Descrizione

Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.



sabato 10 settembre 2016

Speciale 73esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – venerdì 9 settembre (DAY 10)

In attesa del Leone d’Oro la Mostra  si conclude con la maratona di Lav Diaz ed il fantasioso Kusturica 

dal Lido di Venezia Luigi Noera – Foto per gentile concessione della Biennale.Le ultime due pellicole in concorso a VENEZIA 73, la prima Ang Babaeng Humayo (The
Woman Who Left) di Lav Diaz  “L’esistenza è fragile” dice Lav Diaz, “Alla fine di una giornata, in fondo, noi non sappiamo nulla”. Una storia semplice, ma allo stesso tempo complessa; un’opera sull’esistenza umana, che si chiede “dov’è la logica in tutto questo?” Ci auguriamo che esca magari in versione commerciale nelle sale italiane per ridare respiro agli spettatori non più abituati a film d’autore. La seconda del maestro Emir Kusturica  che presenta Na mlijecnom putu (On the Milky Road) con Monica Bellucci un po’ meno assorta che in
altri film. Evidentemente il regista agognava ad avere una bambola nel cast e ci è riuscito. Potenti le musiche zigane che si accompagnano al tuono dei cannoni. Fate l’amore non la guerra! Lo stesso regista ammette che gli piace pensare a questo film come a una fiaba moderna sviluppatasi a partire da vari strati della propria vita. Che ci sia qualcosa di autobiografico è comprensibile, ma è riuscito ad universalizzarlo. Invece FUORI CONCORSO due film così diversi tra loro da una parte il francese Benoît Jacquot con l’ennesima piece teatrale sulla difficoltà di accettarsi fino al suicidio. Mentre il secondo è
un omaggio di Lorenzo Vigas al proprio padre Oswaldo Vigas, noto pittore venezuelano dadaista, anzi alla necessità di voler condividere con lo spettatore la grande umanità del padre. E c’è riuscito, perché si esce dalla sala con una ritrovata armonia in se stessi. Il film El vendedor de orquídeas pretesto dalla ricerca del dipinto perduto, che diviene un’occasione per riflettere sul passare del tempo, sull’importanza dei ricordi e, soprattutto, sull’origine dell’impulso creativo primordiale. Spiega il regista, immergendomi in un universo ignoto, il film su mio padre ha finito per
influenzare la mia intima essenza di essere umano e di creatore.

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