Da oggi la
preapertura con PIF ed INFERNO, giovedì Antonio Monda alla prova del suo secondo
anno di direzione artistica
dall’Auditorium Parco della
Musica di Roma Luigi Noera – Foto per gentile concessione della Festa del
Cinema di Roma
Iniziamo da un breve omaggio al Maestro A. Wajda del quale sarà presentato il suo ultimo film AfterImage e che come sappiamo è scomparso l'altro ieri: Ciao Maestro ci rivedremo lassù! Avremmo voluto incontrarti a Roma . . .
Ma adesso I NUMERI
DELL’UNDICESIMA EDIZIONE: 44 film di cui 11 documentari
nella Selezione Ufficiale, compresi 4 “Tutti ne parlano” e 3 in collaborazione con
Alice nella città, ma anche 4 Eventi Speciali e 13 incontri oltre a 3
retrospettive e 10 omaggi. Sono 26 i Paesi partecipanti nella Selezione
Ufficiale: Argentina, Austria, Australia, Belgio, Canada, Colombia, Cina, Corea
del Sud, Francia, Germania, Giappone, Iran, Irlanda, Israele, Italia,
Lussemburgo, Messico, Mongolia, Pakistan, Palestina, Perù, Polonia, Regno
Unito, Spagna, Stati Uniti, Svizzera.
INCONTRI RAVVICINATI spazio dedicato
agli incontri con registi, attori e grandi personalità del mondo della cultura
tra i quali Tom Hanks, vincitore di
due Oscar® per Philadelphia e Forrest Gump, protagonista di tre decenni di grande cinema e di film di straordinario successo come Salvate il soldato Ryan, Cast Away, Apollo 13, Il codice da Vinci fino a Il ponte delle spie, il quale riceverà il Premio alla Carriera.
due Oscar® per Philadelphia e Forrest Gump, protagonista di tre decenni di grande cinema e di film di straordinario successo come Salvate il soldato Ryan, Cast Away, Apollo 13, Il codice da Vinci fino a Il ponte delle spie, il quale riceverà il Premio alla Carriera.
In occasione della cerimonia
di premiazione ci sarà un incontro con Antonio Monda, nel corso del quale
saranno mostrate sequenze dei suoi film e la clip di una pellicola
particolarmente amata da Hanks. Il giorno successivo avrà inizio una
retrospettiva di quindici film, nella quale saranno mostrati anche i suoi
lavori da regista. “Considero Tom Hanks uno dei più grandi attori di tutti i
tempi – dichiara Monda – per la
versatilità con cui sa spaziare dal dramma alla commedia, e per la finezza
psicologica con cui riesce a immortalare personaggi che rimarranno per sempre
nel nostro immaginario. Il suo straordinario talento e la profonda umanità ne
fanno un attore classico e sempre moderno: i suoi film e le sue interpretazioni
non invecchieranno mai”. Ma anche il ritorno di Meryl
Streep, premiata tre volte dall’Academy per Kramer contro Kramer, La scelta di
Sophie e The Iron Lady, interprete di eccezionale talento per registi come Fred
Zinnemann, Woody Allen, Sydney Pollack, Robert Zemeckis e Clint Eastwood, fra
gli altri, parlerà agli spettatori delle grandi attrici italiane che l’hanno
influenzata, Silvana Mangano su tutte.
La Festa ospita non solo
divi della settima arte, ma anche rappresentanti del mondo della scrittura come
David Mamet, premio Pulitzer per la pièce “Glengarry Glen Ross”, autore de La
casa dei giochi e Il colpo, sceneggiatore di decine di film fra cui Gli
intoccabili di Brian De Palma e Hannibal di Ridley Scott. Mamet sarà al centro
di un incontro con il pubblico nel suo duplice ruolo di regista e scrittore per
il cinema. Sempre dal mondo della
scrittura Don DeLillo, figura centrale della narrativa postmoderna americana,
acuto osservatore delle trasformazioni che attraversano la società
statunitense, racconterà del rapporto fra cinema e letteratura, e della sua
passione per Michelangelo Antonioni. La Festa non disdegna anche un artista
come Daniel Libeskind, protagonista dell'architettura decostruttivista, che ha
firmato il Jüdisches Museum di Berlino ed è l’autore del progetto per la
ricostruzione del World Trade Center di New York. Libeskind discuterà del
rapporto tra la settima arte e l’architettura e del suo amore per il cinema di
Paolo Sorrentino.
