Era più di un anno che non mi
recavo nella città dalle cento guglie d'oro, e mi sembra che fosse ieri. Praga
è una città con un fascino particolare dove il tempo si è fermato all'epoca di
Franz Kafka. Eppure per quasi cinquanta anni è stata sotto l'influenza
sovietica. Periodo nero che i praghesi hanno rimosso. Si dovrebbe invece
mantenere viva la memoria storica dei disastri sia morali che materiali che
l'era sovietica ha lasciato dietro di se. La maggioranza dei praghesi però è
formata dalle giovani generazioni dei trentenni e quarantenni che all'epoca
erano appena nati o adolescenti. E gli adulti preferiscono non parlare del
passato. Erano i tempi che se vivevi in una villetta magari costruita con
l'aiuto degli amici nei pomeriggi dopo "il lavoro di stato" nella
migliore delle ipotesi dovevi coabitare con qualcuno "consigliato"
dal partit, e nella peggiore delle ipotesi la villetta ti veniva confiscata per
far posto ai "panely". Edifici costruiti con la tecnica della
prefabbricazione rigorosamente in cemento faccia vista e quindi tutti grigi. Il
grigiore dei quadri direttivi del partito si rispecchiava nel grigio del
cemento. Ovviamente i panely sono rimasti, ma adesso sono stati ridipinti con i
colori dell'arcobaleno. Oltre a questa periferia osannata negli anni '70 anche dagli
architetti di moda in Italia, è rimasto un tessuto urbano stratificatosi dai
primi anni del XIX secolo nel centro storico (Stare Mesto). Del passato
rimangono molte vestigia tra cui la più importante è la Cattedrale di S. Vito e
il Castello di Kafkiana memoria una volta residenza reale dei Re Boemi della
dinastia di Re Carlo IV di Boemia (1346 - 1378) ora sede del Presidente della
Repubblica Ceca. Re Carlo IV fu un sovrano moderno. Si deve a lui la fondazione
della Università Carolina, prima Università in Europa insieme a quella fondata
agli antipodi a Palermo in Sicilia dall'altrettanto moderno Re Normanno Ruggero
II di Svevia. La Cattedrale di S. Vito si staglia sulla collina in fregio alla
riva sinistra del fiume Moldava (Vltava) dominandolo. In effetti attorno al
Castello si è sviluppata nel tempo la città vecchia (Mala Strana) letteralmente
"Piccola Parte". Leggermente depressa rispetto al fiume c'è la zona
di Kampa sede prestigiosa di mostre dei rappresentanti del movimento
Dadaista boemo (Mucha). Proseguendo a sud troviamo il parco di Petriny su cui
sorge una Torre in acciaio simile a quella più famosa Effeil ma di dimensioni ridotte
(circa 60 mt) da dove si osserva una vista mozzafiato della città e delle sue
100 guglie d'oro. Un'altro luogo da dove si può ammirare lo skyline praghese e
la più recente Torre della Televisione (1985) che si trova sulla parte più
nuova della città opposta rispetto alla Moldava. A nord del Parco Petriny
c'è il Monastero di Strahov dove potrete visitare una antica biblioteca con
manoscritti rarissimi. Per raggiungere comodamente Petriny si può utilizzare il
tram a cremagliera (funicolare) che parte dai piedi della collina (Ujezd) dove
è stato realizzato un significativo monumento ai caduti a causa del comunismo.
