godard al doloroso ammonimento di Bertrand Tavernier sulle possibili derive degli spettacoli televisivi; dal viaggio nel 1984 immaginato da George Orwell a quello nella memoria e nel tempo del capolavoro di Chris Marker; dalle metropoli in frenetica attesa della fine del mondo (Toronto in Last Night di Don McKellar) ai mondi desertificati e in rovina post-fine del mondo (Glen and Randa di Jim McBride, Le dernier combat di Luc Besson); dai giochi mortali di Rollerball (l'originale di Norman Jewison) e Battle Royale di Kinji Fukasako, ai "giocattoli" che hanno acquistato coscienza e non ne vogliono sapere di scomparire di Spielberg e Salvatores. Ci sono film rari (il cecoslovacco Ikarie XB1 di Jindřich Polák), film sconosciuti che sono diventati piccoli cult (A Boy and His Dog di L. Q. Jones), satire frenetiche e anarcoidi (Mr. Freedom di William Klein, Sleeper di Woody Allen, Accion mutante di Álex de la Iglesia), film da rivalutare nella drammatica attualità della loro narrazione, come Demon Seed di Donald Cammell (un computer che vuole un erede da una donna) e The Stepford Wives di Bryan Forbes (benestanti mariti suburbani che preferiscono mogli robot a quelle in carne e ossa).”
Ricordiamo infine il TorinoFilmLab che sostiene filmmaker emergenti da tutto il mondo attraverso attività di formazione, sviluppo di progetti e finanziamento alla produzione e alla distribuzione e può vantare un totale di 68 film completati, presentati nei maggiori festival del mondo e distribuiti a livello internazionale. Dal 2008 grazie alle attività del TorinoFilmLab sono stati assegnati oltre 40 premi a sostegno della produzione di progetti sviluppati nei suoi programmi. E il 2016 si chiude con un nuovo record: 25 film completati e selezionati per partecipare ai più prestigiosi festival del mondo. Tra i ben 14 film targati TFL presenti quest’anno al Torino Film Festival spiccano The Happiest Day in the Life of Olli Mäki di Juho Kuosmanen - vincitore di Un Certain Regard che sarà proiettato in Festa Mobile - e Jesús di Fernando Guzzoni che sarà nel concorso Torino 34, cui si aggiungono i 12 titoli che compongono la sezione: Apprentice, Câini, Deadweight, Go Home, Godless (Pardo d’Oro a Locarno), Out of Love, Polaarpoiss, Die Reise mit Vater, Thala My Love, Together For Ever, Tombé du ciel, La última tierra.
Ma passiamo alle GIURIE che sono così composte:
TORINO 34 presieduta dall’americano Ed Lachman e membri Don McKellar (Canada), Mariette Rissenbeek (Germania), Adrian Sitaru, Romania), Hadas Yaron (Israele)
INTERNAZIONALE.DOC: Kamal Aljafari (Germania), Ann Carolin Renninger (Germania), Gaël Teicher (Francia)
FIPRESCI: Gianlorenzo Franzi (Italia), Frédéric Jaeger (Germania), Yael Shuv (Israele)
ITALIANA.DOC: Eleonora Danco (Italia), Luciano Rigolini (Svizzera), Marcello Sannino (Italia)
ITALIANA.CORTI: Colapesce, Lucia Veronesi e Matteo Zoppis
Ed infine la giuria CIPPUTI composta da  Altan, Claudio Carabba e Stefania Casini. Al PREMIO CIPPUTI concorrono 8 film presentati nelle sezioni TORINO 34, FESTA MOBILE, TFFdoc/Internazionale.doc e TFFdoc/Italiana.doc rispettivamente: LOS DECENTES di Lukas Valenta Rinner, JUAN ZENG ZHE / THE DONOR di Qiwu Zang, MAQUINARIA PANAMERICANA di Joaquín del Paso per Torino 34; KATE PLAYS CHRISTINE di Robert Greene, LAO SHI / OLD STONE di Johnny Ma per FESTA MOBILE; NANA di Luciana Decker (TFFdoc/Internazionale.doc) e da TFFdoc/Italiana.doc A PUGNI CHIUSI di Pierpaolo De Sanctis e AB URBE COACTA di Mauro Ruvolo.

giovedì 4 febbraio 2016

Speciale BERLINALE : (-7 DAYS) Due italiani nelle Giurie ed uno in gara.

