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Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.



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martedì 26 luglio 2016

Speciale 73esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica: in attesa che il Direttore Artistico Alberto Barbera sveli il programma, ecco le ultime anticipazioni

Tra qualche giorno con la presentazione dei film in concorso ne sapremo di più. Intanto le ultime notizie da Venezia. Iniziamo dalle Giurie.

Il regista francese Robert Guédiguian e l’attore e regista italiano Kim Rossi Stuart  sono state scelti come Presidenti rispettivamente per la sezione Orizzonti e per il Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” – Leone del Futuro. Mentre Presidente della Giuria del Concorso Venezia 73 – come già annunciato – è il regista Sam Mendes.
Il regista Robert Guédiguian può essere considerato il moderno cantore di
Marsiglia, la città dove è nato e vissuto e dove si svolge anche La ville est tranquille, presentato a Venezia nel 2000. La filmografia di Guédiguian è una sorta di epopea della sua città, con storie ambientate nel microcosmo del quartiere natio, privilegiando vicende di gente comune.
Attore tra i più importanti del cinema italiano, Kim Rossi Stuart è stato più volte
protagonista alla Mostra di Venezia con alcune delle sue più note interpretazioni, tra cui Le chiavi di casa (2004) di Gianni Amelio e Vallanzasca (2010) di Michele Placido. Per Anche libero va bene (2006), esordio dietro la macchina da presa, Rossi Stuart è stato premiato con il David di Donatello e il Nastro d’argento come miglior nuovo regista.
La Giuria internazionale della sezione Orizzonti presieduta da Robert Guédiguian, composta da un massimo di 7 personalità, assegnerà - senza possibilità di ex-aequo - i seguenti riconoscimenti: Premio Orizzonti per il miglior film; Premio Orizzonti per la migliore regia; Premio Speciale della Giuria Orizzonti; Premio Orizzonti per la miglior interpretazione maschile o femminile; Premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura; Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio.
La Giuria internazionale del Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” – Leone del Futuro presieduta da Kim Rossi Stuart, composta da un massimo di 5 personalità tra i quali un produttore, assegnerà senza possibilità di ex-aequo un premio di 100.000 dollari messi a disposizione da Filmauro, che saranno suddivisi in parti uguali tra il regista e il produttore, fra tutte le opere prime di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni competitive della Mostra (Selezione Ufficiale e Sezioni Autonome e Parallele).
Quest’anno i Leoni d’oro alla carriera sono stati attribuiti all’attore francese Jean-Paul Belmondo e al regista polacco Jerzy Skolimowski. La
decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera. A partire da quest’anno, il Cda ha deciso l’attribuzione di due Leoni d’Oro alla carriera in ciascuna delle edizioni future della Mostra: il primo assegnato a registi o appartenenti al mondo della realizzazione; il secondo a un attore o un’attrice ovvero a personaggi appartenenti al mondo dell’interpretazione. Anche se non hanno bisogno di presentazione ricordiamo che Jean-Paul Belmondo, icona del cinema francese e internazionale, ha saputo interpretare al meglio l'afflato di modernità tipico della Nouvelle Vague attraverso gli straniati personaggi. Belmondo ha imposto la figura di un antieroe provocatorio e seducente, molto diverso dagli stereotipi hollywoodiani. La sua recitazione estroversa gli ha consentito poi di interpretare alcuni dei migliori gangster del cinema poliziesco francese. “Un volto affascinante, una simpatia irresistibile, una straordinaria versatilità – ha dichiarato il Direttore Alberto Barbera nella motivazione - che gli ha consentito di interpretare di volta in volta ruoli drammatici, avventurosi e persino comici, e che hanno fatto di lui una star universalmente apprezzata, sia dagli autori impegnati che dal cinema di semplice intrattenimento”.
Mentre “Jerzy Skolimowski – parla lo stesso Alberto Barbera nella
motivazione – è tra i cineasti più rappresentativi di quel cinema moderno nato in seno alle nouvelles vague degli anni Sessanta e, insieme con Roman Polanski, il regista che ha maggiormente contribuito al rinnovamento del cinema polacco del periodo”.
Ma c’è dell’altro per la Mostra che dedica al grande regista Luigi Comencini (1916 – 2007) in occasione del centenario della nascita, la serata di Pre-apertura di martedì 30 agosto che si terrà nella Sala Darsena al Lido sarà proiettato, in un restauro digitale a cura di Filmauro e CSC - Cineteca Nazionale di Roma, il capolavoro di Comencini Tutti a casa  premiato all’epoca con due David di Donatello e un Nastro d’argento. Tutti a casa di Luigi Comencini è uno tra i più celebri e riusciti
esempi di ciò che ha reso immortale la commedia all’italiana: l’impasto di comico e drammatico, di vero e grottesco, di coraggio e voglia di sopravvivere. Comencini, con la complicità autobiografica dei due grandi sceneggiatori Age e Scarpelli e con le amare risate provocate da un grandissimo Alberto Sordi, racconta tutto il caos dell’8 settembre 1943, quando con l’armistizio di Badoglio i soldati del re e del duce furono abbandonati a se stessi, tra mille paure. Nel film Alberto Sordi, al telefono sotto il tiro dei tedeschi, chiede ai superiori: “Signor colonnello, sono il tenente Innocenzi, è successa una cosa straordinaria, i tedeschi si sono alleati con gli americani. Cosa dobbiamo fare?”.
