da Cannes Luigi Noera–
Venerdì 13 Maggio (DAY 3) - Foto per gentile concessione del Festival de Cannes
Il secondo giorno di Cannes mette a confronto
due generazioni di cineasti. Da una parte la vecchia guardia rappresentata da Ken
Loach che presenta in competizione una storia di empatia e socialità nella
odierna società dei consumi e del profitto. Dall’altra il nuovo cinema
emergente argentino rappresentato da Pablo Larrain, già distintosi a Berlino
l’anno passato con El Club. Questo regista vulcanico ci presenta una inedito
punto di vista sul poeta Neruda e il periodo della dittatura di Videla . Cannes
pluralista aggiusta il tiro delle scelte cinematografiche non disdegnando di
apprezzare il saggio Ken Loach in competizione nella Selezione Ufficiale con I,
DANIEL BLAKE . Come e’ suo solito affronta un tema socialmente rilevante
sulla crisi economica e del lavoro, e l’empatia che ne deriva alle persone
colpite. I due protagonisti sono Daniel Blake e Rachel. Il primo e’ un
falegname inglese di 59 anni, che per la prima volta nella sua vita è stato
costretto a ricorrere all'assistenza sociale a seguito di problemi di salute e’
alle prese con le aberrazioni amministrative della rete sociale della Gran
Bretagna di oggi. L’ e’ Rachel, una madre single con due adolescenti che è
stato costretta ad accettare un posto a 450 km dalla sua città natale per
evitare il peggio. Daniel e Rachel cercheranno di aiutarsi a vicenda ...
Il secondo film in
concorso e’ Ma loute di Bruno Dumont –
Un giallo dai connotati tipicamenti francesi che si svolge nella Francia dei
primi del secolo scorso. L’Ispettore Machin indaga su strane sparizioni nella
Baia di Slack nel nord della Francia. Machin insieme al suo
brillante assistente si trovano loro malgrado ad affrontare componenti della
comunita’ locale differenti da un lato il primogenito di una famiglia di
pescatori dai modi particolari, e dall’altra la famiglia di Billie Van
Peteghem, ricco decadente della borghesia di Lille.
Per la sezione a latere Un Certain Regard
vengono proiettati:
UCHENIK (Il DISCEPOLO) di Kirill Serebrennikov – film dai toni
mistici e La Danseuse di Stephanie DI GIUSTO – storia di un artista dall’ascesa
al suo declino.
Mentre per La Seimane de la Critique e
le Quinzaine i film pezzi forti delle rassegne.
Diamond Island di Davy Chou. Storia e raffronti fra la societa’
agricola e la nuova societa’ dei consumi. Curata la fotografia, anche se l’autore
deve ancora crescere.
Neruda – di Pablo Larraín . Siamo nel 1948 in Cile. Al
Congresso, il senatore Pablo Neruda ha criticato apertamente il governo. Il
presidente Videla fa arrestare il poeta. Neruda e sua moglie, la pittrice Delia
del Carril, non riescono a lasciare il paese e sono quindi costretti a
nascondersi ricercati dalla polizia, Neruda lascia volutamente indizi per
rendere la caccia ancora più pericolosa e più intima. In questo gioco del gatto
col topo, Neruda vede l'opportunità di reinventarsi e diventare sia simbolo di
libertà che di una leggenda letteraria.
Sempre per le
Quinzaine il film L’Économie
du couple di Joachim Lafosse. Storia intima di crisi coniugale e di crisi
economica che costringe i protagonisti a continuare a vivere sotto lo stesso
tetto.
Domani e’ invece la volta dell’ altro italiano
Paolo Virzi’ e siamo in fervida attesa del response della platea.
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