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Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.



martedì 14 aprile 2015

RENDEZ VOUS - Successo di pubblico per il Nuovo Cinema Francese alla Casa del Cinema


I numerosi cineasti che hanno presentato le loro opere al pubblico romano sono stati accolti calorosamente nell'affollata platea della Sala De Luxe ed hanno risposto alle numerose domande a loro poste. Anche quest'anno si è ripetuto il successo delle edizioni precedenti con file interminabili al botteghino della Casa del Cinema, che denota tanta voglia di cultura da parte della nostra città. Bisogna riconoscere che lo sforzo fatto dalla Accademia di Francia di Roma ha dato i suoi frutti. Il panorama delle nuove tendenze della industria culturale francese offerto dagli organizzatori ha spaziato in varie forme linguistiche e tematiche che è piaciuto. Sotto questo aspetto Oltre Alpe riescono, contrariamente a noi, a realizzare una coesione tra i vari soggetti dell'industria cinematografica per la sua promozione all'estero, soprattutto della nuova generazione di cineasti. Un'altra caratteristica che ha colpito sono gli innumerevoli omaggi e citazioni ai grandi del cinema italiano di un tempo, presenti nelle pellicole proiettate. Questo ci riempie di gioia, ma dobbiamo fare attenzione a non vivere dei fasti passati, promuovendo anche noi i nuovi talenti, come fanno in Francia.

Tra questi sicuramente da citare l'esordiente Thomas Calley e il film Les Combattans, lungometraggio pluripremiato a Cannes e che ha ricevuto anche tre César. Storia di una coppia di giovani che non hanno ancora trovato la strada della loro vita. Le loro diversità, vuoi per estrazione sociale che per carattere, si fondono in un unicum che è la passione e la solidarietà. Ancora passione è il tema affrontato da altri due cineasti esordienti. Le Beau Monde di Julie Lopes-Curva, storia d’amore e di diversità sociale che però non ha convinto. Sembra piuttosto un esercizio di linguaggio cinematografico scontato a cui manca quel quid in più per farlo emergere. L’altra cineasta esordiente Lucie Borleteau invece è più convincente con il suo film Fidelio, l’Odyssée d’Alice. Il film è stato premiato a Locarno per la migliore interpretazione femminile. Ben riuscita la contrapposizione dal sapore documentaristico delle scene rumorose all’interno della sala motori della gigantesca nave cargo Fidelio, della potenza con cui solca il mare rispetto alla fragilità della protagonista Alice. Lei donna sola tra tanti maschi dell’equipaggio del cargo è in balia delle onde delle passioni amorose. Passando invece a cineasti affermati citiamo Jean-Paul Rovue, fresco del successo in Francia con il delicato e ilare film Les Souvenirs. Storia di una famiglia e dei suoi componenti che rappresentano le fasi della vita di ciascuno di noi: la giovinezza, la maturità, la terza età e la vecchiaia. L’interazione dei personaggi fa guardare al passato con malinconia, al futuro con ansia facendo perdere il piacere del presente. Su tutti l’occhio vigile del regista che interpreta una figura secondaria, ma altrettanto importante per l’aiuto offerto al giovane protagonista.

Veramente visionario il film Au Fil d’Ariane del regista Robert Guédiguian autore anche di Le nevi del Kilimangiaro (2011), quest’ultimo film dal sapore di impegno sociale narrato come al solito con leggerezza. Nel cast, oltre la inseparabile compagna di una vita Ariane Ascaride – protagonista “sfigata”, anche il caratterista Jean-Pierre Darroussin nei panni di un tassista scafato e tanti altri attori che il regista ha definito “una compagnia di amici che mi aiutano”. Il filo della vita che la protagonista deve trovare è il suo punto di vista appunto sulla vita. Nulla è bello se non ci piace, anche una ricorrenza come il compleanno. Al termine della proiezione il regista ha tenuto una Master Class. Al riguardo qualche dubbio rimane sulla definizione data del comunismo che secondo il regista è la cooperazione solidale con gli altri dell’individualità di ciascuno di noi. Definizione affascinante, ma sorge una domanda: il comunismo esiste ancora? Resta il fatto che il cineasta insieme ad altri illustri colleghi ha fondato AGAT Film & Cie – attivissima casa di produzione francese che spazia nel variegato e diversificato mondo dell’audiovisivo – anche televisivo.

