Descrizione

Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.



sabato 31 ottobre 2015

SAVE the DATE: Festival Cinema Vintage “Il Gusto della Memoria” IV edizione - Cinema Trevi - 7 e 8 novembre 2015


Dall'inedito ritrovato di Carlo Ludovico Bragaglia al documentario di Gianni Amelio sulla scuola italiana, due giorni a ingresso gratuito all'insegna delle immagini d'archivio, con Pupi Avati presidente di Giuria.
Si tiene a Roma il 7 e l'8 novembre 2015 al Cinema Trevi (vicolo del Puttarello, 25 - Roma) – a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti – la Quarta edizione del festival di cinema vintage “Il gusto della memoria,” rassegna di film ispirati alle immagini d'archivio il cui tema di quest’anno è "La Storia dal Basso". Attraverso le immagini presenti sull'archivio Nos Archives (che custodisce in full HD 25mila filmati realizzati tra il 1922 ed il 1984 girati in formato ridotto 8mm, 9,5mm, 16mm, 17,5mm e Super8) registi, studenti di scuole di cinema, studenti dei licei raccontano la Storia da un punto di vista alternativo a quello ufficiale. Il festival, diretto dalla montatrice e regista Cecilia Pagliarani e dall'artista Manuel Kleidman, ha ottenuto quest'anno il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l'Unesco e avrà come presidente di giuria il regista Pupi Avati. La giuria è anche formata da Roger Odin, professore emerito di Scienze dell’informazione e della comunicazioneall’Università Paris III Sorbonne Nouvelle; Marco Giusti, critico cinematografico, saggista, autore televisivo e regista; Enrico Bufalini, Direttore dell'Archivio Storico dell'Istituto Luce; Manuel Kleidman, decoratore di teatro, creatore di marionette e carri teatrali, pittore, incisore su legno e bronzo, collezionista ed esperto in arte palestinese; Anaïs la Rocca, regista e art director e Alessio Santoni, fonico e tecnico del suono. Per il secondo anno consecutivo sarà di scena il contest Junior, dedicato a agli studenti under 18 delle scuole medie e superiori: tutti sanno ripetere ciò che è scritto sui libri, ma chi potrebbe raccontare piccoli episodi della vita quotidiana di 90 anni fa? Con una storia anche inventata e con i materiali cinematografici realizzati dal 1922 al 1970, presenti in  nosarchives.com e nell'archivio dell'Istituto Luce. Sabato 7 novembre sarà proiettato, tra gli altri,  il documentario di Gianni Amelio e Cecilia Pagliarani, Registro di classe, presentato alla Festa del Cinema Internazionale di Roma, che attraverso immagini d'archivio, racconta la scuola italiana dal 1900 al 1960. Domenica 8 novembre, invece, due proiezioni  accompagneranno i film in concorso: un film inedito ritrovato dai direttori del festival, firmato da Carlo Ludovico Bragaglia e il documentario di Alessandro Piva, Pasta Nera, che, attraverso rari filmati e fotografie d'archivio, racconta uno dei migliori esempi di solidarietà tra Nord e Sud del nostro Paese, nell'immediato Dopoguerra.
La stessa Pagliarini ha contribuito alla realizzazione della nuova sigla della Sezione autonoma e parallela Alice nella Città Ed. 2015 su direzione di Fabio Mollo. Film più visto in assoluto alla recente kermesse romana.
Il contest del festival è articolato in tre sezioni: Fiction, per cortometraggi della durata massima di 12 minuti; Documentari, per opere di reportage o di docufiction della durata massima di 30 minuti e infine la sezione Pubblicità, dedicata a spot pubblicitari per prodotti attuali o vintage, della durata massima di 45 secondi. Tutti i lavori contengono almeno il 60% di immagini d’archivio. “Il 2015 è l’anno – sottolinea la direzione artistica - dei grandi anniversari: il centenario dell'ingresso italiano nella Grande Guerra, i 70 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, ma anche i 50 anni dalla prima passeggiata spaziale e i 40 dalla nascita di Microsoft. Che documenti ci faranno rivivere questi eventi? La storia ufficiale ci offrirà sicuramente bellissimi film e approfondimenti. Ma cosa sappiamo degli uomini in trincea nel 1917? Come si viveva a Roma nel 1945? Chi ricorda i colori delle divise dei nazisti a passeggio per le città italiane? E quante limonate sono state consumate ascoltando la radiocronaca della prima passeggiata lunare? La Storia ora si può raccontare anche grazie alle immagini che i privati hanno lasciato in custodia a nosarchives.com, foto e filmini amatoriali”.
Il festival, fondato e diretto dalla montatrice e regista Cecilia Pagliarani e dall’artista Manuel Kleidman è organizzato dall’Associazione per la salvaguardia della memoria filmica amatoriale Come Eravamo, in collaborazione con l’archivio di cinema amatoriale nosarchives.com. Un evento unico, ispirato dall’opera di salvaguardia della memoria dell’archivio nosarchives, che possiede, restaura e digitalizza secondo i più innovati dispositivi dagherrotipi, negativi su vetro, diapositive, Polaroid, filmini familiari e di viaggi e di fatto costituisce il primo archivio mondiale di video ed immagini amatoriali. Il portale ospita più di 25mila filmati e un innumerevole repertorio di immagini che hanno fatto la Storia del Ventesimo secolo.
Per maggiori informazioni:


 

mercoledì 28 ottobre 2015

SAVE the DATE: PITIGLIANI KOLNO'A FESTIVAL 10a edizione Roma - Casa del Cinema e Centro Ebraico Pitigliani - dal 21 al 26 novembre 2015

Torna il festival dedicato alla cinematografia israeliana e di argomento ebraico, con lungometraggi e documentari in anteprima, una sezione celebrativa con il 'best of' delle dieci edizioni e incontri con i professionisti del cinema.


 
Torna dal 21 al 26 novembre 2015 alla Casa del Cinema di Roma e presso il Centro Ebraico Pitigliani (Via Arco dè Tolomei, 1), il Pitigliani Kolno’a Festival, Ebraismo e Israele nel cinema, festival giunto alla decima edizione, prodotto dal Centro Ebraico Il Pitigliani, dedicato alla cinematografia israeliana e di argomento ebraico e diretto da Ariela Piattelli e Dan Muggia. Invariate le sezioni del festival, dal Panorama sul nuovo cinema israeliano, ai Percorsi ebraici (con una sezione interna su seconda e terza generazione dopo la Shoah).
Tra i lungometraggi presentati, Kicking Out Shoshana, di Shay Kanot, commedia brillante , campione d’incassi in Israele, già in anteprima grazie a PKF a settembre all’Isola del Cinema. Il film affronta con coraggio e ironia il pregiudizio omofobo così diffuso nel mondo del calcio. Il film racconta di Ami Shoshan, stella del club "Figli di Gerusalemme", squadra di calcio conosciuta per i suoi tifosi violenti, razzisti e omofobi. Una sera flirta con una bella donna che, sfortunatamente per lui, è l'amante di un boss mafioso. Per punizione, dovrà indire una conferenza stampa e dichiarare pubblicamente di essere gay, suscitando lo sgomento tra i tifosi e i suoi compagni di squadra, ma diventando il simbolo della comunità LGBT di Gerusalemme. Gli interpreti sono Oshri Cohen – visto in due splendidi film sul dramma della guerra, “Beaufort” e “Lebanon”, Leone d’Oro a Venezia – e Gal Gadot, 29 anni, attrice e modella, testimonial del nuovo profumo di Gucci, protagonista della serie “Fast and Furious”, atletica Wonder Woman in due prossimi film su Batman e Superman. Il film è una divertita presa in giro di tutti gli stereotipi – agenti sportivi, paparazzi, ebrei ultraortodossi, travestiti, drag queen, omofobi – nel segno di una nuova tolleranza.
Quindi, la novità della sezione celebrativa dei 10 anni del festival, che presenterà un 'best of' di queste edizioni. Tra questi, Watermarks, di Yaron Zilberman, che racconta la forza di nuotare di sette donne, della squadra di nuoto del club “HaKoah” di Vienna. Le donne, che negli anni trenta del secolo scorso erano state delle giovani sportive in una Vienna ribelle e intellettuale, con lo scoppio della guerra si sono sparpagliate ai quattro angoli della terra...

