Descrizione

Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.



mercoledì 22 aprile 2015

Al via il DOC/IT Award in 14 città italiane ed europee


 
Si è svolta nel suo naturale contesto della Casa del Cinema di Roma la presentazione della terza edizione del DOC/IT , con la proiezione del primo dei cinque documentari scelti da una Academy di 150 professionisti del settore tra i 21 doc finalisti. Contrariamente ai segnali negativi che vengono dal taglio ai fondi pubblici dell’audiovisivo, quest’anno verranno coinvolte 14 città italiane ed europee raddoppiando le città che hanno aderito. Le new entry italiane sono L’Aquila, Milano, Bari, Trieste e Noto, mentre all’estero oltre alla conferma di Berlino, Londra e Parigi si aggiunge la città di Grenoble. La manifestazione proseguirà per tutto il mese di maggio concludendosi con la premiazione del miglior documentario italiano il 27 maggio a Roma alla Casa del Cinema. Il protagonista ancora una volta sarà il pubblico di tutte le 14 città coinvolte che potrà esprimere il proprio voto alla fine di ciascuna proiezione. I cinque documentari finalisti esprimono cinque stili diversi. A cominciare da Sacro GRA di Gianfranco Rosi, opera simbolo vincitore del Leone d’Oro alla 70ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Stop the pounding heart di Roberto Minervini, delicato ritratto di una giovane texana, presentato in anteprima mondiale al 66esimo Festival di Cannes e vincitore del David di Donatello 2014. SmoKings di Michele Fornasero, presentato in anteprima mondiale a Visions du Rèel, è invece un gangster movie e racconta la storia dei due fratelli Messina, proprietari dell’unica fabbrica di sigarette in Italia che contrastano le lobby internazionali del tabacco. The stone river di Giovanni Donfrancesco, vincitore del Globo d’Oro quale miglior documentario, è un’inquietante e poetica ricordo degli abitanti di un piccolo paese del Vermont sui loro avi, tagliatori di pietra europei immigrati lì all’inizio del ventesimo secolo. Dal profondo di Valentina Pedicini, vincitore del premio al Miglior Documentario al Festival Internazionale del Film di Roma 2013, ribalta invece le prospettive mostrando come a centinaia di metri sotto la terra si nasconda la vita. Viene raccontata la vita e le lotte di Patrizia, unica minatrice in Italia a scendere 500 metri nelle viscere della terra nelle miniere del Sulcis. Al termine della presentazione è stato proiettato Stop the pounding heart di Roberto Minervini. Non sappiamo se è un caso, ma dello stesso autore è stato selezionato al prossimo Festival di Cannes nella sezione a latere Un Certain Regard il suo ultimo film The Other Side. Questo film è appunto “l’altra parte” della trilogia conclusasi con Stop the pounding heart, iniziata con The Passage e proseguita con Low tide. Il regista, al termine della proiezione, è stato al centro di un incontro con il pubblico in sala su skype da Houston (Texas), dove vive dopo il suo cambio di rotta professionale da consulente finanziario a regista outsider. Il film dopo Cannes sarà nelle sale italiane dal 28 maggio con il titolo Lousiana luogo dove si svolge. Per motivi legati a Cannes il film è blindatissimo. Possiamo solo dire che parla del padre di Colby (coprotagonista con Sara di Stop the pounding heart) e della terra dove questo è nato che potremmo definire la “Terra dei Fuochi” americana. Per quanto riguarda la trilogia Minervini ha pure spiegato che partendo dal suo primo documentario sulla morte della nonna di Colby (The Passage ovvero la Pasqua) e quindi la perdita di un affetto, gli è sembrato naturale proseguire con l’adolescenza del ragazzo in Low Tide che è la storia di un’altra mancanza. Il film parla della madre, o meglio, del suo sguardo assente, i vestiti sparsi sul pavimento, le cena in scatola, lo stereo ad alto volume, le feste a base di alcool. La vita è un viaggio parallelo, un continuo sfiorarsi nei gesti meccanici del quotidiano che trattiene la silenziosa richiesta di uno sguardo materno da una parte, il desiderio di rinuncia e d’oblio dall’altra. E così gli è venuto pure naturale parlare del passaggio dall’infanzia all’adolescenza ritenendo man mano che procedeva nelle riprese di Stop the pounding heart a parlare soprattutto di Sara e non di Colby. Il cineasta ha infatti precisato che i suoi film non hanno una struttura predefinita ma che maturano durante le riprese coinvolgendo i protagonisti in un rapporto umano paritario. Minervini da subito si è rivelato agli occhi della critica come un lampo di luce nel grigiore del panorama cinematografico italiano. Con queste premesse l’outsider italiano a Cannes ha buone possibilità anche al DOC/IT. E’ quello che gli auguriamo. Le proiezioni di DOC/IT proseguiranno a Roma con il seguente calendario:
Stop the Pounding Heart 26 Aprile ore 18.00 (replica)
SmoKings 29 Aprile ore 21.00 e il 3 maggio ore 18.00 (replica)
The Stone River 5 maggio ore 21.00 e il 10 maggio ore 18.00 (r)
Dal Profondo 13 maggio ore 21.00 e il 17 maggio ore 18.00 (r)
Sacro GRA 18 maggio ore 21.00 e il 24 maggio ore 18.00 (r)
Grazie a Il Centro Sperimentale di Cinematografia, Il Mese del Documentario ritornerà a Palermo (Sala Bianca Centro Sperimentale di Cinematografia, Cantieri Culturali alla Zisa). Ma sarà presente anche a Noto, nel bellissimo Teatro Comunale di Noto, grazie all'impegno e all'entusiasmo dell'Associazione FrameOff già organizzatrice di Documentaria, rassegna dedicata al cinema del reale. Per il pubblico siciliano le proiezioni seguiranno il seguente calendario:
Stop the Pounding Heart 26 Aprile ore 21.00 a Noto e il 27 Aprile ore 18.00 a Palermo
SmoKings 3 maggio ore 21.00 a Noto e il 4 maggio ore 18.00 a Palermo
The Stone River 7 maggio ore 21.00 a Noto e l’8 maggio ore 18.00 a Palermo
Sacro GRA 10 maggio ore 21.00 a Noto e il 25 maggio ore 18.00 a Palermo
Dal Profondo 18 maggio ore 18.00 a Palermo e il 24 maggio ore 21.00 a Noto