RETROSPETTIVE
Oltre alla già citata
rassegna sul miglior cinema di Tom Hanks, ci saranno altre due retrospettive,
anch’esse a cura di Mario Sesti: la prima dedicata a Valerio Zurlini e la
seconda che, a ridosso delle elezioni presidenziali, avrà per tema la politica
americana con quindici film, da John Ford e Frank Capra a Steven Spielberg.
OMAGGI
Un omaggio speciale sarà
dedicato a Luigi Comencini, del quale ricorre il centesimo anniversario della
nascita. Pe r questo è prevista una mostra di cinquanta fotografie scattate dal
regista, un ricordo per bocca delle figlie la proiezione dopo il restauro di
uno dei suoi capolavori, Le avventure di Pinocchio. Saranno inoltre presentati
il restauro di Queimada, come omaggio a Gillo Pontecorvo nel decimo
anniversario della sua morte, e L’Armata Brancaleone, di cui ricorre il
cinquantenario dell’uscita.
CONVEGNI
L’undicesima edizione della
Festa ospiterà tra gli altri un convegno internazionale sul ruolo della critica: fra i
protagonisti, il critico del “New York Times”, A. O. Scott.
LA FESTA INVADE LA CITTÀ
L’Auditorium Parco della
Musica è il fulcro della Festa del Cinema dal 2006 con il red carpet e le sale
di proiezione. Come ogni anno, la Festa coinvolgerà numerosi altri luoghi della
Capitale: si partirà dal Villaggio del Cinema – nel quale sarà allestita una
tensostruttura di circa ottocento posti – e si arriverà alle sale in città, dal
centro alla periferia. La Festa avrà inoltre luogo presso le strutture
culturali più importanti della Capitale e disporrà di uno speciale red carpet
in via Condotti, in collaborazione con l’omonima associazione.
Insieme alla Selezione
Ufficiale, le Retrospettive, gli Omaggi e gli Incontri Ravvicinati, ci sarà
anche una fascia denominata Tutti ne parlano, nella quale saranno proiettati
alcuni tra i migliori film presentati in altri Festival che non sono stati
ancora distribuiti in Italia. Anche quest’anno le due
parole chiave alle quali la Direzione artistica si è ispirata sono state
qualità e varietà. E’ questo un banco di prova per Antonio Monda sebbene la
presenza degli Studios sia
massiccia. Dispiace però che non sia stata prevista una giuria popolare di cinefili e la reintroduzione del premio Marco Aurelio.
massiccia. Dispiace però che non sia stata prevista una giuria popolare di cinefili e la reintroduzione del premio Marco Aurelio.
In questa nuova edizione è
possibile tracciare alcune linee guide relative a temi di grandissima
attualità, come ad esempio la politica americana, a cui è dedicata un’ampia
retrospettiva, e la precarietà del posto di lavoro, argomento che domina i tre
film italiani proposti nella selezione ufficiale sui 44
complessivi.
Una particolare attenzione è
stata riservata al cinema messicano che insieme a quello rumeno è tra i più vitali dell’intero pianeta secondo
il parere di Monda e mostrando generi e linguaggi differenti. Ci saranno poi
collegamenti e dialoghi nella programmazione: al film Fritz Lang, presentato in
Selezione Ufficiale, è stato affiancato M, il capolavoro del regista, e al
recente e
potentissimo Birth of a Nation, di Nate Parker, parimenti è stato affiancato, nella retrospettiva sulla politica americana, il film omonimo di Griffith del 1915: Parker ha usato volutamente lo stesso titolo, proprio per segnare una strada diversa da quella pellicola, fondamentale sul piano del linguaggio quanto ripugnante su quello dei contenuti.
complessivi.

potentissimo Birth of a Nation, di Nate Parker, parimenti è stato affiancato, nella retrospettiva sulla politica americana, il film omonimo di Griffith del 1915: Parker ha usato volutamente lo stesso titolo, proprio per segnare una strada diversa da quella pellicola, fondamentale sul piano del linguaggio quanto ripugnante su quello dei contenuti.
Non esiste quindi una
gradazione di importanza tra la Selezione Ufficiale, le Retrospettive, gli
Incontri Ravvicinati, gli Omaggi e gli altri eventi della Festa. E non
dimentico mai che la magia del cinema nasce dal condividere un’emozione
all’interno di uno spazio costruito su due poli complementari e antitetici: da
un lato il grande schermo luminoso, dall’altro il buio della sala, che avvolge
tutti in una dimensione di sogno. Quello che avviene sullo schermo non è
nient’altro che un’illusione, che tuttavia può scatenare un’energia
rivoluzionaria su chi ne fruisce.