Spazio anche all'Italia, con il documentario I figli della Shoa, diretto da Beppe Tufarulo, prodotto da Global Vision Group in collaborazione con Rai Cinema, scritto da Israel Moscati “figlio della Shoah”, protagonista stesso del film, che decide di partire per un viaggio alla ricerca di altri figli e nipoti di sopravvissuti per condividere con loro la propria, personale sofferenza.
Tutto questo grazie alla passione dei due curatori: Ariela Piattelli e Dan Muggia.
Ariela Piattelli è nata a Roma, dove ha studiato al DAMS di RomaTre e si è laureata in Storia e critica del cinema. Oggi è giornalista e collabora con « Il Corriere della Sera ». In passato ha collaborato per alcune testate, tra cui « Il Giornale », l’agenzia Apcom (al desk di New York ) e la rivista di cultura ebraica « Shalom » di cui è ancora redattrice. Nel corso degli anni ha approfondito gli studi sul rapporto tra arti figurative ed ebraismo, e nei suoi numerosi viaggi in Israele è venuta a contatto con il cinema israeliano. Dal 1998 è consulente dell’Ambasciata d’Israele in Italia per iniziative culturali e festival cinematografici. E’ stata membro della giuria al Jerusalem Film Festival 2008 (per la sezione “Jewish Experience”) ed è curatrice insieme a Raffaella Spizzichino e Shulim Vogelmann, del Festival Internazionale di Letteratura Ebraica. Nell’ultimo anno ha prodotto alcuni eventi culturali tra Italia e Israele, tra cui il concerto di Idan Raichel Project a Roma (Piazza del Campidoglio, in collaborazione con Zètema) e l’anteprima italiana di “Seven Days” di Ronit e Shlomi Elkabetz, nell’ambito del Festival Internazionale del Film di Roma.
Con una laurea alla Beit-Zvi Drama School, e un master in cinema alla N.Y.U. ( e diplomato alla Mandel School for Educational Leadership), Dan Muggia è stato un attore, ed oggi critico cinematografico, insegnante e curatore. Fino al 2004 ha lavorato alla Israel Film Service e dopo ha pubblicato il suo primo libro: 100 Film Masterpieces. Ha prodotto il documentario “Naomi’s Corset” di Gerard Allon’s, che ha riscosso successo in vari festival (tra cui il Jerusalem Film Festival). E’ stato managing producer del South Film Festival 2005 di Sderot, e membro della giuria al Docaviv International competition, al Jewish Experience competition del Jerusalem film Festival. Oggi Dan insegna cinema in Israele, al Sapir College e alla Beit Berl Art School.

 

lunedì 26 ottobre 2015

Speciale FESTA del CINEMA di ROMA- AMAMA film basco in lingua basca.

Dopo essersi aggiudicato il Premio Irizar del Cinema Basco e la Menzione speciale del Premio Signis all’ultima edizione del Festival di San Sebastian, Amama, ultimo lavoro del regista basco Asier Altuna, è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma dove si è fatto voler bene da subito (vedi i film più belli della Festa). Avrebbe meritato di più, speriamo che almeno goda del gradimento della distribuzione in Italia.Il film affronta lo scontro tra la modernità e la realtà rurale attraverso una storia intimista che gira intorno a Tomas e a sua figlia Amaia. Interpretati da Kandido Uranga e Iraia Elias, i due sono protagonisti di un complicato rapporto familiare animato costantemente da tensioni e conflitti dettati da due modi opposti di concepire la vita. Tomas rimane ancorato alle proprie radici e non riesce a comprendere la sua giovane figlia che è, invece, combattuta fra l’eredità familiare che la lega alla dimensione rurale e la ricerca artistica che muove la sua esistenza. Amaia si sente intrappolata al suo destino, ad una realtà che non sente totalmente sua e dalla quale sarà necessario staccarsi per ritrovare se stessa. In questo complicato scontro generazionale, che diviene metafora di una diffusa condizione sociale che coinvolge gran parte delle località spagnole, un ruolo cruciale è giocato dalla nonna Amama, che rimane in disparte ad osservare le dinamiche della sua famiglia ed è il collante della famiglia. Strizzando l’occhio a molto cinema latino, Amama riesce a farsi specchio di una realtà sociale attraverso una toccante storia familiare.
 

Buon Tertio Millennio a tutti!


Al via la rassegna cinematografica FEdS (Fondazione Ente dello Spettacolo), che quest'anno si rinnova profondamente nel dialogo interculturale e interreligioso.Le numerose e simultanee proiezioni avranno luogo presso la Casa del Cinema di Villa Borghese, sita in Largo Marcello Mastroianni, 1, e il Cinema Trevi – sede storica del Tertio Millennio - in Vicolo del Puttarello, 25.Da subito, il cartellone è ricco di appuntamenti. Su tutti, il film di apertura del festival, Behemoth (2015), che sarà proiettato alle 20.30 sullo schermo della Sala Deluxe della Casa del Cinema – libero accesso per il pubblico fino a esaurimento posti. Il regista cinese Zhao Liang presenzierà all’evento. Già acclamato durante la scorsa Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, dove tra l'altro ha ottenuto i premi SIGNIS e Green Drop, questo docu-film, girato totalmente in 4K, trasporta lo spettatore fino agli altipiani della Mongolia. Qui, ciò che una volta era Paradiso ora si è trasformato in Inferno: le macchine scavano in profondità; le verdi praterie sono ricoperte dalle polveri dell'industria mineraria; e mentre generazioni di fattori migrano con i loro bestiami in cerca di nuovi pascoli, le condizioni di lavoro disumane dei minatori costringono gran parte degli stessi a vivere in un limbo purgatoriale, fermi in letti d'ospedale, invalidi, aspettando una morte che ha il sapore di liberazione.Il film di apertura sarà preceduto alle 16.30 dalla proiezione di un'opera breve promossa dal Pontificio Consiglio Cor Unum, intitolata Acqua, Cibo, Dio (2015). Si tratta di tre cortometraggi ispirati al brano evangelico di Abramo alle Querce di Mamre (Genesi 18), che fanno parte di un progetto artistico per le pareti espositive del padiglione della Santa Sede a Expo 2015. Gli autori Lia Beltrami e Marco Pisano saranno presenti in sala.Nella prima giornata previsti anche altri due lungometraggi: Un mondo fragile (Land and Shade, 2015) di César Augusto Acevedo, ore 18.00, e in chiusura di giornata Footnote (Hearat shulayim, 2011) di Joseph Cedar, ore 21.00. Domani invece l'attesa per Chiamatemi Francesco, il biopic di Daniele Luchetti sulla vita del Santo Padre. Presso la Casa del Cinema, saranno proiettate in esclusiva alcune scene del film, condite dagli interventi di Giorgio Grignaffini (Direttore Editoriale Taodue) e del produttore Pietro Valsecchi (AD Taodue). L'ingresso a questo evento – ore 20.30 - è consentito solo su invito. Seguirà immediatamente l'anteprima de Il respiro di Dio – Storie di vita consacrata, un'opera di dieci documentari firmata TV2000 che racconta le esistenze di uomini e donne che hanno deciso di consegnarsi ai bisogni e alle necessità del prossimo, attraverso la vita consacrata.Gli altri film in cartellone alla Casa del Cinema sono Lebanon (2009), di Samuel Maoz, ore 16.00, e Vulcano – Ixcanul (Ixcanul Volcano, 2015), di Jayro Bustamante, ore 18.00.
Maggiori info su:

http://www.tertiomillenniofilmfest.org

domenica 25 ottobre 2015

SPECIALE FESTA del CINEMA di ROMA - I FILM PIU' BELLI




Il film che ha ricevuto più voti dal pubblico è per il secondo anno consecutivo un film indiano ANGRY INDIAN GODDESSES di Pan Nalin, India, Germania, 2015. Anche nell'era di Muller senza giuria alla kermesse romana aveva primeggiato un film indiano Haider di Vishal Bhardwaj sul dramma shakesperiano di Amleto. I temi trattati nei due casi sono entrambi convincenti. Nel 2014 l'India di Bollywood aveva superato Hollywood. Quest'anno ha superato industrie cinematografiche come quella spagnola e giapponese.
Come mai? Il sistema adottato da due Direttori artistici che sono agli antipodi dimostra con i fatti evidenti lacune. Nell'era dei Social Network nella quale contano i numeri dei I LIKE una vetrina internazionale di cineasti non può essere affidata solo ai numeri, ma ha bisogno pure del riscontro del popolo dei cinefili. Perché invece non si ripristina l'idea originaria della Festa di Roma della giuria popolare? L'augurio per la prossima edizione a due numeri che si terrà dal 13 al 22 ottobre 2016 è proprio questo di ripristinare, accanto alla votazione del pubblico, una giuria popolare. Ma torniamo ai più bei film visti a Roma:

SELEZIONE UFFICIALE FICTION 
  1. AMAMA -WHEN A TREE FALLS di Asier Altuna Iza, Spagna, 2015. Scontro/incontro delle nuove generazioni dei Paesi Baschi con le tradizioni degli avi.
  2. HISO HISO BOSHI / THE WHISPERING STAR di Sono Sion, Giappone, 2015. Fantasticherie in punta di piedi come solo i giapponesi sanno fare. In un mondo di la a venire dove 1'80% della popolazione è composta da robot e gli umani sono una specie in via d'estinzione. Su Whispering Star, la stella dei sussurri, ogni rumore superiore a 30 decibel può uccidere gli abitanti. Per questo l’androide addetto alla consegna dei pacchi agli umani cerca silenziosamente l'indirizzo dei destinatari.
  3. DISTANCIAS CORTAS / WALKING DISTANCE di Alejandro Guzman Alvarez, Messico, 2015. L’amicizia può ribaltare una vita vissuta in assenza di relazione.
  4. LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT di Gabriele Mainetti, Italia, 2015. Un pregiudicato di borgata, una sostanza radioattiva che gli conferisce dei poteri superiori. Tutto cambia quando incontra una ragazza convinta che sia il vero Jeeg Robot d'Acciaio del cartone animato giapponese.
  5. MISTRESS AMERICA di Noah Baumbach, USA, 2015. Una commedia di spigliatezza e dialoghi inesauribili girata con la convinzione della deliberata insensatezza del mondo propria dell'autore più singolare del cinema americano indipendente di oggi.
  6. ROOM di Lenny Abrahamson, Irlanda, Canada, 2015. Storia dell’amore protettivo di una madre e suo figlio. Ma la curiosità dell’adolescente li porterà a trovarsi faccia a faccia con una delle cose più spaventose: la realtà. Peccato aver voluto sottolineare quest'ultimo aspetto perchè poteva essere un bel film.
  7. UNDER SANDET / LAND OF MINE di Martin Zandvliet, Danimarca, 2015. Un capitolo completamente sconosciuto della seconda guerra mondiale raccontato con la stessa drammatica tensione e spietatezza militare della Collina del disonore di Sidney Lumet.
  8. ANGRY INDIAN GODDESSES di Pan Nalin, India, Germania, 2015. Buddy movie ovvero un film sull’amicizia indiano al femminile nel quale gli eventi prendono una piega molto drammatica. Coraggioso per la tematica, ma non altrettanto adeguato il linguaggio cinematografico.
  9. HUA li SHANG BAN ZOU / OFFICE di Johnnie To, Cina, Hong Kong, 2015. Uno scintillante musical dell’affermato autore del crime movie hong konghese.
  10. LA DELGADA LINEA AMARILLA / THE THIN YELLOW ONE di Celso R. Garda, Messico, 2015. Road movie di cinque personaggi alla ricerca di se stessi.

SELEZIONE UFFICIALE DOC
  1. JUNUN di Paul Thomas Anderson, USA, 2015. La musica, trascinante e inedita di Jonny Greenwood, chitarrista dei Radiohead, colta nel suo nascere e sprigionarsi da un occhio mobile, morbido e vibrante come quello di Paul Thomas Anderson.
  2. OURAGAN, L'ODYSSÉE D'UN VENT / HURRICANE 3D di Cyril Barbançon, Andy Byatt, Francia, 2015Un viaggio di quindicimila chilometri sulle tracce di uno degli eventi più devastanti ma anche necessari al nostro pianeta: l'uragano atlantico. Lui è il protagonista, che sovrasta gli altri personaggi: uomini, donne, le piante e gli animali che incontra nel suo viaggio, sconvolgendoli in qualche modo, nel bene o nel male. Visto dallo spazio è uno spettacolo placido e bellissimo. Da terra, invece, assieme alle urla del vento, è assolutamente spaventoso.
  3. THE PROPAGANDA GAME di Alvaro Longoria, Spagna, 2015. Per la prima volta ci viene mostrata una nazione sinistramente reclusa e sconosciuta: la Corea del Nord. Ultima nazione comunista, forse la più grande fonte di instabilità per la pace mondiale, e per questo necessaria a scapito di 23 milioni di abitanti.
  4.  
SELEZIONE UFFICIALE SERIE TV
  1. FARGO -SECONDA STAGIONE di Randall Einhorn, USA, 2015. Non c’è bisogno di presentazioni alla seconda stagione di un serial che ha marcato a fuoco il genere del crime televisivo importando l'eleganza narrativa e il cinico splendore dei noir dei fratelli Coen.

sabato 24 ottobre 2015

Speciale FESTA DEL CINEMA DI ROMA: Sezione autonoma ALICE NELLA CITTA’









Vince  Four Kings di Theresa von Eltz - film problematico che nella prima parte stenta a partire con un cast bravo.
Una storia di disabilità ha catturato lo sguardo della giovane giuria decretando il successo di un piccolo film. Quattro giovani, ognuno con alle spalle un vissuto familiare ed una propria fragilità caratteriale si ritrovano a passare il Natale in questa famiglia forzosamente accettata con a capo il loro medicoo psicoterapeuta.
Ma è stato anche il successo di una storia di famiglia nella quale il cinema ha aiutato sette fratelli a conoscere il mondo esterno a loro proibito da due genitori per preservarli da paventati pericoli The Wolfpack di Crystal Moselle, Gran premio della giuria all’ultimo Sundance Film Festival.











