Descrizione

Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.



lunedì 24 ottobre 2016

20mo TERTIO MILLENNIOFILM FEST - FestivaL del DIALOGO INTERRELIGIOSO

Tertio Millennio Film Fest della Fondazione Ente dello Spettacolo, giunto alla 20a edizione e inaugurato da san Giovanni Paolo II nel 1997, con il patrocinio dei Pontifici Consigli della Cultura e delle Comunicazioni Sociali, in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali CEI e con il sostegno della Direzione Generale Cinema MiBACT, è un festival cinematografico nel segno del dialogo interculturale e interreligioso.
Da sempre attento a indagare temi legati alla spiritualità, Tertio Millennio nel 2015 ha promosso un importante progetto di rinnovamento. Sull’esempio del “Cortile dei Gentili” promosso da S.E. il card. Gianfranco Ravasi, il Festival ha coinvolto i rappresentanti delle religioni cattolica, protestante, ebraica e islamica all’interno del proprio Comitato di Selezione per una proposta cinematografica nel segno della pace. Il dialogo interreligioso «è una condizione imprescindibile per la pace, e per questo è un dovere per tutti i credenti» (Francesco, Evangelii gaudium, 250). Il Festival si fregia della medaglia di rappresentanza della Presidenza della Repubblica.
Il bello di ripensare il dialogo tra religioni sta anche nell’individuazione di lineedi convergenza mai pensate prima. In altre parole, su che cosa si dovrebbe convenire? Quali le questioni su cui confrontarsi cercando un accordo chenon camuffi le divergenze ma le renda semmai produttive, arricchenti?
Se l’interreligiosità è l’abito indossato da Tertio Millennio, il suo corpo tematico cambia di anno in anno. Può essere la sfida dell’ecologia tanto rimarcata da Papa Francesco o il tema dell’accoglienza dei migranti o, come quest’anno, la questione femminile. Non bisogna ingannarsi su questo: c’è un problema donna che attraversa tutte le culture chiamate in causa dalla rassegna. Un retaggio del patriarcato che travalica storie e confini: le società, con le dovute differenze, sembrano tutte esercitare una forma di pressione indebita nei confronti della donna, che può portare talvolta a condizioni subdole di emancipazione (Coldness), altre volte sfociare in forme di violenza intollerabile (La ragazza senza nome, Agnus Dei, Paradise). Le vie della salvezza, ha ripetuto più volte il Papa, non sono precluse a nessuno: uomini e donne, indifferentemente. Persino il più abietto può incontrare la Grazia, come attesta la storia di Pippo Grassonelli (Ero Malerba). L’arte, la cultura, rivestono allora un doppio fondamentale ruolo: quello di mettere in comunicazione gli uomini – rivelando quindi la loro condizione di eguali, di fratelli – e quello di elevarli, aprendo loro gli occhi su un destino più autentico. Una missione che il cinema dei grandi – come quell’ Ermanno Olmi che si racconta senza remore in E venne l’uomo – ha sempre perseguito. La missione di essere uomini per davvero.
L’inagurazione del Festival domani alla Casa del Cinema  alle 20.30 con l’Anteprima di La ragazza senza nome |La fille inconnue (Francia/Belgio, 2016) di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne | 113’
E’ previsto l’Incontro con i registi e l’intervento di don Davide Milani, Modera Federico Pontiggia.
La cerimonia di premiazione giovedì 27 ottobre al Cinema Trevi condotta da Fabio Falzone. La premiazione sarà preceduta nel pomeriggio da un incontro con il regista Andrej Konchalovsky e la proiezione del suo film Paradaise vincitore a Venezia .
 

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