Tutti a casa è un film “on the road” lungo l’Italia disastrata e confusa di quel periodo, quando i soldati non ebbero più ordini e ciascuno decise di tornare al suo paese: tutti a casa, appunto. Comencini dichiarò all’epoca: “L’8 settembre la gente fu abbandonata a se stessa, ed era questo che volevo descrivere”.  Il film fu premiato da un grande successo popolare, con oltre un miliardo di lire al box office.
Mentre a presiedere la Giuria di studenti di cinema che – per la quarta
volta – assegnerà i PREMI VENEZIA CLASSICI per il MIGLIOR FILM RESTAURATO e per il MIGLIOR DOCUMENTARIO SUL CINEMA sarà il regista italiano Roberto Andò. Tra i diversi capolavori restaurati di Venezia Classici della 73. Mostra, saranno ad esempio presentati: L’argent di Robert Bresson (1983), La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo (1966), Il ladro di Parigi di Louis Malle (1965), La leggenda della montagna di King Hu (1979), Un lupo mannaro americano a Londra di John Landis (1981), Manhattan di Woody Allen (1979), Oci Ciornie di Nikita Michalkov (1987), L’uomo dei cinque palloni di Marco Ferreri (1965), Zombi di George A. Romero (1978). Venezia Classici è la sezione che dal 2012 presenta alla Mostra in anteprima mondiale, con crescente successo, una selezione dei migliori restauri di film classici realizzati nel corso dell’ultimo anno da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo. Curata da Alberto Barbera con la collaborazione di Stefano Francia di Celle, Venezia Classici presenta inoltre una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori. La Giuria presieduta da Roberto Andò è composta da 26 studenti – indicati dai docenti - dell’ultimo anno dei corsi di cinema delle università italiane, dei DAMS e della veneziana Ca’ Foscari. A completamento della sezione Venezia Classici, verrà presentata una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori.
Infine un piacevole sorpresa con le prime due puntate della serie originale The Young Pope, scritta e diretta dal premio Oscar® Paolo Sorrentino e interpretata dal due volte nominato all'Oscar® Jude Law, dal premio Oscar® Diane Keaton, da Silvio Orlando, Scott Shepherd, Cécile de France, Javier Cámara, Ludivine Sagnier, Tony Bertorelli e da James Cromwell, saranno l’evento speciale della Mostra.
Un privilegio – ha dichiarato Alberto Barbera – poter presentare alla Mostra del Cinema, in anteprima mondiale, le prime due puntate dell’attesissima serie televisiva. Un autore che ha il coraggio di rischiare, affrontando da par suo – cioè, senza timori e con lo spirito di sempre: creativo e innovativo – il linguaggio della serialità che rappresenta la nuova frontiera espressiva con la quale molti autori, perlopiù stranieri, hanno già scelto di misurarsi. Il risultato non mancherà di suscitare emozioni sincere e, soprattutto, una grande, tonificante e inesausta sorpresa”.
Paolo Sorrentino ha dichiarato: «È un onore per me tornare a Venezia. Ci sono stato con il mio primo film e ci torno ora con la mia prima serie televisiva. Non credendo alle coincidenze penso piuttosto che, oggi come allora, la Mostra si prenda il rischio di scegliere. Quindici anni fa, lo fece selezionando l’opera prima di un giovane regista, quest’anno ribadendo la sua apertura verso la televisione riconoscendo alle serie il giusto ruolo nell’evoluzione del linguaggio visivo».
Le prime due puntate di The Young Pope saranno proiettate in prima mondiale il 3 settembre nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia. The Young Pope racconta la storia di Lenny Belardo, alias Pio XIII, il primo Papa americano della storia. Giovane e affascinante, la sua elezione sembrerebbe il risultato di una strategia mediatica semplice ed efficace del collegio cardinalizio. Ma, com’è noto, le apparenze ingannano. Soprattutto nel luogo e tra le persone che hanno scelto il grande mistero di Dio come bussola della loro esistenza. Quel luogo è il Vaticano, quelle persone sono i vertici della Chiesa. E il più misterioso e contraddittorio di tutti si rivela Pio XIII. Scaltro e ingenuo, ironico e pedante, antico e modernissimo, dubbioso e risoluto, addolorato e spietato, Pio XIII prova ad attraversare il lunghissimo fiume della solitudine dell’uomo per trovare un Dio da regalare agli uomini. E a se stesso.