Ma quello che è stato il film veramente geniale  è Les Jours Venus di Romain Goupil, autore di un altro film di successo di qualche anno fa Tutti per uno (Le mains en l’air). Attraverso un ricordo autobiografico viene affrontato un altro tema sociale. Se il precedente affrontava le politiche di immigrazione in Francia, qui tenta di parlare delle attuali politiche di risparmio sul welfare. Lo spezzettamento ed interruzione del racconto con filmati di vita della sua famiglia fa emergere le sue origini sessantottine. Ne risulta un quadro impietoso sulla differenza tra gli ideali dei giovani d’oggi e di ieri. Nel cast pure Valeria Bruni Tedeschi con l’asciutta interpretazione di una direttrice di banca – ossia il potere della finanza. E’ sconvolgente il film Vie Sauvage di Cédric Kahn. Doc film su due fratellini, Tsali e Okyesa, che vengono rapiti dal padre e restano nascosti per 11 anni con la complicità di molte persone che vivono ai bordi della società civile. All’epoca dei fatti la Francia rimase atterrita. In sala si resta impietriti dalla facilità con cui i due genitori siano concentrati su se stessi, più che sul benessere dei figli in una utopica, folle e tragica storia contro “il sistema”. Altro film doc sul disagio sociale è Au Bord du Monde di Claus Drexel , presentato a Cannes nella sezione parallela ACID. Uno sguardo sugli homeless parigini con una serie di quadri che illuminano la vita di ciascuno dei protagonisti che sono invisibili agli occhi della metropoli. Invece è apparso senza alcun valore aggiunto il film Cadences obstinées diretto da Fanny Ardant (La signora della porta accanto di Truffaut). Peccato perché il cast è formato da nomi eccellenti tra i quali anche Asia Argento, Gérard Depardieu e Franco Nero. Altro film deludente, che tra poco uscirà nelle sale, Samba del duetto Eric Toledano e Olivier Nakache. I protagonisti sono Omar Sky e Charlotte Gaingsbourg che si destreggiano in una commedia che in maniera leggera vorrebbe raccontare cosa vuol dire essere clandestini e cosa vuol dire essere donna in carriera. Purtroppo la storia cade in tante ovvietà e ilarità che non si addicono a temi sociali così importanti. Sembra piuttosto una operazione commerciale come è stato per il recentissimo film Trash di Stephen Daldry. Dietro l’impegno sociale si nasconde una pellicola d’azione che assicura il successo nelle sale.

In ultimo ricordiamo il film piacevolissimo d’animazione Les Moominns sur la Riviera, tratto dall’omonimo fumetto finlandese degli anni quaranta di Tove Jansson. Con la regia di Xavier Picard in collaborazione con Hanna Hemila. Il cartone è una cooproduzione franco-finlandese e si avvale di disegnatori cinesi. E’ il terzo di altri due cartoni sull’allegra famigliola di Ippo-troll e si svolge sulla Costa Azzurra dove i nostri eroi approdano dopo una rocambolesca traversata. Colpisce la citazione su una certa Audrey Glamour. Sarà Audrey Hepburn? Sarà un omaggio ai fasti di Cannes? Non sappiamo, ma la morale su come si vive bene senza il pensiero dei soldi è significativo.
La rassegna Randez Vous chiuderà nello spazio Museale del MAXXI il prossimo 18 con il documentario -cine racconto Naissance d’un musée – Le Louvre Lens di Alain Fleiscer. Nell’occasione sapremo a chi è stato assegnato il Premio del Pubblico Italiano al Miglior Film. In questi giorni intanto la rassegna prosegue nelle città di Torino, Lecce e Bologna dopo essere stata ospite di Napoli e Palermo. A Palermo con un Focus su Lucas Belvaux e la presentazione presso la Sala De Seta ai Cantieri Culturali della Zisa di una mini rassegna tra i quali l’ultimo film Pas son Genre. Dalle reazioni controverse sia del pubblico e sia della critica il film incuriosisce. Qualcuno lo ha paragonato ad una brutta copia di Pretty Woman. Invece a Napoli si è svolto il Focus su Julie Bertuccelli con la presentazione dei film L’Arbre (2010) e Le Cour de Babel (2013).

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