Torna il festival dedicato alla cinematografia israeliana e
di argomento ebraico, con lungometraggi e documentari in anteprima, una sezione
celebrativa con il 'best of' delle dieci edizioni e incontri con i
professionisti del cinema.
Torna dal 21 al 26 novembre 2015 alla Casa del Cinema di
Roma e presso il Centro Ebraico Pitigliani (Via Arco dè Tolomei, 1), il
Pitigliani Kolno’a Festival, Ebraismo e Israele nel cinema, festival giunto
alla decima edizione, prodotto dal Centro Ebraico Il Pitigliani, dedicato alla
cinematografia israeliana e di argomento ebraico e diretto da Ariela Piattelli e Dan Muggia. Invariate le sezioni del festival, dal Panorama sul nuovo cinema israeliano,
ai Percorsi ebraici (con una sezione
interna su seconda e terza generazione dopo la Shoah).
Tra i lungometraggi presentati, Kicking Out Shoshana, di Shay Kanot, commedia brillante , campione d’incassi in Israele, già in anteprima grazie a PKF a settembre all’Isola del Cinema. Il film affronta con coraggio e ironia il pregiudizio omofobo così diffuso nel mondo del calcio. Il film racconta di Ami Shoshan, stella del club "Figli di Gerusalemme", squadra di calcio conosciuta per i suoi tifosi violenti, razzisti e omofobi. Una sera flirta con una bella donna che, sfortunatamente per lui, è l'amante di un boss mafioso. Per punizione, dovrà indire una conferenza stampa e dichiarare pubblicamente di essere gay, suscitando lo sgomento tra i tifosi e i suoi compagni di squadra, ma diventando il simbolo della comunità LGBT di Gerusalemme. Gli interpreti sono Oshri Cohen – visto in due splendidi film sul dramma della guerra, “Beaufort” e “Lebanon”, Leone d’Oro a Venezia – e Gal Gadot, 29 anni, attrice e modella, testimonial del nuovo profumo di Gucci, protagonista della serie “Fast and Furious”, atletica Wonder Woman in due prossimi film su Batman e Superman. Il film è una divertita presa in giro di tutti gli stereotipi – agenti sportivi, paparazzi, ebrei ultraortodossi, travestiti, drag queen, omofobi – nel segno di una nuova tolleranza.
Tra i lungometraggi presentati, Kicking Out Shoshana, di Shay Kanot, commedia brillante , campione d’incassi in Israele, già in anteprima grazie a PKF a settembre all’Isola del Cinema. Il film affronta con coraggio e ironia il pregiudizio omofobo così diffuso nel mondo del calcio. Il film racconta di Ami Shoshan, stella del club "Figli di Gerusalemme", squadra di calcio conosciuta per i suoi tifosi violenti, razzisti e omofobi. Una sera flirta con una bella donna che, sfortunatamente per lui, è l'amante di un boss mafioso. Per punizione, dovrà indire una conferenza stampa e dichiarare pubblicamente di essere gay, suscitando lo sgomento tra i tifosi e i suoi compagni di squadra, ma diventando il simbolo della comunità LGBT di Gerusalemme. Gli interpreti sono Oshri Cohen – visto in due splendidi film sul dramma della guerra, “Beaufort” e “Lebanon”, Leone d’Oro a Venezia – e Gal Gadot, 29 anni, attrice e modella, testimonial del nuovo profumo di Gucci, protagonista della serie “Fast and Furious”, atletica Wonder Woman in due prossimi film su Batman e Superman. Il film è una divertita presa in giro di tutti gli stereotipi – agenti sportivi, paparazzi, ebrei ultraortodossi, travestiti, drag queen, omofobi – nel segno di una nuova tolleranza.
Quindi, la novità
della sezione celebrativa dei 10 anni del festival, che presenterà un 'best of'
di queste edizioni. Tra questi, Watermarks,
di Yaron Zilberman, che racconta la forza di nuotare di sette donne, della
squadra di nuoto del club “HaKoah” di Vienna. Le donne, che negli anni trenta
del secolo scorso erano state delle giovani sportive in una Vienna ribelle e
intellettuale, con lo scoppio della guerra si sono sparpagliate ai quattro
angoli della terra...
Spazio anche all'Italia, con il documentario I figli della Shoa, diretto da Beppe Tufarulo, prodotto da Global Vision Group in collaborazione con Rai Cinema, scritto da Israel Moscati “figlio della Shoah”, protagonista stesso del film, che decide di partire per un viaggio alla ricerca di altri figli e nipoti di sopravvissuti per condividere con loro la propria, personale sofferenza.
Tutto questo grazie alla passione dei due curatori: Ariela
Piattelli e Dan Muggia.
Ariela Piattelli è nata a Roma, dove ha studiato al DAMS di
RomaTre e si è laureata in Storia e critica del cinema. Oggi è giornalista e
collabora con « Il Corriere della Sera ». In passato ha collaborato per alcune
testate, tra cui « Il Giornale », l’agenzia Apcom (al desk di New York ) e la
rivista di cultura ebraica « Shalom » di cui è ancora redattrice. Nel corso
degli anni ha approfondito gli studi sul rapporto tra arti figurative ed
ebraismo, e nei suoi numerosi viaggi in Israele è venuta a contatto con il
cinema israeliano. Dal 1998 è consulente dell’Ambasciata d’Israele in Italia
per iniziative culturali e festival cinematografici. E’ stata membro della
giuria al Jerusalem Film Festival 2008 (per la sezione “Jewish Experience”) ed
è curatrice insieme a Raffaella Spizzichino e Shulim Vogelmann, del Festival
Internazionale di Letteratura Ebraica. Nell’ultimo anno ha prodotto alcuni
eventi culturali tra Italia e Israele, tra cui il concerto di Idan Raichel
Project a Roma (Piazza del Campidoglio, in collaborazione con Zètema) e
l’anteprima italiana di “Seven Days” di Ronit e Shlomi Elkabetz, nell’ambito
del Festival Internazionale del Film di Roma.
Con una laurea alla Beit-Zvi Drama School, e un master in
cinema alla N.Y.U. ( e diplomato alla Mandel School for Educational
Leadership), Dan Muggia è stato un attore, ed oggi critico cinematografico,
insegnante e curatore. Fino al 2004 ha lavorato alla Israel Film Service e dopo
ha pubblicato il suo primo libro: 100 Film Masterpieces. Ha prodotto il
documentario “Naomi’s Corset” di Gerard Allon’s, che ha riscosso successo in
vari festival (tra cui il Jerusalem Film Festival). E’ stato managing producer
del South Film Festival 2005 di Sderot, e membro della giuria al Docaviv
International competition, al Jewish Experience competition del Jerusalem film
Festival. Oggi Dan insegna cinema in Israele, al Sapir College e alla Beit Berl
Art School.
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