Infine parliamo della identità di questa edizione con il suo manifesto. È
l’immagine di una curiosa situazione di attesa, e insieme un invito alla visione imminente dei film, il manifesto ufficiale della 73ma Mostra del Cinema di Venezia, ideato e realizzato per il quinto anno da Simone Massi. In primo piano, una figura maschile non riconoscibile, che potrebbe essere lo stesso autore, ma anche un qualsiasi spettatore, afferra dall’alto un manifesto/sipario e inizia a svelare ciò che potrebbe essere lo schermo dove verranno proiettati, per undici giorni, i film della Mostra. Viene così evocata la curiosità che alimenta, nel pubblico degli appassionati, l’attesa di ogni proiezione d’autore in un festival cinematografico. Di buon auspicio per la kermesse veneziana.
ULTIMORA!   Definite le tre Giurie internazionali
Le personalità chiamate a fare parte della Giuria del Concorso di Venezia 73, oltre al presidente, il regista Sam Mendes, sono l’artista, cantante, regista e scrittrice statunitense Laurie Anderson, fra le principali e più coraggiose esponenti della scena creativa d’avanguardia in America, l’attrice britannica Gemma Arterton, salita alla ribalta nel 2008 con l’apparizione nel film Quantum of Solace di Marc Forster come Bond Girl, il magistrato, scrittore, drammaturgo e sceneggiatore italiano Giancarlo De Cataldo. Due volte vincitore del David di Donatello per la sceneggiatura di Romanzo Criminale e Noi credevamo (2010) di Mario Martone, l’attrice tedesca Nina Hoss, Orso d’argento migliore attrice alla Berlinale nel 2007 con Yella di Christian Petzold, con il quale ha collaborato nel recente Il segreto del suo volto (2014), l’attrice francese Chiara Mastroianni che nel 2010 ha vinto l’Excellence Award al Festival di Locarno. Ma anche il regista statunitense Joshua Oppenheimer, impostosi all’attenzione mondiale con due documentari nominati all’Oscar, The Act of Killing (2012) e The Look of Silence (2014), quest’ultimo in Concorso a Venezia dove ha ottenuto il Gran Premio della Giuria, il regista venezuelano Lorenzo Vigas, Leone d’oro per il miglior film alla scorsa Mostra di Venezia nel 2015 con l'opera prima Desde allá, primo regista latinoamericano a vincere il premio più importante al Lido, l’attrice, regista e cantante cinese Zhao Wei, che con Dearest (2014) di Peter Chan, fuori concorso a Venezia, è stata premiata come miglior attrice agli Hong Kong Film Awards. Nel 2013 ha debuttato nella regia con So Young, record d’incassi in Cina per una donna esordiente nella regia.
Mentre la Giuria internazionale della sezione Orizzonti, oltre al presidente, il regista francese Robert Guédiguian, è composta dal critico e storico del cinema statunitense Jim Hoberman, a lungo “senior critic” del “Village Voice” di New York, dall’ attrice egiziana Nelly Karim, premiata come migliore attrice al Cairo International Film Festival nel 2004 per My Soulmate di Khaled Youssef, dall’attrice italiana Valentina Lodovini, David di Donatello nel 2010 per Benvenuti al Sud di Luca Miniero, dall’ attrice e regista coreana Moon So-ri che con Oasis (2002) di Lee Chang-dong ha vinto il Premio Marcello Mastroianni per una giovane attrice emergente alla Mostra di Venezia, dal critico e studioso di cinema spagnolo Josè Maria (Chema) Prado, che nel 2015 ha ricevuto il Premio Fénix por la Contribución a la Cultura Cinematográfica de Iberoamérica, dal regista indiano Chaitanya Tamhane,che con Court ha vinto il premio “Luigi De Laurentiis” per l’Opera Prima e il Premio Orizzonti alla 71. Mostra.
La Giuria internazionale del Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”- Leone del Futuro, oltre al presidente, l’attore e regista italiano Kim Rossi Stuart, è composta dalla  produttrice spagnola Rosa Bosch, già vicedirettore del London Film Festival / National Film Theatre, dall’ attore e regista statunitense Brady Corbet vincitore alla Mostra di Venezia 2015 con The Childhood of a Leader il Leone del Futuro - Premio Opera Prima “Luigi De Laurentiis” e il Premio Orizzonti per la migliore regia, dall’ attrice spagnola Pilar López de Ayala, tra le interpreti iberiche più considerate e amate, grazie al ruolo della regina Giovanna di Castiglia in Giovanna la pazza (2001) di Vicente Aranda vince la Conchiglia d’Argento al Festival di San Sebastian e il Premio Goya. È coautore con Kent Jones del recente documentario Hitchcock Truffaut.
A tutti loro auguriamo buon lavoro!

