Milena Canonero, costumista per Grand Budapest Hotel (RECENSIONE) di Wes
Anderson, è l’unica che rappresenta l’Italia nella corsa agli Oscar 2015.
Tra l’altro non è nuova a questo riconoscimento avendo già vinto altre tre
volte la statuetta per i migliori costumi nel ‘76, nel 1982 e nel 2007. Questo
a rappresentare che l’Italian Style è inossidabile.
Andiamo con ordine ad
elencare i film in lizza quale Miglior Film e troviamo, oltre a Grand
Budapest Hotel che surclassa tutti gli altri con ben 9 candidature insieme
a Birdman di Alejandro G. Innaritu, The Imitation Game di Morten
Tyldum con 8 candidature e appena uscito nelle sale italiane. Chissà se tra
i due litiganti il terzo gode? Il pronostico è veramente arduo perché nella
rosa dei candidati sono rappresentati tanti soggetti così diversi fra loro ma
tutti meritevoli di essere premiati. Il cuore mi dice che potrebbe farcela il
poetico Boyhood di Richard Linklater, opera titanica girata in 12
anni, ma la razionalità, visti il clima di terrore globale che viviamo, mi suggerisce American Sniper
(RECENSIONE) di Clint Eastwood. Il dato di
fatto è che quest’ultimo appena uscito in Italia si è portato in cima alla
classifica di incassi ed è anche al primo posto in America ed ha ottenuto 6
candidature insieme appunto a Boyhood, già passato nelle sale con un modesto
risultato al box office sebbene sia stato osannato da critica e pubblico. Purtroppo
con qualche chance in meno ci sono poi SELMA di Ava DuVernay,
sulla storica marcia guidata da M. Luther King, e Whiplash di Damien
Chazelle, passato al Sundance Festival. In ultimo è stato candidato anche La
teoria del Tutto di James Marsh, a quale andrebbe assegnato piuttosto il premio al Miglior Protagonista per la commovente recitazione di Eddie Redmayne.
Passando alle candidature per
il Miglior Film Straniero, come ahimè era nelle previsioni, Il
Capitale Umano di P. Virzì è stato escluso già nella fase
precedente. Se si guarda al passato recente i film selezionati a Cannes, Festival
molto attento nelle scelte, hanno ottenuto il dovuto
consenso anche agli Oscar. E’ il caso di Leviathan (RECENSIONE) del russo Andrei Zvyagintsev, quale Miglior Film
Straniero insieme a Timbuktu di Abderrahmane Sissako e a Relatos Salvajes (RECENSIONE) di Damián Szifron,
tutti passati appunto a Cannes 2014. Il terzetto è stato prescelto insieme ad IDA
di Pawel Pawlikoski, già premiato
in Europa e a Tangerines dell’estone Zaza Urushadze. Anche in
questo caso il pronostico è veramente difficile, ma si spera che Timbuktu
vinca.
Per l’Oscar alla Migliore
Attrice Protagonista è stata
candidata, fra le altre, Marion Cotillard per la sua asciutta
interpretazione in Deux jours, Une
Nuit (RECENSIONE) dei fratelli Dardenne, film applaudito all’ultimo Festival di Cannes, e il premio lo merita tutto, insieme
al citato Eddie Redmayne, protagonista di La teoria del Tutto.
Infine ci auguriamo che il
premio al Miglior Film d’Animazione sia assegnato a Song of the Sea,
già presentato nella sezione autonoma Alice nella Citta all’ultimo Festival
Internazionale del Cinema di Roma.
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