 A questo film è stato consegnato il Premio TAO 2, con una menzione per il film turco che corre ai prmi Oscar 2016: Mustang di Deniz Gamze Ergüven


martedì 20 ottobre 2015

Speciale FESTA DEL CINEMA DI ROMA: film in vetrina Vetro's Child


La recensione: Il Bambino di Vetro opera prima di Federico Cruciani, Italia, 2015, 80’ in corsa al Concorso ALICE NELLA CITTA’

Fa piacere che a rappresentare l’Italia al Concorso della Sezione a latere e indipendente ALICE NELLA CITTA’ sia il regista romano ma siciliano di adozione Federico Cruciani con la sua opera prima Il Bambino di Vetro, realizzato anche grazie alla collaborazione della Eurofilm di Simonetta Amenta (La Siciliana Ribelle). Il film è stato preceduto dalla proiezione del cortometraggio di un'altra regista siciliana. Costanza Quatriglio ha realizzato The Zero Hunger Challenge dedicato al tema delle Nazioni Unite per Expo Milano 2015: “Sfida Fame Zero - Uniti per un mondo sostenibile, a pochi giorni dalle celebrazioni ufficiali della Giornata Mondiale dell'Alimentazione a Expo 2015. Su una sceneggiatura liberamente tratta da "Figlio di Vetro" di Giacomo Cacciatore, assistiamo allo sfaldamento dei valori della Famiglia sullo sfondo della città di Palermo di oggi. Nel cast un sorprendente Paolo Briguglia, come mai lo si è visto, insieme a Chiara Muscato, Vincenzo Ragusa, Claudio Collovà, Fabrizio Romano e una breve apparizione di Maziar Firouzi. Il regista, alla sua prima esperienza cinematografica ha definito la narrazione un noir pirandelliano. Chi si ricorda La Città Ideale con Luigi Lo Cascio troverà legami stretti fra le due narrazioni. Parliamo del tradimento dei valori fondamentali come quello basilare della società umana: la Famiglia. Nel caso di Vetro's Child il giovane protagonista Giovanni, suo malgrado, scopre un lato oscuro del padre. Qualcuno ha definito che la Palermo descritta nel film è plumbea e invernale. Il coraggioso regista racconta invece Palermo così come è, peccato per alcuni buchi della sceneggiatura, altrimenti sarebbe stato un film perfetto. Con questo film Paolo Briguglia riesce a scrollarsi di dosso un clichè scomodo e gli auguriamo di finalmente spiccare il volo. 

lunedì 19 ottobre 2015

SPECIALE FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2015 - Lunedì 19 Ottobre (DAY 4). Sul red carpet il funambolo Philippe Petite per l’attesa pellicola della storica traversata delle Torri Gemelle.



Il cinema messicano emergente viene proposto con
 una storia universale:

LA DELGADA LINEA AMARILLA / THE THIN YELLOW ONE di Celso R. Garda, Messico, 2015. Road movie di cinque personaggi alla ricerca di se stessi.A seguire il cinema europeo
LES ROIS DU MONDE / MAD KINGS di Laurent Laffargue, Francia, 2015. Una tragedia greca ambientata ai nostri giorni in una città nel Sud Ovest della Francia che presto assume i tratti del Western, con Eric Cantona che marca come un mastino lo sguardo della macchina da presa.
REGISTRO DI CLASSE -PARTE PRIMA 1900-1960 di Gianni Amelio, Cecilia Pagliarani, Italia, 2015 (DOC). Un saggio di cinema, esplorazione documentaria e viaggio affettivo, firmato da uno degli autori più amati del cinema italiano contemporaneo.
A chi soffre di vertigini  è sconsigliata la visione, ma il film merita: THE WALK -3D di Robert Zemeckis, USA, 2015. La storia vera di Philippe Petit, un funambolo francese che sorprese la città di New York camminando su una fune d'acciaio tesa tra le due torri del World Trade Center. Tratto dal libro "The Walk. Fra le Twin Towers, i miei ricordi di funambolo" di Philippe Petit.


L'incontro di oggi con il regista Wes Anderson (Gran Budapest Hotel) e la scrittrice Donna Tartt sul tema di due linguaggi a confronto sulle emozioni umane che per alcuni sono distanti. In realtà sono interconnessi.
In collaborazione con Alice nella città: UNE ENFANCE / A CHILDHOOD di Phillippe Claudel, Francia, 2015. Storia del tredicenne Jimmy, costretto dalle circostanze a crescere troppo velocemente, si scontra con i limiti della sua piccola città e della sua vita, strattonato tra una madre capricciosa e superficiale e un patrigno che la tiene in pugno.
Per la selezione autonoma ALICE NELLA CITTA’ due film in Concorso:
MUSTANG di Deniz Gamze Erguven, FRANCIA, GERMANIA, TURCHIA, QATAR, 2015, 94’. Film nella terna LUX Prize
SCOUT di Laurie Weltz, STATI UNITI, 2015, 109’

domenica 18 ottobre 2015

SPECIALE FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2015 - Domenica 18 Ottobre (DAY 3) weekend con tanti film ma quanti saranno buoni?

Come in tutti i festival il fine settimana da il polso della situazione dell'andamento della kermesse. Questo vale anche per la FESTA targata MONDA.  I titoli scelti ieri ed oggi sono accattivanti anche per i loro autori. Qualche chance in più per il Messico con una storia semplice e toccante. Per finire nel pomeriggio l'incontro con il Premio Oscar Sorrentino.

Ecco i nomi delle opere proposte:
AU PLUS PRES DU SOLEIL di Yves Angelo, Francia, 2015. Noir dagli sviluppi imprevedibili e inquietanti.
DISTANCIAS CORTAS / WALKING DISTANCE di Alejandro Guzman Alvarez, Messico, 2015. L’amicizia può ribaltare una vita vissuta in assenza di relazione.
FREEHELD I FREEHELD: AMORE, GIUSTIZIA, UGUAGLIANZA di Peter Sollett, USA, 2015. Storia di diritti civili in una storia al femminile di amore omosessuale.
HUA li SHANG BAN ZOU / OFFICE di Johnnie To, Cina, Hong Kong, 2015. Uno scintillante musical dell’affermato autore del crime movie hong konghese.
MISTRESS AMERICA di Noah Baumbach, USA, 2015. Una commedia di spigliatezza e dialoghi inesauribili girata con la convinzione della deliberata insensatezza del mondo propria dell'autore più singolare del cinema americano indipendente di oggi.
MOJE CORKl KROWY / THESE DAUGHTERS OF MINE di Kinga Debska, Polonia, 2015. Penetrante resoconto sulla forza dei legami familiari in una situazione di pericolo imminente. Uno studio senza digressioni sulla vita e la sua fine e sul valore della felicità.
Per la selezione autonoma ALICE NELLA CITTA’ due film classici :
Evento Speciale  PAN – Viaggio sull’isola che non c’è 3D di Joe Wright, USA, 2015, 111 – In America è stato un flop, e in Italia?
Panorama  THE BOY AND THE BEAST  di Mamoru Husoda, GIAPPONE, 2015, 119’ – Un classico che visto l’autore sarà un successo.
Concorso DEPARTURE di Andrew Steggall, UK, FRANCIA, 2015, 109’ – il complesso di Edipo in un delicato film francese.

sabato 17 ottobre 2015

SPECIALE FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2015 - Sabato 17 Ottobre (DAY 2) Una giornata affollata di film e spettatori

