Descrizione

Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.



venerdì 30 settembre 2016

La Festa del Cinema di Roma sta per aver inizio: American Pastoral”, primo evento della Festa è il 3 ottobre

(Foto per gentile concessione della Fondazione Cinema per Roma)
L’anteprima di American Pastoral è il primo evento dell’undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma con la direzione artistica di Antonio Monda, prodotta dalla Fondazione Cinema per Roma presieduta da Piera Detassis. La pellicola sarà presentata in collaborazione con Eagle Pictures a dieci giorni dall’inizio della manifestazione, lunedì 3 ottobre alle ore 21, presso il Cinema Barberini.
American Pastoral è diretto e interpretato da Ewan McGregor, al suo esordio alla regia dopo aver lavorato con maestri del calibro di George Lucas (nella saga di “Guerre stellari”), Tim Burton (Big Fish), Woody Allen (Sogni e delitti) e Roman Polanski (L’uomo nell’ombra): l’attore scozzese sarà a Roma per presentare il film al fianco della protagonista Jennifer Connelly, premio Oscar per A Beautiful Mind.
Il film tratto dall'omonimo capolavoro di Philip Roth - Premio Pulitzer - è la storia di Seymour Levov, detto “lo Svedese”, un uomo che dalla vita ha avuto tutto: bellezza, carriera, soldi, una moglie ex Miss New Jersey e una bambina a lungo desiderata, il cui mondo va lentamente a pezzi quando la figlia, ormai adolescente, compie un atto terroristico che provoca una vittima. Come è possibile che una tragedia di questo tipo sia accaduta proprio allo Svedese, la
persona che per tutta la sua vita ha incarnato il Sogno Americano? Dove ha sbagliato?
Tutti ci domandiamo se Ewan McGregor sia stato capace di trasporre si mostro sacro nella settima arte in maniera da stupire il pubblico, soprattutto  a quello che ha letto il romanzo .
Così inizia l'11ma edizione della Festa del Cinema di Roma che oggi è stata presentata da Piera Detassis, Presidente della Fondazione Cinema per Roma e dal Direttore artistico Antonio Monda alla affollata platea della Sala Petrassi all'Auditorium Parco per la Musica di Roma. Tante le novità e riconferme di questo nuovo modo di vedere la Festa o Festival che dir si voglia. Una per tutte il nuovo Poster che racchiude come sarà questa 11ma edizione. L’immagine scelta – concessa in utilizzo dal Gene Kelly Image Trust e da Time Inc. – è uno scatto del fotografo di LIFE magazine J. R. Eyerman, che cattura un istante magico sul set di Singin’ in the Rain, durante le prove di una delle scene più memorabili del film: nel corso di una festa, Gene Kelly immagina di danzare con Cyd Charisse e la foto ritrae, con grazia e armonia, il loro incontro onirico.
“L’immagine scelta racchiude perfettamente il senso di eleganza e gioia che voglio attribuire alla Festa – spiega il direttore artistico Antonio Monda – Il gesto di Cyd Charisse e Gene Kelly ci regala una dimensione di sogno. Voglio ricordare che questo capolavoro del cinema è riuscito ad essere nello stesso tempo popolare e raffinato”.

mercoledì 28 settembre 2016

Nomine agli OSCAR: il perché di una scelta italiana azzeccata

La svolta della Commissione di selezione del candidato italiano agli Oscar verso un cambiamento nei confronti dei tanti equilibri

 
E’ noto che per la candidatura italiana di FUOCOAMMARE ai prossimi
Oscar si è consumato uno strappo all’interno della Commissione riunitasi all’ANICA con strascichi di polemiche anche da parte del Premio Oscar Paolo Sorrentino che tanto amiamo che avrebbe preferito una doppia candidatura. Fuocoammare di Gianfranco Rosi nella sezione documentari e Indivisibili di Edoardo De Angelis nella sezione miglior film straniero. Non discutiamo la potenza di De Angelis al quale manca però l’universalità di Rosi. D’altronde il film di Rosi va oltre la confezione documentaristica e rende giustizia all’avamposto dell’Europa dal nome Lampedusa. Perché non dimentichiamoci che l’umanità in fuga dalle guerre incontra prima di tutto il Dott. Bartolo medico condotto dell’isola e la sua generosa empatia che ha conquistato Meryl  Streep e il pubblico della Berlinale.
Ma quale tra i titoli che le altre nazioni hanno già scelto possiamo dire che sono all’altezza del grido universale che Rosi ha lanciato?
Dall’Europa sono almeno sei i registi che possono aspirare all’Award ed in particolare dalla Bosnia ed Erzegovina Death in Sarajevo di Danis Tanović, già Oscar nel nel 2002 con No Man’s Land, dalla Danimarca Land of Mine di Martin Zandvliet, dalla Georgia House of Others di Rusudan Glurjidze, dal Kosovo Home Sweet Home di Faton Bajraktari, dalla Romania Sieranevada di Cristi Puiu e dalla Russia Paradise di Andrej Končalovskij. Tutti film che in forma indiretta con storie passate ci ricordano il male che attanaglia l’Umanità: la guerra.
Invece Rosi è diretto e colpisce la coscienza di tutti, oggi qui. Per tutto
questo diciamo che la scelta ha rotto una volta per tutte con gli equilibrismi non sempre felici di cui siamo stati capaci.
Ma anche dagli altri continenti possiamo enumerare un poker d’assi ed in particolare dalla Australia il commovente Tanna di Martin Butler e Bentley Dean, dalla Corea del Sud il Colossal The Age of Shadows di Kim Jee-woon, dall’Iran The Salesman di Asghar Farhadi e da Israele Sand Storm di Elite Zexer. Ringraziamo poi la Francia che ha preferito a Frantz di Ozane, passato recentemente a Venezia, piuttosto Elle. In ultimo potremmo inserire nella lista dei film l’outsider dalla Repubblica Ceca con lo stravagante Lost in Munich di Petr Zelenka e dal Giappone il toccante Haha to Kuraseba di Yoji Yamada. Dobbiamo però aspettare il 26 gennaio quando sapremo la cinquina dei candidati stranieri agli Oscar 2017.