Venendo da Mala Strana si passa necessariamente davanti alla Chiesa del Carmelo
famosa perché ospita il Gesù Bambin di Praga. In sacrestia vi riceverà
Padre Anastasio dei Padri Carmelitani che è italiano e fa la spola con il
martoriato Centro d'Africa dove ha fondato una missione. (ndr: se vi capita di
essere lì di domenica alle ore 18,00 c'è la Messa in italiano per la nostra
numerosa comunità) A questo punto attraversando il fiume attraverso il ponte "Most
Legiì" che poggia sull'isoletta Strelecky Ostrov ci troviamo a destra il
Teatro Nazionale (Narodny Divadlo) dove potrete assistere agli
spettacoli della Laterna Magika e all'angolo a sinistra il famoso Cafè Slavia
dal sapore ottocentesco. Ritrovo degli artisti artefici della Charta '77 e
della rivoluzione di velluto degli anni '90 dalle quali è scaturita la
Repubblica Ceca che oggi noi visitiamo. Tra questi illustri Cechi è obbligo
citare l'attore di teatro Vaclav Havel fondatore appunto del movimento
dissidente Charta '77 e poi primo Presidente della Repubblica Ceca
postcomunista. Gli eventi della caduta del Muro di Berlino e dell'Impero
Sovietico furono così repentini che anche Praga trovò impreparati i dissidenti
dai quali il popolo chiedeva un nuovo Stato democratico. Se spostiamo il nostro
sguardo un leggermente più a destra ci accorgiamo della presenza del Palazzo
Danzante espressione artistica del movimento ceco dadaista. Se non siete fortunati a trovare posto al Cafè
Slavia proseguite per 150 mt sulla Narodnì e troverete l'altro affascinante Cafè
Louvre, dove potete provare al pari che allo Slavia pietanze tipiche ceche.
Tra queste i knedly (fettine di pane cotto a vapore) di contorno insieme algli zeli
(crauti bianchi o rossi in agrodolce) alle varie qualità di carne di maiale
(ottimo lo stinco). Un consiglio spassionato in qualsiasi ristorante di Praga
vi troviate accompagnate le pietanze con della birra perché i vini non sono sempre
all'altezza, mentre la birra è per i cechi come l'acqua del sindaco in Italia. Non
abbiamo ancora terminato il tour turistico di Praga ma desidero consigliarvi un
altro locale tipico ceco U Pinkasu che sebbene si trovi dietro Piazza
Venceslao in una zona turistica, mantiene l'originalità della cucina ceca.
Al riguardo ricordatevi che i nomi dei locali tipici cominciano con la U che
sta per il nostro "da". A Piazza Venceslao ci troviamo nel cuore
della città storica (Stare Mesto) che però risente della globalizzazione
con la presenza di negozi degli innumerevoli brand mondiali. Qualche negozio di
altri tempi resiste ancora come ad esempio la libreria internazionale
all'angolo della fermata Mustek della metro praghese dove potrete trovare rari
libri d'arte. Attraversando Piazza Venceslao, famosa anche per il martirio di Jan
Palch ai tempi dell'invasione sovietica dell'agosto 1968 ci ritroviamo nel
boulevard pedonalizzato Na Prikope. In una stradina parallela (Ryorskà)c'è
un mercatino stabile con tanti prodotti tipici. Se capitate a Praga per Pasqua potrete
trovare le uova colorate per abbellire la tavola, mentre a Natale troverete pupazzetti
ornamentali per l'albero realizzati con la paglia. Sempre su questa stradina
c'è il Teatro Comunale e la sede dell' Università Carolina. Al
Teatro comunale le rappresentazioni in ceco sono godibili perchè sottotitole in
lingua inglese. In fondo a questo percorso arriverete sulla Celetnà. In
questa strada resiste ancora qualche gioielleria dove si trovano monili in
pietra d'ambra e negozi che propongono le famose cristallerie boeme. Girando a
destra incontrerete poco dopo la Torre del Municipio (Prasna Brana) su
Piazza Repubblica (Namesty Republiky) dove si può assistere a balletti famosi
come Gizelle o Lo Schiaccianoci. Se girate a sinistra invece vi ritroverete
sulla splendida piazza Stare Mesto Namesty (Piazza della Città Vecchia)
con al centro la statua di uno dei padri fondatori della Boemia Jan Huss,
sulla sinistra La Torre dell'Orologio (ndr: cercate di capitare poco
prima di mezzogiorno e assisterete ad uno spettacolo ingegneristico come pochi
al mondo) e a destra la Chiesa della Madonna di Tyn. Attraversando la
Piazza vi troverete sulla Parizska che delimita a destra l'antico ghetto
ebraico Josefov e a sinistra il cimitero ebraico dove riposano le
spoglie di Franz Kafka. L'ingresso è a pagamento. Se vi mantenete sulla
sinistra con un po di fortuna vi ritroverete vicino al Rudolfinum
(Teatro deputato alla musica sinfonica). Nei pressi trovate un altro locale
tipico che vi consiglio U Rudolfinu. A questo punto mantenendovi a
sinistra siete a pochi metri dell'accesso dalla riva destra del Ponte Carlo.