Una giornata affollata dagli spettatori con tanti bei film, con a sorpresa quello italiano di Gabriele Mainetti applauditissimo a buon ragione.
FAUDA di Assaf Bernstein, Israele, 2015, episodi 1-12, 433' Serie televisiva famosa in Israele il cui titolo deriva dalla parola araba Caos. Il conflitto israelo-palestinese visto dalle opposte barricate con passo inarrestabile, concentrazione drammatica, azione e ruvido realismo.
HISO HISO BOSHI/ THE WHISPERING STAR di Sono Sion, Giappone, 2015. Fantasticherie in punta di piedi come solo i giapponesi sanno fare. In un mondo di la a venire dove 1'80% della popolazione è composta da robot e gli umani sono una specie in via d'estinzione. Su Whispering Star, la stella dei sussurri, ogni rumore superiore a 30 decibel può uccidere gli abitanti. Per questo l’androide addetto alla consegna dei pacchi agli umani cerca silenziosamente l'indirizzo dei destinatari.
JUNUN di Paul Thomas Anderson, USA, 2015. La musica, trascinante e inedita di Jonny Greenwood, chitarrista dei Radiohead, colta nel suo nascere e sprigionarsi da un occhio mobile, morbido e vibrante come quello di Paul Thomas Anderson.
LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT di Gabriele Mainetti, Italia, 2015. Un pregiudicato di borgata, una sostanza radioattiva che gli conferisce dei poteri superiori, una benedizione per la sua carriera di delinquente. Tutto cambia quando incontra una ragazza convinta che sia il vero Jeeg Robot d'Acciaio del cartone animato giapponese. Film sorprendente.
ROOM di Lenny Abrahamson, Irlanda, Canada, 2015. Storia dell’amore di una madre e suo figlio nello spazio ristretto di una camera. La curiosità dell’adolescente li porterà a fuggire e a trovarsi faccia a faccia con una delle cose più spaventose: la realtà.
ZHUO YAO JI / MONSTER HUNT di Raman Hui, Cina, 2015. , 111' Il film, record di incassi in Cina, è firmato da Raman Hui, supervising animator dei primi due episodi della saga di "Shrek" e coregista del terzo episodio.

In collaborazione con Alice nella città:CAMPO GRANDE di Sandra Kogut, Brasile, Francia, 2015. Narrazione ovviamente dalla parte dei più piccoli e perciò indifesi con colpo di scena finale. Complimenti alla giovane regista.

giovedì 15 ottobre 2015

SPECIALE FESTA DEL CINEMA DI ROMA 15 ottobre 2015 (DAY - 1) - Sergio Rubini racconta Shakespeare su una idea di Eduardo


Il Direttore artistico Antonio Monda fino ad ora ha centrato l'obbiettivo di una FESTA DEL CINEMA all'insegna del bello dal punto di vista cinematografico. Giancarlo Cabiddu dirige Sergio Rubini in un omaggio a Eduardo De Filippo e a W. Shakespeare dalla lontana isola dell'Asinara. Una sala gremita con il cast al completo e la presenza di illustri critici fa ben sperare per la pellicola. Serve il passaparola, come ha detto il regista, per questa piece teatrale ambientata nella fiorente isola dell'Asinara. Frammenti di dialoghi Shakesperiani travolti dalla lingua napoletana in un susseguirsi di colpi di scena. Le musiche dirette dall'autore il maestro Franco Piersanti hanno fatto il resto. Al termine una stand ovation da parte di un pubblico fatto anche dai più piccini. In effetti la visionaria storia rappresentata si addice anche ad un pubblico giovane. "Il Teatro mette le ali al cuore e pure alla ragione che teme una evasione". E' in questa frase racchiuso il segreto dello stretto legame tra teatro e cinema. Soddisfazione per Antonio Monda per il successo di pubblico di questa preapertura lunga quattro giorni. Da domani si da inizio alla FESTA.

mercoledì 14 ottobre 2015

SPECIALE FESTA DEL CINEMA DI ROMA (DAY -3) - Alla Casa del Cinema un assaggio di quello che sarà la FESTA

Seconda giornata di preapertura della Festa del Cinema Internazionale di Roma giunta al suo decimo anno. La serata questa volta si svolge alla Casa del Cinema che insieme all'Auditorium è la naturale location della kermesse. Il Direttore Artistico della FESTA Antonio Monda intervista la regista Julie Taymor prestata dal teatro al cinema. Tra gli altri presenti in sala Isabella Rossellini che assiste alla proiezione di un classico Shakesperiano girato in un teatro newyorkese costruito appositamente. Il risultato è un opera felliniana. D'altronde la stessa Taymor annovera tra i suoi registi preferiti Federico Fellini in compagnia di John Ford ai quali si è ispirata anche nei suoi precedenti lavori cinematografici. La Taymor prosegue il suo lungo lavoro di ricerca e sperimentazione tra teatro e cinema, iniziato con Titus e Tempest, con l'adattamento per il grande schermo della celebre commedia di William Shakespeare di A Midsummer Night’s Dream, filmata nell’autunno del 2013 durante l’applaudita prima teatrale da lei messa in scena con la accurata fotografia di Rodrigo Pieto e con le musiche del premio Oscar® Elliot Goldenthal. Tra gli altri suoi lavori come regista di film ricordiamo Frida e Across the Universe. Il Q&A condotto dal Direttore Artistico Antonio Monda ha messo in luce come sia versatile la regista nell'utilizzo del mezzo espressivo teatrale e cinematografico. Sullo sfondo di alcune clip di Titus e Tempest la Taymor ha sottolineato come solamente il genio shakespeariano è stato capace nel descrivere il tema della violenza nella cultura occidentale. Ci si è ancora soffermati su ACROSS THE UNIVERSE con le musiche dei Beatles dall'omonimo Album, che Monda ha definito un Musical. Il film ha fatto scoprire il talento della regista al pubblico del grande schermo. In realtà negli anni '60 da giovane dodicenne la regista preferiva i Rolling Stones, ma è stato grande il desiderio di affrontare il tema della guerra nel Vietnam utilizzando il lavoro discografico dei Beatles incentrato appunto sul pacifismo in opposizione alla lobby guerrafondaia. Alla domanda sulle differenze di approccio di Shakespeare nello studio dell'animo umano tra Titus, scritto nella giovinezza, e The Tempest, scritto nella maturità, la regista non avuto dubbi nel definire metafisico quest'ultimo dramma. Il Theatre for a New Audience dove si è stato ripresa la commedia A Midsummer Night’s Dream ha la scenografia tipica del teatro shakespeariano, posta al centro di un area quadrata con intorno gli spettatori, i quali sono parte di essa. In questa versione cinematografica anche lo spettatore del grande schermo ne viene a fare parte con le emozioni che gli procura il film. La scelta di una così particolare pellicola denota l'aria nuova che soffia sulla Festa di Roma con la nuova direzione artistica. La Festa si aprirà venerdì con il film TRUTH su uno scandalo giornalistico dei primi anni 2000 in America su George W. Bush candidato alle presidenziali. Interpreti tra gli altri Cate Blanchett e Robert Redford. Questa sera si replica con la preapertura al MAXXI alle 21,00 che ospita la pellicola La Stoffa dei Sogni di Gianfranco Cabiddu interpretato da Sergio Rubini ambientato nel carcere dell'Asinara.

giovedì 8 ottobre 2015

ANTEPRIMA DEL MEDFILM FESTIVAL 2015: al MAXXI l’ultima proiezione di film delle passate edizioni.