martedì 27 settembre 2016

Tutti i numeri della 5° edizione dell’International Tour Film Festival

Il Festival Internazionale del Cinema dal 28 Settembre al 02 Ottobre alla Cittadella della Musica di Civitavecchia
Giunto alla sua 5a edizione ITFF, forte del riconoscimento internazionale fin qui ottenuto, conta quest’anno la presentazione di 69 corti a cui si aggiungono 9 opere fuori concorso in rappresentanza di 23 paesi selezionati tra i 700 cortometraggi ricevuti e preselezionati dalla prestigiosa National Film School di Lodz (Polonia) , provenienti da 64 Paesi dei 5
continenti. Sono 4 le sezioni previste: Animation, Documentary, Fiction e Promo Turistici. A questi si aggiungono le Masterclass tenute da personaggi internazionali tra i quali Luc Toutonghi (Se.Ma.For. di Lodz); tre workshop tenuti rispettivamente dal regista Giorgio Capitani (per attori), dal direttore della fotografia Nino Celeste (per registi)e dal rampante Marco Pavani (per gli effetti speciali) e ancora la mostra fotografica in omaggio a Ettore Scola. Ma anche la presentazione di libri a tema quali: Il cinema nel cuore di Giorgio Capitani, Pier Paolo Pasolini…Io so di Enzo De Camillis, Gramigna di Michele Cucuzza, Pane Film e Fantasia di Laura Delli Colli e tantissime altre iniziative. Il contropremio nazionale letterario Carver, curato da Andrea Giannasi, vedrà la presenza di  numerosi scrittori italiani. Importantissima la sezione “Video-city” vivi la tua città riservata ad opere degli studenti delle scuole superiori di tutti gli istituti superiori cittadini con l’intento di capire attraverso le immagini come i giovani vedono e vivono la città in cui abitano.  Fra le tante opere fuori concorso di questa edizione da segnalare il film d’apertura Che ora è di Ettore Scola, ad evidenziare (anche con la mostra a latere) il legame tra Ettore Scola e la città di Civitavecchia; inoltre segnaliamo il docufilm Figli del Set di Alfredo Lo Piero e Carlotta Bolognini (uno spaccato della vita giovanile di tanti personaggi oggi famosi, cresciuti con i genitori impegnati sui set dei loro film),  Un Intellettuale in borgata di Enzo De Camillis (dedicato a Pier Paolo Pasolini), Incontri al Mercato di Dario Albertini, (importante documento sul mercato storico di Civitavecchia e che viene distribuito dall’Istituto Luce, entrando di diritto nel patromonio storico del cinema italiano). La madrina del Festival è
l’attrice e doppiatrice Ada Honghu,
protagonista della nuova serie Squadra Antimafia8, mentre il Festival è condotto da Fabrizio De Luca.