martedì 12 luglio 2016

Karlovy Vary Film Festival si conclude con il Crystal Globe all’ungherese Szabolcs Hajdu, mentre Roberto Andò viene premiato dalla Giuria Ecumenicale

(Foto per gentile concessione del Karlovy Vary FilmFestival)
La Giuria della Selezione Ufficiale, composta da Maurizio Braucci – scrittore, Eve Gabereau - Cofondatrice e amministratore delegato di Soda Pictures, Martha Issová - attrice ceca di teatro e cinema, George Ovashvili – regista georgiano, Jay Van Hoy - produttore americano, ha assegnato il Crystal Globe del 51esimo Karlovy Vary International Film Festival per il miglior lungometraggio e il premio di 25 mila dollari al lungometraggio ungherese It's Not the Time of My Life, girato dal regista Szabolcs Hajdu a
casa sua con protagonisti i membri della sua famiglia e i suoi amici. Hajdu è stato insignito anche con il premio come miglior attore per il suo dramma familiare.


Il premio speciale della giuria è andato a una storia d'amore insolita Zoology del regista russo Ivan Tverdovskiy, storia di una donna alla quale è cresciuta la coda. Mentre il regista sloveno Damjan Kozole ha ricevuto il premio come miglior regista alla cerimonia d'onore per il suo dramma sulla paura Nightlife. Entrambi i film coproduzioni ceche inclusi nel concorso sono stati premiati. Zuzana Mauréry ha ricevuto il premio come miglior attrice per il film The Teacher di Jan Hřebejk e l'ultimo film del compianto Jan Němec, The Wolf from Royal Vineyard Street, ha ricevuto la menzione Speciale. Una menzione speciale è stata assegnata al dramma rumeno-svedese By the Rails.
La Giuria della sezione East of the West, composta da Carmen Gray - critica cinematografica e giornalista, Tolga Karaçelik - regista turca e sceneggiatrice, Mikuláš Novotný - produttore ceco, Agnieszka Smoczynska - regista polacca, Yoshi Yatabe - organizzatore di festival giapponesi, ha assegnato il premio per il miglior film ad un film opera prima House of Others quasi-autobiografico del regista georgiano Rusudan Glurjidze. Il premio speciale della giuria è andato al lungometraggio estone The Days That Confused di Triin Ruumet.
La Giuria dei Documentari, costituita da Sigrid Jonsson Dyekjær - produttore danese, Hana Kulhánková – esperta di cinema dirige il più grande doc fest diritti umani nel mondo, Laurent Becue-Renard - regista e produttore francese, ha assegnato il premio per il miglior film documentario ad un saggio americano sull'amore LoveTrue del regista Alma Har'el. Una menzione speciale è stato assegnato al documentario Ama-San del regista portoghese Cláudia Varejão, sui pescatori di perle tradizionali giapponesi. Il film americano Capitano Fantastic ha ricevuto il premio del pubblico Právo e sarà proiettato nella Repubblica Ceca a partire dalla settimana prossima, anche grazie al KVIFF.
L’attrice ceca Jiřina Bohdalová e lo sceneggiatore e regista americano Charlie Kaufman sono stati premiati con il premio del Presidente del Festival durante la cerimonia di chiusura. La nota attrice ha ringraziato il Presidente del Festival, Jiří Bartoška, così come i registi "che hanno avuto il coraggio di lanciare me in ruli inaspettati". Il Premio del Presidente del Festival è stata concesso anche allo sceneggiatore e regista americano, vincitore di un Academy Award, Charlie Kaufman. Il regista ha ringraziato in ceco: "Dobrý večer, ahoj. Je a pro mě Velká CEST, dostat tuto cenu un být na tomto festivalu. Doufám, že mi rozumíte. vám děkuji. CAU ("Buona sera, Ciao. Sono molto onorato di essere stato concesso questo premio e di partecipare a questo festival. Spero che tu mi capisci. Grazie. Ciao").
I premi minori erano stati annunciati nel pomeriggio di sabato.
La Giuria FIPRESCI costituita da Mihai Chirilov, Ohad Landesman, Demetrios Matheou, Martina Vacková e Clementine Van Wijngaarden ha assegnato il premio della critica internazionale al film Original Bliss del regista tedesco Sven Taddicken con la seguente motivazione: "Un film distintivo, audace e provocatorio, inquietante ma allo stesso tempo romantico; non cessa di sorprendere l’ambizione tematica ed artistica del regista che si sposa con la gaia narrativa, e sostenuto da una performance eccezionale dei tre attori principali ".
Anche la Giuria dell’Europa Cinemas Label, costituita da Jörg Jacob, Aiga Millere, Theodora Olivi e Samo Senicar ha assegnato a Original Bliss il premio per il miglior film europeo in concorso o East of the West con la seguente motivazione: "Sven Taddicken racconta una storia comprensibile, che sicuramente raggiungere un pubblico più ampio e che ci ha fatto desiderare di vederlo di nuovo. Original Bliss è un'esplorazione audace di fede, dipendenze devianti e le violenze raccontate attraverso l'incontro tra Helen e Eduard; ma soprattutto è una storia di accettazione e di ritrovata libertà raggiunta attraverso la fiducia e la comprensione reciproca. Incredibili performance, il dialogo vivace, e l’umorismo arguto lo rendono altamente degno destinatario del premio Label Europa Cinemas di quest'anno “.
