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Si è chiusa
la 69ma edizione del Festival del film Locarno, la quarta edizione all’insegna
della direzione artistica curata da Carlo Chatrian, che ha assegnato il Pardo
d’oro al film Godless della regista
bulgara Ralitza Petrova. La serata conclusiva di Piazza Grande ha visto
protagonisti i tanti cineasti dell’Est europeo che sono premiati. Dopo è
seguita la proiezione dello spettacolare film di chiusura Mohenjo Daro con la grandiosa
messa in scena di Ashutosh
Gowarike.
Gowarike.
Ma ecco i
film premiati dei quali abbiamo avuto il piacere di parlarvi e la fortuna di
averli visti durante la breve incursione nella ridente cittadina svizzera che
si affaccia sul lago di Como.
Come già
detto il Pardo d’oro è andato a GODLESS della giovanissima regista bulgara Ralitza
Petrova. Sebbene nella
presentazione ufficiale si avvisava che il film conteneva delle scene che possono urtare la sensibilità di alcuni spettatori, la pellicola ha convinto Arturo Ripstein e gli altri componenti la giuria. Infatti anche alla protagonista del film IRENA IVANOVA è stato assegnato il Pardo per la miglior interpretazione femminile. La domanda esistenziale che si pone la giovane Petrova sul bene e sul male è universale. Il Pardo per la miglior interpretazione maschile è andato a ANDRZEJ SEWERYN che interpreta il celebre pittore surrealista polacco Zdzislaw Beksinski nel bioptic OSTATNIA RODZINA (The Last Family) del polacco Jan P. Matuszyński. Sebbene fosse anche meritevole la notevole interpretazione di Stefan Denolyubov nei panni di Tsanko Petrov protagonista dell’altro film bulgaro Slava. A questo è andata la menzione speciale della Giuria FICC/IFFS la quale ha premiato il poetico INIMI CICATRIZATE del rumeno Radu Jude. Quest'ultimo ha ricevuto meritatamente anche il Premio speciale della giuria del Concorso Internazionale.
presentazione ufficiale si avvisava che il film conteneva delle scene che possono urtare la sensibilità di alcuni spettatori, la pellicola ha convinto Arturo Ripstein e gli altri componenti la giuria. Infatti anche alla protagonista del film IRENA IVANOVA è stato assegnato il Pardo per la miglior interpretazione femminile. La domanda esistenziale che si pone la giovane Petrova sul bene e sul male è universale. Il Pardo per la miglior interpretazione maschile è andato a ANDRZEJ SEWERYN che interpreta il celebre pittore surrealista polacco Zdzislaw Beksinski nel bioptic OSTATNIA RODZINA (The Last Family) del polacco Jan P. Matuszyński. Sebbene fosse anche meritevole la notevole interpretazione di Stefan Denolyubov nei panni di Tsanko Petrov protagonista dell’altro film bulgaro Slava. A questo è andata la menzione speciale della Giuria FICC/IFFS la quale ha premiato il poetico INIMI CICATRIZATE del rumeno Radu Jude. Quest'ultimo ha ricevuto meritatamente anche il Premio speciale della giuria del Concorso Internazionale.
Infine il Pardo per la miglior regia è andato al regista portoghese JOÃO PEDRO RODRIGUES per O ORNITÓLOGO. In questo caso hanno contato le affinità con il messicano Ripstein. Con sommo piacere la Menzione speciale della giuria è andata al film MISTER UNIVERSO di Tizza Covi e Rainer
Frimmel. Lo stesso ha ricevuto la Menzione Speciale della Giuria ecumenica, il Premio FIPRESCI, il Premio Europa Cinemas Label ed uno dei Premi della Giuria dei giovani.
Anche nel Concorso
Cineasti del presente il Premio speciale della giuria è andato ad un’italiano: il
regista Yuri Ancarani con il doc THE CHALLENGE.

Il pubblico,
protagonista della kermesse che con passione ha
affollato le serate in Piazza Grande ha assegnato il Prix du Public UBS incoronando il vincitore di Cannes I, DANIEL BLAKE di Ken Loach, mentre il premio Variety Piazza Grande Award è andato al thriller MOKA del regista francese Frédéric Mermoud.
affollato le serate in Piazza Grande ha assegnato il Prix du Public UBS incoronando il vincitore di Cannes I, DANIEL BLAKE di Ken Loach, mentre il premio Variety Piazza Grande Award è andato al thriller MOKA del regista francese Frédéric Mermoud.
Invece il Pardo
d’oro Cineasti del presente – Premio Nescens è andato all’argentino Eduardo
Williams con l’allegorico e controverso EL
AUGE DEL HUMANO, insieme alla menzione speciale della giuria Swatch First
Feature Award.
