Ancora una
volta la cerimonia di premiazione dei David di Donatello, giunta alla sua
60esima edizione fa discutere. Quando a fine marzo uscirono le cinquine delle
candidature non avevamo dubbi che il miglior film fosse Fuocoammare di
Gianfranco Rosi riconosciuto tale anche dalla prestigiosa Giuria della
Berlinale. Ma si sa nessun profeta è amato in Patria. Inoltre per un gioco di
alchimie misteriose il premio è stato assegnato invece a Il racconto dei
racconti - Tale of Tales di Matteo Garrone. Stimiamo il cineasta indipendente
che ha ampiamente meritato i premi tecnici per Miglior costumista con Massimo
Cantini Parrini, Migliore truccatore con Gino Tamagnini e Miglior acconciatore
con Francesco Pegoretti. Il film di Garrone ha ottenuto anche il premio Migliori
effetti digitali realizzati da Makinarium, sebbene meno fantasiosi di quelli di
Lo chiamavano Jeeg Robot realizzati da Chromatica. La stessa pellicola di
Garrone ha surclassato con Peter Suschitzky persino il film Youth - La
giovinezza con Luca Bigazzi nella categoria Migliore direttore della
fotografia. Ci dispiace che l’accurata fotografia di Youth sia stata
penalizzata vincendo solamente il premio Migliore musicista con David Lang e Migliore canzone con SIMPLE SONG
#3 (musica e testi di David Lang) interpretata da Sumi Jo. E’ scandaloso poi
che il premio Miglior sceneggiatura sia andato a Rolando Ravello per il film
Perfetti sconosciuti, piuttosto che a Paolo Sorrentino sempre per il film Youth
- La giovinezza.
In assenza del film di Rosi, Sorrentino aveva tutte le carte
in regola per sbaragliare tutti, invece i due cineasti escono dalla scena in maniera
indecorosa.
Altro film
che ha sbancato i David è Lo chiamavano Jeeg Robot dell’esordiente Gabriele
Mainetti, il quale ha vinto nella sua categoria Miglior regista esordiente ai
danni del poetico Arianna di Carlo Lavagna. Il film di Mainetti ha ricevuto
inoltre il premio Migliore montatore con Andrea Maguolo con la collaborazione
di Federico Conforti. Peccato perché il montaggio di Jacopo Quadri per il film Fuocoammare
è innovativo e di gran lunga superiore. Altro premio ottenuto da Lo chiamavano
Jeeg Robot con la miglior attrice protagonista è andato a Ilenia
Pastorelli che anche in tal caso ha
inaspettatamente oscurato la performance di Valeria Golino in Per amor vostro.
Siamo d’accordo che i due attori Claudio Santamaria e Luca Marinelli abbiano meritato il premio
miglior attore protagonista e non protagonista rispettivamente sempre in Lo
chiamavano Jeeg Robot. Sempre nello stesso film Antonia Truppo è stata premiata
migliore attrice non protagonista. In ultimo Lo chiamavano Jeeg Robot ha vinto
il settimo David Miglior produttore con Gabriele Mainetti per Goon Films.
Il film postumo di Caligari Non essere cattivo, che nelle previsioni era favorito con 15 candidature, si è dovuto accontentare del David Migliore fonico di presa diretta assegnato a , Angelo Bonanni. Quindi l’operazione da tanti auspicata di rendere giustizia al cineasta scomparso da poco non è andata a buon fine.


Il film postumo di Caligari Non essere cattivo, che nelle previsioni era favorito con 15 candidature, si è dovuto accontentare del David Migliore fonico di presa diretta assegnato a , Angelo Bonanni. Quindi l’operazione da tanti auspicata di rendere giustizia al cineasta scomparso da poco non è andata a buon fine.
Altra
sgradita sorpresa è stato il David per il Miglior documentario lungometraggio
assegnato a S is for Stanley di Alex Infascelli invece che all’altro ben più
coraggioso e potente Lousiana (The Other Side) di Roberto Minervini.
Non poteva
essere diversamente per il Miglior film dell'unione europea vinto da Il figlio
di Saul di Laszlo Nemes (Teodora Film). Qualche riserva sul Miglior film
straniero vinto da Il ponte delle spie di Steven Spielberg invece che da
Remeber di Atom EGOYAN.
Infine si
rimane senza parole dal David Giovani attribuito a La Corrispondenza di
Giuseppe Tornatore. La giuria ha scartato il delicatissimo Gli ultimi saranno ultimi di Massimiliano
Bruno con Paola Cortellesi e Alessandro Gassman. Forse perché i giovani sono
rimasti ancorati alla bellezza statuaria della attrice ucraina Olga Kurylenko
in una pellicola dove non riconosciamo la mano di Tornatore di Nuovo Cinema
Paradiso.
Per inciso
il Premio Miglior cortometraggio 2016 era stato già assegnato a Bellissima di
Alessandro Capitani ai primi di marzo.
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