Il premio della giuria ecumenica, costituita da Susanne Charlotte Knudstorp, Maria José Martinez, Joel Ruml e Stanislav Zeman, va al film italiano-francese Le confessioni di Roberto Andò con la seguente motivazione: "Un film con simbologia ben bilanciato e l'estetica pulita rifle sul silenzio, il tempo e la vulnerabilità umana, nonché sulla possibilità di redenzione, si chiama fuori per la rottura di distanza dal cinismo pragmatico di potenti decisori al contrario di coscienza e tornare a principi essenziali del cristianesimo”.
Infine la Giuria FEDEORA costituita da Dubravka Lakić, Ninos Feneck Mikelides e Michael Ranze, ha assegnato ilpremio della Federazione dei Film Critics d'Europa e del Mediterraneo per il miglior film da est della parte ovest della concorrenza appartiene al film russo Collector, diretto da Alexei Krasovskiy con la seguente motivazione: "Nella sua sceneggiatura compatta, piena di osservazioni meticolose, il regista delinea la traiettoria di un personaggio spietato, sfruttando al meglio, il concetto di una singola posizione, e lentamente ma inesorabilmente creare un'atmosfera di suspense senza sosta, e suscitando una grande prestazione dell’attore protagonista, Konstantin Jur'evič Chabenskij, ".
E’ stata inoltre annunciato che il prossimo, KVIFF n.52 si terrà dal 30 giugno 2017 all'8 luglio al 2017.
NDR: una nota di colore ha visto al gran finale protagonista il pubblico di “filmaroli”, così definiti in slang ceco, il quale, preso dall’euforia e dai fiumi di birra che sono stati consumati, ha letteralmente distrutto le suppellettili del Palazzo del Cinema di Karlovy Vary. La notizia ripresa dalle Tv locali non ha varcato i confini della Repubblica Ceca.

 

venerdì 1 luglio 2016

Roberto Andò alle Spa di Karlovy Vary al 50+1 edizione del Festival cinematografico Ceco

(Foto per gentile concessione di KVIFF)
Nella ridente cittadina di Karlovy Vary, famosa per le sue Spa (Lazne in ceco), si svolge da oggi fino al 9 luglio il Festival Internazionale del Cinema che è arrivato al 51esimo dalla fondazione. Dopo il periodo della normalizzazione del comunismo il Festival ha ripreso vigore ed è un vetrina dei film più interessanti passati già da Festival come Venezia, Cannes e Berlino.
Ogni anno a Karlovy Vary IFF vengono presentati circa 150 film provenienti da tutto il mondo.
Ad eccezione delle retrospettive, tutti i film sono anteprime per il pubblico ceco.
Oltre alle tradizionali sezioni del programma con la presenza di importanti registi internazionali e nuovi talenti promettenti, al pubblico vengono proposte retrospettive interessanti e sezioni specializzate. Questo il programma dei prossimi nove giorni di Cinema a Karlovy Vary.
Selezione Ufficiale - Concorso internazionale di lungometraggi presentati in anteprime internazionali o mondiale.
East of the West - Concorso internazionale dedicato ad opere prime e seconde provenienti da Europa centrale e orientale, dai Balcani, dalla Turchia e dai paesi dell'ex Unione Sovietica, presentate anteprime mondiale, internazionale o europee.
Film documentari - Concorso internazionale di documentari lungometraggi presentati in anteprima mondiale, internazionale o europea.
Fuori Concorso
Orizzonti e Another View - selezione di film contemporanei più notevoli.
Imagina - pellicole con approccio non convenzionale dal punto di vista della narrazione e dallo stile distintivo con visione radicale del linguaggio cinematografico.
Out of the Past - film classici, di culto, rari e ingiustamente trascurati, proiettati in versione originale o restaurati.
Future Frames - nuovi registi da scoprire; dieci direttori in erba, la generazione prossima di giovani registi europei che presentano i loro lavori realizzati durante gli studi universitari. Il progetto è organizzato in collaborazione con European Film Promotion.
Choice Variety Critics' - Dieci film straordinari dalla passata stagione, selezionati dai critici della prestigiosa rivista Variety.
Midnight Screenings - una selezione dei più recenti film di horror e azione, che volge lo sguardo verso generi nuovi, spesso divertenti.
Il Cinema ceco: una selezione rappresentativa di film cechi attuali.
Omaggi, focus speciali e retrospettive.
In tale ambito vediamo subito cosa sarà possibile vedere a Karlovy Vary.