Con il film vincitore dello Special Screening al Festival di Cannes 2011, secondo lungometraggio del regista Ismaël Ferroukhi, si è concluso al MAXXI  il ciclo di 4 film riproposti e presentati nelle precedenti stagioni al MEDFILM FESTIVAl diretto da Ginella Vocca per anticipare quello che sarà la prossima edizione del Festival più amato dai romani ormai alla 21esima edizione. Les Hommes libres è un film tunisino rivisto con tanta emozione presentato nella edizione del 2011 e vincitore del riconoscimento della Giuria del MedFilm festival del 2011. Un cast di eccellenza con M. Lonsdale questa volta nei panni di un Iman mussulmano e di Tahar Raim (The Cut) nei panni di un immigrato magrebino che aiuta i partigiani parigini durante la Seconda Guerra Mondiale. Ma la parte più bella è stata l’intervento dopo il film di Ahmed Hafine (La Giusta Distanza) che ha ribadito il ruolo centrale nella società civile della Cultura. Ed il Cinema è una pedina fondamentale della Cultura. Questo è il messaggio che da 20 anni ci propone Ginella Vocca con MEDFILM FESTIVAL. Qualche anticipazione sui numeri di questa edizione 2015: 650 pellicole visionate e 20 film selezionati soprattutto da Israele e Iran che hanno una produzione interessante su quanto accade attualmente in quei paesi. Dal 6 al 13 novembre torna a Roma per la sua 21ma edizione il MedFilm Festival, primo evento in Italia dedicato alla promozione e diffusione del cinema mediterraneo. Un’edizione imperdibile, ricca di testimonianze dirette dai paesi coinvolti dall’esodo, ospiti prestigiosi e film in anteprima: confermate le sezioni principali (Concorso Lungometraggi “Premio Amore e Psiche”, Concorso Documentari “Premio Open Eyes”, Concorso Cortometraggi “Premio Methexis”, Nuova Europa LUX Prize), focus sulla Siria ed evento speciale dedicato alla serialità televisiva israeliana.  Inaugura il festival il

lungometraggio Mediterranea, esordio nel lungometraggio di Jonas Carpignano, finalista del Premio LUX 2015. L’obiettivo della kermesse resta immutato: tuffarsi nella realtà del Mare Nostrum senza filtri, paure e pregiudizi, per proseguire con forza il lavoro di scambio e conoscenza tra i Paesi delle due sponde.

martedì 6 ottobre 2015

SPECIALE FESTA DEL CINEMA DI ROMA DAL 16 AL 24 OTTOBRE 2015 (DAY - 10)



Sono state svelate alcune pillole della Festa del Cinema di Roma giunta alla sua decima edizione sotto la nuova direzione artistica di Antonio Monda, prodotta dalla Fondazione Cinema per Roma e presieduta da Piera Detassis:
 
Virna Lisi icona della Festa.
Un tributo ad un’attrice internazionale dalle qualità artistiche indiscusse, scomparsa lo scorso anno, che aveva scelto Roma come sua città. “Per alcuni gli scenari, gli studios e le location che offre Roma sono familiari. Per altri, la decima Festa del Cinema sarà l’opportunità per avvicinarsi alla Città Eterna e scoprirne il fascino con un’esperienza diretta e reale, senza il filtro dei ciak e delle macchine da presa. E tra loro, qualcuno rimarrà talmente affascinato da Roma da volerla scegliere come residenza abituale, come fece Virna Lisi” spiega l’Art Director Sabina Leoni. Vincitrice di 4 David di Donatello, e un Prix d’interprétation féminine al Festival di Cannes, Virna Lisi recitò anche a Hollywood, accanto a leggende del cinema come Jack Lemmon, Tony Curtis e Frank Sinatra e fu protagonista di iconiche copertine di Esquire Magazine. La sua carriera trasversale e internazionale, ma sempre fortemente legata alla città, vuole essere d’ispirazione per la Festa del Cinema.
 
Film di apertura: "Truth" di James Vanderbil.
L’opera prima dello sceneggiatore statunitense, celebre per aver collaborato a The Amazing Spider-Man 1 e 2 di Marc Webb e Zodiac di David Fincher, è un film che attinge al repertorio del thriller politico e giornalistico (alla stregua di All the President's Men e The Insider), interpretato dai premi Oscar® Cate Blanchett e Robert Redford. La pellicola si ispira al libro “Truth and Duty: The Press, the President and the Privilege of Power” scritto dalla giornalista e produttrice televisiva Mary Mapes (interpretata da Cate Blanchett) che per anni ha lavorato alla trasmissione della CBS “60 minutes”, al fianco del noto anchorman Dan Rather (Robert Redford). Il film narra le vicende che hanno portato al controverso caso, noto come “Rathergate”, sui presunti favoritismi ricevuti da George W. Bush per andare alla Guardia Nazionale anziché in Vietnam. Una storia non confermata che, emersa nel 2004, a due mesi dalle elezioni presidenziali americane, ha poi provocato le dimissioni di Rather e il licenziamento di Mapes, portando tutta la CBS News ad un passo dal collasso. Accanto ai due premi Oscar®, il film è interpretato da Dennis Quaid (Far from Heaven, The Day After Tomorrow, Traffic), Topher Grace (Spider-Man 3, Predator, In Good Company) e Elisabeth Moss (protagonista dell'acclamata serie tv “Mad Men”). Spiega il Direttore Artistico Antonio Monda Truth è un film che si presta a due piani di lettura. Il primo è quello del rapporto tra giornalismo e politica. Il secondo è quello tra verità e faziosità: quanto nel riportare una notizia si possa essere influenzati da tesi precostituite. Basato su una storia vera, Truth è diretto con straordinaria efficacia da un regista esordiente di cui sentiremo parlare a lungo”.
 
In anteprima uno dei film più attesi della prossima stagione cinematografica "The Walk - 3D" del premio Oscar® Robert Zemeckis.
Il geniale autore della trilogia di “Ritorno al futuro”, Forrest Gump, Chi ha incastrato Roger Rabbit, Contact e Cast Away, porta sul grande schermo la storia vera di Philippe Petit, un funambolo francese che sorprese la città di New York camminando su una fune d’acciaio tesa tra le due torri del World Trade Center. Come nella tradizione del suo cinema, Zemeckis riesce a conciliare le forme classiche del racconto con l’utilizzo consapevole delle tecnologie d’avanguardia, in questo caso l’IMAX® 3D, dando vita a un prodotto finale in grado di coinvolgere per la spettacolarità della storia e dell’immagine. Protagonista del film, nel ruolo di Petit, Joseph Gordon-Levitt, uno dei migliori attori della sua generazione, a suo agio fra grandi produzioni (Inception e Il cavaliere oscuro - Il ritorno di Christopher Nolan, Lincoln di Steven Spielberg) e cinema indipendente (Brick - Dose mortale e Sguardo nel vuoto). Al suo fianco, il premio Oscar® Ben Kingsley (Gandhi, Schindler's List, Shutter Island e Hugo Cabret), Charlotte Le Bon (Asterix & Obelix al servizio di Sua Maestà, Yves Saint Laurent) e James Badge Dale (“24”, “The Pacific”). The Walk -3D si basa sul libro “The Walk. Fra le Twin Towers, i miei ricordi di funambolo” di Philippe Petit, edito in Italia da Ponte alle Grazie, che ha anche pubblicato l’altro libro di Petit, “Trattato di funambolismo”. Dice Robert Zemeckis “Quando ho sentito parlare la prima volta di questa storia, ho pensato, ‘Mio Dio, questo è un film che A: deve essere fatto a tutti i costi, B: deve essere assolutamente presentato in 3D. Quando osservi un funambolo, devi sempre alzare lo sguardo su di lui, non hai mai la prospettiva di come possa essere dall’alto della fune. Il nostro film seguirà invece la storia di Petit mettendo lo spettatore in cima alla fune, a camminare con Philippe, presentando l’immagine in 3D, con un risultato altamente spettacolare ed emozionante. Adoro l’idea di un giovane – un performer, un artista – che riesce a realizzare il suo grande sogno. Il suo progetto è illegale, è pericoloso, ma non danneggia nessuno. Sembrava qualcosa d’altri tempi – non si vedono più cose di questo tipo oggi, quasi una favola”. Aggiunge Monda: L'ennesimo magnifico film di un grande regista che riesce ad essere un autentico autore realizzando film altamente spettacolari. Il cinema di Zemeckis è, sanamente, arte e industria.
 
