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Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.



domenica 24 gennaio 2016

Perché ho scelto la professione del critico cinematografico dopo tanti anni di professione ingegneristica.

Su questo sito trovate una sintesi di me. Ma come, un brillante ingegnere preferisce fare il critico cinematografico? Ebbene è meglio un sogno che un disastro. Quante volte sono stato contattato da facoltosi proprietari di attici unici per lavori impossibili. La mia risposta dopo un breve colloquio sul da farsi con gli interessati è stata sempre: mi dispiace, ma  non ho tempo per voi. E' la moda di sentirsi onnipotenti. Al mio caro Maestro di una vita e zio, mi riferisco al Prof. Ing. Calogero Benedetti che da poco ha lasciato l'attività professionale dopo 60 anni svolti proprio vicino al disastro del Flaminio , capitò persino di dover litigare con la Mara Venier. Ovviamente per la demolizione di "qualche muro" (ndr : maestro). La storia del Flaminio mi ricorda tante storie di mal professione. I medici hanno il giuramento di Ippocrate a cui rendere conto, ma noi ingegneri a chi? Recentemente mi è capitato di cadere su una buca del Comune di Roma con il mio scooter. Attendo il risarcimento, ma il fatto sconcertante è che la ditta della manutenzione di Roma Capitale ha rifatto il manto stradale della strada escludendo la buca. Di chi è la responsabilità? Prima di tutto del responsabile diretto dell'impresa di manutenzione, ma anche di chi dovrebbe controllare, ossia il mio collega ingegnere o geometra. Nella storia del Flaminio spetta alla Magistratura chiarire le responsabilità, ma se intanto noi Ingegneri decidessimo di dire qualche no in più non sarebbe male. Torniamo al titolo di questo articolo. In fondo se con la mia critica cinematografica stronco una pellicola cosa può succedere? Qualche spettatore in meno, sempre che sia d'accordo, e comunque prendendo come riferimento il Maestro Gianluigi Rondi, se proprio non mi piace un film lo descrivo e basta. Si è così la professione del critico non ha armi che uccidono, quella dell'ingegnere, se non correttamente utilizzate si, ed io dopo una vita professionale fatta di tanti no ho deciso una vita meno spericolata. Ecco la risposta alla domanda del titolo di questo articolo: meglio la luna di Melies!  Alla fine vorrei aggiungere una disgressione su disastri annunciati e regolarmente accaduti. Inondazioni, distruzioni di abitazioni nei pressi di un vulcano etc. Al riguardo condivido  il pensiero del Prof. Sgarbi che ebbe ragione a denunziare chi aveva costruito alle pendici dell'Etna la propria abitazione. Costruzione temeraria? Direi di si.

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