L’attrice italiana Alba Rohrwacher nella Giuria presieduta da Meryl Streep e l’attore siciliano Enrico Lo Verso nella terna che deciderà il vincitore della migliore opera prima tra le 18 selezionate. Mentre Gianfranco Rosi rappresenta l'Italia con il suo Doc Fuocoammare.
Dopo la nomina dell’attrice Meryl Streep a  Presidente della Giuria Internazionale che sceglierà  l'Orso d'Oro tra le 18 pellicole selezionate a concorre , il Direttore artistico Dieter Kosslick ha svelato i nomi degli altri componenti nelle persone dell’attore tedesco Lars Eidinger, il critico cinematografico inglese Nick James, la fotografa francese Brigitte Lacombe, l’attore inglese Clive Owen, la nostra attrice Alba Rohrwacher e la regista polacca  Małgorzata Szumowska. Ricordiamo che sono 18 le pellicole che concorrono dei 23 film selezionati. Nella selezione sono rappresentati ben 21 paesi tra i quali Belgio, Bosnia Erzegovina, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Iran, Italia con un solo film, Messico, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Cina, Filippine, Polonia, Portogallo, Singapore, Svezia, Tunisia, Inghilterra e Stati Uniti con ben 4 pellicole.
La Berlinale ha ormai consolidata da un decennio l’attenzione alle opere prime che quest’anno sono 18 divise tra le varie sezioni del Festival. Nella terna prescelta ad assegnare il premio di 50.000 euro alla migliore opera prima c’è un altro italiano. L’attore di origini siciliane Enrico Lo Verso insieme alla regista di origini franco svizzere Ursula Meier, vincitrice con Sister nella edizione Berlinale 2012 dell’Orso d’Argento  Premio Speciale della Giuria. Il terzo componente è il regista messicano Michel Franco presente alla scorsa edizione in veste di produttore con il bellissimo 600 Milias, diretto da Gabriel Ripstein.
Le pellicole scelte dal Direttore artistico e dai responsabili delle varie sezioni sono in particolare:
Selezione principale (2):
Genius – UK / USA di Michael Grandage
Inhebbek Hedi (Hedi) - Tunisia / B / F di Mohamed Ben Attia.
 