NORDIC FILM FEST 2015 - All’insegna del Noir colpiscono i paesaggi dell’Islanda


 

Sono state quattro giornate intense di proiezioni no stop di film provenienti dai cinque Paesi del Nord Europa con in testa l’Islanda. Il tema annunciato dagli organizzatori di questa bella rassegna dell’attuale cinematografia scandinava Noir/Crime non ha deluso il numeroso pubblico. L’organizzazione ha dovuto infatti replicare nella seconda sala della Casa del Cinema le proiezioni per accontentare i cinefili romani. Innanzitutto segnaliamo l’asciutto film finlandese The Disciple di Ulrika Bengts già premiato due anni fa alla sezione autonoma Alice nella Città del Festival di Roma. Il 13enne Karl arriva in una minuscola isola del Baltico per lavorare come secondo del guardiano del Faro. Di qui lo spunto per un Noir psicologico del rapporto con il figlio del guardiano, con la moglie e con lo stesso guardiano. Ovviamente i paesaggi di quei luoghi aspri fanno il resto come in certi film di Bergman. Passiamo all’altro noir, però danese, dai risvolti psicotici e visionari. The Hour of the Lynx di Soren Kragh. Storia di un giovane aspirante suicida/omicida. La psicologa del manicomio criminale deve ricorrere all’aiuto di un’altra donna, pastore luterano della vicina comunità, per scoprire cosa si cela dietro i disturbi del giovane. Peccato che il finale è banale ed inconsistente. Invece Stockholm Stories della regista svedese Karin Fahlen ha ben altro spessore. La regista si destreggia ad intrecciare fra loro le vite dei cinque personaggi principali. Ciò che li accomuna è la voglia di ognuno di loro di relazionarsi con l’altro con effetti talora disastrosi. Finale melò e visionario. Cosa faremmo senza l’energia elettrica? L’altro film Finlandese proposto è un road movie sul disagio adolescenziale nei confronti della società civile. They have escaped di J-P Valkepaa ci racconta la vita di Raisa, 17enne rinchiusa in una casa di correzione, e di un giovane che svolge il servizio civile presso la stessa casa di correzione. Il film nel finale onirico offre un quadro ottimistico del futuro dopo un orgia visionaria di anfetamina. In qualche modo il film doveva terminare. Invece il film islandese Of Horses and Men di Benedikt Erlingsson, anche se noir, ha un certo sapore documentaristico sui cavalli islandesi. Anzi cavallini vista la loro taglia, che vivono al nord del paese e sono allevati dagli abitanti della zona. Sembrerà strano ma in questa regione nordica vigono gli stessi pregiudizi meridionali sull’onorabilità. Che viene traslata però sugli animali! In fondo per gli allevatori il cavallo islandese è una parte di loro: gli piace il pane e sa nuotare. I paesaggi sono da mozzafiato e fanno venir voglia di mollare tutto e trasferirsi in Islanda. Chissà se la pellicola non trova una distribuzione in Italia? Il film NOKAS del norvegese Erik Skjoldbjaerg, a metà tra noir e fiction è tratto da un recente fatto di cronaca nera. Nel 2004 in una piccola cittadina norvegese viene assaltata la sede di una azienda portavalori da un nutrito commando di uomini armati. Gli avvenimenti e il loro tragico epilogo vengono raccontati in stile diretta. Quello che colpisce è l’imperturbabilità delle persone che continuano a passeggiare sebbene sia in corso una rapina. E’ stato veramente toccante l’omaggio ad Anita Ekberg, recentemente scomparsa,  da parte dell’ambasciatrice svedese a Roma che la ha definita il simbolo della Svezia in Italia della Dolce vita per l’immaginario collettivo rappresentato dal famoso bagno nella Fontana di Trevi nell’omonimo film felliniano. La rassegna si è conclusa alla grande con una spy story Gentlemen di Mikael Marimain. E’ la storia, tratta da un best seller svedese, sulla improbabile vita di un famoso scrittore alle prese con il suo editore, con la conturbante Maud e il marito, ed altro ancora. Un intreccio di storia nella storia e voce narrante fuori campo in tipico stile noir. Alla fine si esce dalla sala confusi, ma appagati dalle minuzia di dettagli contenuti nel rettangolo del grande schermo.

 

mercoledì 15 aprile 2015

CANNES 2015 (DAY - 28) - Tutte le novità della 68esima edizione


L'ambito premio La Palma d'oro (foto pubblicata per gentile concessione del Festival de Cannes) 

