Descrizione

Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.



domenica 13 settembre 2015

SPECIALE MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA - I Premi e le valutazioni

La Giuria del Concorso ha scombussolato i pronostici più accreditati dai giornalisti e critici, promuovendo il Cinema Latino Americano. Il Leone d’Oro è andato al Venezuelano Lorenzo VIGAS con Desde allá, storia intima di Armando ed ambientata a Caracas; ma si sa le storie sulle diversità di genere sono sempre gettonate tra il pubblico e le giurie. Il Leone d’Argento è andato all’altro film Latino Americano El Clan dell’Argentino Pablo TRAPERO, da una storia vera di ambiguità e ipocrisia sul crimine nell’Argentina degli anni ‘80. Il Gran Premio della Giuria è andato ad un film largamente gettonato dalla critica e dal pubblico. Anomalisa di produzione indipendente degli Statunitensi Charlie KAUFMAN e Duke JOHNSON. E’ un film d’animazione alla scoperta di se stessi posizionato al 4° posto della classifica dalla critica. A Valeria Golino la Coppa Volpi con la strepitosa interpretazione di Anna la protagonista del film Per Amor Vostro di Giuseppe Gaudino. Lo avevamo detto che in questa storia di disabilità e di camorra, con risvolti inattesi, la Valeria Golino ci avrebbe stupito. Il Turco Emin ALPER con Abluka (Follia), film graffiante sulla società turca, ha ottenuto il Premio Speciale della Giuria, sebbene la critica lo avesse posizionato in basso ai due terzi della classifica. In realtà è stato il miglior film visto alla Mostra per la sua estetica, per il linguaggio minimalista utilizzato. Purtroppo ancora non si sa se verrà distribuito in Italia. In realtà questa Mostra non è stata per nulla emozionante, se non con i documentari proposti. Nel Concorso spicca il cinese ZHAO Liang, con Behemoth, doc epocale sulla Cina di oggi, al quale è andato il il premio collaterale SIGNIS. Questo importante riconoscimento è stato attribuito all’unanimità dall’organizzazione cattolica per le comunicazioni al film in concorso più significativo per sensibilità umana e spirituale con la seguente motivazione: "Per la sua capacità di illuminare in maniera poetica le conseguenze dell'industrializzazione forzata che danneggiano in maniere irreparabile al vita umana, soprattutto i poveri. Il regista con coraggioso e lucido sguardo mette in evidenza la condizione disagiata dei lavoratori migranti, dell'ambiente e della società tutta. Il film è una rappresentazione visiva dell'Enciclica di Papa  Francesco sull'ambiente e il creato. così come delle responsabilità dei governi e dei singoli individui nel rispetto della Terra. Se un film può essere definito una preghiera, allora Behemot sgorga dalla profondità dell'anima di un artista che parla delle sofferenze di coloro che sono senza nome". Per dover di cronaca ecco i nomi dei dieci registi dei film più belli visti a Venezia:

Yann ARTHUS-BERTRAND Human, i temi dell'umanità tra scorci stupendi del nostro Pianeta

Emin ALPER, Abluka (Frenzy) TURCHIA, film graffiante sulla società turca.

ZHAO Liang, Behemoth CINA, doc epocale sulla Cina di oggi

TSAI Ming-liang Na ri xiawu (Afternoon), disgressioni dell'autore con il suo attore preferito.

Giuseppe M. GAUDINO, Per amor vostro ITALIA, storia di disabilità e di camorra, con risvolti inattesi, con Valeria Golino che ci stupirà.

Aleksandr SOKUROV, Francofonia FRANCIA, arte e potere nella nuova straordinaria pellicola del cineasta russo.

Charlie KAUFMAN, Duke JOHNSON, Anomalisa USA, un film d’animazione alla scoperta di se stessi.

Amos GITAI, Rabin, the Last Day ISRAELE, doc sull’assassinio del premier israeliano laburista Yitzhak Rabin.

Jerzy SKOLIMOWSKI, 11 minut POLONIA, thriller mozzafiato.

Pema TSEDEN, Tharlo TIBET, mondo contadino e mondo moderno in bianco e nero.

martedì 1 settembre 2015

SPECIALE MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA - martedì 1 settembre (DAY -1)


 Oggi la Mostra di Venezia apre i suoi spazi al pubblico veneziano con una pre apertura serale in Sala Darsena. La serata è tutta dedicata al genio immortale di Orson Welles, in occasione del centenario della nascita, e a due suoi capolavori “veneziani” di ispirazione shakespeariana eccezionalmente recuperati e restaurati - Il mercante di Venezia (1969, film considerato perduto) e Otello (1951). Lo straordinario programma del 1° settembre in Sala Darsena (inizio ore 20.30) prevede:
L’esecuzione dal vivo, a cura dell’Orchestra Classica di Alessandria, della partitura originale inedita de Il mercante di Venezia, di Angelo Francesco Lavagnino (1909-1987), grande compositore di colonne sonore cinematografiche e autore delle musiche di molti dei film “shakespeariani” realizzati da Orson Welles. La partitura, originariamente scritta per il film incompiuto, è stata appositamente trascritta dall’unica esecuzione registrata all’epoca, e mai eseguita in pubblico prima d’ora.
La proiezione in prima mondiale in una nuova copia ricostruita e restaurata a cura di Cinemazero e del FilmMuseum di Monaco di Baviera del ritrovato Il mercante di Venezia (The Merchant of Venice, 30'), film considerato universalmente perduto, che racconta a colori (Eastmancolor) la città lagunare nel “classico” shakespeariano, e che torna a nuova vita grazie al ritrovamento di nuovi materiali e della recente scoperta della sceneggiatura originale di Orson Welles nella collezione di documenti di Oja Kodar presso la Special Collection library dell'Univeristà del Michigan. Si tratta di un progetto di Orson Welles datato 1969 e rimasto incompiuto, che avrebbe dovuto far parte di Orson’s Bag (serie di film di “viaggio attraverso il mondo” con Welles protagonista, destinati al network TV CBS).
La proiezione della versione lunga, restaurata dal CSC - Cineteca Nazionale di Roma, di Otello (96’). Si tratta della versione italiana del film, con i dialoghi a cura di Gian Gaspare Napolitano supervisionati dallo stesso Welles, che doveva essere presentata a Venezia nel settembre 1951, ma che Welles ritirò all’ultimo momento dal concorso annunciando che la copia non era pronta. Una nuova versione, più corta ma in inglese, fu presentata al Festival di Cannes nel maggio 1952, vincendo il Grand Prix. Oggi quella rara versione italiana finalmente arriva al Lido.

sabato 22 agosto 2015

IL FESTIVAL DI LOCARNO 2015 ASSEGNA IL PARDO D’ORO AL REGISTA SUDCOREANO HONG SANGSOO.