A presiedere le giurie saranno rispettivamente:
L’art director e production designer dei Pixar Animation Studios Anthony Christov la giuria della sezione Animazione;
Il Premio David di Donatello miglior documentario 2013 Roland Sejko, sceneggiatore e regista albanese, la giuria della sezione Documentari;
Il regista e autore televisivo e teatrale Daniele Falleri, uno dei rari autori italiani contemporanei rappresentato a Londra, la giuria della sezione Fiction;
Il corrispondente giornalistico in Turchia Dundar Kesapli premiato nel  2015 come miglior giornalista sportivo della Stampa Estera, la giuria della sezione Turismo;
Il segretario generale del SNGCI e condirettore di Cinemagazine Romano Milani, la giuria della sezione Critica.
Infine il confermato ”On Tour”, ovvero la circuitazione e promozione internazionale del festival nel mondo e della città di Civitavecchia. La prima Tappa è Montalto di Castro dal 29 al 31 Ottobre; a seguire Lodz (Polonia) a metà novembre con data ancora da definire. Insomma Civitavecchia crocevia di cultura, cinema, eventi, tradizioni del proprio territorio in tutto il bacino del mediterraneo.
Molti gli ospiti presenti tra i quali ricordiamo l’ Art Director della Se.Ma.For. di Lodz Luc Toutounghi, vincitore di due Oscar nel settore animazione, il regista Roland Sejko,  premio David di Donatello 2013, il Presidente del SNGCI Laura Delli Colli, e il segretario Romano Milani, Condirettore di Cinemagazine i registi Giorgio Capitani, Carlotta Bolognini,anche produttrice, Donatella Baglivo, Dario Albertini, Vera Gemma e Daniele Falleri; gli attori Lando Buzzanca, Massimiliano Buzzanca, anche regista, Nicolas Vaporidis, Elisabetta Pellini e tanti altri.
I premi assegnati quest’anno sono andati a:
l’Award for Media al psicologo Alessandro Meluzzi per la sua proficua attività di psicologo e criminologo, che ha toccato maggiormente la branca dei mass media
Il Fashion Award a Elisabetta Pellini per lo stile, l’eleganza e l’approccio al mondo del cinema che è il suo lavoro.
Lo Special Award ITFF 2016 a Nino Celeste per la sua acclamata carriera di Direttore della Fotografia, che si è estesa nel panorama cinematografico e televisivo sia italiano che internazionale.
L’ITFF Career Award a Lando Buzzanca.
Mentre i Premi Speciali sono stati assegnati a Carlotta Bolognini per il film Figli del Set, Laura Delli Colli Presidente SNGCI  e Romano Milani Segretario Generale SNGCI per il  70mo anniversario dei Nastri D’Argento.

venerdì 23 settembre 2016

Speciale 73esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica - I MIGLIORI FILM