Al MAXXI retrospettiva del cineasta cileno Pablo Larraín, Orso d'Argento a Berlino.
La retrospettiva del regista, sceneggiatore e produttore cinematografico Pablo Larraín, è a cura di Mario Sesti, coordinatore artistico del comitato di selezione. L’evento si svolgerà al MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, che lo ha prodotto in collaborazione con l’Ambasciata del Cile. “La Festa del Cinema di Roma, insieme all’Ambasciata del Cile e al MAXXI con cui quest’anno si rinnova e rafforza la partnership, è particolarmente orgogliosa di essere la prima manifestazione internazionale a rendere omaggio ad un autore il cui cinema sembra affondare, con stupefacente sicurezza, come il bisturi di un prodigioso chirurgo, tra le viscere della vita”, spiega Sesti. Pablo Larraín, straordinario talento in grado di immaginare e realizzare un cinema unico che lo ha portato a divenire, con cinque film, uno dei più interessanti filmmaker dell’ultimo decennio, sarà a Roma per incontrare il pubblico e presentare la sua opera. Grazie a una trilogia di raro impatto visivo ed emozionale, il trentanovenne autore cileno ha saputo narrare – attraverso inediti punti di vista – ascesa e declino della dittatura di Augusto Pinochet: una parabola che da Tony Manero (2008), presentato a Cannes e poi premiato a Torino come miglior film, passa attraverso Post Mortem (2010), in concorso a Venezia, per arrivare a No – I giorni dell'arcobaleno (2012) con Gael García Bernal, candidato all’Oscar® come miglior film straniero. La grande capacità di produrre avversione ed empatia, sconcerto e rapimento, attraverso protagonisti e spazi dei suoi film, emerge fin dal suo primo lavoro, Fuga (2006), e rimane inalterata fino a El Club (2015) - che quest’anno ha ricevuto l'Orso d'argento a Berlino e rappresenterà il Cile ai prossimi premi Oscar® - nelle sale a novembre distribuito da Bolero Film.
ULTIMA ORA
Il Direttore Artistico Antonio Monda ha ripetutamente sottolineato il carattere di discontinuità di questa decima edizione che oltre a non prevedere giurie e premi racchiude i film in unica selezione sulla base della loro validità cinematografica. Ci sembra quindi utile sintetizzare per le pellicole scelte la loro caratteristica saliente per un orientamento dello spettatore che deve districarsi tra vari generi filmici.
I FILM –sono 37 le pellicole selezionate dal team di Antonio Monda in base alla loro validità cinematografica. A queste bisogna aggiungere le tre selezionate in collaborazione con Alice nella Città:
ALASKA di Claudio Cupellini, Italia, 2015. Il destino protagonista di un melodramma estremo e fiammeggiante.
AMAMA -WHEN ATREE FALLS di Asier Altuna Iza, Spagna, 2015. Scontro/incontro delle nuove generazioni dei Paesi Baschi con le tradizioni degli avi.
ANGRY INDIAN GODDESSES di Pan Nalin, India, Germania, 2015. Buddy movie ovvero un film sull’amicizia indiano al femminile nel quale gli eventi prendono una piega molto drammatica.
AU PLUS PRES DU SOLEIL di Yves Angelo, Francia, 2015. Noir dagli sviluppi imprevedibili e inquietanti.
THE CONFESSIONS OF THOMAS QUICK di Brian Hill, UK, 2015. Thriller su un serial killer assurdo e sconcertante.
LA DELGADA LINEA AMARILLA / THE THIN YELLOW ONE di Celso R. Garda, Messico, 2015. Road movie di cinque personaggi alla ricerca di se stessi.
DISTANCIAS CORTAS / WALKING DISTANCE di Alejandro Guzman Alvarez, Messico, 2015. L’amicizia può ribaltare una vita vissuta in assenza di relazione.
DOBBIAMO PARLARE di Sergio Rubini, Italia, 2015. Peace teatrale dai toni di commedia psicologica.
THE END OF THE TOUR di James Ponsoldt, USA, 2015. Cinque giorni di intervista a David Foster Wallace autore dell’opera cult "Infinite Jest", realizzata da David Lipsky nel 1996.
EVA NO DUERME/EVA DOESNT SLEEP di Pablo Aguero, Argentina, Francia, Spagna, 2015. Per venticinque anni, dopo la morte, il corpo di Evita Peròn è stato causa di conflitto. Sullo sfondo di una Argentina si susseguono i colpi di stato e alcuni dittatori cercano di cancellare dalla memoria del popolo la figura di Evita Peròn. Questa "bella addormentata" diventa cosi una icona più potente di qualsiasi altro politico in vita.
EXPERIMENTER di Michael Almereyda, USA, 2015. Controversi esperimenti dai risultati sconvolgenti di un psicosociologo all'Università di Yale sul condizionamento umano di fronte all'autorità.
FARGO -SECONDA STAGIONE di Randall Einhorn, USA, 2015. Non c’è bisogno di presentazioni alla seconda stagione di un serial che ha marcato a fuoco il genere del crime televisivo importando l'eleganza narrativa e il cinico splendore dei noir dei fratelli Coen.
FAUDA di Assaf Bernstein, Israele, 2015, episodi 1-12, 433' Serie televisiva famosa in Israele il cui titolo deriva dalla parola araba Caos. Il conflitto israelo-palestinese visto dalle opposte barricate con passo inarrestabile, concentrazione drammatica, azione e ruvido realismo.
FREEHELD I FREEHELD: AMORE, GIUSTIZIA, UGUAGLIANZA di Peter Sollett, USA, 2015. Storia di diritti civili in una storia al femminile di amore omosessuale.
FULL CONTACT di David Verbeek, Olanda, Croazia, 2015. In un mondo spersonalizzato nei rapporti umani anche quando si tratta di guerra i racconti di vittime e di carnefici al limite della fantasia e degli incubi del protagonista pilota virtuale di droni bombardieri.
HISO HISO BOSHI/THE WHISPERING STAR di Sono Sion, Giappone, 2015. Fantasticherie in punta di piedi come solo i giapponesi sanno fare. In un mondo di la a venire dove 1'80% della popolazione è composta da robot e gli umani sono una specie in via d'estinzione. Su Whispering Star, la stella dei sussurri, ogni rumore superiore a 30 decibel può uccidere gli abitanti. Per questo l’androide addetto alla consegna dei pacchi agli umani cerca silenziosamente l'indirizzo dei destinatari.
HUA li SHANG BAN ZOU / OFFICE di Johnnie To, Cina, Hong Kong, 2015. Uno scintillante musical dell’affermato autore del crime movie hong konghese.
JUNUN di Paul Thomas Anderson, USA, 2015. La musica, trascinante e inedita di Jonny Greenwood, chitarrista dei Radiohead, colta nel suo nascere e sprigionarsi da un occhio mobile, morbido e vibrante come quello di Paul Thomas Anderson.
LEGEND di Brian Helgeland, UK, 2015. La storia vera dei gemelli Reggie e Ronnie Kray, gangster tra i più famosi della storia dell'Inghilterra che arrivarono a controllare lo scenario dei nightclub di Londra per buona parte degli anni sessanta, fino alla loro rovinosa caduta.
LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT di Gabriele Mainetti, Italia, 2015. Un pregiudicato di borgata, una sostanza radioattiva che gli conferisce dei poteri superiori, una benedizione per la sua carriera di delinquente. Tutto cambia quando incontra una ragazza convita che sia il vero Jeeg Robot d'Acciaio del cartone animato giapponese.
MISTRESS AMERICA di Noah Baumbach, USA, 2015. Una commedia di spigliatezza e dialoghi inesauribili girata con la convinzione della deliberata insensatezza del mondo propria dell'autore più singolare del cinema americano indipendente di oggi.
MOJE CORKl KROWY / THESE DAUGHTERS OF MINE di Kinga Debska, Polonia, 2015. Penetrante resoconto sulla forza dei legami familiari in una situazione di pericolo imminente. Uno studio senza digressioni sulla vita e la sua fine e sul valore della felicità.
MONOGAMISH di Tao Ruspoli, USA, 2015. I risultati di una singolare ricerca condotta dall’autore su sesso, amore e monogamia così sorprendenti che Ruspoli ha deciso di farne un film.
OURAGAN, L'ODYSSÉE D'UN VENT / HURRICANE 3D di Cyril Barbançon, Andy Byatt, Francia, 2015Un viaggio di quindicimila chilometri sulle tracce di uno degli eventi più devastanti ma anche necessari al nostro pianeta: l'uragano atlantico. Lui è il protagonista, che sovrasta gli altri personaggi: uomini, donne, le piante e gli animali che incontra nel suo viaggio, sconvolgendoli in qualche modo, nel bene o nel male. Visto dallo spazio è uno spettacolo placido e bellissimo. Da terra, invece, assieme alle urla del vento, è assolutamente spaventoso.
POJKARNA / GIRLS LOST di Alexandra-Therese Keining, Svezia, 2015. Storia moderna adolescenziale con echi lontani di Lewis Carroll e H.C. Andersen, ma nello stesso tempo una storia magica dal riflesso allucinogeno e conseguenze rivelatrici.
THE PROPAGANDA GAME di Alvaro Longoria, Spagna, 2015. Per la prima volta ci viene mostrata una nazione sinistramente reclusa e sconosciuta: la Corea del Nord. Ultima nazione comunista, forse la più grande fonte di instabilità per la pace mondiale.
PTICKA / LlTTLE BIRD di Vladimir Beck, Russia, 2015. Dalla Russia con amore, un toccante ritratto truffautiano sulla disperazione e l'intensità dei sentimenti della fanciullezza.
REGISTRO DI CLASSE -PARTE PRIMA 1900-1960 di Gianni Amelio, Cecilia Pagliarani, Italia, 2015 (DOC). Un saggio di cinema, esplorazione documentaria e viaggio affettivo, firmato da uno degli autori più amati del cinema italiano contemporaneo.
LES ROIS DU MONDE / MAD KINGS di Laurent Laffargue, Francia, 2015. Una tragedia greca ambientata ai nostri giorni in una città nel Sud Ovest della Francia che presto assume i tratti del Western, con Eric Cantona che marca come un mastino lo sguardo della macchina da presa.
ROOM di Lenny Abrahamson, Irlanda, Canada, 2015. Storia dell’amore protettivo tra  madre e  figlio. Ma la curiosità dell’adolescente li porterà a trovarsi faccia a faccia con una delle cose più spaventose: la realtà.
SPORT di Ahmad Barghouthi, Tal Oved, Lily Sheffy, Matan Gur, Israele, Palestina, Francia, 2015. Prodotto corale di quattro registi, israeliani e palestinesisul tema dello sport. Girato durante l'escalation di violenza tra Israele e Palestina nell'estate del 2014, in libertà creativa e con troupe miste di palestinesi e israeliani, il film riproduce un personale, coraggioso punto di vista sulla realtà.
TRUTH di James Vanderbilt, USA, Australia, 2015. Il controverso caso, noto come "Rathergate", scoop su George W. Bush, emerso nel 2004, a due mesi dalle elezioni presidenziali americane, che ha poi provocato le dimissioni di Rather e il licenziamento di Mapes, portando tutta la CBS News ad un passo dal collasso.
UNDER SANDET / LAND OF MINE di Martin Zandvliet, Danimarca, 2015. Un capitolo completamente sconosciuto della seconda guerra mondiale raccontato con la stessa drammatica tensione e spietatezza militare della Collina del disonore di Sidney Lumet.
VILLE-MARIE di Guy Édoin, Canada, 2015. Il cinema della vita e la vita del cinema: al centro preciso del riflesso una Bellucci mai vista.
THE WALK -3D di Robert Zemeckis, USA, 2015. La storia vera di Philippe Petit, un funambolo francese che sorprese la città di New York camminando su una fune d'acciaio tesa tra le due torri del World Trade Center. Tratto dal libro "The Walk. Fra le Twin Towers, i miei ricordi di funambolo" di Philippe Petit.
ZHUO YAO JI / MONSTER HUNT di Raman Hui, Cina, 2015. , 111' Cast: Tang Wei, Baihe Bai, Eric Tsang, Jing Boran Il film, record di incassi in Cina, è firmato da Raman Hui, supervising animator dei primi due episodi della saga di "Shrek" e coregista del terzo episodio.
 
