Descrizione

Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.



lunedì 9 marzo 2015

I mercoledì EXTRA al MAXXI - Marzo 2015

WILD di Jean-Marc Vallée, USA 2014, 115’
 
di Luigi Noera
 
Sulla cima di un brulla montagna sotto il sole cocente si sente il respiro affannoso di una donna. Le fa compagnia il rumore del vento. I suoi piedi sono piagati dopo tanto camminare, si strappa un unghia del piede, improvvisamente gli scarponcini le volano via giù per il burrone. Un urlo di rabbia sovrasta il rumore del vento. Come inizio non sarebbe male se non fosse che nel proseguire, anzi all’inizio di questa storia la donna sembra stare in un’altra dimensione. Quello che affascina lo spettatore è il suo enorme zaino. Simbolo della sua vita dolorosa. Lo scopriremo presto con i tanti flash back. Ma l’enorme zaino le servirà anche per compiere la traversata del PCT (Pacific Crest Trail). Ogni cosa le ricorda il passato. La sua è stata una vita difficile, un padre alcolizzato da dove è scappata, un fratellino più piccolo problematico a cui accudire e adesso la morte della madre divorata dal cancro. E’ la storia vera di Cheryl e del suo viaggio a piedi attraverso il deserto scritta con l’aiuto di Nick Hornby. Il camminare per l’essere umano vuol dire crescere, e così sarà alla fine anche per Cheryl. Il tema del film non è nuovo al regista autore di un’altra rinascita con Dallas Buyers Club, dove è riuscito meglio a caratterizzare il protagonista, anzi i due protagonisti.  Il cammino di Cheryl è costellato dall’incontro con altri esseri umani dai quali trarrà anche pillole di saggezza. Lo scenario del deserto ci ricorda quello di Into the wild, dove i paesaggi erano quelli di montagne innevate. Ma mentre in quest’ultimo c’era l’annullamento per inedia del protagonista fino alla morte, qui assistiamo alla catarsi della protagonista, a ritrovare Dio dal quale si era allontanata. Ma anche ritrovare il piacere di relazionarsi con gli uomini dopo l’esperienza tossica con il suo ex marito. Ci sono voluti 94 giorni per Cheryl per spiccare il volo. Sullo sfondo della scritta “Bridge of God” su un ponte in ferro che attraversa il fiume, la protagonista ci rivela in terza persona quale sarà il suo futuro. Questo finale non è del tutto scontato anche se sin dall’inizio si vede la tenacia della donna a proseguire il viaggio nel deserto del suo animo. La protagonista interpretata dalla “perfettina” Reese Witherspoon fa tenerezza per la sua inesperienza iniziale. Lo spettatore vorrebbe aiutarla, ma come fare? Semplicemente vedendo il film fino al termine.


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