La Croisette dall'alto (foto pubblicata per gentile concessione del Festival di Cannes)
A pochissimi giorni
dall’inaugurazione della 68esima edizione del Festival di Cannes,
che è il Festival per eccellenza, diamo una panoramica sintetica di questa
kermesse attesa tutto l’anno da chi ama la settima arte. Intanto le 133
pellicole selezionate tra lungometraggi e cortometraggi sono un numero
notevole. Stiamo parlando della migliore produzione attuale mondiale e di
tendenza. A cominciare dalle 19 opere in Concorso e le 16
opere Fuori Concorso. Mentre nelle interessanti sezioni Un Certain
Regard, scopritrice di nuovi talenti, sono 19 di cui 4 opere prime.
Nell’altrettanta interessante selezione Cinefondation / Cannes Court
Metrage presieduta dal mauritiano Abderrahme Sissako (Timbuktu) sono
nel complesso 27. Nelle sezioni autonome collaterali Quinzaine de
Realisateurs sono 20 i lungometraggi e 11 i corti mentre la Semaine
della Critique presenterà 10 lungometraggi e 11 corti. Quest’ultima
sezione è arrivata alla sua 54esima edizione. A queste pellicole bisogna
aggiungere le 32 opere della sezione Cannes Classics e le 11
pellicole del Cinéma de la Plage. Quest’anno infatti ci sono tante
ricorrenze con omaggi ai grandi del cinema del passato cominciando dal Ingrind
Berman passando per Orson Welles, i fratelli Lumiere e Manoel
De Oliveira recentemente scomparso a 106 anni. Di questi illustri
personaggi verranno proiettati doc, film e omaggi. Come sappiamo l’Italia è ben
rappresentata in Concorso con i magnifici tre Garrone –
Moretti – Sorrentino che dovranno vedersela con gli altrettanti bravi
registi francesi J. Audiard, S. Brizé, V. Donzelli e Maiwenn. Ma
anche con i cineasti asiatici Hou Hsiao Hsien, Kore-Eda Hirozaku e
Jia Zhang-Ke. Quest’ultimo terrà una Master Class nell’ambito della Quinzane
2015e durante la quale gli verrà consegnata la Carrosse d’Or. Nelle
varie sezioni sono presenti altri tre italiani. Prima di tutto l’outsider Roberto
Minervini con The Other Side nella selezione Un Certain Regard presieduta
da Isabella Rossellini. Qui però è presente un altro cineasta asiatico
proveniente dalle Filippine Brillante Mendoza che con il suo Taklub potrebbe
aspirare alla vittoria, anche se i due registi, entrambi documentaristi, usano
linguaggi differenti. Gli altri due registi italiani, selezionati nell’altra
sezione autonoma Semaine della Critique, presieduta dalla attrice
israeliana Ronit Elkabetz, sono l’italo-americano Jonas Carpignano,
vincitore lo scorso anno del Premio Sony Cine Alta Discovery con il
corto A Ciambra, che quest’anno presenta il suo primo lungometraggio Mediterranea,
storia sul flusso migratorio dall’Africa all’Europa, e Fulvio Risuleo, vincitore
nella passata edizione di Cannes con il corto Lievito Madre, che
presenterà adesso il suo ultimo corto Varicella. J. Carpignano
dovrà tenere testa ai cineasti francesi Wajeman, Garrel, Cogitor e
Vadepied, ma soprattutto alle opere prime Coin Locker Girl del
regista coreano Han Jun-hee e Dègradé dei registi palestinesi
Tarzan & Arab Nasser che affascineranno la giuria con il loro riso
amaro. Qualche sorpresa può venire anche dall’esordiente statunitense Trey
E. Shults con la sua opera prima KRISHA, storia di disabilità
dai risvolti inquietanti, e dal colombiano Cesar Augusto Acevedo con La
Tierra y la Sombra, anche qui siamo di fronte ad una storia di emigrazione.
