L'amore
bugiardo - Gone Girl: thriller che fino all’ultimo cambia le carte in
tavola e condanna duramente i media.
Ancora un film che mette in discussione l’operato dei mass media e il
loro poter distruttivo; ma anche un film sull’amore cieco e le sue
imprevedibili conseguenze.
Il regista di The Social Network
ci regala una storia nella quale ognuno di noi potrebbe essere
coinvolto. Ma esiste il delitto perfetto?
L’incipit è bellissimo. “Quando penso a mia moglie, penso alla sua
testa!”
Nel quinto anniversario del matrimonio però i protagonisti di questo
thriller entrano in crisi.
E’ una coppia di affermati scrittori travolti anch’essi dalla crisi
economica.
Attraverso ben dosati flash back il film conduce lo spettatore a fare
delle ipotesi sulla improvvisa scomparsa di lei.
Le ipotesi apparentemente logiche vengono immediatamente sconfessate però
dal seguito della trama, disorientando la platea in sala.
Tutto sembra che sia contro di lui, ma l’arguta detective Rhonda Boney, intervenuta
sul luogo del crimine, ha qualche dubbio.
Le tracce del puzzle lasciate dal marito sono troppo perfette.
Di mezzo c’è un cospicua somma da ritirare, e i soldi possono rendere
le persone spietate e senza scrupoli.
I cambi di prospettiva e di risoluzione del giallo sono innumerevoli e
non deve stupire che il finale resti aperto dopo più di due ore di dilemma
sulla colpevolezza o meno del presunto assassino.
Peccato perché poteva essere un bel film.
Quello che resta è la vibrante condanna verso certa TV spazzatura che
ammorba con giudizi affrettati a tutti i costi la cronaca nera.
Regia: David
Fincher, USA 2014, 145’
Cast: Ben Affleck, Rosamund Pike, Neil Patrick Harris,
Tyler Perry, Kim Dickens, Patrick Fugit,
Carrie Coon, David Clennon, Missi Pyle, Sela Ward, Scoot McNairy, Lee Norris,
Casey Wilson, Kathleen Rose Perkins, Emily Ratajkowski, Boyd Holbrook, Lola
Kirke, Jamie McShane.
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Jimmy’s
Hall : una sala da
ballo può fare la differenza.
Ricostruzione
storica in due tempi dell’esilio forzato di Jimmy Gralton negli States.
Solamente Joan Loach poteva realizzare il film che ha fatto.
Siamo
in una cittadina dell’Irlanda negli anni ‘20 e ’30 del secolo scorso.
Jimmy è
un attivista politico che non si perde d’animo davanti alla avversione da parte
della destra ultraconservatrice ai suoi progetti di coinvolgimento dei giovani
in attività sociali in una sala da ballo.
Non
solo la comunità locale gli è antagonista, ma anche il parroco è contro Jimmy
ed i suoi amici. Fortunatamente il parroco si rende conto che Jimmy non è così
pericoloso come descritto dai suoi avversari, ma dall'esilio non si sfugge.
La
narrazione di Ken Loach è certosina e con stile asciutto denuncia il clima
politico che si respirava allora in Irlanda.
Come
nelle altre sue opere Loach sta dalla parte dei diritti degli oppressi.
Riuscita la contrapposizione delle gioiose serate danzanti nella Jimmy’s Hall
con le noiosissime riunioni dei notabili per contrastare Jimmy e i suoi amici.
REGIA: Ken Loach, GB IR, FR 2014, 109’
CAST: Barry Ward, Simone Kirby, Jim Norton, Andrew
Scott, Francis Magee, Mikel Murfi, Sorcha Fox, Martin Lucey, Shane O'Brien,
Brian F. O'Byrne, Karl Geary, Denise Gough, Aisling Franciosi, Donal O'Kelly,
Seán T. Ó Meallaigh, Conor McDermottroe, Seamus Hughes, Aileen Henry.
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