La
Festa dopo l’apertura di ieri con MOONLIGHT prosegue con uno sguardo agli Studios, ma anche al
nuovo cinema Messicano e al Testamento del Maestro WAJDA
dall’Auditorium Parco della Musica di Roma Luigi Noera – Foto per
gentile concessione della Festa del Cinema di Roma. Dopo la divertente prestazione di Tom Hanks che non si è lesinato al
pubblico romano nel Red Carpet intervistato dal Direttore Antonio Monda ci ha raccontato
la sua vita professionale, oggi ci sarà in serata il primo degli EVENTI: Michael Bublé presenta Tour Stop 148 di B. Sullivan, girato in
bianco e nero per gli amanti della musica del cantautore pluripremiato che ci
ricorda tanto Frank Sinatra.
Nel pomeriggio
un’altra icona americana è attesa sul Red Carpet per il secondo degli INCONTRI
RAVVICINATI: Oliver Stone. Regista indipendente che ha sempre sposato la
denuncia civile. Dello stesso viene presentato l’ultimo suo lavoro: SNOWDEN di Oliver Stone dove spicca la
interpretazione del protagonista interpretato da

Joseph Gordon. Il giovane
talento informatico Snowden è un americano intriso dal padre di sincero
patriottismo, possiamo dire repubblicano. Quando si rende conto nel suo lavoro
che i servizi di intelligence sono deviati si trova ad un bivio. Il resto è
storia recentissima. Oliver Stone di cui abbiamo apprezzato l’incontro svoltosi
nel pomeriggio, fedele a se stesso si adegua ai nuovi canoni di Internet e ci
consegna l’ennesimo reportage di storia americana lasciando allo spettatore il
giudizio storico. Una parte che può apparire secondaria è lasciata al saggio Nicolas
Cage che interpreta il sentimento di tuuti noi: ci è riuscito.
Dagli Studios in concorso MANCHESTER BY THE SEA di Kenneth
Lonergan con un enigmatico Casey Affleck. Un dramma familiare improvviso ma
atteso rimette a posto le
tessere di un mosaico per rielaborare il lutto e i
sensi di colpa del protagonista. Un quadro pittorico di come la vita va in
pezzi in un attimo. Notevole l’interpretazione di Casey. Un paesaggio come una
cartolina rassicura lo spettatore. Sebbene la lunghezza della pellicola superi
le due ore canoniche i continui flash back tengono alto il ritmo complessivo
della pellicola. Il direttore artistico lo
aveva annunciato che la Festa non disdegna i documentari che questo anno
raggiungono il notevole traguardo di un quarto della intera selezione. Ecco il
primo che diventerà un must per i cinefili. Si tratta di RICHARD
LINKLATER: DREAM IS DESTINY di Louis Black e Karen Bernstein. Il regista indipendente dopo l’opera
che lo ha reso famoso Slacker del 1991 termine introdotto dopo nel linguaggio
comune, di recente (2014) ha portato a termine un opera poderosa ed unica
durata 12 anni. Parliamo di BOYHOOD che racchiude in se anche la storia recente
dell’America. Partendo da questi due capolavori di cui il secondo ha ricevuto
l’OSCAR per la migliore attrice non protagonista il regista si racconta in
prima persona in una intervista riaprendo il suo passato conservato in
scatoloni.
A questo si uniscono le
interviste ad attori e collaboratori, da Matthew McConaughey a Patricia
Arquette, da Ethan Hawke a Jack Nero, passando per Julie Delpy, e Kevin Smith –
così come i colleghi e amici – John Pierson (produttore), John Sloss (Cinetic
media), Jonathan Sehring (IFC Films), Michael Barker (Sony Pictures Classics),
Kent Jones (Film Society del Lincoln Center), Clark Walker (scrittore) e Tommy
Pallotta (regista).Ma passiamo al filmone della
giornata del Maestro Andrzej Wajda che con POWIDOKI
/
AFTERIMAGE ci lascia un testamento
su cosa sia l’Arte visiva grazie alla narrazione di un pezzo di storia recente.
Il famoso pittore Władysław Strzemiński professore della Scuola Nazionale di
Belle Arti di Łódź con l’ascesa del Comunismo in Polonia cade in disgrazia.
Grande artista e co-fondatore della corrente dell’Unismo, è invece osannato dai
suoi studenti come il “Messia della pittura moderna”. Oltre all’inno all’Arte
siamo di fronte alla condanna di uno dei due mali assoluti del secolo scorso
che hanno
soggiogato la Polonia. Non possiamo che dire grazie al Maestro che
alla sua veneranda età ci ha regalato e lasciato un segno tangibile del suo
passaggio terreno. Grazie.Infine il primo dei film
della sezione |Le voci del domani|TODO LO DEMÁS / EVERYTHING ELSE della messicana Natalia Almada. Si
tratta di uno stile non proprio nuovo con riprese dal basso, primi piani nella
caotica metropolitana e frame fissi per
entrare nel cuore della solitaria protagonista Doña Flor dipendente statale.
Maniacale che improvvisamente perde il suo unico affetto.
L’esercizio di
laboratorio mette a dura prova lo spettatore che però è appagato dalla
interpretazione della protagonista Adriana Barraza che per oltre 90 minuti
tiene banco.
Nessun commento:
Posta un commento