Come già avvenuto lo scorso
anno con Antonio Pietrangeli, la retrospettiva dedicata a Valerio Zurlini
ripercorre l’opera di un magnifico regista italiano, sottovalutato in vita e
quasi dimenticato dopo la sua scomparsa. Il cinema di Zurlini contiene non solo
una personalità e uno stile inconfondibile ma è anche il manifesto di una
preziosa idea di cinema.
Passiamo quindi ad Alice
nella città, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma
dedicata alle giovani generazioni, con alcune anticipazioni sull’edizione 2016.
Giunta alla sua quattordicesima edizione, con Il titolo del film d’apertura nel
concorso Young/Adult: “3 Generations – essere se stessi per essere felici” di
Gaby Dellal con Naomi Watts, Elle Fanning, Susan Sarandon.
Nella sezione Young│Adult saranno
12 i film a partecipare al concorso, votati da un giuria composta da 27 ragazzi
e ragazze tra i 14 e i 18 anni, selezionati su tutto il territorio nazionale.
Grazie all’Intergruppo parlamentare della camera dei Deputati, il festival si
arricchisce anche di una giuria di ragazzi di seconda generazione.
Tre i film provenienti dagli
Stati Uniti oltre a 3 Generations
- una famiglia quasi perfetta di Gaby
Dellal. La Nuova Zelanda è
rappresentata dal regista di culto Taika Waititi con il suo ultimo lavoro Hunt
for the Wilderpeople
Dal Regno Unito arriva
London Town di Derrick Borte, film ispirato dalle musiche dei Clash che conta regista
cipriota Petros Charalombous presenta il suo esordio alla regia Boy on the
Bridge e, Fatih Akin porta sul
grande schermo Goodbye Berlin fortunato romanzo per ragazzi. Dalla Finlandia arriva Little
Wing esordio alla regia di Selma Vilhunen già candidata premio Oscar. il Belgio non smette di
stupirci presentando due film che tolgono la pelle al reale: My First Highway, opera prima del promettente
Kevin Meul, mentre la regista Mijke de Jong
(Blue bird, Stop Acting Now) presenta Layla M., storia di un adolescente
olandese-marocchina che si unisce a una cella islamista in Medio Oriente.
Sono 10 i film che
comporranno il programma che Alice nella città dedica al Panorama di tutte
quelle opere che seppur raccontando il mondo delle nuove generazioni, offrono
un pretesto per dire agli adulti cose da e sui giovani. Sarà lo spazio in cui
presentare temi a contrasto mostrando la forza devastante, talvolta surreale,
di una realtà che non è mai semplice spettacolo.
In tutto questo ci dispiace
rilevare l’assenza di titoli italiani. A parere del Direttore artistico anche a
causa di alcuni “scippi” di film presentati a Venezia. Rimedia il MIA che
presenta alcuni titoli interessanti italiani. Infine torna il Premio Camera
d’Oro Taodue per la miglior opera prima o seconda in programma.
Da segnalare l’Omaggio al
grande regista recentemente scomparso Abbas Kiarostami e alla sua visione
dell’infanzia da sempre protagonista nella sua filmografia
Ma già oggi in questa terza
serata di preapertura sarà possibile assistere al grande cinema americano con
la proiezione al Mazda Cinema Hall di INFERNO di Ron Howard, Stati Uniti,
Giappone, Turchia, Ungheria, 2016, 122’ con Tom Hanks.
Il premio Oscar® Ron Howard
torna a dirigere l’ultimo bestseller della serie di Dan Brown (Da Vinci Code)
che ha per protagonista Robert Langdon, “Inferno”, in cui il famoso simbolista
(interpretato ancora da Tom Hanks) questa volta è sulle tracce di una serie di
indizi legati al grande poeta Dante.
Domani 12 ottobre invece all’Auditorium
Parco della Musica in Sala Petrassi l’ultima giornata di preapertura con la
proiezione di
IN GUERRA PER AMORE di e con
Piefrancesco Diliberto (Pif), Italia, 2016, 99’ e l’attrice siciliana Miriam
Leone.
Una scanzonata ma non troppo
immagine dell’Italia ambientata nel 1943: nel pieno della seconda guerra
mondiale durante lo sbarco degli Alleati in Sicilia, l’evento che cambierà per
sempre la storia della Sicilia, dell’Italia e della Mafia.
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