Come è tradizione il nuovo trailer del festival 2016 omaggia un artista ceco. Quest’anno è la volta del poliedrico artista ceco Zdeněk Svěrák alla soglia dei suoi 80 anni, che nel 2014 ha ricevuto il Premio del Presidente del Festival. Ma anche un omaggio alla new wave degli anni ’60. Quest’anno  viene presentata la versione restaurata di Intimate Lighting commedia agrodolce che racconta l’incontro tra due ex compagni di classe e musicisti è uno dei film più sorprendenti della nuova via cecoslovacca che gli storici del cinema hanno classificato come uno dei dieci migliori film nazionali di tutti i tempi. Siamo nel 1965 anno del debutto alla regia di Ivan Passer e del suo unico film realizzato nell’allora Cecoslovacchia, in quanto gli altri suoi film sono stati prodotti negli Stati Uniti dopo la sua emigrazione. Intimate Lighting raggiunse un enorme successo internazionale, sebbene gli influenti dirigenti degli Studios Barrandov del tempo lo definirono "il film più noioso mai girato". Ivan Passer è stato insignito nel 2008 del Cristal
Globe per il contributo artistico al cinema mondiale. Questa tradizione di presentare copie restaurate digitalmente di importanti film cechi e cecoslovacchi ha avuto inizio nel 2011, con il film Marketa Lazarová di František Vláčil restaurata con il sostegno della NFA e il Ministero della Cultura.
Altro omaggio è dedicato a  Otto Preminger primo regista americano indipendente visionario controverso con otto dei suoi film, tra cui il leggendario Laura.
C’è poi il Focus A FEMALE TAKE ON MEXICO sull’attuale generazione di talenti delle giovani registe messicani con la proiezione di nove film degli ultimi cinque anni sulla scia del programma di Focus sulle registe russe che tanto successo ha avuto nell’edizione del 2009. La fondazione messicana dell'Istituto cinematografico IMCINE nel 1983 è stato di innegabile importanza per l'aumento delle registe in Messico. E' stata questa organizzazione, che ha incoraggiato la carriera dei più importanti sceneggiatori e-registi del paese e ha aperto la strada verso una nuova cinema messicano che presto ha cominciato a essere presente nei festival internazionali. Accanto ai nomi leggendari dei loro più famosi colleghi maschi, il nuovo millennio ha visto un numero senza precedenti di donne affacciarsi sulla scena cinematografica messicana, la maggioranza nata nei primi anni 1980. Queste giovani registe, hanno catturato l'immaginazione non solo degli spettatori, ma anche delle giurie di festival e di conseguenza i produttori. Tra le altre Elisa Miller Palma d’Oro con il corto Watching It Rain (Ver llover, 2006), Alejandra Márquez Abella con Semana Santa (2015), Katina Medina Mora con You’ll Know What to Do With Me (Sabrás qué hacer conmigo, 2015), Of the work of the already well-known director Yulene Olaizola, con  la sua notevole meditazione elegiaca sulla inutilità dell’essere Fogo (2012), presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes. Toni malinconici caratterizzano anche il film di Tatiana Huezo Tempestad (2016), recentemente presentato alla Berlinale.
RITORNO AL FUTURO FRAMES ovvero dieci nuovi registi da seguire. Nel programma, che è organizzato in collaborazione con la European Film Promotion, anche quest'anno sono stati selezionati dieci studenti di scuole di cinema provenienti da dieci paesi europei il cui lavoro mostra grandie potenzialità. Durante il festival, i giovani registi presenteranno personalmente i loro film non solo al pubblico ma anche ai professionisti, e avranno l'opportunità di incontrare i maggiori esperti del settore cinematografico. "la manifestazione Future Frames è stato uno degli eventi di maggior successo e più visibili a livello internazionale di KVIFF dello scorso anno," dice il Direttore Artistico del Festival Karel Och. "A seguito di una prima mondiale a Karlovy Vary, la stella nascente del cinema nostrano Ondřej Hudeček è stato ospite di un certo numero di festival con il suo film di diploma di maturità Peacock, tra cui il festival di Toronto e il Sundance, dove il film ha vinto il premio per la miglior regia. Anche Patrick Vollrath, studente della Film academy di Vienna ha ottenuto un grande successo, con il suo film Everything Will Be Okay con la nomination all'Oscar e un Academy Award per studenti ". Il Karlovy Vary IFF è una festa che dedica particolare attenzione ai talenti emergenti, e il successo di partecipanti della scorsa edizione di  Future Frames dimostra che sta diventando una piattaforma importante per i registi all'inizio della loro carriera i cui nomi sarebbe bene ricordare.
Un’ altra opportunità del Festival è il Film Industry @KVIFF 2016. Il Karlovy Vary IFF in collaborazione con Studio Barrandov aprirà un nuovo punto d'incontro Industria "Industria cinematografica all'aperto" che si trova al di sopra della Piscina termale dove i professionisti dell'industria cinematografica e registi possono incontrare durante tutto il festival.