A poche ore dalla conferenza stampa che svelerà le opere in concorso a Cannes 2015, sono stati annunciati (v. elenco in calce) i nove titoli scelti dalla commissione selezionatrice per la Sezione  Cortometraggi in competizione tra 4.500 presentati da oltre 100 paesi e i 18 corti della sezione a latere Cinéfondation , questi ultimi scelti tra i 1.600 lavori presentati da scuole di Cinema di tutto il mondo. Nella Selezione Cortometraggi sono rappresentati per lo più l’Asia e l’Europa ed un rappresentante dell’America Latina e uno dell’Oceania. Si tratta di sette film di fiction e due di animazione.  Purtroppo l’Italia non è in concorso! La premiazione del Corto vincitore verrà assegnato dal Presidente della Giuria, che come sappiamo è Abderrahmane Sissako (Timbuktu), nel corso della premiazione ufficiale del Festival il 24 maggio. Nella Selezione Cinéfondation invece circa un terzo delle pellicole provengono da scuole di Cinema che partecipano per la prima volta, tra le quali la scuola di Cinema Spagnolo. L’Europa ancora una volta si dimostra prima con 11 dei 18 film selezionati. Anche in questo casa l’Italia però non ha ottenuto alcuna rappresentanza. La premiazione avverrà sempre nelle mani di Abderrahmane Sissako in Sala Buñuel il 22 maggio prima della proiezione dei tre lavori premiati. Inoltre è confermato che il film di apertura del Festival del 13 maggio per la prima volta nella storia di Cannes sarà quello diretto da una donna, La Tête haute di Emmanuelle Bercot. E’ la storia di un giovane deliquente, Malony, attraverso la sua infanzia e la sua età matura durante le quali un Giudice del Tribunale dei minori e un assistente sociale cercano di salvare il protagonista interpretato da Rod Peridot, con la partecipazione di Catherine Deneuve. "La scelta di questo film può sembrare sorprendente, date le norme generalmente applicate al Festival de Cannes per la Cerimonia di apertura", ha dichiarato Thierry Frémaux, delegato generale della manifestazione. "E 'un chiaro riflesso del nostro desiderio di vedere che il Festival inizi con una storia diversa, che sia audace e commovente nello stesso tempo. Il Film di  Emmanuelle Bercot stabilisce dei punti fermi sulla società contemporanea, in linea con il cinema moderno. Si concentra su questioni sociali universali, adattandosi in modo perfetto alla platea mondiale di Cannes.  Altra novità di questa edizione di Cannes è, non solo l’omaggio per i 100 anni della nascita di Ingrind Bergman con il poster ufficiale che la ritrae in un sorriso ottimista, ma anche la presenza della figlia, l’attrice e regista italo-americana Isabella Rossellini che qualche giorno fa ha accettato di presiedere la Giuria di Un Certain Regard, sezione a latere al Concorso ufficiale che si compone di venti lungometraggi che saranno annunciati insieme ai film in concorso alla Conferenza Stampa. Al Festival di Cannes, Isabella Rossellini prenderà parte al tributo a sua madre presenziando alla proiezione del documentario In Her Own Words di Stig Björkman, nell’ambito della sezione Cannes Classics. Nel corso della serata la stessa Isabella lancerà lo spettacolo in omaggio alla madre “Ingrid Bergman Tribute” scritto e diretto da Guido Torlonia e Ludovica Damiani. Il lavoro si basa sulla autobiografia dell’attrice e della corrispondenza epistolare con Roberto Rossellini e verrà presentato in alcuni dei maggiori teatri del mondo. Il premio Un Certain Regard verrà assegnato sabato 23 maggio alla vigilia della cerimonia di chiusura. Inoltre L’attore Lambert Wilson, su invito del Festival, ha accettato di essere nuovamente il Maestro delle Cerimonie per questo 68 ° Festival de Cannes. Il 13 maggio, durante la cerimonia di apertura, accoglierà i fratelli Coen, Presidenti della Giuria 2015, sul palco del Palais des Festivals. Egli presiederà anche le cerimonia di premiazione e di chiusura del Festival Domenica, 24 maggio. Anche questa scelta del doppio presidente di Giuria rompe con il passato del Festival. "Non vediamo l'ora di tornare a Cannes quest'anno", Joel e Ethan Coen, hanno dichiarato dal set del film Ave Cesare! Con George Clooney, Christophe Lambert, Scarlett Johansson, Tilda Swinton, Josh Brolin e Channing Tatum. "Siamo ben contenti della occasione offertaci di guardare  film da ogni parte del mondo. Cannes è un festival che è stato importante per noi fin dall'inizio della nostra carriera. Presiedere la giuria è un onore speciale, dal momento che non siamo mai stati finora presidenti di nulla.” Questa scelta è stata così commentata dal comitato organizzatore: il 2015 è la celebrazione dei 120 anni dalla invenzione del cinematografo Lumière, e il Festival de Cannes sarà lieto di riconoscere, attraverso i Coen, il lavoro di tutti i "fratelli del cinema" che, dal momento che Louis e Auguste Lumière, hanno arricchito la sua storia . Il Festival ha avuto anche l'opportunità di accogliere "fratelli" in un modo fantastico: come Joel e Ethan Coen che hanno vinto la Palma d'oro nel 1991, Paolo e Vittorio Taviani nel 1976, così come Jean-Pierre e Luc Dardenne nel 1998 e nel 2005.
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Cortometraggi in Concorso:
-         WAVES ’98 di Ely DAGHER, Lebanon, Qatar 14’
-         THE GUESTS di Shane DANIELSEN, Australia 10’
-         SALI (Tuesday) di Ziya DEMIREL, Turkey, France 12’
-         LE REPAS DOMINICAL (Sunday Lunch) di Céline DEVAUX, France 13’
-         LOVE IS BLIND di Dan HODGSON, United Kingdom 6’
-         AVE MARIA di Basil KHALIL, Palestine, France, Germany 14’
-         COPAIN (Buddy)di Jan e Raf ROOSENS, Belgium14’
-         PATRIOT di Eva RILEY, United Kingdom.14’
-         PRESENTE IMPERFECTO (Present Imperfect) di Iair SAID, Argentina 15’

SAVE THE DATE: Mamma arrivano li Turchi! IV° FILM FESTIVAL TURCO DI ROMA 17 – 19 Aprile


