In attesa del Leone d’Oro la Mostra si conclude con la maratona di Lav Diaz ed il fantasioso Kusturica
dal Lido di
Venezia Luigi Noera – Foto per gentile concessione della Biennale.Le ultime
due pellicole in concorso a VENEZIA 73, la prima Ang Babaeng
Humayo (The
Woman Who Left) di Lav Diaz “L’esistenza è fragile” dice Lav Diaz, “Alla
fine di una giornata, in fondo, noi non sappiamo nulla”. Una storia semplice,
ma allo stesso tempo complessa; un’opera sull’esistenza umana, che si chiede
“dov’è la logica in tutto questo?” Ci auguriamo che esca magari in versione
commerciale nelle sale italiane per ridare respiro agli spettatori non più
abituati a film d’autore. La seconda del maestro Emir Kusturica che presenta Na mlijecnom putu (On the Milky
Road) con Monica Bellucci un po’ meno assorta che in
altri film. Evidentemente
il regista agognava ad avere una bambola nel cast e ci è riuscito. Potenti le
musiche zigane che si accompagnano al tuono dei cannoni. Fate l’amore non la
guerra! Lo stesso regista ammette che gli piace pensare a questo film come a
una fiaba moderna sviluppatasi a partire da vari strati della propria vita. Che
ci sia qualcosa di autobiografico è comprensibile, ma è riuscito ad
universalizzarlo. Invece FUORI CONCORSO due film così diversi tra loro da una
parte il francese Benoît Jacquot con l’ennesima piece teatrale sulla difficoltà
di accettarsi fino al suicidio. Mentre il secondo è
un omaggio di Lorenzo Vigas
al proprio padre Oswaldo Vigas, noto pittore venezuelano dadaista, anzi alla
necessità di voler condividere con lo spettatore la grande umanità del padre. E
c’è riuscito, perché si esce dalla sala con una ritrovata armonia in se stessi.
Il film El vendedor de orquídeas pretesto dalla ricerca del dipinto perduto, che
diviene un’occasione per riflettere sul passare del tempo, sull’importanza dei
ricordi e, soprattutto, sull’origine dell’impulso creativo primordiale. Spiega
il regista, immergendomi in un universo ignoto, il film su mio padre ha finito
per
influenzare la mia intima essenza di essere umano e di creatore.
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