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Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.



venerdì 16 gennaio 2015

ITALIAN STYLE IN CORSA AGLI OSCAR


Milena Canonero, costumista per Grand Budapest Hotel (RECENSIONE) di Wes Anderson, è l’unica che rappresenta l’Italia nella corsa agli Oscar 2015. Tra l’altro non è nuova a questo riconoscimento avendo già vinto altre tre volte la statuetta per i migliori costumi nel ‘76, nel 1982 e nel 2007. Questo a rappresentare che l’Italian Style è inossidabile.
 
Andiamo con ordine ad elencare i film in lizza quale Miglior Film e troviamo, oltre a Grand Budapest Hotel che surclassa tutti gli altri con ben 9 candidature insieme a Birdman di Alejandro G. Innaritu, The Imitation Game di Morten Tyldum con 8 candidature e appena uscito nelle sale italiane. Chissà se tra i due litiganti il terzo gode? Il pronostico è veramente arduo perché nella rosa dei candidati sono rappresentati tanti soggetti così diversi fra loro ma tutti meritevoli di essere premiati. Il cuore mi dice che potrebbe farcela il poetico Boyhood di Richard Linklater, opera titanica girata in 12 anni, ma la razionalità, visti il clima di terrore globale che viviamo,  mi suggerisce American Sniper (RECENSIONE) di Clint Eastwood.  Il dato di fatto è che quest’ultimo appena uscito in Italia si è portato in cima alla classifica di incassi ed è anche al primo posto in America ed ha ottenuto 6 candidature insieme appunto a Boyhood, già passato nelle sale con un modesto risultato al box office sebbene sia stato osannato da critica e pubblico. Purtroppo con qualche chance in meno ci sono poi SELMA di Ava DuVernay, sulla storica marcia guidata da M. Luther King, e Whiplash di Damien Chazelle, passato al Sundance Festival. In ultimo è stato candidato anche La teoria del Tutto di James Marsh, a quale andrebbe assegnato piuttosto il premio al Miglior Protagonista per la commovente recitazione di Eddie Redmayne.
 
Passando alle candidature per il Miglior Film Straniero, come ahimè era nelle previsioni, Il Capitale Umano di P. Virzì è stato escluso già nella fase precedente. Se si guarda al passato recente i film selezionati a Cannes, Festival molto attento nelle scelte, hanno ottenuto il  dovuto consenso anche agli Oscar. E’ il caso di Leviathan (RECENSIONE) del russo  Andrei Zvyagintsev, quale Miglior Film Straniero insieme a Timbuktu di Abderrahmane Sissako  e a Relatos Salvajes (RECENSIONE) di Damián Szifron, tutti passati appunto a Cannes 2014. Il terzetto è stato prescelto insieme ad IDA  di Pawel Pawlikoski, già premiato in Europa e a Tangerines dell’estone Zaza Urushadze. Anche in questo caso il pronostico è veramente difficile, ma si spera che Timbuktu vinca.
 
Per l’Oscar alla Migliore Attrice Protagonista  è stata candidata, fra le altre, Marion Cotillard per la sua asciutta interpretazione in  Deux jours, Une Nuit (RECENSIONE) dei fratelli Dardenne, film applaudito all’ultimo Festival di  Cannes, e il premio lo merita tutto, insieme al citato Eddie Redmayne, protagonista di La teoria del Tutto.
 
Infine ci auguriamo che il premio al Miglior Film d’Animazione sia assegnato a Song of the Sea, già presentato nella sezione autonoma Alice nella Citta all’ultimo Festival Internazionale del Cinema di Roma.

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