Il programma Film Industry @KVIFF comprende:
- Frank Daniel Day - KVIFF onorerà il regista con una MasterClass sul metodo di analisi del film
- Incontro con Ted Hope (Amazon Studios) per discutere piattaforme e la distribuzione on-demand
- Approfondimenti sui benefici di produrre in Repubblica Ceca
- Panel sugli approcci attuali e futuri sull'istruzione cinematograficain Europa
- La Commissione europea presenterà i 10 film nominati per il 10 ° Film Prize LUX
- Introduzione alle opportunità di formazione in Europa (EAVE, punto medio SOFA, TorinoFilmLab)
- Il Direttore del Sundance Institute Internazional FFP, Paul Federbush, introdurrà Feature Programma Film Lab del Sundance Institute
- 10 ^conferenza annuale di Europa Distribution
- TorinoFilmLab Alumni Meeting
- Programma intensivo MIDPOINT con esperti del Sundance Institute
- Punti di vista sul contenuto fumetto a livello internazionale, insieme con l'analisi di sceneggiatura.
Per il secondo anno consecutivo, verrà ospitato l'incontro annuale della rete di distributori europei indipendenti, Europa Distribution, con il workshop sul tema "Film Istruzione e alfabetizzazione" aperto anche a professionisti del cinema. Allo stesso tempo, verrà dedicato più tempo alla questione del mercato digitale nel contesto delle nuove strategie sviluppate dagli Stati Uniti.
Passiamo adesso alla parte cinematografica vera e propria: L’inaugurazione spetterà al film in prima mondiale ANTHROPOID con Cillian Murphy e Jamie Dornan. Oltre al regista Sean Ellis, la cerimonia di apertura vedrà la partecipazione di attori come Jamie Dornan, Charlotte Le Bon, Anna Geislerová e Toby Jones. Il film drammatico ambientato durante la seconda guerra mondiale è basato sulla storia vera di "Operazione Anthropoid", il nome in codice della missione per assassinare ufficiale delle SS Reinhard Heydrich in Repubblica Ceca. Heydrich fu l'artefice principale della soluzione finale delle forze naziste in Cecoslovacchia, insieme ad Hitler e Himmler. "Dato che il film volge lo sguardo a un evento chiave nella storia cecoslovacca, con l'assassinio del Reichsprotektor Heydrich, siamo lieti che il nostro festival simbolicamente ospiterà la sua prima mondiale", ha dichiarato Jiří Bartoška, presidente del Karlovy Vary IFF.
Mentre la cerimonia di chiusura del festival prevede la proiezione del nuovo film di Woody Allen Café Society in continuità con Cannes. Ma nella
selezione ufficiale in concorso in prima assoluta ci sono anche i nuovi film di TVERDOVSKY, HAJDU, Mitulescu e Taddicken. Nella dozzina di titoli della sezione principale del festival è presente  l'ultimo film del regista leggendario ceco recentemente scomparso Jan Nemec The Wolf from Royal Vineyard Street, mentre uno dei registi più fedeli del KVIFF Jan Hrebejk presenterà il suo dramma slovacco-ceco The Teacher. Tre anni dopo il suo grande successo di Viva la Libertà, Roberto Andò torna a Karlovy Vary con Le Confessioni. Infine eccezionali opere prime provenienti dalla Turchia, dalla Polonia e dal Canada completeranno la selezione. Sempre nella giornata inaugurale verrà consegnato il Globo di cristallo per il suo contributo al cinema mondiale all’attore di teatro e di cinema due volte candidato all'Oscar Willem
Dafoe. Invece al premio Oscar Charlie Kaufman verrà consegnato il Premio del Presidente insieme all'attore francese Jean Reno. Passiamo alle opere in concorso:
Ali Babamin Kanatları di Kivanc Sezer, Turchia, 2016, 101 min, anteprima mondiale
Le confessioni di Roberto Andò, Italia, Francia, 2016, 103 min, in anteprima internazionale
Dincolo de Calea ferata di Cătălin Mitulescu, Romania, Italia, 2015, 88 min, in anteprima internazionale
Ernelláék Farkaséknál / Non è il tempo della mia vita di Szabolcs Hajdu, Ungheria, 2016, 81 min, anteprima mondiale. Film indipendente - eccezionale per la sua creatività attinge fedelmente al lavoro di Cassavetes e Bergman.
Fale / Waves di Grzegorz Zariczny, Polonia, 2016, 78 min, in anteprima internazionale
Gleissendes Glück di Sven Taddicken, Germania, 2016, 97 min, anteprima mondiale Segnaliamo le protagoniste Martina Gedeck (Le vite degli altri), Ulrich Tukur (Il nastro bianco), e Johannes Krisch (Revanche) stelle di un romanzo psicologico non comune basato sul romanzo omonimo dal famoso autore scozzese A. L. Kennedy.
Nočno življenje / Notte di Damjan Kozole, Slovenia, Macedonia, Bosnia-Erzegovina, 2016, 85 min, anteprima mondiale. Un thriller mozzafiato.