A Sabine Azéma, attrice francese, è stato assegnato il compito di
presiedere la Giuria che dovrà assegnare la Camera d’Or fra queste opere
prime insieme a quelle delle altre della Selezione Ufficiale (Concorso, Fuori
Concorso e Un Certain Regard) e del Quinziane per un totale di 26 opere
prime selezionate nel 2015. L’anno scorso il premio è andato a Party Girl presentato
a Un Certain Regard. Un'altra novità del nuovo corso della direzione del
Festival da parte di Pierre Lescure, successore di Gilles Jacob,
è la scelta diversa dei film di apertura e di chiusura di Cannes. In
particolare domenica 24 maggio dopo la cerimonia di premiazione verrà
proiettato il film doc di Luc Jacquet, Premio Oscar 2005 con March of
the Penguins, dal sapore ambientalista sul cambiamento climatico dovuto al
riscaldamento del Pianeta, Ice and the Sky. Questa scelta non cade a
caso in quanto a Dicembre a Parigi si terrà la Conferenza sui cambiamenti
Climatici. L’anno scorso sulla Croisette alla cerimonia inaugurale con il
film Grace non si parlava d’altro che della querelle con i principi di
Monaco. Quest’anno faranno parlare invece l’amore incestuoso raccontato da Valerie
Donzelli nel film Marguerite e Julienne e l’amore saffico di Carol,
interpretato da Cate Blanchette con la direzione di Todd Haynes.
Ma anche Gaspar Noé che torna con Love, film anticonformista sul
rapporto amoroso/sessuale a tre, potrebbe vivacizzare la Croisette. Per noi
soprattutto i film fuori concorso tanto attesi. Mad Maxi: Fury Road di George
Miller che ripropone, a distanza di trent’anni, la saga più scippata dai
film di fantascienza in una versione con immagini disturbanti come definito
dalla stampa detrattrice. Il salto di qualità dopo 30 anni è notevole. 140’ di
durata contro i 94’ di Interceptor, 2700 inquadrature contro le circa
1200 di allora in un ritmo frenetico consumato in una folle corsa di auto
postmoderne nel deserto. Ma anche Irrational Man di W. Allen con Joaquine
Phoenix ed Emma Stone, e il kolossal francese di animazione Il
Piccolo Principe sono molto attesi. Della vecchia guarda di cineasti resta Gus
Van Sant con The Sea of Trees, il protagonista d’eccezione è Mattehew
McConaughey che assicura un successo scontato. Ampio spazio è stato dato anche
ai documentari tra i quali, oltre a quelli della sezione Cannes Classics già
citati, citiamo quello sulla compianta cantante di rhythm n’ blues Amy
Whinehouse, morta per overdose a soli 27 anni. La storia Amy di Asif
Kapadia è molto controversa e ci saranno strascichi giudiziari con la
famiglia di Amy. E’ anche interessante la sezione autonoma Quinzaine des
Realisateur con 20 pellicole in concorso tra cui spicca la trilogia Les
Mille et une Nuits di Miguel Gomes, il doc su Allende di Marcia
Tambutti e il fantasioso Takashi Miike, beniamino del Festival di
Roma, che presenta Yazuka Apoclypse: The Grat War of the Underworld. Ed
infine il controverso cineasta francese Philippe Garrel, da alcuni accusato
di scippo della filmografia di Truffaut, che inaugurerà la rassegna
autonoma Quinzaine des Realisateur con L’Ombre des femmes. Questa
rassegna, oltre ad avere il merito di aver introdotto ogni anno una forma di
collaborazione con giovani autori emergenti di un paese diverso (quest’anno è
la volta del Cile), organizza in Italia con l’AGIS - ANEC una rassegna
sul dopo Cannes presentando i migliori film del Festival. Come gli altri anni
nel mese di giugno saranno coinvolti nella manifestazione alcuni cinema di Roma,
Milano e Firenze. Infine nell’ambito di Cannes Classics viene curata
la proiezione di film cult restaurati in digitale e proiettati nella splendido
spazio della Plage Macé ogni sera alle 21:00. Quest’anno al Cinéma de
la Plage si potranno rivedere tra gli altri Ran (1985) di Kurosava,
Jurassic Park 3D (1993) di Spielberg, Ivan il Terribile
(1944-1945) di Eisenstein, The terminator (1984) di Cameron
e infine in omaggio al maestro cerimoniere del Festival Lambert Wilson,
il film Enragés (Rabid Dogs) interpretato dallo stesso Wilson sotto la
direzione Eric Hannezo e remake dell’omonimo film thriller di Mario Bava
del 1974 su una banda di criminali a Roma.
A questo punto non resta che
attendere dall’ombelico del mondo del cinema il verdetto della prestigiosa
Giuria, presieduta dai fratelli Coen, sui nostri cineasti ai quali
diciamo in bocca al lupo!
Nessun commento:
Posta un commento