Giurie in equilibrio (precario?). I migliori film nelle sezioni autonome collaterali.
Foto per gentile concessione di La Biennale.
Quest’anno le tante personalità chiamate a fare parte delle Giurie delle varie sezioni di Venezia, si sono espresse nella serata della Cerimonia di premiazione con equilibrio anche se precario. Ci sembra opportuno ricordarne i componenti e Li ringraziamo per il buon lavoro profuso nei dieci giorni della Mostra!
La Giuria Venezia 73, oltre al presidente, il regista Sam
Mendes, comprendeva l’artista, cantante, regista e scrittrice statunitense Laurie Anderson, l’attrice britannica Gemma Arterton, il magistrato, scrittore, drammaturgo e sceneggiatore italiano Giancarlo De Cataldo, l’attrice tedesca Nina Hoss, Orso d’argento migliore attrice alla Berlinale, l’attrice francese Chiara Mastroianni, Excellence Award al Festival di Locarno. Ma anche il regista statunitense Joshua Oppenheimer, autore di due documentari nominati all’Oscar, The Act of Killing (2012) e The Look of Silence (2014, il regista venezuelano Lorenzo Vigas, Leone d’oro scorsa Mostra di Venezia con l'opera prima Desde allá e l’attrice, regista e cantante cinese Zhao Wei, record d’incassi in Cina per una donna esordiente nella regia con So Young.
Mentre la Giuria internazionale della sezione Orizzonti, oltre al presidente, il regista francese Robert Guédiguian, era composta dal critico e storico del cinema statunitense Jim Hoberman, dall’ attrice egiziana Nelly Karim, dall’attrice italiana Valentina Lodovini, David di Donatello 2010, dall’ attrice e regista coreana Moon So-ri, Premio Marcello Mastroianni alla Mostra di Venezia nel 2002 come giovane attrice emergente con Oasis di Lee Chang-dong , dal critico e studioso di cinema spagnolo Josè Maria (Chema) Prado, Premio Fénix por la Contribución a la Cultura Cinematográfica de Iberoamérica, dal regista indiano Chaitanya Tamhane, che con Court ha vinto il premio “Luigi De Laurentiis” per l’Opera Prima e il Premio Orizzonti alla 71. Mostra.
La Giuria Premio Opera Prima “Luigi De Laurentiis”- Leone del Futuro,
oltre al presidente, l’attore e regista italiano Kim Rossi Stuart, era composta dalla  produttrice spagnola Rosa Bosch, dall’ attore e regista statunitense Brady Corbet  vincitore con The Childhood of a Leader il Leone del Futuro - Premio Opera Prima “Luigi De Laurentiis” e il Premio Orizzonti per la migliore regia, dall’ attrice spagnola Pilar López de Ayala, tra le interpreti iberiche più considerate e amate, che nel ruolo della regina Giovanna di Castiglia in Giovanna la pazza (2001) di Vicente Aranda vinse la Conchiglia d’Argento al Festival di San Sebastian e il Premio Goya.
Proponiamo adesso quali sono stati secondo noi i migliori cinque film visti a Venezia, e il miglior film italiano.
The War Show si può dire sia il miglior film in assoluto della edizione 2016 perché va dritto al cuore degli spettatori e perché è stato girato con mezzi di fortuna ma ci catapulta nella guerra civile che devasta la Siria da quasi un decennio senza che il Mondo faccia qualcosa di concreto per il popolo siriano. Anzi il conflitto “ viene usato” per le mire di dominio delle potenze mondiali. I Venice Days sono ancora giovani ma danno spazio ad opere d’arte come questa.
Anche la SETTIMANA DELLA CRITICA non è da meno ed ha presentato
fra gli altri il poetico ed universale AKHER WAHED FINA (THE LAST OF US) del tunisino Ala Eddine Slim. Questa volta la migrazione biblica dall’est e dal sud che attraversano il deserto sahariano prima ed il Mediterraneo dopo da spunto per qualcosa che va al di là delle innumerevoli storie umane che i telegiornali ci sbattono in faccia ogni giorno. E’ il viaggio di un uomo senza nome. Dall'Africa verso un territorio senza nome. E’ stato premiato con il Premio Opera Prima De Laurentis.
Al secondo posto purtroppo FUORI CONCORSO il doc Austerlitz di Sergei Loznitsa. Il regista come tanti altri di questa edizione ha utilizzato il bianco e nero per rappresentare uno dei luoghi simbolo del male assoluto perchè non si ripeta più. Sono una serie di quadri fissi nei quali l’obbiettivo registra i comportamenti dei visitatori davanti a tante nefandezze. In questa era digitale purtroppo c’è posto si per i selfie, magari davanti ai forni crematori, ma non c’è posto più per l’inorridirsi davanti a tante barbarie. Ora il Direttore Barbera ha sottolineato la peculiarità che accomuna i registi selezionati nell’usare la forma indiretta. Ne è questo il caso emblematico che con la tecnica dei frame fissi costringe lo spettatore a riflettere inesorabilmente a quegli accadimenti di un recente passato, eppure così attuali come ad esempio appunto il conflitto siriano trattato da The War Show.
Al quarto posto dalla selezione ufficiale l’applauditissimo Paradise di
Andrei Konchalovsky in un intreccio di tre storie che si incrociano nella devastazione del male assoluto del secolo scorso: Olga, Jules e Helmut.  Film è girato interamente in bianco e nero. Risente però di una certa aria melò che fa perdere il vigore iniziale. Il film ha ricevuto una stand ovation dal pubblico in Sala Grande alla presenza del regista e della bellissima interprete femminile. Come prevedevamo ha ottenuto il Leone d’Argento.
Infine per Orizzonti un attualissimo film sul rapporto degli adulti nei confronti di una adolescenza priva di ideali che si trasforma in noia e violenza per scaricare l’adrenalina. Si tratta di Home di Fien Troch che racconta appunto di due generazioni in conflitto. L’arrivo di un giovane diciassettenne uscito dalla casa di correzione provoca la rottura dei delicati (direi insulsi) equilibri familiari. Ma c’è anche il rapporto insano di una madre single con John il suo unico figlio. La tragedia incombe sullo spettatore che improvvisamente si ritrova inorridito a fare i conti con la propria coscienza di genitore. E se fosse successo a me?
Purtroppo come succede ogni anno dopo Venezia non è ancora noto se alcuni di questi verrano distribuiti in Italia.
Per quanto riguarda i lungometraggi italiani il giudizio sarà parziale in quanto ne abbiamo visto la metà (otto). Come abbiamo detto gli italiani in
concorso mostrano un certo ripiegamento su se stessi sia come forma che come contenuto, uno per tutti Questi giorni di Giuseppe Piccioni al quale è andato il Premio Sorriso Diverso Venezia 2016 - Ass Ucl come Miglior film italiano ex aequo Il più grande sogno di Michele Vannucci. Tutta altra storia nella sezione Orizzonti dove Federica Di Giacomo a giusto titolo è stata premiata per la miglior regia con Liberami  film documentaristico che tratta l’esorcismo nel mondo contemporaneo. Si sofferma con lo sguardo “dal di fuori” sull’opera salvifica di  Padre Cataldo un frate esorcista che opera in Sicilia, ove è tra i più ricercati. Storia della pratica esorcistica con la vita quotidiana, dove i contrasti tra antico e contemporaneo, religioso e profano potranno risultare ai più a tratti inquietanti e a tratti esilaranti.  Ma sullo sfondo
il malessere di vite umane alla ricerca di se stessi. Un film su come la religione può essere vissuta. Altro film di pari rilievo presente nella sezione autonoma SIC 31 è INDIVISIBILI di Edoardo De Angelis che ha ottenuto un ottimo consenso e si è visto assegnati sia il Premio FEDIC sia il Premio Francesco Pasinetti – SNGCI al Miglior film con una menzione speciale per le interpreti Angela e Marianna Fontana. Film sferzante, inquietante e pasoliniano che rimarca però esageratamente su un certo clero acquiescente con la camorra. Oltre alla strabiliante interpretazione delle “gemelle” Fontana si ritrova un cameo con Peppe Servillo che incarna la parte buona nella disgregata società della costa domiziana. La regia e l’interpretazione sono impeccabili a meno appunto di certe esagerazioni che non aggiungono altro all’alto contenuto artistico. Purtroppo Indivisibili si è ritrovato a competere con film potenti come The War Show vincitore ai Venice Days che come abbiamo detto all’inizio è il miglior film in assoluto di Venezia 2016! A questo proposito ha ragione Gianluca Giannelli di Alice nella Città, selezione autonoma della Festa di Roma presentata oggi alla Casa del Cinema, quando polemizza con certi “scippi” di Venezia a danno della giovane kermesse romana. Ci sembra che Indivisibili ne sia un esempio concreto insieme al film di Marco Danieli La Ragazza nel Mondo.