 
I romani potranno gustare qualche pillola del 68° FESTIVAL DI LOCARNO nella rassegna Locarno e Venezia a Roma che si terrà a metà settembre.
Il Presidente Marco Solari ha chiuso ufficialmente la 68a edizione con questa dichiarazione: “Festival che consolida con l’edizione 2015 sul piano qualitativo la sua posizione internazionale e nazionale. Festival che guarda avanti con umiltà e con fiducia nelle proprie forze ma sa di non potersi permettere errori. Festival che difende senza compromessi la libertà di scelta, l'autonomia e l'indipendenza della Direzione artistica e delle giurie, libertà artistica, vera ragione d'essere della manifestazione locarnese.”
Bisogna dire che l'offerta sia della selezione principale che di quelle collaterali era così variegata da rendere difficoltosa il lavoro delle giurie. Ma alla fine la scelta è caduta sui film più emozionanti, sia come storia che come linguaggio utilizzato e sarebbe bello che venissero distribuiti anche in Italia. Sicuramente alcuni di questi saranno presentati nella consueta rassegna romana Locarno e Venezia a Roma che si terrà subito dopo la Mostra di Venezia.
L’edizione 2015, la terza sotto la direzione artistica di Carlo Chatrian, si è conclusa con successo ed è stata coronata con il Pardo d’oro al film RIGHT NOW, WRONG THEN del regista sudcoreano HONG Sangsoo, storia intimistica e forse autobiografica del cineasta sui rapporti umani.
Oltre al Pardo d'Oro al film Right Now, Wrong Then del regista HONG Sangsoo la Giuria del Concorso internazionale ha assegnato il Pardo per la miglior interprete maschile JUNG JAE-YOUNG; il Premio speciale della Giuria è andata al film TIKKUN di Avishai Sivan, Israele sui rapporti tra l'Uomo e Dio nella società ebraica.
In dettaglio gli altri premi.
Pardo per la miglior regia adANDRZEJ ZULAWSKI per COSMOS, Francia/Portogallo, arguto thriller con un pizzico di erotismo francese mischiato al fosco humor portoghese.
Pardo per la miglior interpretazione femminile a TANAKA SACHIE, KIKUCHI HAZUKI, MIHARA MAIKO, KAWAMURA RIRA per HAPPY HOUR di HAMAGUCHI Ryusuke, Giappone,
 
come molti film giapponesi i rapporti umani sono rappresentati delicatamente, ma in questo caso c'è una sorpresa.
Nella sezione Cineasti del presente il Pardo d’oro – Premio Nescens è stato assegnato al film THITHI di Raam Reddy, India/Stati Uniti/Canada a cui è andato pure il Premio per la migliore opera prima, mentre il Premio speciale della giuria Ciné+ Cineasti del presente a DEAD SLOW AHEAD di Mauro Herce, Spagna/Francia. Il Premio per il miglior regista emergente a LU BIAN YE CAN (Kaili Blues) di BI Gan, Cina.
L'indiano THITHI racconta l'evoluzione della società indiana arcaica negli ultimi 100 anni grazie alla storia dei rapporti parentali di quattro generazioni da padre in figlio. Lo spagnolo DEAD SLOW AHEAD è una pennellata catastrofica del rapporto uomo macchina del XXI secolo raccontato con il ritmo incalzante dei motori di un cargo che solca l'oceano verso una meta imprecisata.
Il cinese BIAN YE CAN (Kaili Blues) è una favola d'altri tempi dove il passato, presente e futuro si mescolano fra loro.
 Invece nel Concorso internazionale il Pardino d’oro per il miglior cortometraggio internazionale – Premio SRG SSR è andato a MAMA di Davit Pirtskhalava, Georgia, rapporto tra padre e figli dove le mancanze del padre vengono colmate dal figlio maggiore. Mentre il Pardino d’argento SRG SSR è andato a LA IMPRESIÓN DE UNA GUERRA di Camilo Restrepo, Francia/Colombia. In 26' si descrivere la guerra latente nel paese latino americano che da oltre 70 anni lo dilania . La Nomination di Locarno agli European Film Awards – Premio Pianifica al film FILS DU LOUP (Son of the Wolf ) di Lola Quivoron, Francia, è la storia del giovane Johnny che in un antico forte militare impara ad addestrare e dominare Iron, il suo primo cane d’attacco. Anche il pubblico ha partecipato assegnando il “Prix du Public UBS” del valore di 30.000 CHF al film Der Staat gegen Fritz Bauer (The People vs. Fritz Bauer) di Lars Kraume, Germania. Dalla storia vera del Procuratore generale Fritz Bauer uno spaccato della società tedesca subito dopo la fine della Guerra sulla Shoa.
La Giuria del Variety Piazza Grande Award, composta da alcuni critici della rivista specializzata americana Variety presenti a Locarno, ha assegnato il premio per ricompensare il film che meglio sa abbinare qualità artistica e potenziale commerciale, con l’intento di favorirne la carriera internazionale a l LA BELLE SAISON di Catherine Corsini, Francia, film presentato in prima mondiale nella sezione Piazza Grande. Negli anni '70 nella società francese si agita il vento del femminismo. Rapporti tra città e campagna dove le novità non hanno vita facile.
Nella sezione indipendente Semaine de la critique è stato premiato il film BROTHERS di Wojciech Staroń, Polonia. Storia di due fratelli che sono riusciti a scappare da un campo di lavori forzati dell’Unione Sovietica, ma non riescono a liberarsi l’uno dell’altro. Uno è un artista con l’animo da sognatore, mentre l’altro è un pragmatico scienziato. Il loro è un rapporto d’amore e odio. Mentre il Premio Zonta Club Locarno per la promozione della giustizia e dell’etica sociale è andato ad un altro film polacco MÓW MI MARIANNA (CALL ME MARIANNA) di Karolina Bielawska, storia di diversità e di riscatto di una giovane guardando al futuro.
Infine l'interessante sessione 2015 di Open Doors, dedicata al cinema proveniente da quattro paesi del Magreb (Algeria, Libia, Marocco, Tunisia) con lo scopo di mettere in contatto i registi e produttori finalisti con potenziali partner, al fine di favorire il sostegno necessario al finanziamento dei progetti. I premi sono stati cosi suddivisi: Open Doors Production Grant a LE FORT DES FOUS di Narimane Mari, Algeria e Open Doors Development Grant a ALLER SIMPLE di Nadia Raïs, Tunisia e a PAGAN MAGIC di Fyzal Boulifa, Marocco / Francia. Mentre il Premio ICAM (Investing in Culture & Art in the South Mediterranean), del Programme Med Culture è andato a SAINT INCONNU di Alaa Eddine Aljem, Marocco, mentre il Premio ARTE International Open Doors  è andato aTHE COLONEL’S STRAY DOGS di Khalid Shamis, Libia / Sudafrica. Nell'ambito della sesssione Open Doors è stato assegnato anche il Premio MAD Solutions a un progetto con un accordo di distribuzione comprendente il finanziamento delle pubbliche relazioni, marketing, stampa e pubblicità. Al riguardo Alaa Karkouti, Cofondatore, Managing Partner, Analista di film ha così commentato le scelte della Giuria. “In ragione del numero di progetti forti nella selezione di Open Doors, abbiamo deciso di estendere il nostro premio MAD distribution a due progetti. Siamo convinti che i paesi del Magreb siano ricchi in idee e contenuti, e che questi necessitino di una diffusione regionale attraverso il mondo arabo.” I progetti premiati sono L’AMOUR DES HOMMES di Mehdi Ben Attia, Tunisia / Francia e RUQYA di Yanis Koussim, Algeria / Francia.

giovedì 6 agosto 2015

DAL 5 AL 15 AGOSTO A LOCARNO UNO SGUARDO SUL CINEMA INTERNAZIONALE PER ASSEGNARE IL PARDO D’ORO.

