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Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.



giovedì 26 gennaio 2017

La Terra protagonista del doc di Marco Amenta MAGIC ISLAND: la recensione di Marina Pavido


Nelle sale italiane dal 12 gennaio, Magic Island è l’ultima opera del documentarista Marco Amenta, il quale ci racconta in modo trasversale il celebre attore e caratterista statunitense, di origini siciliane, Vincent Schiavelli. La vicenda prende il via da NYC, dove vive e lavora come musicista Andrea, figlio ventisettenne dell’attore, il quale – pur essendo legatissimo al padre – negli ultimi anni della vita di questi non è più riuscito a coltivare il rapporto con lui. Un giorno Andrea riceve una telefonata dalla Sicilia e . . .
Il documentario di Amenta, vuoi per l’enigmatica – ma non troppo – figura di Vincent Schiavelli, vuoi per la tecnica narrativa utilizzata, vuoi per la magia dei posti raccontati, a fine visione lascia una piacevole quanto rara sensazione di appagamento interiore allo spettatore. All’inizio la storia fatica a decollare con la macchina da presa che tende ad indugiare eccessivamente sulla quotidianità del ragazzo: Ma prende il suo ritmo all’arrivo in Sicilia man mano che la figura di Vincent Schiavelli si fa meno misteriosa in un crescendo visivo e colonna sonora frutto del protagonista stesso che si fa via via sempre più “presente”. Ed anche gli abitanti, i profumi, i colori del paesino siciliano esplodono nel vero senso della parola sul grande schermo, facendoci sentire subito parte di quei posti magici, vera e propria trasfigurazione dello scomparso Schiavelli. Esplosione, questa, che lascia poi posto ad una rinnovata tranquillità, quando arriva il momento di lasciare le terre del padre e di tornare, come rinato, alla vita di tutti i giorni. Nel documentario di Amenta la terra è la vera protagonista, trattata alla stregua di un vero e proprio essere vivente, con il suo potere salvifico. Ottimo espediente per raccontare un personaggio come quello di Schiavelli, che abbiamo visto più e più volte, ma che, forse, non abbiamo mai avuto modo di conoscere a sufficienza. Alla terra è affidato, dunque, l’importante incarico di ridargli vita. Per il resto, pochissimi – e brevissimi – sono i filmati di repertorio e addirittura sono assenti le interviste frontali in un racconto che somiglia più a un film a soggetto. Quali critiche gli si potrebbero muoversi dunque? Che il doc appaia talvolta privo di spontaneità ed eccessivamente costruito? Tuttavia il risultato finale è una pellicola contemplativa e poetica, ma anche viva, commovente ed allegra allo stesso tempo mai eccessiva.
Marina Pavido


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