In collaborazione con Alice nella città:
CAMPO GRANDE di Sandra Kogut, Brasile, Francia, 2015. Narrazione ovviamente dalla parte dei più piccoli e perciò indifesi con colpo di scena finale amaro.
UNE ENFANCE / A CHILDHOOD di Phillippe Claudel, Francia, 2015. Storia del tredicenne Jimmy, costretto dalle circostanze a crescere troppo velocemente, si scontra con i limiti della sua piccola città e della sua vita, strattonato tra una madre capricciosa e superficiale e un patrigno che la tiene in pugno.
LE PETIT PRINCE di Mike Osborne, Francia, 2015. Le avventure di uno dei libri più amati di sempre restituite da una innovativa e incantevole combinazione di CGI (computer- generated - imagery) e animazione tradizionale, con le voci dei migliori attori italiani: Toni Servillo, Paola Cortellesi, Stefano Accorsi, Micaela Ramazzotti, Alessandro Gassmann, Giuseppe Battiston, Pif, Alessandro Siani.
 
Accanto alla Selezione Ufficiale, la decima edizione della Festa del Cinema presenta tre linee di programma: Work in Progress, Hidden City, Riflessi. Infine ogni giorno in serata è previsto un incontro con personalità di spicco del Cinema tra cui il regista Pablo Larrain a cui è dedicata anche una rassegna.
EVENTI SPECIALI - Due eventi speciali vedono protagonista il cineasta premio Oscar® Paolo Sorrentino. Verrà, infatti, presentato un inedito di quindici minuti, dal titolo "la fortuna", l'episodio diretto da Sorrentino nel film collettivo Rio, Eu te amo, terza parte del progetto "Cities of love", dopo Paris, je t'aime (2006) e New York, I Love You (2009). In omaggio al cineasta napoletano, la decima edizione della Festa del Cinema si chiuderà con la proiezione di una versione estesa de La grande bellezza, con quaranta minuti di scene inedite. La versione estesa verrà preceduta dal corto "la fortuna".