Infine un
accenno alla sezione autonoma della 27ma Semaine de la Critique sezione
indipendente del Festival di Locarno organizzata dall'Associazione Svizzera dei
Giornalisti Cinematografici con i due documentari vincitori. Komunia della
regista polacca Anna Zamecka, e
Cahier africain della coraggiosa regista svizzera Heidi Specogna che svela gli orrori subiti da ragazze e uomini del Centrafrica per mano dei mercenari congolesi durante il conflitto armato del 2008. Purtroppo la storia si ripete anche durante le riprese del documentario.
Cahier africain della coraggiosa regista svizzera Heidi Specogna che svela gli orrori subiti da ragazze e uomini del Centrafrica per mano dei mercenari congolesi durante il conflitto armato del 2008. Purtroppo la storia si ripete anche durante le riprese del documentario.
I numeri
della kermesse ticinese sono le 279 pellicole in 11 giorni, 16 sotto il cielo
di Piazza Grande e 17 in Concorso internazionale. Tra i grandi ospiti di
quest’anno indimenticabili il saluto alla Piazza di Mario Adorf e di Stefania Sandrelli,
le conversazioni con il pubblico di Harvey Keitel, Roger Corman, David Linde e
Alejando Jodorowsky e la masterclass di Howard Shore; la passione
rivoluzionaria di Ken Loach e ancora il ricordo di Cimino di Isabelle Huppert e
del figlio Ahmad al padre Abbas Kiarostami, la generosità di Jane Birkin e la
simpatia contagiosa di Bill Pullman. Citiamo la soddisfazione diCarlo Chatrian,
Direttore artistico: ”L’edizione che si sta concludendo, la sessantanovesima,
conteneva alcune scommesse. Da una programmazione della Piazza più libera di
accogliere proposte non scontate alle competizioni che hanno privilegiato
registi giovani. La risposta positiva di pubblico e stampa è per noi un
incoraggiamento a proseguire il percorso intrapreso. Vogliamo che Locarno sia,
come è stato in questi entusiasmanti undici giorni, un luogo in cui proiettare
film che mettono al centro l’uomo in tutte le sue sfaccettature, film che fanno
discutere ed emozionare; e allo stesso tempo, il luogo di incontro tra grandi
artisti, capaci di consegnare messaggi dal forte valore, e un pubblico attento
e caloroso. Un pubblico capace di accogliere con lo stesso affetto il grande
Harvey Keitel e un suo collega bhutanese, meno noto, ma in grado di far vibrare
le 8000 sedie al ritmo della sua voce”.
Annunciate
pure le date del 70mo Festival del film Locarno che si terrà dal 2 al 12 agosto
2017. Un francobollo speciale verrà emesso per il 70esimo anniversario del
Festival. Marco Solari, Presidente del Festival a così commentato: “Sono grato
a Adriano P. Vassalli vicepresidente del Consiglio di amministrazione de La
Posta e a Susanne Ruoff, direttrice generale de La Posta, per aver proposto,
quello che per noi è un inaspettato regalo per il 70.esimo del Festival”.
Per quanto
ci riguarda il gradimento sui film che abbiamo avuto modo di vedere nel fine
settimana esso è rivolto ai cineasti provenienti da quello che era una volta
l’Est europeo a dimostrazione ancora una volta del fermento culturale post
comunista in atto in quei paesi. Si pone
al primo posto INIMI
CICATRIZATE del rumeno Radu Jude, già noto a Berlino con Aferim. Sebbene superi di mezzora i fatidici 120 min e tratti l’argomento ostico della sofferenza, lo spettatore esce dalla sala con un punto di vista rinnovato appunto dalla sofferenza del giovanissimo protagonista. La vita vissuta in un sanatorio di incurabili riproduce un microcosmo di caratteri umani e nonostante tutto la forza dell’amore è trainante. Da un lato la disperazione dei ricoverati, dall’altro la complicità degli inservienti e infermieri che alleviano la sofferenza dei primi con la loro umanità. Lo sforzo registico riesce a portare sul grande schermo un lavoro autobiografico di Max Blecher consunto dalla malattia a solo 29 anni, dei quali gli ultimi dieci passate nella sofferenza. Un aiuto lo da lo stesso giovane autore con le sue riflessioni sui valori futili della vita terrena.