Anticipata alla primavera la quarta edizione del Film Turco a Roma, verrà ospitata al Cinema Barberini in questo tiepido fine settimana dal 17 al 19 Aprile. La rassegna prevede la proiezione di 5 lungometraggi e 7 cortometraggi rappresentativi della attuale industria cinematografica Turca. Come i precedenti anni l’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti. Per maggiori info ci si può rivolgere direttamente al botteghino del Cinema Barberini dove è disponibile la brochure dell’evento con la programmazione. Quest’anno il premio alla carriera è stato attribuito alla poliedrica attrice, compositrice, paroliera e cantante HUMEYRA AKBAY. Nata a Istanbul è famosissima in Turchia soprattutto per il suo repertorio popolare di canzoni. Il Presidente onorario del Festival il regista Ferzan Ozpetek nella sua prolusione di presentazione di questa edizione ha così dato il benvenuto. “Fin dal debutto di questo Festival a Roma, mi ha emozionato l’idea che il pubblico italiano potesse avvicinarsi attraverso il cinema alla cultura e alla società civile del mio paese d’origine. Quest’anno tra i film premiati a festival internazionali e quelli che con coraggio trattano temi sociali, sfilerà il meglio della produzione cinematografica turca 2014/2015. Il premio alla carriera attribuito all’attrice e cantante Humeyra ha un duplice significato perché Humeyra, oltre ad essere un artista che ha conquistato tutti con il suo comportamento dignitoso, onesto e coraggioso, è anche una delle rappresentanti più brillanti delle donne turche, riuscitissime in tutti i campi della vita. Credo che solo la comprensione delle donne possa salvarci dalle ombre oscure del caos che affligge i paesi”. Per l’occasione la Humeyra presenterà il film da lei interpretato La gente di mio nonno (2011) del regista Cagan Irmak sulla questione cretese che è ancora una ferita aperta tra le nuove generazioni e quelle precedenti che la hanno vissuta. Invece il Presidente onorario del Festival il regista Ferzan Ozpetek  sarà presente in sala il 17 alla proiezione del film di apertura Se mi dimentico sussurra sempre di Cagan Irmak. Oltre al sicuro successo della manifestazione, ci auguriamo che questa kermesse contribuisca a rasserenare gli animi tra l’Italia e la Turchia. Non possiamo però sottacere la recentissima notizia che il Comitato organizzativo del prestigioso  Festival Turco di Istanbul, arrivato al sua 34 esima edizione e che si sta svolgendo proprio in questi giorni, ha deciso di sospendere la competizione non attribuendo i premi e cancellando la Cerimonia di chiusura per protesta contro la censura vigente in Turchia.