Infine riportiamo il nostro gradimento dei film italiani visti nelle varie sezioni.
VENEZIA 73 (16 film visti):
12.   Questi giorni di Giuseppe Piccioni
16.   Spira mirabilis di Massimo D’Anolfi, Martina Parenti (documentario)
ORIZZONTI (14 film visti):
7.     Liberami di Federica Di Giacomo
Fuori Concorso (13 film visti):
8.     Assalto al cielo di Francesco Munzi (documentario)
31. Settimana Internazionale della Critica (3 film visti):
3.     Le ultime cose di Irene Dionisio
XIII edizione delle Giornate degli Autori (7 film visti)
3.     INDIVISIBILI di Edoardo De Angelis
7.     LA RAGAZZA DEL MONDO di Marco Danieli

giovedì 22 settembre 2016

CIAO MAESTRO!

Gianluigi Rondi, Presidente dell’Accademia del Cinema e dell’Ente David di Donatello , riferimento morale della Critica cinematografica italiana, ci ha lasciati per altri lidi (eterni).

Se ne andato in punta di piedi dedito fino alla fine alla nobile causa di veicolare la cultura cinematografica. Una cultura di vita e di pace accessibile a tutti perché senza muri e frontiere.
Non ci sarà una camera ardente, per volere dello stesso Rondi.  I funerali verranno celebrati sabato per attendere l'arrivo dei figli Joel e François-Xavier che vivono in Francia, dei nipoti e del suo amato pronipote Massence.
Mi ricordo le sue affascinanti  apparizioni nella TV di Stato anni ’60 a parlarci del
cinema, di quello italiano. Non ha bisogno di presentazioni ed è conosciuto in tutto il mondo. Gianluigi Rondi. Per i suoi detrattori stava al cinema come la Dc al potere! Per noi è stato un punto di riferimento per la sobrietà dimostrata in tante occasioni. Uno dei suoi ultimi atti coraggiosi è stato il mettersi da parte nella querelle gestionale del Festival (ora Festa) del Cinema internazionale di Roma.
Venne omaggiato qualche anno fa alla 71^ Mostra di Venezia con il documentario Gian Luigi Rondi: vita cinema passione di Giorgio Treves che
racconta il decano dei critici cinematografici, "l’uomo dalla sciarpa bianca tre volte più grande di quello che serve", come lo definisce Vittorio Taviani. Critico e storico del cinema, saggista e organizzatore culturale, ma anche dialoghista, sceneggiatore, regista di documentari e attore. Visto attraverso i suoi racconti e con il contributo di testimoni come Gilles Jacob, Carlo Lizzani, Ettore Scola, Francesco Rosi, Paolo e Vittorio Taviani, Pupi Avati, Gina Lollobrigida, Margarethe von Trotta, Adriano Ossicini. E grazie a rari materiali d’archivio, il documentario ripercorre anche la storia d’Italia del XX secolo e quella del cinema italiano, scoprendo aspetti meno conosciuti di un uomo che ha sempre messo il Cinema al di sopra di tutto. Di questo documentario mi colpì una sua affermazione: se un film non mi piace semplicemente lo descrivo.
"Forse la domanda su chi sia Gian Luigi Rondi non ha trovato la sua risposta - spiegava il regista Treves presentando il documentario - ma lungo lo scorrere dei tanti modi in cui Rondi ha operato nel mondo del cinema emerge da una parte un personaggio dalla ricca e sfaccettata personalità , che da oltre 70 anni è ancora sulla breccia e proiettato verso il futuro, e dall’altra il quadro di un mondo, quello del cinema, sempre affascinante, pittoresco, e capace di emozionare, coinvolgere e non farsi normalizzare". 
Il suo legame con la Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia
inizia nel 1949 come componente della giuria della X edizione. La sua fama e autorevolezza sono sempre più internazionali come testimoniano la partecipazione alle giurie dei più grandi festival di tutto il mondo. Dopo Venezia sarà in quella di Berlino (1961), Cannes (1963), Rio de Janeiro (1965), San Sebastian (1968).Nel 1970, fonda il "Festival delle Nazioni" di Taormina ricoprendo anche il ruolo di direttore artistico. Nel 1971 viene nominato Commissario della Biennale di Venezia che solo appena  dopo due anni lascia per evitare il susseguirsi di polemiche. Ritorna a Venezia nel 1983 come Direttore della Mostra rilanciandola ma
rendendosi protagonista ancora di scelte discutibili, come l'esclusione del film Velluto blu di David Lynch, interpretato da una giovane Isabella Rossellini. Nel 1988 dirige anche il Festival di Locarno, mentre il suo contributo alla Biennale di Venezia prosegue come membro del Consiglio direttivo. Dal giugno 2008 al febbraio 2012 è stato Presidente della Fondazione Cinema per Roma, sovraintendendo al Festival Internazionale del Film di Roma diretto da Piera Detassis.
 