Si è inaugurata ieri 5 agosto il 68esimo Festival di Locarno che durerà fino al 15 agosto a ridosso della Mostra di Venezia  (vedi Giurie, Premi, Film) . Verranno presentati 179 lungometraggi e 87 cortometraggi, provenienti da 51 paesi diversi. Se nei tre concorsi ufficiali sarà possibile tastare il polso del panorama cinematografico mondiale, una parte importante del programma sarà dedicata alla storia del cinema e ai personaggi che l’hanno scritta, permettendo agli spettatori di conoscere da vicino gli artisti e di scoprirne e riscoprirne le opere, grazie anche alle numerose conversazioni aperte al pubblico. Il Festival si concluderà in Piazza Grande con la consegna dei premi, sabato 15 agosto alle ore 21.00. Una serata speciale farà d’appendice domenica 16 agosto, con la proiezione del film italiano Asino vola di Marcello Fonte e Paolo Tripodi, alla presenza anche degli interpreti Maria Grazia Cucinotta e Luigi Lo Cascio. Il Festival sarà preceduto dalle due giornate di pre- inaugurazione domenica 2 agosto e martedì 4 agosto. La prima serata di Prefestival, domenica 2 agosto, è stata da preambolo alla retrospettiva che la 68a edizione dedicherà al regista statunitense Sam Peckinpah, con la proiezione del western Pat Garrett & Billy the Kid (1973). Martedì 4 agosto è stata la volta di Federico Fellini con E la nave va. Il film viene mostrato a Locarno in versione restaurata per celebrare i 120 anni della grande casa di produzione e distribuzione francese Gaumont, che co produsse il film nel 1983. A riguardo Carlo Chatrian Direttore artistico ha così commentato “Da qualche anno il Prefestival s’inserisce in maniera organica nel programma del Festival e nel suo progetto di dare voce al grande cinema del passato. Quest’anno il doppio appuntamento avrà modo di introdurre alla retrospettiva su Sam Peckinpah con uno tra i film più iconici di questo regista ancora sorprendente e di ritornare, dopo il successo del viaggio nel cinema italiano proposto lo scorso anno con la Titanus, su uno dei maestri di quest’arte, Federico Fellini. Il suo E la nave va permette inoltre di celebrare i 120 anni di un’altra grandiosa casa di produzione, la Gaumont.” La 68a edizione del Festival del film Locarno entra nel vivo oggi all’insegna di Edward Norton, che  introdurrà la proiezione di Fight Club all’Auditorium FEVI alle ore 14.00, prima di ricevere l’Excellence Award Moët & Chandon in Piazza Grande. A seguire verrà mostrato, in Fuori concorso, il film Romeo e Giulietta di Massimo Coppola. Seguirà il tradizionale ricevimento d’apertura, offerto dalla città di Locarno, in presenza del Presidente del Festival del film Marco Solari, del Direttore artistico Carlo Chatrian, di numerose personalità del mondo del cinema internazionale così come della politica e delle istituzioni svizzere e ticinesi, fra cui il Sindaco di Locarno Alain Scherrer, il Consigliere federale Alain Berset e il Presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi. Alle 21.30 sarà la volta dell’apertura ufficiale in Piazza Grande. La serata inizierà con la presentazione delle giurie ufficiali e con la consegna dell’Excellence Award Moët & Chandon a Edward Norton. Segue la proiezione della prima mondiale di Ricki and the Flash di Jonathan Demme. Saranno presenti a Locarno, fra gli altri, Chantal Akerman, Sabine Azéma, Lionel Baier, Senta Berger, Marco Bellocchio, Júlio Bressane, Teco Celio, Michael Cimino, Olivia Cooke, Clotilde Coureau, Philippe Falardeau, Alberto Fasulo, Cécile de France, Andy Garcia, Stéphane Goël, Bill Hader, Joanna Hogg, HONG Sangsoo, Patrick Huard, Anurag Kashyap, Marthe Keller, Udo Kier, Burghart Klaussner, Marlen Khutsiev, Nadav Lapid, Philippe Le Guay, Milcho Manchevski, Mario Martone, Carmen Maura, MOON So-ri, Walter Murch, Edward Norton, Bulle Ogier, Clémence Poésy, Melvil Poupaud, Ben Rivers, Jerry Schatzberg, Barber Schroeder, Amy Schumer, Andrea Segre, Claire Simon, Isela Vega e Andrzej Zulawski. Il programma con la selezione dei film per le diverse sezioni comprende 16 lungometraggi e 3 cortometraggi che saranno proiettati in Piazza Grande, sala cinematografica all'aperto che riunisce ogni sera fino a 8.000 spettatori. Nel Concorso internazionale sono stati selezionati 18 lungometraggi, di cui 14 in prima mondiale, in competizione per il Pardo d'oro. Invece il Concorso Cineasti del presente, dedicato alla scoperta di nuovi talenti, comprende 14 fra opere prime e seconde. C’è poi la sezione Signs of Life che indaga i territori di frontiera del cinema, tra nuove forme narrative e innovazione del linguaggio. Mentre la sezione Fuori Concorso è dedicata alle opere di maestri del cinema e registi di rilievo internazionale. A latere il concorso i Pardi di domani dedicati ai cortometraggi svizzeri e internazionali e Histoire(s) du cinéma, ovvero la storia del cinema presentata dai suoi protagonisti. Quest’anno la retrospettiva è dedicata a Sam Peckinpah, mentre la Open Doors sarà una finestra su quattro paesi del Magreb (Algeria, Libia, Marocco e Tunisia). Per il programma dettagliato consulta il sito WEB .

mercoledì 5 agosto 2015

72ESIMA MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA: LE GIURIE, I PREMI, I FILM. (-28 DAYS)