Il ponte Carlo racchiude in se tutto il fascino misterioso e magico della città
soprattutto nelle giornate nebbiose. Ma è anche suggestivo in una splendida
giornata estiva. A proposito della migliore stagione per visitare la città
dipende dai vostri gusti, ma a giugno e settembre non avrete sgradevoli
sorprese. Attraversato Ponte Carlo siamo nuovamente a Kampa e alla
vostra destra uno dei ristoranti più famosi U trii Pstrosu (Alle tre oche). Proseguendo vi
ritrovate nella piazza Malostranske Namestie da dove prendendo la strada
in salita Nerudovà (ndr: sulla destra passerete dalla Ambasciata
d'Italia a Praga) potrete raggiungere il Castello di Praga. Questa
struttura necessita almeno una intera giornata per essere visitata. Oltre alla
Cattedrale di S.Vito, al Museo del Castello e alla Chiesa di S. Giorgio
troverete infatti la stradina più piccola di Praga che si chiama Zlata Ulica
(uliza) ovvero strada d'oro. All'ufficio informazioni potrete trovare la più
confacente combinazione di tour del complesso. Per chi è interessato c'è anche
il Museo della Tecnica che si trova a Nord del Castello sulla collina di Letna.
Qui c'è anche un bel parco (Praga ne è piena) Letenske Sady dove sorge
un grande metronomo che scandisce il tempo. A proposito di parchi oltre a
quello di Petriny, a quello di Letna ci sono altri due parchi notevoli a nord
il Parco di Stromovka dove venne realizzata l'Esposizione Universale del
1891 e a sud il Parco Vysherad che prima della costruzione del Castello HradCany
era la sede reale. Anche se non sono al centro sono facilmente raggiungibili
con la metropolitana (Linea Rossa). Una altra curiosità praghese che stupisce
sono i Botyotel ovvero alberghi su enormi chiatte attraccate sulle rive della Moldava.
Le camere sono arredate in vecchio stile marinaresco. Per il tour gastronomico
incentrato sulla birra mi sono avvalso della consulenza del mio caro amico
Martin che quando lo vengo a trovare mi porta a gustare i vari tipi di birra
che si producono a Praga, accompagnati con piatti di carne. Uno di questi
locali che mi ha colpito si trova a Josefov ed è specializzato nella
cucina delle varie parti del maiale. Gli altri locali dove mi sono trovato
bene, oltre a quelli prima menzionati si trovano tutti al centro dove con 25
euro potrete passare una piacevole serata in compagnia. In ordine sono U Fleku
(Kfmencova 11), U Zlateho Tygra (Husova 17).
Come appassionato di cinema, se vi
piacciono i film in lingua originale e i documentari vi consiglio il cinema
Svetor (Sguardo sul mondo) che si trova a Vodickova all'angolo con Vaclaskve
Namestie. Infine dopo aver passato tre giorni a Praga portate a casa come
souvenir gastronomici oltre il prosciutto di Praga, gli oplatky che sono dei wafer
dalla forma originale circolare e si usano alla cena di Natale e gli aromatici
liquori Slivoviza e Becherovka da gustare insieme alle crepes che in ceco si
chiamano palazinky. Se poi in questi tre giorni avete avuto modo di conoscere
qualcuno vi sarete resi conto che anche se la lingua ceca è ostica è tuttavia
melodiosa come una di quelle cantilene che vostra madre vi cantava la sera. Vi
consiglio di tornare in Repubblica Ceca magari per conoscere le altre bellezze
ceche nei dintorni di Praga, a Karlovy Vary, nota per le acque termali,
dove a Giugno si svolge un importante Festival del Cinema, e tutte quelle
miriade di Castelli dei quali vi parlerò la prossima volta.
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