Il segreto del suo volto (PHOENIX)
Regia di Christian Petzold. durata
98 min. - Germania 2014
Con Nina Hoss, Ronald
Zehrfeld, Nina Kunzendorf, Michael Maertens, Imogen Kogge, Uwe Preuss, Eva Bay,
Jeff Burrell, Sofia Exss, Megan Gay, Daniela Holtz, Max Hopp, Nikola Kastner,
Valerie Koch.
La Shoa e il dopoguerra
in Germania raccontate in un noir
di Luigi Noera
Sin dalle battute iniziali lo
spettatore è attratto dal film. L’oscurità della scena iniziale al check point in
una Berlino rasa al suolo e le asciutte sequenze successive di una donna con il volto bendato non danno tregua.
Tutti vogliamo sapere cosa è successo. Dallo schermo arrivano i primi pezzi di
un puzzle che fino all’ultimo ci lascia con il fiato sospeso. La rovina della
guerra e le sue conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. In una città
devastata l’unica cosa che si trova è uno specchio rotto. Questo è il segnale
della doppiezza a cui stiamo assistendo. Ma anche la frase di Nelly alla
ricerca di una sua identità “Io non esisto più” ci spiega il disastro della Germania
uscita dall’incubo del Nazismo. Sotto le spoglie di un noir si nasconde ben
altro. Il racconto di un popolo che ha subito il nazismo sia come vittima che
come carnefice. Nelly non riesce ad
accettare il tradimento del marito che la ha consegnata ai nazisti e fino
all’ultimo cerca di trovare un indizio a favore di Johnny. Ma la resa dei conti
è prossima. Ci sono certi dettagli ed accorgimenti della regia, come il
tatuaggio sul braccio di lei, che fanno di Phoenix un bel film. Vengono
affrontati temi che fanno ancora discutere in Germania, per esempio
come sia stato possibile che una generazione di tedeschi non abbia compreso
subito la tragedia della Shoa e neanche
nell’immediato dopoguerra. Ma anche il voler creare lo Stato Israeliano
sulle rovine della guerra. Nelly si sente tedesca anche se è di origini
ebraiche e per questo non ci sta a trasferirsi con l’amica Lena ad Aifa. Passato
recentemente al Festival di Roma, anche se ha ottenuto il favore del pubblico,
non è stato premiato dalla Giuria come invece meritava. In Italia, come spesso accade, gli è stato cambiato il titolo originale che era Phoenix. Il nome è stato preso in prestito dall'omonimo cabaret di Berlino sopravvissuto alla guerra dove i due protagonisti si rincontrano.
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