SAVE THE DATE: NORDIC FILM FEST 2015 alla Casa del Cinema dal 16 al 19 Aprile


 
Da giovedì 16 a domenica 19 aprile si svolgerà alla Casa del Cinema la quarta edizione del NORDIC FILM FEST, rassegna che nasce  con l’intento di promuovere la cinematografia e la cultura dei Paesi Nordici (Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia), a cura delle quattro ambasciate nordiche presenti in Italia e con la collaborazione del Circolo Scandinavo di Roma. Il cinema dei Paesi Nordici degli ultimi anni è stato caratterizzato dall’emergere di una generazione di nuovi autori che hanno conquistato uno spazio significativo nel panorama della cinematografia mondiale, grazie ad una notevole varietà artistica che merita di essere conosciuta e approfondita dal pubblico italiano, obiettivo che è alla base del progetto del NORDIC FILM FEST. La rassegna presenterà nuovi film in anteprima o inediti in Italia, è realizzata anche in collaborazione con l’Ambasciata di Islanda di Parigi e i Film Institute dei rispettivi paesi e con il patrocinio dell’Assessorato Cultura e Turismo di Roma. Il tema principale della rassegna sarà il “NOIR/CRIME”. Oltre alle proiezioni, in lingua originale con sottotitoli in italiano e a ingresso libero, il programma prevede presentazioni e incontri con ospiti internazionali (registi, attori, attrici, produttori ecc.). Come la passata edizione la manifestazione avrà uno spazio dedicato alla rassegna di “Visual Filmmaking/Video Art” a cura del Circolo Scandinavo. L’edizione di quest’anno avrà una sezione dedicata agli sceneggiatori nordici le mattine del 16 e del 17 aprile a cura di WRITERS GUILD ITALIA con una master class tenuta da importanti rappresentanti del cinema dei Paesi Nordici. Anche quest’anno, in collaborazione con ANICA e WRITERS GUILD ITALIA, venerdì 17 aprile ci sarà la tavola rotonda di produttori nordici e italiani a confronto: “NORTH MEETS SOUTH”. NORDIC FILM FEST 2015 si avvale dell’importante partnership dello IED (Istituto Europeo di Design) che ha realizzato la sigla originale. Il main sponsor della manifestazione è la società svedese Ericsson. Importante evento collaterale della manifestazione sarà la mostra fotografica (8 aprile - 23 maggio), a cura dell’Associazione Santa Marinella Viva, “INGRID BERGMAN: 100 ANNI DOPO”, dedicata alla grande attrice svedese in occasione dei 100 anni dalla nascita, in particolare al periodo da lei vissuto in Italia con Roberto Rossellini nella villa di Santa Marinella, vicino Roma.
Programma proiezioni
GIOVEDÌ 16 APRILE
·         VISUAL FILMMAKING VIDEO ART Sala: Kodak Ore 15.30
video, corti e documentari “Visual Filmmaking/Video Art” a cura del Circolo Scandinavo. Verranno presentati video, corti e documentari introdotti dal Direttore del Circolo Scandinavo Ingo Arnason insieme agli artisti nordici presenti.
·         LIFE IN A FISHBOWL Sala: DELUXE Ore 15.30
Regista: Baldvin Z Durata: 128 min Paese: Islanda (2014) v.o.sott.it.
Life in a fishbowl ritrae tre storie intrecciate e ambientate a Reykjavik nel 2006. Mori è un poeta alcolizzato, alle prese con il suo passato e in cerca di perdono per qualcosa di imperdonabile...
Introduzione a cura di Ingo Arnason, Direttore del Circolo Scandinavo
·         THE KEEPER OF LOST CAUSES Sala: DELUXE e KODAK Ore 18.30
Regista: Mikkel Nørgaard Durata: 100 min Paese: Danimarca(2013) v. in it. (proiezioni ad inviti)
Cieli grigi e cupi, panorami desolati, acque gelide e un sapiente utilizzo della luce e delle ombre contribuiscono al clima di tensione che si genera nello spettatore. L'ispettore Carl Mørck (interpretato da Nikolaj Lie Kass) è un vinto dalla vita che ha perduto tutto: amici, colleghi, lavoro. Si trascina tra sigarette ed alcool, burbero e scontroso, destinato dalle gerarchie ad un lavoro di revisione di vecchi casi irrisolti e archiviati in una sezione creata ad hoc, la sezione Q.
·         THE KEEPER OF LOST CAUSES Sala: DELUXE e KODAK Ore 21.00 (r.)
Regista: Mikkel Nørgaard Durata: 100 min Paese: Danimarca(2013) v. in it.
VENERDÌ 17 APRILE
THE REUNION Sala: DELUXE Ore 15.00
Regista: Anna Odell Durata: 90 min Paese: Svezia (2013) v.o.sott.it.
·         THE DISCIPLE Sala: DELUXE Ore 17.00
Regista: Ulrika Bengts Durata: 93 min Paese: Finlandia (2013) v.o.sott.it.
The Disciple è ambientato nell’estate del 1939, quando il 13enne Karl arriva su una remota isola del Mar Baltico per lavorare come assistente del custode del faro...
Introduzione con il produttore del film Mats Långbacka
·         THE SALVATION Sala: DELUXE Ore 19.00
Regista: Kristian Levring Durata: 90 min Paese: Danimarca (2014) v.o.sott.it.
Siamo negli 1870 in America. Quando l’emigrato danese Jon uccide l’assassino della sua famiglia, scatena la rabbia del noto capobanda Delarue. Tradito dalla comunità corotta e vigliacca...
·         PIONEER Sala: DELUXE Ore 21.00
Regista: Erik Skjoldbjærg Durata: 111 min Paese: Norvegia (2013) v.o.sott.it.
Pioneer è un thriller norvegese diretto da Erik Skjoldbjærg. Sono gli anni 80, gli inizi del boom petrolifero norvegese. In questo periodo si ha l’obbiettivo di realizzare degli impianti sottomarini, a una profondità di 500 metri...
Introduzione con Christopher Grøndahl
SABATO 18 APRILE
·         VISUAL FILMMAKING VIDEO ART Sala: Kodak Ore 15.00
video, corti e documentari “Visual Filmmaking/Video Art” a cura del Circolo Scandinavo. Verranno presentati video, corti e documentari introdotti dal Direttore del Circolo Scandinavo Ingo Arnason insieme agli artisti nordici presenti.
·         UN NEMICO DEL POPOLO Sala: DELUXE Ore 15.00
Regista: Erik Skjoldbjærg Durata: 90 min Paese: Norvegia (2005) v.o.sott.it.
Tratto da “Un Nemico del Popolo” di Henrik Ibsen. Diretto da Erik Skjoldbjærg e con la sceneggiatura di Nikolaj Frobenius. In una versione moderna del lavoro teatrale di Ibsen incontriamo la celebrità della TV Tomas Stockman che torna al suo villaggio natale, per produrre l’acqua in bottiglia più pura al mondo. L’impianto porterà nuova vita e speranza al paese, ma si presenteranno problemi inaspettati.
Introduzione con Jan Erik Holst, giornalista e storico del cinema
·         THE HOUR OF THE LYNX Sala: DELUXE Ore 17.00
Regista: Søren Kragh-Jacobsen Durata: 100 min Paese: Danimarca (2013) v.o.sott.it.
L’ora della lince è la venticinquesima. Quella in cui non dorme e non caccia. È il momento in cui forse prega, perché la voce di Dio si fa sentire, con un canto trasportato dal vento. Quel suono è tutto ciò che resta ad un ragazzo orfano, chiuso nella cella di un istituto psichiatrico. È un giovane assassino, che ha barbaramente ucciso un’anziana coppia di coniugi, apparentemente senza motivo. Con il passare dei minuti la sua storia ci si dipana davanti agli occhi e si comincia a comprendere, lentamente i motivi della sua follia, le colpe di una madre spietata, i continui abbandoni, un programma di recupero rivelatosi disastroso. Il protagonista vuole tornare a casa, lo ripete continuamente anche al suo gatto Valde (elemento cardine del programma di recupero), che porta il nome del nonno. Era lui che, quando era ancora un ragazzino, gli disse che parlare con Dio era possibile, ma solo in un determinato momento della giornata. La 25a ora. L’ora della lince. La psicologa che lo sta seguendo non ci capisce nulla, e chiede quindi aiuto ad un’altra donna, un pastore luterano, che forse può sondare il sottofondo religioso di quella cupa follia. Questo film danese investiga il mistero dei delitti “ordinati” da un ente superiore, che chiama, dall’aldilà, promettendo la salvezza.
·         STOCKHOLM STORIES Sala: DELUXE Ora: 19.00
Regista: Karin Fahlén Durata: 97 min Paese: Svezia (2013) v.o.sott.it.
Stockholm Stories” è un dramma comico a più trame che racconta la vita di cinque persone, le cui strade si incrociano durante alcune giornate di pioggia nel mese di novembre. Il giovane metropolitano Johan è ossessionato dalla sua teoria sulla luce urbana e le tenebre. Il sofisticato Douglas si scopre innamorato di Anna, ragazza appena mollata e attualmente senza casa. Alla pubblicitaria professionista Jessica viene negata l’adozione perché non ha amici. Lo stacanovista Thomas è distratto dal suo lavoro al ministero per una lettera d’amore inviata casualmente.
Introduzione con il regista del film Karin Fahlén e la giornalista Gloria Satta
·         THEY HAVE ESCAPED Sala: DELUXE Ore 21.00
Regista: J-P Valkepää Durata: 100 min Paese: Finlandia (2014) v.o.sott.it.
Un ragazzo e una ragazza si incontrano in un centro di custodia per giovani problematici. Il ragazzo deve prestare servizio civile obbligatorio. La ragazza è il tipo di quelle sempre nei guai, con un fuoco dentro e una voglia di vivere che non può essere sottomessa o controllata. Il ragazzo si infatua della ragazza. È un tipo tranquillo. Ma anche lui ha un fuoco dentro di sé. Regole, leggi, punizioni, sono catene che possono essere spezzate. Un giorno rubano una macchina e scappano insieme. Inizia così un viaggio che è una fuga senza fine.
Introduzione con regista del film J-P Valkepää e la co-sceneggiatrice Pilvi Peltola Valkeapää
DOMENICA 19 APRILE
·         THE GRUMP Sala: DELUXE Ore 15.00
Regista: Dome Karukoski Durata: 104 min Paese: Finlandia (2014) v.o.sott.it.
La testardaggine di un uomo, anziano e irascibile, viene messa a dura prova dalla improvvisa coabitazione con la nuora, una donna dalla mentalità moderna. Inizialmente i due si scontrano duramente ma, col trascorrere dei giorni, scoprono di avere molto da imparare l’uno dall’altra. Così, quello che era iniziato come un tragicomico disastro si rivela essere una storia toccante a lieto fine.
Introduzione con Jaana Puskala della Finnish Film Foundation
·         OF HORSES AND MEN Sala: DELUXE Ore 17.00
Regista: Benedikt Erlingsson Durata: 81 min Paese: Islanda (2013) v.o.sott.it.
In una valle isolata in Islanda, in cui gli abitanti si tengono d‘occhio tutto il tempo, la prima visita ufficiale di una nuova coppia è strettamente monitorata. La primavera sta arrivando e, con essa, l‘impetuosa forza della natura. Non può andare a finire bene. Amore e morte si intrecciano con inaudite conseguenze per l‘intera comunità. Noi spettatori seguiamo i destini delle persone, attraverso la percezione dei loro cavalli.
Introduzione a cura di Ingo Arnason, Direttore del Circolo Scandinavo
NOKAS Sala: DELUXE Ore 19.00
Regista: Erik Skjoldbjærg Durata: 87 min Paese: Norvegia (2010) v.o.sott.it.
Tratto da una storia vera, è ambientato nella città norvegese Stavanger, dove undici uomini armati tra le ore 03.00 e le 8.30 del 5 aprile del 2004 rapinano il Nokas (Norwegian Cash Service).
Introduzione con Christopher Grøndahl sceneggiatore del film
EVENTO SPECIALE – Omaggio ad ANITA EKBERG Ora: 21.00 – Sala: DELUXE
Intervento dell’Ambasciatore di Svezia Ruth Jacoby e del professore e giornalista Fabio Benincasa proiezione breve filmato a cura dell’Istituto Luce
GENTLEMEN Sala: DELUXE Ore 21.15
Regista: Mikael Marcimain Durata: 142 min Paese: Svezia (2014) v.o.sott.it.
Preso a pugni, contuso e spaventato, il giovane scrittore Klas si nasconde nell’appartamento dell’eccentrico Henry Morgan a Stoccolma. Un grande film tratto dall’acclamato best-seller di Klas Östergren sulla vita improbabile dell’eccentrico Henry Morgan. Una narrazione vorticosa e scorrevole, piena di traffico di armi, tratta di esseri umani, amore, il vecchio letto di Hermann Göring e un tesoro sepolto.
Introduzione con il regista del film Mikael Marcimain e l’attrice Ruth Vega Fernandez

