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Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.



giovedì 13 novembre 2014

DALLA MOSTRA DI VENEZIA ALLE SALE: Pasolini & Anime Nere

Pasolini : asciutte sequenze filmiche delle ultime ore del Poeta.
di Luigi Noera

Certamente la scelta del regista di concentrarsi sulle ultime ore del Poeta nel breve spazio temporale di un film  per racchiudere e comprendere la sua intera vita ha fatto discutere tutti.
Ma la straordinaria somiglianza fisica di W. Defoe, insieme alla voce prestata da Fabrizio Ginufi all’attore hanno fatto la differenza.
I primi 10 minuti senza dialoghi sono sequenze mosse, sfocate, spesso indecifrabili, di sesso omosessuale in una notte brava con i ragazzi di strada.
Come la quiete dopo la tempesta, si passa alla conversazione in famiglia della mattina del 1° novembre 1975. Mancano poche ore al feroce assassinio a cui Pasolini non potrà sottrarsi.
Le ultime scene in famiglia con la madre, la sorella Graziella , il cugino Nico (Stefano Mastandrea), l’attrice Laura Betti.
In Italia si stanno consumando gli anni di Piombo dei gruppi armati, ma l’alta borghesia non se ne cura. Pasolini è una voce che grida nel deserto: l’arte narrativa è morta, noi siamo in lutto.
L’ultima intervista di Furio Colombo su “la situazione”, come definita dallo stesso Pasolini, che però è un’intervista interrotta e purtroppo rimasta orfana. Riassumibile nel “siamo tutti in pericolo”.
E poi la visione onirica di Pasolini di un film che ovviamente non vedrà luce all’inseguimento di una stella cometa da parte del vero Ninetto Davoli, che interpreta Epifanio, insieme a Ninetto interpretato da un appropriato Riccardo Scamarcio.
Ma l’orologio della vita di Pasolini si fermerà quella notte sulla spiaggia di Ostia massacrato di botte da balordi, dopo una serata passata con il riccioletto Pino Pelosi che per ultimo lo ha visto vivo.
E’ il 2 novembre 1975 e il suo corpo privo di vita viene trovato sul litorale romano.
Si esce dalla sala con un senso di impotenza davanti a tanta cieca violenza che ci ha sottratto il Maestro Pasolini.

Regia: Abel Ferrara, Belgio, Italia, Francia, 2014, 86’
Cast:. Willem Dafoe, Ninetto Davoli, Riccardo Scamarcio, Valerio Mastandrea, Adriana Asti, Maria de Medeiros, Roberto Zibetti, Andrea Bosca, Giada Colagrande, Francesco Siciliano, Luca Lionello, Salvatore Ruocco, Fabrizio Gifuni(doppia W. Dafoe), Chiara Caselli.

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Anime Nere : dolorosa storia di riscatto dal secolare giogo della ndrangheta calabrese.
di Luigi Noera

La ndrangheta cresciuta in quella terra sfortunata della Calabria chiamata Aspromonte si adegua ai nuovi business del narcotraffico e vola nelle capitali del Nord Europa a stringere patti con i cartelli colombiani.
I sistemi e le regole sono sempre quelle dell’atavico “codice d’onore”.
Una rete fitta di collaboratori cementata dalla paura.
Alla luce del sole avvengono gli affari per rinvestire i guadagni milionari, utilizzando sempre moneta cash per la paga degli operai edili.
E’ la storia di tre fratelli Luigi, Rocco e il maggiore Luciano, figli di un pecoraio malavitoso.
Quando erano piccoli la ‘ndrangheta ha ucciso loro il padre in una guerra di predominio.
Luigi e Rocco sono emigrati al Nord crescendo con le regole della ndrangheta, mentre  il loro fratello maggiore a quei tempi già adulto, è rimasto al paese natio sottomesso alla cosca vincente.
Il linguaggio narrativo di Munzi non lascia spazio alla speranza di cambiamento generazionale.
Anche le nuove generazioni (Leo, figlio di Luciano) hanno nel loro DNA il carattere  di sopraffazione  e vogliono percorrere le stesse orme dei padri.
Per i tre fratelli il richiamo alle origini è prepotente , scatenando nuovamente  una faida con il clan dominante.
L’amara verità è che, per spezzare il circolo vizioso tramandato di generazione in generazione, non c’è altro da fare se non l’autodistruzione stessa dei protagonisti.
Lo scenario del paesaggio selvaggio dell’Aspromonte, dove è stato girato il film (Africo), si adatta benissimo a questa moderna tragedia umana e le è complementare. Dei film italiani a Venezia 2014 è il migliore, e non a caso è passato pure al Toronto Film Festival.     

Regia: Francesco Munzi, Italia, Francia, 2014, 103’
Cast: Marco Leonardi, Peppino Mazzotta, Fabrizio Ferracane, Barbora Bobulova, Anna Ferruzzo, Giuseppe Fumo, Pasquale Romeo, Vito Facciolla, Aurora Quattrocchi.
 

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