Fino all’ultimo è stato presente sulle pagine di critica cinematografica del quotidiano  Il Tempo che lo accolse all’inizio della sua professione con la recensione del film di Cristian Mungiu Un padre, una figlia che arriva da Cannes dove l’hanno premiato per la migliore regia.

Le sue pubblicazioni per l’Amore della Vita, il Cinema sono innumerevoli, ricordiamo le ultime: "Le mie vite allo specchio. Diari 1947-1997". Edizioni Sabinae, 2016 presentato lo scorso 26 maggio e "Storie di cinema. Cinquantotto voci dal set", a cura di Tiziana Provvidera, Torino, Nino Aragno Editore, 2016. Una accurata scelta delle sue tante interviste ai più grandi registi di Cinema. Da Allen a Bergman, da Antonioni a Bertolucci, passando per Zeffirelli, Visconti, Altman, Bunuel, Coppola, Chaplin, Monicelli, Polanski, Scorsese, Spielberg e Truffaut. E tanti, tanti altri.
Noi Lo ricorderemo per la Sua sobrietà nella vita e nella professione e ringraziandolo, gli abbiamo voluto dedicare questo breve spazio.
Ciao Maestro!

lunedì 19 settembre 2016

IDS ACADEMY, ITALIAN DOC SCREENINGS 2016, CHIUSI I LAVORI A PALAZZO STERI

E' terminata ieri a Palermo IDS Academy, Italian Doc Screenings 2016, il più grande appuntamento di promozione e valorizzazione del documentario italiano, organizzata da Doc/it, l’associazione dei documentaristi italiani, con il finanziamento dell'Assessorato regionale al Turismo e della Sicilia Film Commission, nell'ambito del programma Sensi Contemporanei.
Vincono i Premi EsoDoc 2016:  “The Earth Masters” di Nadja Smith (Germania), “One More Jump” di Manu Gerosa (Italia) e “One Roof, 4GENeration Women” di Paula Onet (Romania).
 
I direttori della manifestazione, Massimo Arvat e Heidi Gronauer,
manifestano tutta la loro soddisfazione per “la qualità dei 30 progetti di documentario presentati davanti a oltre 40 esperti internazionali e per la partecipazione di oltre 140 professionisti italiani e stranieri.  Ma soprattutto per la capacità dell'evento di andare oltre l'ambito dell'incontro professionale, rafforzando il rapporto con la città, con oltre mille spettatori coinvolti nei tre giorni di proiezioni aperte al cinema Rouge et Noir, che evidenziano ancora una volta l'interesse crescente del pubblico per il genere documentario”.

Ma anche Alessandro Rais, direttore della Sicilia Film Commission, esprime piena soddisfazione “tanto per l’alta qualità degli incontri professionali - in cui i numerosi esperti internazionali presenti alle giornate palermitane hanno offerto validi insegnamenti ai giovani partecipanti provenienti da tutta Europa ed anche concreti supporti produttivi allo sviluppo di alcuni qualificati progetti di autori siciliani - quanto per il successo delle importanti anteprime nazionali proposte al pubblico cittadino nelle serate di screening, che hanno anche ospitato la prima proiezione assoluta dell'unico film italiano premiato quest'anno a Venezia, "Liberami", girato a Palermo con il sostegno della Sicilia Film Commission, e diretto con coraggio e intelligenza dalla brava Federica Di Giacomo”.

venerdì 16 settembre 2016

Torna Asiatica, il Festival del Cinema Asiatico, a Roma, dal 17 settembre al 2 ottobre al Teatro Argentina e al Teatro India