A rapidi passi si avvicina l’inaugurazione della 72esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (2 – 12 settembre), subito a ridosso del 68° Festival di Locarno (5 – 15 agosto) ed in sovrapposizione al 40° Festival di Toronto (10 -20 settembre), e cresce la febbre dei cinefili per scoprire il valore delle pellicole selezionate e le chance di affermazione, soprattutto dei film italiani. Bisogna dire che il Direttore Artistico Alberto Barbera ha sapientemente amministrato la nomina dei giurati della Selezione Ufficiale in Concorso. Per Venezia 72, oltre al presidente, il regista messicano Alfonso Cuarón, valutano le opere in gara il regista italiano Francesco Munzi (Anime Nere), lo scrittore, sceneggiatore e regista francese Emmanuel Carrère, il regista turco Nuri Bilge Ceylan (Il Regno d’Inverno), il regista polacco Pawel Pawlikowski (IDA), il regista taiwanese Hou Hsiao-hsien, l’attrice tedesca Diane Kruger, la regista e sceneggiatrice britannica Lynne Ramsay e l’attrice e regista statunitense Elizabeth Banks. Quindi oltre al Vecchio Continente e agli USA nella Giuria ci sono anche rappresentanti dell’Asia e del Messico. Questa composita Giuria Internazionale assegnerà ai lungometraggi in Concorso il Leone d'Oro per il miglior film; il Leone d’Argento per la migliore regia; il Gran Premio della Giuria; la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile e per la migliore interpretazione femminile, il Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergenti, il Premio per la migliore sceneggiatura e il Premio Speciale della Giuria.  Non di meno la Giuria Internazionale della selezione Orizzonti presieduta dal regista statunitense Jonathan Demme sembra equilibrata, ed è composta dall’attrice italiana Anita Caprioli, dalla regista e sceneggiatrice francese Alix Delaporte, dall’attrice spagnola Paz Vega e dal regista di Hong Kong Fruit Chan. La Giuria assegnerà - senza possibilità di ex-aequo – il Premio Orizzonti per il miglior film, il Premio Orizzonti per la migliore regia, il Premio Speciale della Giuria Orizzonti, il Premio Orizzonti per la miglior interpretazione maschile o femminile, il Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio ed infine il Venice Short Film Nomination for the European Film Awards 2015. Il Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” ”- Leone del Futuro sarà assegnato dalla Giuria internazionale presieduta dal regista italiano Saverio Costanzo (Hungry Hearts), film che ha ottenuto l’anno scorso a Venezia due Coppe Volpi per la migliore interpretazione femminile e per quella maschile. La Giuria, oltre al presidente Saverio Costanzo, è composta dal produttore di Hong Kong Roger Garcia, dalla critica e storica del cinema francese Natacha Laurent, dal regista statunitense Charles Burnett e dalla giornalista messicana Daniela Michel. Uno sguardo alle 21 pellicole della selezione ufficiale Venezia 72 mostra che il cinema di oggi affronta le vicende attuali del mondo, ma anche i sentimenti dell’essere umano. Per ognuno di esse sinteticamente riportiamo la caratteristica che le distingue. I temi sono tra i più vari, attuali ed emozionanti come riesce solo al grande Cinema. Difficile quindi fare un pronostico. Però i nostri quattro cineasti spaziano tra temi e linguaggi così diversi e confidiamo in loro, sebbene gli altri cineasti siano egualmente competitivi. Sono 16 i partecipanti per la prima volta a Venezia: Emin Alper, Laurie Anderson, Sue Brooks, Drake Doremus, Atom Egoyan, Cary Fukunaga, Luca Guadagnino, Oliver Hermanus, Tom Hooper, Charlie Kaufman & Duke Johnson, Piero Messina, Pablo Trapero, Lorenzo Vigas, Christian Vincent, Zhao Liang. Sono 6 i grandi ritorni: Marco Bellocchio, Rodrigo Plá, Jerzy Skolimowski, Aleksandr Sokurov, Tsai Ming-liang, Frederick Wiseman. In ordine i film:
Emin ALPER, Abluka (Frenzy) TURCHIA, film graffiante sulla società turca.
Laurie ANDERSON, Heart of a Dog USA, riflessioni sul senso della vita.
Marco BELLOCCHIO, Sangue del mio sangue ITALIA, spunti di riflessione tra un passato lontano ed il presente.
Sue BROOKS, Looking for Grace AUSTRALIA, dramma generazionale.
Drake DOREMUS, Equals USA, possibile futuro dell’umanità.
Atom EGOYAN, Remember CANADA, per non dimenticare.
Cary FUKUNAGA, Beasts of No Nation USA, storia vera di un mercenario.
Giuseppe M. GAUDINO, Per amor vostro ITALIA, storia di disabilità, di camorra con risvolti inattesi, con Valeria Golino che ci stupirà.
Xavier GIANNOLI, Marguerite FRANCIA, dramma di una cantante lirica.
Amos GITAI, Rabin, the Last Day ISRAELE, doc sull’assassinio del premier israeliano laburista Yitzhak Rabin.
Luca GUADAGNINO, A Bigger Splash ITALIA, remake di un celebre thriller dal punto di vista del regista.
Oliver HERMANUS, The Endless River SUD AFRICA, thriller e non solo.
Tom HOOPER, The Danish Girl GRAN BRETAGNA, da una storia vera riflessioni sulla diversità.
Charlie KAUFMAN, Duke JOHNSON, Anomalisa USA, un film d’animazione alla scoperta di se stessi.
Piero MESSINA, L’attesa ITALIA, doloroso quadro pirandelliano, e adattamento nell’opera prima dell’aiuto regista di Sorrentino (recensione).
Jerzy SKOLIMOWSKI, 11 minut (11 Minutes) POLONIA, thriller mozzafiato in 11 minuti appunto.
Aleksandr SOKUROV, Francofonia FRANCIA, arte e potere nella nuova straordinaria pellicola del cineasta russo.
Pablo TRAPERO, El Clan ARGENTINA, da una storia vera di ambiguità e ipocrisia sul crimine nell’Argentina degli anni ‘80.
Lorenzo VIGAS, Desde allá VENEZUELA, storia intima di un uomo, Armando ed ambientata a Caracas.
Christian VINCENT, L’hermine FRANCIA, ovvero amore e passione.
ZHAO Liang, Behemoth CINA, doc epocale sulla Cina di oggi.
Tra i film fuori concorso spiccano il documentario EVEREST dell’islandese Baltasar KORMÁKUR che inaugurerà la Mostra che quindi sarà il vessillo della stessa e l’attesissimo Black Mass di Scott Cooper interpretato dalla stella del cinema Johnny Deep, assente dal Lido dal 2007,che farà da forte richiamo per il pubblico festivaliero. Il film che chiuderà la Mostra il 12 settembre è Lao pao er (Mr Six) del cinese HU Guan – film tutto da scoprire. Ma anche gli altri film non sono di meno. L’americano Daniel ALFREDSON presenta il suo ultimo thriller Go with Me con Anthony Hopkins. Viene presentata anche l’opera postuma e film cult sugli anni ’90 di Claudio CALIGARI Non essere cattivo, portata a termine da Valerio Mastrandrea. L’atteso Thomas McCarthy con Spotlight, inchiesta dal sapore giornalistico sullo scandalo di pedofilia che ha travolto la Chiesa Cattolica di Boston. Il ritorno inatteso dopo decenni di silenzio del messicano Arturo Ripstein con La Calle de la Armargura. Ed infine il divertente Martin Scorsese con il corto The Audition. Poi ci sono i documentari fra i quali menzioniamo gli italiani Gianluca e Massimiliano De Serio con I ricordi del fiume, doc sullo smantellamento di una baraccopoli sorta a Torino sulle sponde dello Stura, oltre a Franco Maresco e Gianfranco Pannone. Il primo con un doc su Palermo e il secondo con un doc sulle Guardie Svizzere. Per Orizzonti vedremo 19 lungometraggi sulle nuove tendenze estetiche ed espressive mondiali con due italiani, uno l’esordiente Alberto Caviglia e l’altro Renato De Maria con un sorprendente piccolo film. Nella selezione sono presenti i quattro angoli del Mondo:
Merzak ALLOUACHE, Madame Courage ALGERIA
Joko ANWAN, A Copy of My Mind INDONESIA
Alberto CAVIGLIA, Pecore in erba ITALIA
Samuel COLLARDEY, Tempête FRANCIA
Brady CORBET, The Childhood of a Leader UK
Renato DE MARIA, Italian Gangster ITALIA
Vahid JALILVAND, Chaharshanbeh, 19 ordibehesht (Wednesday, May 9) IRAN
Yaelle KAYAM, Mountain ISRAELE
Tobias LINDHOLM, Krigen (A War) DANIMARCA
Vetri MAARAN, Visaaranai (Interrogation) INDIA
Jake MAHAFFY, Free in Deed USA
Gabriel MASCARO, Boi Neon BRASILE
Dito MONTIEL, Man Down USA
Hadar MORAG, Lama azavtani (Why Hast Thou Forsaken Me?) ISRAELE
Rodrigo PLÁ, Un monstruo de mil cabezas MESSICO (film d’apertura)
Anita ROCHA DA SILVEIRA, Mate-me por favor BRASILE
Nicolas SAADA, Taj Mahal FRANCIA
Pema TSEDEN, Tharlo TIBET
Yorgos ZOIS, Interruption GRECIA
Insieme ai lungometraggi, sono stati selezionati per Orizzonti Corti le seguenti opere:
Sebastián MURO, 55 pastillas ARGENTINA
Aly MURITIBA, Marja CALAFANGE, Tarântula BRASILE
Cristina PICCHI, Champ des possibles CANADA
SHEN Jie, Hou (Monkey) CINA
Dubravka TURIĆ, Belladonna CROAZIA
Hiwot ADMASU GETANEH, New Eyes FRANCIA
Giovanni ALOI, E.T.E.R.N.I.T. FRANCIA
Karim BOUKERCHA, Violence en Réunion FRANCIA
Hiwot ADMASU GETANEH, New Eyes GERMANIA
Elnura OSMONALIEVA, Seide KIRGHIZISTAN
Mariana ARRIAGA, En defensa propia MESSICO
Ivan SALATIĆ, Dvorišta (Backyards) MONTENEGRO
Kevin Jerome EVERSON, It Seems to Hang On USA
Julian WAYSER, Oh Gallow Lay USA
David VICTORI, Zero USA
Wichanon SOMUMJARN, Jer gun muer rao jer gun (The Young Man Who Came from the Chee River) THAILANDIA
A latere alla Mostra e indipendente dalla stessa si svolgerà la manifestazione Venice Days / Giornate degli Autori promossa da ANAC e 100 Autori con alla guida della Giuria costituita dai giovani cinefili d’Europa del progetto 28 volte Cinema, Laurent Cantet, Palma d’Oro a Cannes con La classe, che l’anno scorso ha vinto proprio il  Venice Days Award con Ritorno all’Avana. I Venice Days comprendono una selezione di film provenienti da 15 paesi con 8 opere prime, 18 prime mondiali, 8 registe donne e personalità di spicco della cultura tra cui un maestro del cinema mondiale come Carlos Saura e il Premio Nobel per la letteratura Orhan Pamuk. In particolare saranno proiettati:
FILM DI APERTURA – CONCORSO EL DESCONOCIDO (RETRIBUTION) di Dani de la Torre Spagna, 2015. Quando un thriller diventa il meccanismo perfetto che rivela l’umanità dei suoi protagonisti.
FILM DI CHIUSURA - FUORI CONCORSO THE DAUGHTER di Simon Stone Australia, 2015. Una saga di famiglia che riporta il cinema australiano allo splendore della sua epoca d’oro
FILM IN CONCORSO
LA MEMORIA DE L’AGUA (THE MEMORY OF WATER) di Matías Bize Cile, 2015. Il dolore come detonatore della vita e della speranza.
A PEINE J'OUVRE LES YEUX (AS I OPEN MY EYES) di Leyla Bouzid Francia/Tunisia/Belgio, 2015. Le radici delle primavere arabe: la rivolta di Farah ha il suono della musica ribelle.
VIVA LA SPOSA (LONG LIVE THE BRIDE) di Ascanio Celestini  Italia/Francia/Belgio, 2015. Un’Italia senza speranze, ma non disperata: un poeta e una strampalata compagnia di giro.
KLEZMER di Piotr Chrzan Polonia, 2015. La Passione dell’ebreo in un’Europa divisa tra umanità e paura all’ombra del nazismo. Nell’anno della rivelazione ungherese a Cannes de Il figlio di Saul, un altro giovane esordiente racconta l’Olocausto con toni inediti.
ARIANNA di Carlo Italia, 2015. La scoperta del corpo, la consapevolezza della diversità, la perdita dell’innocenza, la coscienza di sé.
LA PRIMA LUCE (FIRST LIGHT) di Vincenzo Marra Italia/Cile, 2015. Un bambino conteso, due solitudini, due continenti, due vite.
ISLAND CITY di Ruchika Oberoi India, 2015. Tre storie per raccontare l’India di oggi con l’acre sapore della commedia.
UNDERGROUND FRAGRANCE di Pengfei Francia/Cina, 2015. Le memorie dal sottosuolo della Cina di oggi.
EARLY WINTER di Michael Rowe Australia/Canada, 2015. La disconnessione dell’amore e l’incomunicabilità della vita reale.
LOLO di Julie Delpy, Francia 2015. Commedia francese con l’esplosivo Dany Boon e la stessa regista.
L’altra manifestazione autonoma consolidata è la Settimana Internazionale della Critica di Venezia, giunta alla sua trentesima edizione. I sette film selezionati concorrono a due premi: “Premio del pubblico Pietro Barzisa” sponsorizzato dal Circolo del Cinema di Verona e del valore di 5.000 Euro. Inoltre, insieme a tutti gli altri lungometraggi d’esordio presenti nelle sezioni competitive della Mostra, concorrono al “Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima "Luigi De Laurentiis" e a 100.000 USD messi a disposizione da Filmauro di Aurelio e Luigi De Laurentiis, che saranno suddivisi in parti uguali tra il regista e il produttore. Inoltre, anche quest’anno la FEDEORA, l’Associazione dei Critici Cinematografici dell’Europa e del Mediterraneo, assegnerà due premi collaterali ai film della Settimana della Critica: uno al miglior film, l’altro a scelta tra migliore sceneggiatura, migliore fotografia o migliore interpretazione. I film in competizione sono:
Ana Yurdu (Motherland/Madrepatria) di Senem Tüzen Turchia-Grecia, 2015. Emancipazione e i fantasmi del passato di una giovane scrittrice.
Banat (Il viaggio) di Adriano Valerio Italia-Romania-Bulgaria-Macedonia, 2015. Due storie che si incrociano in un percorso di emigrazione al contrario.
Kalo Pothi (The BlackHen/La gallina nera) di Min Bahadur Bham Nepal-Francia-Germania, 2015. Deliziosa storia di due bambini sullo sfondo della guerra civile nepalese degli anni ’90.
Light Years (Anni luce) di Esther May Campbell UK, 2015. Road movie “a piedi” di tre ragazzi costretti a confrontarsi con le loro distanze dalla vita adulta.
Montanha (Montagna) di João Salaviza Portogallo-Francia, 2015. Adolescenza rubata.
The Return (Il ritorno) di Green Zeng Singapore, 2015. La politica e i fantasmi del passato di Singapore raccontati con stile raffinato e classico.
Tanna di Martin Butler e Bentley Dean Australia-Vanuatu, 2015. I due documentaristi si cimentano con l’eccentrico melò sulle regole tribali dell’omonima isola di Tanna.
A margine del Settimana Internazionale della Critica di Venezia verrà presentato fuori concorso Jia (The Family/Famiglia) di Liu Shumin Australia-Cina, 2015. Maratona autobiografica di quasi 5 ore su una coppia di anziani genitori che documenta gli attuali sconvolgimenti della società cinese. Il Film di apertura e Premio Saturnia – SIC 30 Special Award è Orphans di Peter Mullan UK, 1998 ed il Film di chiusura è Bagnoli Jungle del nostro Antonio Capuano Italia, 2015. Per i nostalgici infine la Selezione Venezia Classic con film restaurati ed in parte scelti da Bernard Tavernier al quale verrà consegnato il Leone d’Oro alla carriera. Insieme ai film in competizione per Venezia Classic sono stati scelti anche alcuni documentari sul Cinema e i suoi Autori. La Giuria di Venezia Classic formata dagli studenti cinema è presieduta dal regista napoletano Francesco Patierno. In conclusione non resta che aspettare il 2 settembre per gustare questa 72esima Mostra di Venezia che come le precedenti stupirà per essere nello stesso tempo unica nella continuità di direzione artistica di Alberto Barbera. Come è prassi tuttavia le critiche non mancheranno alle scelte della Direzione Artistica prima e dei giurati dopo.