martedì 14 aprile 2015

RENDEZ VOUS - Successo di pubblico per il Nuovo Cinema Francese alla Casa del Cinema


I numerosi cineasti che hanno presentato le loro opere al pubblico romano sono stati accolti calorosamente nell'affollata platea della Sala De Luxe ed hanno risposto alle numerose domande a loro poste. Anche quest'anno si è ripetuto il successo delle edizioni precedenti con file interminabili al botteghino della Casa del Cinema, che denota tanta voglia di cultura da parte della nostra città. Bisogna riconoscere che lo sforzo fatto dalla Accademia di Francia di Roma ha dato i suoi frutti. Il panorama delle nuove tendenze della industria culturale francese offerto dagli organizzatori ha spaziato in varie forme linguistiche e tematiche che è piaciuto. Sotto questo aspetto Oltre Alpe riescono, contrariamente a noi, a realizzare una coesione tra i vari soggetti dell'industria cinematografica per la sua promozione all'estero, soprattutto della nuova generazione di cineasti. Un'altra caratteristica che ha colpito sono gli innumerevoli omaggi e citazioni ai grandi del cinema italiano di un tempo, presenti nelle pellicole proiettate. Questo ci riempie di gioia, ma dobbiamo fare attenzione a non vivere dei fasti passati, promuovendo anche noi i nuovi talenti, come fanno in Francia.