Asiatica Incontri con il cinema asiatico - XVII edizione

17 settembre \ 2 ottobre 2016 Teatro Argentina, Teatro India - Roma

Oltre 40 film, documentari, corti da 28 Paesi asiatici. Notevole la presenza del cinema iraniano con l'opening night di The Salesman di Asghar Farhadi, al Teatro Argentina il 17 settembre, per
poi proseguire al Teatro India. Il 19 settembre, l'intera giornata sarà dedicata al cinema iraniano per il ventennale della Iranian Independents, importante casa di distribuzione fondata da Mohammad Atterrai, ospite del Festival. Asiatica presenta, in data venerdì 23 settembre, 76 minutes and 15 seconds with Kiarostami, un omaggio, di Seifollah Samadian, al grande regista
iraniano recentemente scomparso
. La giornata di chiusura del festival vedrà invece la presenza di Mohammad Rahamian, altro regista iraniano con il suo Bench Cinema, un delizioso omaggio al cinema di tutto il mondo e in particolare italiano. Domenica 18, Hotel Machine, un documentario che racconta la guerra attraverso gli hotel in cui soggiornano i giornalisti di guerra. Alla presenza del regista Hung-en Su, domenica 18 The Mountain, un documentario taiwanese sulla condizione degli abitanti autoctoni dell'isola. Dalla Cina, Crosscurrent, con la splendida fotografia di Mark Lee. Il focus del 2016 verterà sulla Mongolia Interna, con vari rappresentanti della Inner Mongolia Film Group e il Coro Nazionale, che il 20 settembre si esibirà con i suoi 46 elementi, con voci a cappella e il tradizionale canto armonico.

Dalla Corea del Sud, The Bacchus Lady del famoso regista E J-young premiato in tutti i festival internazionali, mentre prodotto ad Hong Kong, Asiatica è fiera di aver portato in anteprima in Italia Beautiful 2016, quattro corti di quattro famosi registi: Jia Zhangke, Stanley Kwan, Hideo Nakata e Alec Su. Dal Giappone, un divertente omaggio al Roman Porno degli anni 70, con Wet Woman in The Wind di Shiota Akihiko, ospite del Festival, curiosa trasposizione odierna di una passione antica. Alla presenza del regista K Rajagopal da Singapore A Yellow Bird, tra i film rivelazione di Cannes 2016. Asiatica continua la sua attenzione sulle cinematografie del centro-Asia. Dal Kazakistan, il toccante, forte The Wounded Angel di Emir Baigazin. Per
quanto riguarda la sezione documentari: Nabarun, firmato da Q, regista di punta della new wave indiana, associato all'incontro per la pubblicazione de "Gli ammutinati di Calcutta" di Nabarun, edito da Metropoli d’Asia.
Saranno cinque, in totale, gli incontri in cui scrittori ed editori presenteranno le nuove pubblicazioni relative alle trasformazioni profonde in atto nel continente asiatico a partire dalla Siria, Paese presente con tre documentari all’interno della manifestazione. Il festival è quindi onorato di presentare il lavoro diVeysi Altay, ospite del Festival, con il documentario The New Life,  sulle guerrigliere di
Kobane e altri documentari che arrivano dal Nepal, Azerbaijan, Pakistan e Taiwan - quest’ultimo Paese presente con fiction e documentari. Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi presenteranno quindi le proprie opere Frammenti Elettrici su quattro schermi, nella giornata conclusiva del festival. Ospite di Asiatica, per la ricorrenza del 2 ottobre, Giornata internazionale della Non-violenza, Tara Gandhi. Due, infine, le mostre fotografiche e l'installazione Foresta di Sari, di Gaia Franchetti.
Film altrimenti invisibili si affacciano a Roma grazie ad un Festival, diretto da Italo Spinelli, che da 17 anni porta nella Capitale il reale, immaginario, problematico, provocatorio stato dell’arte, dalla Turchia al Giappone.
Per maggiori informazioni:    www.asiaticafilmmediale.it   
 

Grande ritorno nella terra di Parmenide del 19° Mediterraneo Video Festival

Dal 16 al 18 Settembre 2016 ad Ascea (SA) Palazzo De Dominicis- Ricci il 19° Mediterraneo Video Festival : Il Paesaggio Condiviso

Festival del cinema documentario dedicato al paesaggio mediterraneo, con il sostegno del Comune di Ascea e l’Ente Parco Nazionale del Cilento, Diano e Alburni e il patrocinio del CICT UNESCO e dell ‘Università Popolare Medicina e Stili di Vita, con la direzione artistica di Maria Grazia Caso.


La nuova location sarà il Palazzo De Dominicis – Ricci ad Ascea (SA).
Il tema dell’edizione 2016 è il Paesaggio Condiviso. La conoscenza, la cultura , l’arte, l’ambiente e il loro rispetto caratterizzano il paesaggio, proponendone una evoluzione aperta.
La Giuria:
 
Marco Arturo Messina alias MAM, regista, sceneggiatore, produttore,
compositore polistrumentista, fotografo, scrittore.
 
 
 
 
 
 
 
 

Antonella Mancusi. Si occupa in particolare del rapporto tra cinema e
territorio, e su diverse riviste di critica cinematografica come “Quaderni di Cinema Sud”. Dal 2015 è ospite e critica cinematografica alla trasmissione “Cinematografo” su Rai uno.Dal 2004 è vice presidente dell’associazione di promozione cinematografica LoZiaLidiaSocialClub di Avellino, che organizza ogni anno una rassegna cinematografica alla presenza di registi di rilievo anche internazionale. Dal 2014 partecipa alla direzione artistica del festival di cinema neorealista “Laceno d’oro”.
 