lunedì 3 agosto 2015

La recensione: L’ATTESA regia di Piero Messina, Italia 2015, 100′


Verrà presentato alla Mostra di Venezia e fa parte dei magnifici 4 scelti da Barbera a rappresentarci. Messina giovane talento siciliano, fino ad oggi anche aiuto regista del premio Oscar Sorrentino, debutta con il suo primo lungometraggio con un cast d’eccellenza. Il premio Oscar Juliette Binoche al terzo film consecutivo nei quali si cimenta nei rapporti al femminile. I due precedenti sono Sils Maria di Oliver Assays,presentato a Cannes nel 2014, e il film inaugurale della Berlinale 2015 Nobody Wants the Night della regista spagnola Isabella Coixet. Come in questi precedenti assisteremo al racconto intimo tra donne, del loro incontrarsi e scoprirsi. Se in Sils Maria la Binoche è alle prese con se stessa nel ruolo della attrice sulla via del tramonto e in Nobody Wants the Night si raffronta con l’amante dell’avventuroso marito, nell’Attesa si dovrà confrontare con la fidanzata Jeanne (Louu de Laage) del figlio Giuseppe (Giovanni Anzaldo). Il regista Messina, ancorato alle sue radici, ha ambientato in una antica villa siciliana questa piece teatrale altalenante tra le luci e le ombre della villa e tratta da un lavoro di Luigi Pirandello (La vita che ti diedi). L’aspro paesaggio che circonda la villa e la avvolge con una atmosfera surreale è lo sfondo dei sentimenti che sgorgano dall’incontro improvviso delle due donne. Un dramma tra gli antichi ricordi e l’imminente tragedia che tiene in sospeso lo spettatore appunto nell’attesa dell’amara verità. La fotografia è curata, come pure la scenografia. Messina ha tanto imparato da Sorrentino. Accanto alla icona francese Binoche c’è un attore di tutto rispetto per le sue origini teatrali nelle parti del fattore Pietro (Giorgio Colangeli) che osserva quanto sta accadendo come uno spettatore in platea. A teatro l’opera pirandelliana che ha ispirato Messina è stata interpretata da Eleonora Duse prima e poi da Paola Borboni. Nei panni del figlio Giuseppe la giovane promessa del cinema Giovanni Anzaldo visto ultimamente nel Capitale Umano di Virzì e in Mi chiamo Maya di un’altra giovane promessa Tommaso Agnese. Ha fatto bene Barbera a scegliere tra i quattro film italiani alla prossima Mostra di Venezia questa opera prima che si avvale delle professionalità ed esperienza della Binoche e di Colangeli e dell’entusiasmo di Messina e Anzaldo. L’unica cosa che lascia qualche dubbio è la durata della pellicola, legata al ritmo della tragedia che inesorabilmente sovrasta tutto e tutti.

mercoledì 29 luglio 2015

I NUMERI DELLA 72ESIMA MOSTRA DELL’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA



Questa mattina nell’affollata Sala del Westin Excelsior di Via Veneto il Presidente della Biennale Baratta e il Direttore Artistico della Mostra Barbera hanno presentato la 72esima edizione della Mostra dell’Arte Cinematografica di Venezia che si terrà al Lido dal 2 al 12 settembre. Baratta prima e Barbera dopo, hanno sottolineato che, nonostante la sfavorevole situazione congiunturale, La Mostra mantiene il suo prestigio internazionale collocandosi all’apertura della stagione autunnale festivaliera mondiale grazie allo spirito che anima gli organizzatori stessi di cambiare ciò che va cambiato pur restando fedeli a ciò che vi è di buono. In questi tempi di cambiamenti epocali per il Cinema in termini di fruizione è più che mai necessaria la funzione della Mostra quale mezzo di avvicinamento all’arte dell’industria culturale stessa. In questo senso è stato introdotta la categoria debuttanti. Quest’anno su 21 opere in concorso, 16 sono di registi debuttanti. In questa ottica Baratta ha parlato di “expanded Eyes” ossia di spirito di indagine e ricerca della qualità nelle opere selezionate. Ma anche accompagnamento degli esordienti con la formula riuscita della Biennale College che è al suo quarto anno. In definitiva per Baratta gli incentivi (ndr: materiali) non bastano, e vanno affiancati a capacità professionali per far si che le idee innovative possano realizzarsi tramite la formazione. Barbera dal canto  suo ha rivendicato la forte identità della Mostra rispetto ad altri Festival, senza per questo che la stessa sia “contro” il Mercato, anzi la selezione ufficiale, che a prima vista  può sembrare contraddittoria, si basa sull’inedito e quindi da una parte il ritorno di grandi registi e dall’altra i numerosi debuttanti con estrema varietà delle scelte. Questo non significa che si voglia essere originali a tutti i costi, piuttosto Venezia è una Mostra di ricerca senza soffermarsi sull’usuale ma andare alla ricerca dell’inedito. I film selezionati sono 55 con eventualmente un aggiustamento di un paio di titoli che verranno comunicati nei prossimi giorni. Si conferma la pattuglia di 4 italiani (Bellocchio, Gaudino, Guadagnino e l’esordiente Messina) anticipata dai media che vuole essere un segnale positivo per il cinema italiano, facendo attenzione però che lo stato di salute del nostro cinema è attorniato più da ombre che da luci. Sono stati scelti pure 4 film dell’industria americana tra cui uno di animazione (Anomalisa di Kaufman), uno attesissimo di Fukunaga e l’indipendente del regista Doremus. Ma ci sono anche le Nazioni debuttanti mai state alla Mostra: Venezuela e Sud Africa con Vigas ed Hermanus rispettivamente. E ci sono pure tanti ritorni tra cui Sokurov con Francofonia, Trapero con El Clan, un sorprendente Skolimowski con 11 minuti e l’unico cinese in competizione Liang con un documentario Behemonth. E’ stato sorprendente per i curatori che la distribuzione di quest’ultimo mostri in anteprima un film natalizio destinato al grande pubblico cinese sul conflitto tra vecchio e nuovo in Cina con cifre su spostamenti di intere città paragonabili ad un Paese come l’Italia. Poi c’è la novità di apertura di uno Spazio Arena rigorosamente gratuito con la capacità di 250 posti tra sedie e prato dove ogni sera si svolgerà un incontro seguito da una proiezione per i curiosi del Festival che non sono accreditati. Una sorta di apertura all’esterno verso i non “addetti ai lavori” per promuovere la Mostra Cinematografica. Il Direttore artistico, oltre a ringraziare il Presidente Barbera per la fiducia accordatagli in questi quattro anni, ha ringraziato i suoi collaboratori – selezionatori grazie ai quali in solo otto settimane è stato possibile selezionare tra più di 1400 titoli i 55 film presenti. Alla Selezione ufficiale, oltre la selezione Orizzonti che è molto variegata, ci sono come ogni anno a latere ed autonome le Giornate degli Autori e la Settimana della Critica arrivata al traguardo dei 30 anni. Le Giornate degli Autori comprendono una selezione di 20 film provenienti da 15 paesi con 8 opere prime, 18 prime mondiali, 8 registe donne e personalità di spicco della cultura tra cui un maestro del cinema mondiale come Carlos Saura e il Premio Nobel per la letteratura Orhan Pamuk.  La Settimana della Critica invece propone sette pellicole in anteprima mondiale provenienti dai quattro angoli del Mondo. Turchia-Grecia-Romania-Bulgaria-Macedonia-Nepal-Francia-Germania-Regno Unito-Portogallo-Singapore-Australia-Vanuatu.
A fine Conferenza nell’usuale Q&A il Presidente Baratta ha preso le distanze rispetto all’inerzia del Comune di Venezia nella gestione del “Buco” dove doveva essere realizzata la nuova sede della Mostra. La Biennale ha invece dovuto fare da se rimodernando le strutture storiche con un offerta di 5000 posti.
Per maggiori info sulla programmazione:
 