L’altro film degno di premio è Ostania Rodzina del polacco Jan P. Matuszynski. Pure questo è un film biografico sul celebre pittore surrealista polacco Zdzislaw Beksinski, vissuto a cavallo del periodo del regime comunista, e della sua famiglia. Con maniacale freddezza Beksinski immortala con la videocamera i momenti salienti e cruciali della propria famiglia a cui sopravvive dopo la fine del regime. Il finale non è scontato e rivela un certo rimpianto del regista verso la società comunista ed i valori di una famiglia sorretta dal genere femminile rappresentato dalla moglie Zonja. Spassoso il rapporto con lo stravagante figlio e i vari omaggi alla
cinematografia mondiale dell’epoca. Il terzetto di film è completato dall'ironico Slava (Glory) del duo registico bulgaro composto da Kristina Grozeva e Petar Valchanov alla loro seconda prova registica, scoperti dal Festival di Locarno. La burocrazia corrotta ed autoreferenziale contro l’ultimo degli ultimi cittadini. La storia ha un finale inaspettato e ben congegnato.
Detto questo Arrivederci alla 70ma edizione ad agosto 2017!CICATRIZATE del rumeno Radu Jude, già noto a Berlino con Aferim. Sebbene superi di mezzora i fatidici 120 min e tratti l’argomento ostico della sofferenza, lo spettatore esce dalla sala con un punto di vista rinnovato appunto dalla sofferenza del giovanissimo protagonista. La vita vissuta in un sanatorio di incurabili riproduce un microcosmo di caratteri umani e nonostante tutto la forza dell’amore è trainante. Da un lato la disperazione dei ricoverati, dall’altro la complicità degli inservienti e infermieri che alleviano la sofferenza dei primi con la loro umanità. Lo sforzo registico riesce a portare sul grande schermo un lavoro autobiografico di Max Blecher consunto dalla malattia a solo 29 anni, dei quali gli ultimi dieci passate nella sofferenza. Un aiuto lo da lo stesso giovane autore con le sue riflessioni sui valori futili della vita terrena.
L’altro film degno di premio è Ostania Rodzina del polacco Jan P. Matuszynski. Pure questo è un film biografico sul celebre pittore surrealista polacco Zdzislaw Beksinski, vissuto a cavallo del periodo del regime comunista, e della sua famiglia. Con maniacale freddezza Beksinski immortala con la videocamera i momenti salienti e cruciali della propria famiglia a cui sopravvive dopo la fine del regime. Il finale non è scontato e rivela un certo rimpianto del regista verso la società comunista ed i valori di una famiglia sorretta dal genere femminile rappresentato dalla moglie Zonja. Spassoso il rapporto con lo stravagante figlio e i vari omaggi alla
cinematografia mondiale dell’epoca. Il terzetto di film è completato dall'ironico Slava (Glory) del duo registico bulgaro composto da Kristina Grozeva e Petar Valchanov alla loro seconda prova registica, scoperti dal Festival di Locarno. La burocrazia corrotta ed autoreferenziale contro l’ultimo degli ultimi cittadini. La storia ha un finale inaspettato e ben congegnato.
Ma prima di quella data si avrà un proseguimento del Festival del film Locarno al Thessaloniki International Film Festival grazie alla cooperazione e partecipazione di entrambi alla prima edizione dell’Industry Academy in Europe & Mediterraneo sud-orientale che si svolgerà a Salonicco dal 7 all’11 Novembre 2016 in concomitanza appunto del 57mo Thessaloniki International Film Festival che si terrà dal 4 al- 13 novembre.
L’annuncio dato dal Festival del film di Locarno e dal Thessaloniki International Film Festival con il lancio di una nuova iniziativa congiunta nei paesi dell'Europa sud-orientale. Dopo aver completato edizioni di successo in Messico, Brasile e New York, Locarno prevede di estendere l'iniziativa a Salonicco, con una edizione pilota. I partecipanti all’Industry Academy di Salonicco seguiranno un workshop durante il quale potranno interagire, condividere esperienze, film, incontri con i principali attori internazionali per discussioni, presentazioni di casi di studio e lavori di gruppo. Avranno inoltre l'opportunità di partecipare ad alcune attività del Thessaloniki International Film Festival e l'Agorà / Industria, tra gli eventi di networking con i principali attori. Il Direttore Generale del TIFF, Élise Jalladeau ha così commentato: "Siamo molto felici di inaugurare questa nuova partnership tra il Festival del film Locarno e il Thessaloniki International Film Festival. L’Industry International Academy sarà una grande opportunità che andrà a beneficio della nostra regione in termini di nuovi talenti acquisendo nuovi strumenti in materia di distribuzione, vendita e formazione, mentre sarà anche una valida piattaforma per nuove collaborazioni, scambio di idee e opportunità di networking ". Sono stati ammessi Albania, Algeria, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Cipro, Egitto, Macedonia, Grecia, Ungheria, Israele, Giordania, Libano, Libia, Malta, Montenegro, Marocco, Palestina, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Siria, Tunisia, Turchia.
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