Stefano Pignataro Editorialista della rivista letteraria Le Muse e membro del Comitato letterario di redazione.Collaboratore e saggista delle riviste accademiche internazionali come Sinestesie (Università degli studi di Salerno, Tor Vergata, Sorbona) ed In Limine (Un. Tor Vergata e Rio de Janeiro). Presidente del Consiglio degli studenti del Dipartimento di Studi umanistici dell’Università
 
 
 
 
La selezione ufficiale del 19° Mediterraneo Video Festival
Dieci i film in concorso tra italiani e stranieri in competizione per il premio al miglior documentario.
Ecco i titoli selezionati per la XIX edizione del Festival:
Combats intimes di Francis Del Rio, Francia, 2016, 54’, v.o. francese, sott. italiano.
O Tremor di Oscar Vincentelli, Spagna, 2016, 22’, v.o. spagnolo, sott. italiano.
Cuatro postales a Marta di Hernán Talavera, Spagna, 2015, 10’, v.o. spagnolo, sott. italiano.
Ogni opera di confessione di Alberto Gemmi e Mirco Marmiroli, Italia, 2015, 67’, senza dialoghi.
L’isola del Sole Nero di Andrea Arena, Italia, 2015, 16′, v.o. italiano.
El Submarine di Wenceslao Scyzoryk, 2016, Spagna, 21′, v.o. spagnolo, sott. inglese.
L’acqua calda e l’acqua fredda di Marina Resta e Giulio Todescan, Italia, 2015, 56′, v.o. italiano.
Il Segno del Capro di Fabiana Antonioli, Italia, 2015, 45′, v.o. italano.
Viriato di Gabriel Stanger, Spagna, 2016, 10’, v.o. spagnolo, senza dialoghi.
Finchè lassù c’è il sol di Elisa Bucchi e Nicola Bogo, Ita, 2016, 26‘, v.o. italiano.
I focus del 19° Mediterraneo Video Festival:
─ Doppio Magma. Interferenza tra Cinema e Arte Contemporanea
a cura di Alfonso Amendola (docente di Sociologia degli audiovisivi sperimentali, Università di Salerno). Un seminario tra suggestioni ed essenziali trame storiche per ricostruire condivisioni, contaminazioni, snodi, echi, rimandi e tracce scomposte tra i due linguaggi della visione.
─ Madriterranee, dal mare e dalla terra voci di donne tessono la trama del quotidiano
con Assunta Signorelli (psichiatra), Ivana Cerato (archeologa), Paola Romi (archeologa e blogger).
─ A tavola con Parmenide Stile di vita mediterraneo, da Parmenide alla nutrigenomica
In collaborazione con l’Università Popolare della Medicina degli Stili di Vita – Lifestyle Medicine.
─ Parmenide la Scuola Medica Eleatica e le erbe medicinali
Vincenzo Pizza (Università Popolare Medicina degli Stili di Vita – Lifestyle Medicine).
─ Il rispetto di madre terra come pane… e per companatico la giustizia globale
a cura dell'artcookperformer Luigi d’Alessio
─ Lo stile di vita mediterraneo e le moderne acquisizioni tecno-alimentari
Eugenio Luigi Iorio (Università Popolare Medicina degli Stili di Vita – Lifestyle Medicine).
─ Paesaggi sonori del Mediterraneo
a cura di Francesco Caruso (ricercatore C.N.R.), con la partecipazione di Ignazio Parisi (musicista).
19° MVF – Eventi – Mare Nostrum, racconti e divagazioni in musica di Francesca Prestia.
La cantastorie Francesca Prestia, sarà ospite al 19° Mediterraneo Video Festival, Sabato 17 Settembre ore 21:30, Palazzo De Dominicis Ricci ad Ascea con Mare Nostrum, racconti e divagazioni in musica. Interessante la sua ricerca musicale sui testi, sulla lingua e sull’incontro tra culture. Francesca Prestia, narra, suona e canta per informare, protestare, denunciare e resistere.
La canzone sociale non solo come intrattenimento ma come mezzo per aggregare.
Le ballate come terreno privilegiato per dare voce agli emarginati e soprattutto alle donne ignorate o considerate soggetti passivi della storia.
Sogni, desideri e amore di donne del passato e del presente che commuovono e contaminano.
Al Mediterraneo Video Festival presenterà il suo cd Mare Nostrum, tredici brani interamente dedicati alle donne. Vite di coraggiose dimenticate riaffiorano nella voce di un dolce mare che le ha unite. Nel corso della sua attività si è esibita tra gli altri con Otello Profazio in “Melissa” ed in lingua grecanica con Roberto Vecchioni in “Duetto d’amore”.