giovedì 9 luglio 2015

L’AFRICA ATTRAVERSO LA LENTE DEL CINEMA.

Inizia oggi e fino a sabato11 luglio alla Casa del Cinema di Roma la prima edizione del ROMAFRICA FILM FESTIVAL (RAFF), 3 giorni di cinema per offrire uno sguardo su un’Africa sconosciuta a noi europei, raccontata attraverso film di produzione recente in anteprima in Italia. Realizzato con la collaborazione del più importante festival cinematografico africano FESPACO (Festival Panafricain du Cinéma et de la Télévision de Ouagadougou,) il ROMAFRICA FILM FESTIVAL racconta l'Africa del cambiamento, attraverso le storie dei suoi stessi protagonisti, mostrando un continente dinamico, sotto pressioni complesse, in continua evoluzione ma con enormi potenzialità. La rassegna, che coinvolge ben 21 Paesi, si divide in 4 sezioni. Nella prima sono compresi 7 lungometraggi e 5 cortometraggi che saranno proiettati nel corso di tre eventi serali e quattro pomeridiani; la seconda sezione è dedicata ai documentari e comprende 4 produzioni ancora inedite in Italia che consentiranno di allargare lo sguardo su altri paesi africani; la terza sezione della rassegna è composta da 16 videoclip dedicati alla vita dei romani di origine africana di seconda generazione; infine, la quarta e ultima sezione comprende 14 opere di video arte realizzate da artisti visivi di paesi subsahariani. Una tavola rotonda dal titolo “Cinema africano: tra cultura e industria” sarà l’occasione per gli organizzatori del festival insieme a registi, produttori e rappresentanti dell’industria cinematografica, di confrontarsi sul ruolo dell’Africa nell’attuale industria culturale.
La manifestazione è organizzata da Le Reseau, Ned, Internationalia e Itale20, e ha come partner l’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Roma e patrocini significativi come il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, l'ItalianTrade Agency, Expo 2015 e la Regione Lazio; l'evento è stato inoltre inserito nel programma dell'Anno Europeo per lo Sviluppo. Main sponsor della manifestazione è Ethiopian Airlines, compagnia di bandiera dell'Etiopia e maggiore vettore africano. In dettaglio il programma della tre giorni di cinema africano:
Giovedì 9 luglio 2015
15:00 Ken Bugul (Senegal, 62 min, v. o. sott. it.) Regia: Silvia Voser. Sala Deluxe
17:00 Morbayassa (Guinea, 120 min, v. o. sott. it.) Regia: Cheick Fantamady Camara. Sala Deluxe
19:30 Video arte (Benin, Camerun, R.d. Congo, Etiopia, Kenya, Nigeria, Sudafrica, Tanzania, Zimbabwe, 105 min). Sala Deluxe
21:30 Twaaga (Burkina Faso, 30 min, v. o. sott. it.) Regia: Cédric Ido. Teatro all'aperto
A seguire L'Atleta (Etiopia, 89 min, v. in it.) Regia: Davey Frankel, Rasselas Lakew. Teatro all'aperto
Venerdì 10 luglio 2015
15:00 Difret (Etiopia, 99 min, v. in it.) Regia: Zeresenay Berhane Mehari. Sala Deluxe
15:30 Tavola rotonda 'Cinema africano: tra cultura e industria'. Sala Kodak
17:00 Maasai (Kenya, 61 min, v. o.) Regia: Dante Tanikie-Montagnani. Sala Deluxe
18:00 Al salam alaikum (Italia, 15 min, v. in it.) Regia: Giuseppe Massarelli. Sala Deluxe
A seguire Dignity (Mozambico, 45 min, v. o. sott. it.) Regia: Monica Mazzitelli. Sala Deluxe
19:30 Run (Costa d'Avorio, 100 min, v. o. sott. it.) Regia: Philippe Lacôte. Sala Deluxe
21:30 Madama Esther (Madagascar, 16 min, v. o.) Regia: Razanajaona Luck. Teatro all'aperto
A seguire Cold Harbour (Sudafrica, 76 min, v. o. sott. it.) Regia: Carey McKenzie. Teatro all'aperto
Sabato 11 luglio 2015
15:00 Videoclip 2G (Italia, 63 min, v. in it.) A cura di Black Italians. Sala Deluxe
A seguire geNEWration (Italia, 12 min, v. in it.) Regia: Amin Nour, Pietro Tamaro. Sala Deluxe
A seguire Babylon Fastfood (Italia, 13 min, v. in it.) Regia: Alessandro Valori. Sala Deluxe
17:00 Tango Negro (Angola, 93 min, v. o.) Regia: Dom Pedro. Sala Deluxe
19:30 Fièvres (Marocco, 90 min, v. o. sott. it.) Regia: Hicham Ayouch. Sala Deluxe
21:30 El Canto of Sahara (Algeria, 15 min, v. o.) Regia: Raymond Berou. Teatro all'aperto
A seguire Timbuktu (Mauritania, 97 min, v. in  it.)Regia: Abderrahmane Sissako. Teatro all'aperto
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Per maggiori informazioni: www.romafricafilmfest.com

 

mercoledì 8 luglio 2015

DAL 9 AL 12 LUGLIO ALLA 22ESIMA EDIZIONE DI CAPALBIO CINEMA ARRIVANO IL SUNDANCE E LA GENERAZIONE STORYBOOMERS.