Tra questi sicuramente da citare l'esordiente Thomas Calley e il film Les Combattans, lungometraggio pluripremiato a Cannes e che ha ricevuto anche tre César. Storia di una coppia di giovani che non hanno ancora trovato la strada della loro vita. Le loro diversità, vuoi per estrazione sociale che per carattere, si fondono in un unicum che è la passione e la solidarietà. Ancora passione è il tema affrontato da altri due cineasti esordienti. Le Beau Monde di Julie Lopes-Curva, storia d’amore e di diversità sociale che però non ha convinto. Sembra piuttosto un esercizio di linguaggio cinematografico scontato a cui manca quel quid in più per farlo emergere. L’altra cineasta esordiente Lucie Borleteau invece è più convincente con il suo film Fidelio, l’Odyssée d’Alice. Il film è stato premiato a Locarno per la migliore interpretazione femminile. Ben riuscita la contrapposizione dal sapore documentaristico delle scene rumorose all’interno della sala motori della gigantesca nave cargo Fidelio, della potenza con cui solca il mare rispetto alla fragilità della protagonista Alice. Lei donna sola tra tanti maschi dell’equipaggio del cargo è in balia delle onde delle passioni amorose. Passando invece a cineasti affermati citiamo Jean-Paul Rovue, fresco del successo in Francia con il delicato e ilare film Les Souvenirs. Storia di una famiglia e dei suoi componenti che rappresentano le fasi della vita di ciascuno di noi: la giovinezza, la maturità, la terza età e la vecchiaia. L’interazione dei personaggi fa guardare al passato con malinconia, al futuro con ansia facendo perdere il piacere del presente. Su tutti l’occhio vigile del regista che interpreta una figura secondaria, ma altrettanto importante per l’aiuto offerto al giovane protagonista.

Veramente visionario il film Au Fil d’Ariane del regista Robert Guédiguian autore anche di Le nevi del Kilimangiaro (2011), quest’ultimo film dal sapore di impegno sociale narrato come al solito con leggerezza. Nel cast, oltre la inseparabile compagna di una vita Ariane Ascaride – protagonista “sfigata”, anche il caratterista Jean-Pierre Darroussin nei panni di un tassista scafato e tanti altri attori che il regista ha definito “una compagnia di amici che mi aiutano”. Il filo della vita che la protagonista deve trovare è il suo punto di vista appunto sulla vita. Nulla è bello se non ci piace, anche una ricorrenza come il compleanno. Al termine della proiezione il regista ha tenuto una Master Class. Al riguardo qualche dubbio rimane sulla definizione data del comunismo che secondo il regista è la cooperazione solidale con gli altri dell’individualità di ciascuno di noi. Definizione affascinante, ma sorge una domanda: il comunismo esiste ancora? Resta il fatto che il cineasta insieme ad altri illustri colleghi ha fondato AGAT Film & Cie – attivissima casa di produzione francese che spazia nel variegato e diversificato mondo dell’audiovisivo – anche televisivo.

Ma quello che è stato il film veramente geniale  è Les Jours Venus di Romain Goupil, autore di un altro film di successo di qualche anno fa Tutti per uno (Le mains en l’air). Attraverso un ricordo autobiografico viene affrontato un altro tema sociale. Se il precedente affrontava le politiche di immigrazione in Francia, qui tenta di parlare delle attuali politiche di risparmio sul welfare. Lo spezzettamento ed interruzione del racconto con filmati di vita della sua famiglia fa emergere le sue origini sessantottine. Ne risulta un quadro impietoso sulla differenza tra gli ideali dei giovani d’oggi e di ieri. Nel cast pure Valeria Bruni Tedeschi con l’asciutta interpretazione di una direttrice di banca – ossia il potere della finanza. E’ sconvolgente il film Vie Sauvage di Cédric Kahn. Doc film su due fratellini, Tsali e Okyesa, che vengono rapiti dal padre e restano nascosti per 11 anni con la complicità di molte persone che vivono ai bordi della società civile. All’epoca dei fatti la Francia rimase atterrita. In sala si resta impietriti dalla facilità con cui i due genitori siano concentrati su se stessi, più che sul benessere dei figli in una utopica, folle e tragica storia contro “il sistema”. Altro film doc sul disagio sociale è Au Bord du Monde di Claus Drexel , presentato a Cannes nella sezione parallela ACID. Uno sguardo sugli homeless parigini con una serie di quadri che illuminano la vita di ciascuno dei protagonisti che sono invisibili agli occhi della metropoli. Invece è apparso senza alcun valore aggiunto il film Cadences obstinées diretto da Fanny Ardant (La signora della porta accanto di Truffaut). Peccato perché il cast è formato da nomi eccellenti tra i quali anche Asia Argento, Gérard Depardieu e Franco Nero. Altro film deludente, che tra poco uscirà nelle sale, Samba del duetto Eric Toledano e Olivier Nakache. I protagonisti sono Omar Sky e Charlotte Gaingsbourg che si destreggiano in una commedia che in maniera leggera vorrebbe raccontare cosa vuol dire essere clandestini e cosa vuol dire essere donna in carriera. Purtroppo la storia cade in tante ovvietà e ilarità che non si addicono a temi sociali così importanti. Sembra piuttosto una operazione commerciale come è stato per il recentissimo film Trash di Stephen Daldry. Dietro l’impegno sociale si nasconde una pellicola d’azione che assicura il successo nelle sale.