Sezione Panorama (5):
Aloys – Svizzera / F del duo Tobias Nölle With Georg Friedrich e Tilde von Overbeck
Já, Olga Hepnarová (I, Olga Hepnarová) – coproduzione mista tra CZ / PL / SK / F del duo Tomáš Weinreb e Petr Kazda
Nakom – Ghana / USA di Kelly Daniela Norris e TW Pittman
San Fu Tian (Dog Days) – Hong Kong, China di Jordan Schiele con un cast asiatico
Shelley – DNK / Svezia di Ali Abbasi .
Sezione Forum (4):
Akher ayam el madina (In the Last Days of the City) - Egitto/ G / UK / Emirati Arabi di Tamer El Said
Barakah yoqabil Barakah (Barakah Meets Barakah) – Arabia Saudita di Mahmoud Sabbagh
Deadweight - G/ Finlandia di Axel Koenzen
Zhī fán yè mào (Life after Life) –Cina di Zhang Hanyi
Nella sezione collaterale dedicata ai più piccoli Generation sono cinque le pellicole opere prime:
6A – Svezia di Peter Modestij
Rara - Cile / Argentina di Pepa San Martín
Valderama – Iran di Abbas Amini
Woorideul (The World of Us) – Sud Corea di Yoon Ga-eun
Zhaleika – Germania di Eliza Petkova
Infine due opere prime dalla sezione delle nuovo cinema tedesco (Perspektive Deutsches Kino) Agonie (Agony) di David Clay Diaz e Meteorstraße (Meteor Street) di  Aline Fischer.
Quest’anno le Camera Berlinale 2016 sono state così assegnate:
Al Produttore di origini polacche Ben Barenholtz che riceverà il premio dalle mani dei fratelli Coen con cui ha lavorato tante volte, a cui seguirà una Master Class moderata da Michael Barker e la proiezione del doc in corso di realizzazione Perseverance sulla sua vita prodotto dalla Televisione Polacca.
All’attore americano Tim Robbins, con una carriera quarantennale anche nel campo della regia e produzione che ultimamente ha fatto parte della troupe del film A Perfect Day (2015) di Fernando León de Aranoa’s . Riceverà il premio dalle mani della regista Isabel Coixet, presente l’anno scorso con il film di apertura Nobody Wants the Night.
Ed Infine alla cine operatrice tedesca Marlies Kirchner, anche con alle spalle una carriera durata oltre 40 anni.
Come era prevedibile nella sensibilità del Direttore Dieter Kosslick, un omaggio è dedicato anche ai tre grandi artisti recentemente scomparsi, il cantante rock David Bowie, Alan Rickman e il regista Ettore Scola. Quest’ultimo Kossilik lo ha definito “un grande maestro della Commedia all’Italiana, ed un critico della Società civile che ha osservato ogni giorno la vita con intelligenza e con acume politico”. Il Maestro Ettore Scola verrà ricordato in una manifestazione commemorativa il 18 febbraio durante la quale verrà proiettato il film Ballando Ballando con il quale nel 1984 partecipò per la prima volta alla Berlinale e vinse l’Orso d’Argento per la Miglior Regia. Ricordiamo che
è stato ospite della Berlinale  anche nel 1991 con Il Viaggio del Capitan Fracassa. Invece per la commemorazione di  David Bowie, verrà proiettato The Man Who Fell to Earth di Nicolas Roeg, mentre l’attore Alan Rickman verrà ricordato con la proiezione di  Sense and Sensibility di Ang Lee, vincitore dell’Orso d’Oro alla Berlinale nel 1996.
Infine che dire? Gianfranco Rosi unico nostro rappresentante potrebbe sorprenderci con il suo FUOCOAMMARE, e quindi gli facciamo gli auguri per questo suo debutto alla Berlinale.
Vi aggiorneremo nei prossimi giorni con le tante novità tra le quali siamo orgogliosi di menzionare la presenza di 7 giovani italiani selezionati ai Talents della Berlinale.

lunedì 11 gennaio 2016

A SOLI 69 ANNI CI LASCIA IL DUCA BIANCO E CANTANTE ROCK DAVID BOWIE.


Ci sembra doveroso un tributo al cantante rock David Bowie scomparso ieri a soli 69 anni e che ha accompagnato la mia  gioventù e di tanti miei coetanei. Come altri artisti lascia un vuoto. Infatti sino alla fine si è donato al suo pubblico. Qui ricorderemo la sua esperienza artistica anche come attore. Ricordiamo il successo ottenuto nel 1976 come protagonista del film di fantascienza L'uomo che cadde sulla Terra di Nicolas Roeg. Tra le sue interpretazioni più note come attore ci sono poi Furyo (Merry Christmas Mr. Lawrence) di Nagisa Oshima del 1983, Absolute Beginners e Labyrinth del 1986, e Basquiat di Julian Schnabel del 1996, nel quale interpreta il ruolo di Andy Warhol. Bowie non era solo un musicista, ma anche un grande interprete di se stesso. In una intervista Bowie dichiarò: Da lui ( ndr l’attore e regista Lindsay Kemp) ho appreso il linguaggio del corpo, ho imparato a controllare ogni gesto, a
caricare di intensità drammatica ogni movimento, ho imparato insomma a stare su un palco. Noi lo vogliamo ricordare come nella foto che pubblichiamo di uno dei suoi successi: Starman edizioni RCA. Un ciao al Duca Bianco!
Se qualcuno volesse omaggiarlo ripercorrendo il periodo che Bowie ha rappresentato può rivedersi il film di Todd Haynes che  , come mi ha ricordato mia figlia Simona, ispirò il film Velvet Goldmine e il personaggio immaginario di Brian Slade appunto attingendo alla parabola artistica dell'artista Bowie.