Al via domani nella incontaminata location di Capalbio la 22esima edizione del Festival Internazionale del Corto. Tante le novità. Prima di tutto il tema di questa edizione: Storyboomers, neologismo creato ad hoc, Con questa parola Capalbio Cinema - spiega il Direttore Artistico Tommaso Mottola - dà un nome a una generazione che sta per travolgerci con una esplosione di storie e di formati, e che sta rivoluzionando giorno dopo giorno il concetto di cinema in presa diretta. Grazie alla diffusione di sistemi di ripresa e montaggio, milioni di ragazzini digital born ma anche uomini e donne di ogni età si stanno impadronendo del linguaggio del cinema e accumulano ogni giorno negli hard disk miliardi di filmati, immagini, suoni tutti in altissima definizione. Da qui al creare e caricare nella rete un numero incalcolabile di opere, il passo sta diventando sempre più breve. I festival saranno i primi ad essere travolti da racconti in presa diretta, prodotti sino ad oggi tipici della scrittura. Capalbio dedica la sua 22ma edizione a questo Big Bang del cinema prossimo venturo. Benvenuta la generazione Storyboomers! Ma c’è anche la novità assoluta di questa edizione in collaborazione con il Sundance Festival, il primo Italy | Sundance Institute Screenwriters Workshop, ideato sul modello del prestigioso Screenwriter’s Lab, fondato da Robert Redford, e sviluppato in collaborazione con New Cinema Network, hub creativo permanente di Fondazione Cinema per Roma, e Fondazione Sistema Toscana. Il laboratorio avrà come advisors Joan Tewkesbury e Erin Cressida Wilson con la supervisione di Paul Federbush, direttore del Feature Film Program del Sundance. Il Laboratorio darà l’opportunità a otto sceneggiatori/registi indipendenti di sviluppare le proprie competenze sotto la guida dei tutor internazionali. I progetti selezionati sono Red Dust di Marco Amenta (Italia), A Life Beyond Earth di Elisa Fuksas (Italia), Italo Disco di Richard Garcia (Spagna), Digger di Georgis Grigorakis (Grecia), Twin Flower di Laura Luchetti (Italia), 237 Years di Ioana Maria Mischie (Romania), Look Up di Fulvio Risuleo (Italia) e Pill #1618 di Domante Urmonaite (Lituania); i due panel Storyboomers verranno curati da Federico Pontiggia e Laura Delli Colli. La Giuria della selezione ufficiale è formata dallo scrittore Maurizio Maggiani, dal direttore della fotografia Luca Bigazzi, dal regista Lamberto Sanfelice, dal montatore Michal Leszczylowski e dal giornalista Bruno Manfellotto. Mentre la Giuria del Premio World of Maps è composta dal critico cinematografico Johnny Palomba, da Matthew Takata, curatore del Sundance Festival e da Alix Davonneau, addetta all'audiovisivo dell'ambasciata di Francia in Italia. Madrina di Capalbio Cinema 2015 sarà l'attrice Tatiana Luter, volto emergente del cinema Italiano, interprete di Youth di Sorrentino, ma già vista nel Pasolini, di Abel Ferrara, nell'ultimo film diretto da Silvio Muccino, Le leggi del desiderio. Durante le giornate del festival nelle varie location (Anfiteatro del Leccio, Cinema Tirreno, Spiaggia della Dogana, Piazza Magenta) saranno presentati una sessantina di cortometraggi internazionali, suddivisi in numerose sezioni, a partire dal Concorso Internazionale, con un unico corto italiano in competizione, Gas Station, di Alessandro Palazzi: l'Italia vista da chi guadagna pochi spiccioli a una stazione di rifornimento di benzina. Tra le anteprime internazionali, il corto scritto, diretto, montato e interpretato da Clara Aranovich, Primrose, improbabile storia d’amore tra due creature ambientata vicino il lago Kenaiin, in Alaska. Spazio anche ad alcune anteprime italiane come Ave Maria, del palestinese/britannico Basil Khalil: il silenzio della preghiera delle suore di un convento in Cisgiordania interrotto da una famiglia ebrea di coloni che bussa alla loro porta dopo un incidente d’auto. Nella sezione sperimentale Onde Corte, tra le interessanti innovazioni del linguaggio cinematografico saranno presentati i due corti recentemente vincitori del Festival di Cannes, il corto libanese d'animazione Waves'98, di Ely Dagher, la storia di Omar, a Beirut tra il dopoguerra negli anni ‘90 e il senso di decadenza odierno e Varicella, dell’outsider ventiquattrenne Fulvio Risuleo, quest'anno in cinquina finalista ai Corti d’Argento con il suo precedente lavoro, Lievito madre. Quindi, una sezione di corti che rispondono alla domanda del tema principale del festival: Cosa ci aspettiamo dal futuro del cinema e della narrazione?, nella nuova sezione Storyboomers, dove si segnalano, tra gli altri, l'italiano Sexy Shopping, di Adam Selo e Antonio Benedetto, è la storia di Miah, immigrato bengalese, che racconta a sua moglie la vita difficile che conduce in Italia, quindi il corto israeliano True Colours, che racconta il mondo delle ragazze israeliane che creano video tutorial sul trucco. I bambini e i teenagers saranno protagonisti rispettivamente della sezione Junior Kids e Junior Teens. Spazio infine a una sezione Work Safely, di corti sulla sicurezza sul lavoro (Premio Marsh), alla sezione Comedy e quella dedicata ai Diritti Umani, con una selezione di lavori che raccontano vari diritti, da quello del sesso per i disabili all'eutanasia. Tra gli eventi di speciali da segnalare la proiezione del lungometraggio N-Capace, alla presenza della regista, Eleonora Danco, che con la sua opera prima ha vinto il premio Ciak d'Oro Bello & Invisibile. Dopo la morte della madre, in un viaggio tra Terracina e Roma, la protagonista, nello struggimento che la sovrasta, si ferma a parlare con anziani e adolescenti sul senso della vita. Tra gli altri eventi la proiezione di Cloro, di Lamberto Sanfelice, accompagnato da un incontro con tutti gli autori ed il pubblico moderato da Laura Delli Colli e la masterclass storyboomers dedicata al tema della fotografia al tempo delle tecnologie HD ultraleggere, con Luca Bigazzi– pluripremiato direttore della fotografia. Ma anche l'incontro Cinema du reel 2.0 con il critico cinematografico Federico Pontiggia, alla presenza di tutti i registi del concorso e delle sezioni parallele, dei partecipanti al workshop ma anche delle giurie e di moltissimi creativi pubblicitari: partecipano Eleonora Danco e Costanza Quatriglio. In chiusura di festival verrà proiettato Fango e Gloria di Leonardo Tiberi, con Valentina Corti ed Eugenio Franceschini, realizzato in occasione del Centenario della Prima Guerra Mondiale e dei 90 anni dell’archivio Storico Luce, che narra le vicende dei milioni di giovani coinvolti in quel tragico evento, utilizzando come simbolo proprio colui che sarà prescelto per rappresentare l’enorme schiera dei caduti anonimi: il Milite Ignoto. Il film ha vinto il Premio speciale Nastri d’Argento Docufilm e Storia 2015.
Per maggiori informazioni:  www.capalbiocinema.com