In ultimo ricordiamo il film piacevolissimo d’animazione Les Moominns sur la Riviera, tratto dall’omonimo fumetto finlandese degli anni quaranta di Tove Jansson. Con la regia di Xavier Picard in collaborazione con Hanna Hemila. Il cartone è una cooproduzione franco-finlandese e si avvale di disegnatori cinesi. E’ il terzo di altri due cartoni sull’allegra famigliola di Ippo-troll e si svolge sulla Costa Azzurra dove i nostri eroi approdano dopo una rocambolesca traversata. Colpisce la citazione su una certa Audrey Glamour. Sarà Audrey Hepburn? Sarà un omaggio ai fasti di Cannes? Non sappiamo, ma la morale su come si vive bene senza il pensiero dei soldi è significativo.
La rassegna Randez Vous chiuderà nello spazio Museale del MAXXI il prossimo 18 con il documentario -cine racconto Naissance d’un musée – Le Louvre Lens di Alain Fleiscer. Nell’occasione sapremo a chi è stato assegnato il Premio del Pubblico Italiano al Miglior Film. In questi giorni intanto la rassegna prosegue nelle città di Torino, Lecce e Bologna dopo essere stata ospite di Napoli e Palermo. A Palermo con un Focus su Lucas Belvaux e la presentazione presso la Sala De Seta ai Cantieri Culturali della Zisa di una mini rassegna tra i quali l’ultimo film Pas son Genre. Dalle reazioni controverse sia del pubblico e sia della critica il film incuriosisce. Qualcuno lo ha paragonato ad una brutta copia di Pretty Woman. Invece a Napoli si è svolto il Focus su Julie Bertuccelli con la presentazione dei film L’Arbre (2010) e Le Cour de Babel (2013).

lunedì 6 aprile 2015

SAVE THE DATE: FESTIVAL DEL CINEMA SPAGNOLO 8^ edizione con Carlos Saura (Roma, 7 - 12 maggio / Milano, 14-17 maggio)

Il Festival del Cinema Spagnolo, giunto alla sua ottava edizione, torna con un doppio appuntamento: a Roma, presso il Cinema Farnese Persol di Campo dè Fiori, dal 7 al 12 maggio, e per il secondo anno consecutivo a Milano, al Cinema Palestrina, dal 14 al 17 maggio. La Nueva Ola, sezione principale del festival, fondato e diretto da Iris Martín-Peralta e Federico Sartori, presenterà come di consueto le migliori pellicole iberiche dell’ultima stagione: tra questi, il film 10.000 km” di Carlos Marqués-Marcet, vincitore del Premio Goya 2015 come Miglior Regista Esordiente, la storia di un amore a distanza vissuto tra collegamenti skype con protagonista l’attrice Natalia Tena, già interprete della saga di Harry Potter e della serie Il Trono di Spade. La serata di apertura del festival a Roma vedrà la presenza del maestro del cinema iberico Carlos Saura - autore di capolavori come “Cría cuervos”, Gran Prix al Festival di Cannes 1976 e candidato al Premio Oscar come Miglior film straniero con titoli come “Mamá compie 100 anni” nel 1980, “Carmen Story” nel 1984 e “Tango” nel 1999 - cui è dedicato l'Omaggio del festival in occasione dei suoi 50 anni di carriera.
A Milano (14-17 maggio) in occasione della EXPO 2015 il festival presenterà “El somni del Celler de Can Roca”, film di Franc Aleu (ex Fura dels Baus), sul ristorante dei Top Chefs più rinomati e sperimentali del mondo.
Il festival, organizzato da EXIT media, riceve il sostegno dalle maggiori istituzioni spagnole: Ambasciata di Spagna, ICAA, Ufficio del Turismo Spagnolo, Reale Accademia di Spagna a Roma e Istituto Cervantes. Il canale RAI Movie, dedicato esclusivamente al cinema, è nuovamente Media Partner ufficiale della manifestazione.

Tutte le proiezioni del
Festival del Cinema Spagnolo sono in versione originale con sottotitoli in italiano.

venerdì 3 aprile 2015

I film in sala ad aprile


Lettere di uno sconosciuto di Zhang Yimou, Cina 2014, 111’


La collaudata coppia formata dal regista Zhang Yimou e dall’attrice Gong Li ci consegna una delicata e intima storia ambientata nella Cina della Rivoluzione Culturale. La Cina di oggi è ben diversa da quella di Mao. E’ un paese che grazie alla globalizzazione è aperto al mercato, tant’è che la coraggiosa denuncia del cineasta sulle storture della dittatura del proletariato ormai non scandalizza più in patria. La bellezza del film risiede nel minimalismo delle scene nella modesta abitazione dei protagonisti come in una piece teatrale. Dove però i dettagli sono curatissimi. Ma anche la descrizione psicologica dei personaggi è curata nei dettagli. Non ultima la figura della figlia Dan Dan che è il simbolo del nuovo corso della rivoluzione culturale per la quale davanti a tutto c’è il Partito Comunista. Invece i genitori cresciuti a valori diversi, mal si adattano alle scelte della figlia. E’ lo scontro tra il vecchio e il nuovo. E’ il dolore di milioni di cinesi ai quali è stato imposto un modo di vivere diverso dalla loro cultura millenaria. L’annullamento delle emozioni conduce la protagonista FENG a non riconoscere più il suo amato sposo LU in colui che si presenta come tale dopo il lungo tempo passato in una prigione accusato di attività controrivoluzionaria. Però la cultura orientale basata sulla paziente attesa fa il resto con un finale pietrificato nell’attesa da parte di lei. I primi piani sul suo viso mostrano lo smarrimento davanti agli accadimenti della vita con un crescendo della impossibilità di accettare la dolorosa realtà e dalla amnesia da cui è colpita. Il film è stato presentato a Cannes fuori concorso nel 2014 con il titolo Coming Home che sembra più appropriato alla storia. Ancora una volta Zhang Yimou dimostra la sua poliedricità nell’affrontare temi tanto diversi fra loro sul suo paese avvalendosi della statuaria attrice Gong Li che è si conferma icona dell’industria cinematografica cinese. Uno per tutti ricordiamo dello stesso regista con l'interpretazione di Gong Li il film  La città proibita del 2006.