La propera pell / La pelle nuova di Isaki Lacuesta e Isa Campo, Spagna, Svizzera, 2016, 103 min, in anteprima internazionale
Učiteľka / La  Maestra di Jan Hřebejk, Repubblica Slovacca, Repubblica Ceca, 2016, 102 min, anteprima mondiale
Vlk z Královských Vinohrad / Il Lupo di Royal Vineyard Street di Jan Němec, Repubblica Ceca, Slovacchia, Francia, 2016, 68 min, anteprima mondiale
Zoologiya di Ivan I. Tverdovsky, Russia, Francia, Germania, 2016, 90 min, in anteprima internazionale
Quest’anno al concorso East of the West saranno presenti dieci debutti e due opere seconde
Amžinai kartu / Together For Ever di Lina Lužytė, Lituania, Romania, 2016, 88 min, anteprima mondiale
Letto matrimoniale di Catrinel Dănăiaƫă, Romania, 2015, 100 min, in anteprima internazionale
Esik di Ayhan Salar, Erkan Tahhuşoğlu, Turchia, Germania, 2016, 83 min, anteprima mondiale
Home Sweet Home di Faton Bajraktari, Kosovo, Macedonia, 2016, 90 min, in anteprima internazionale
Houston, problema imamo! / Houston abbiamo un problema! Di Žiga VIRC, Slovenia, Croazia, Germania, Repubblica Ceca, Qatar, 2016, 88 min, prima europea. Narrazione docu-fiction con testimoni oculari per svelare la rete di bugie, giochi politici e teorie del complotto.
Kamper di Łukasz Grzegorzek, Polonia, 2016, 89 min, anteprima mondiale
Kollektor / collettore di Alexei Krasovskiy, Russia, 2016, 74 min, in anteprima internazionale
Luuraja ja luuletaja / La spia e il Poeta di Toomas Hussar, Estonia, 2016, 95 min, anteprima mondiale
Päevad, mis ajasid segadusse / Confusione di Triin Ruumet, Estonia, 2016, 105 min, in anteprima internazionale
Polednice / il meriggio strega di Jiří Sádek, Repubblica Ceca, 2016, 90 min, in anteprima internazionale
Skhvisi Sakhli / Casa di altri di Rusudan Glurjidze, Georgia, Russia, Spagna, Croazia, 2016, 103 min, anteprima mondiale
Tiszta szívvel / Uccide on Wheels di Attila Fino, Ungheria, 2016, 105 min, in anteprima internazionale
Mentre nella sezione Orizzonti fuori concorso verrà proiettato il nuovo film del regista Pedro Almodóvar, Julieta alla presenza delle due attrici coprotagoniste, Adriana Ugarte ed Emma Suárez.
"Julieta segna il mio ritorno all'universo femminile", dice il regista Pedro Almodóvar. "Uno dei rischi che ho dovuto affrontare fin dall'inizio è stato quello di utilizzare due attrici diverse per Julieta. Adriana Ugarte 25-40, ed Emma Suárez dai quaranta in poi. Io non sono a favore della stessa attrice che interpreta tutte le età dello stesso carattere. Non mi fido degli effetti di make-up per l'invecchiamento, ed è quasi impossibile per una giovane di venticinque ad avere la presenza di qualcuno di cinquanta. Non è una questione di rughe, è qualcosa di più profondo, lo scorrere del tempo, al di fuori e al suo interno ", sottolinea Pedro Almodóvar e aggiunge. "Ora sono contento di aver preso questa decisione. E penso che Adriana Ugarte ed Emma Suárez ora fanno parte della mia particolare Olympus dove spalla a spalla con Penélope Cruz, Carmen Maura, Victoria Abril, Marisa Paredes e Cecilia Roth, le mie muse ".
E’ adesso la volta delle giurie:
La Giuria della Selezione Ufficiale è composta da Maurizio Braucci – scrittore, Eve Gabereau - Cofondatrice e amministratore delegato di Soda Pictures, Martha Issová - attrice ceca di teatro e cinema, George Ovashvili – regista georgiano, Jay Van Hoy - produttore americano.
Mentre la Giuria della sezione East of the West è composta da Carmen Gray - critica cinematografica e giornalista, Tolga Karaçelik - regista turca e sceneggiatrice, Mikuláš Novotný - produttore ceco, Agnieszka Smoczynska - regista polacca, Yoshi Yatabe - organizzatore di festival giapponesi.
Nella Giuria dei DocuFilm sono presenti Sigrid Jonsson Dyekjær - produttore danese, Hana Kulhánková – esperta di cinema dirige il più grande doc fest diritti umani nel mondo, Laurent Becue-Renard - regista e produttore francese.
Giuria FIPRESCI: Mihai Chirilov, Ohad Landesman, Demetrios Matheou, Martina Vacková e Clementine Van Wijngaarden.
Giuria ecumenica: Susanne Charlotte Knudstorp, Maria José Martinez, Joel Ruml e Stanislav Zeman.
Giuria FEDEORA: Dubravka Lakić, Ninos Feneck Mikelides e Michael Ranze
Giuria dell’Europa Cinemas Label: Jörg Jacob, Aiga Millere, Theodora Olivi e Samo Senicar.