Ma adesso
vogliamo soffermarci su alcune peculiarità della Berlinale che ne fanno un
unicum tra i Festival cinematografici nella Vecchia Europa. Iniziamo dalle
parole di presentazione di Dieter Kossilik: 66 ROUTE.Infatti 65
anni fa, esattamente il 6 giugno 1951 si inaugurava la prima edizione della
Berlinale. Un segnale della volontà del popolo tedesco di rinascita stremato
dalla guerra e dall’Oloucasto con una Germania devastata. Un messaggio semplice
ma forte: la Germania vuole la Pace! Dopo 65 anni con circa 400 pellicole che
verranno proiettate durante gli 11 giorni di kermesse, viene riproposto il
desiderio di allora. L’ultimo anno l’Europa ha dovuto affrontare l’Esodo di
milioni di persone in fuga dalle guerre, e la Germania in particolare, anzi
Berlino con l’accoglimento di circa 80.000 rifugiati sta facendo la sua parte.
In questo contesto anche la Berlinale si è data da fare con la promozione di
una raccolta di fondi per i rifugiati che hanno subito torture attraverso un
apposito centro. Ma non solo,
nell’ambito del Culinary Cinema lo chef sardo Roberto Pezza collaborerà con
l’iniziativa “Uber den Tellerand kochen” per servire piatti tipici della cucina
mediterranea per strada su un camioncino attrezzato.Un’altra
lodevole iniziativa è la sezione Talents che si terrà dal 13 al 18 febbraio,
giunta alla 14esima edizione. Nel suo ambito viene promossa la futura
generazione di cineasti Con
orgoglio si segnala che tra i migliori 100 giovani
talenti sono stati scelti anche sette italiani. Per il comparto della
produzione sono tre i nomi: Antonietta Bruni, Jon Coplon e Roberto De Paolis
Marino. Per le nuove promesse nel campo della regia tre giovani: Francesco
Mattuzzi, Enrico Maria Artale e Giovanni Aloi. Infine anche un attore Koudous
Jeihon. Gli eventi sono circa 100 a cui partecipano come tutor o con Master
Class illustri personaggi del mondo cinematografico internazionale. Anche la
presidente della Giuria Meryl Streep terrà
una Master Class sui rapporti
interpersonali con le varie figure con le quali ha lavorato durante la sua
carriera di attrice. Un’altra novità di questa edizione è il numero di
documentari presenti. In totale sono 77 distribuiti nelle varie sezioni della
Berlinale. Nella selezione ufficiale citiamo l’unico italiano in gara, il
regista documentarista Gianfranco Rosi con FUOCOAMMARE, doc girato a Lampedusa
isola - crocevia dell’Esodo a causa delle guerre. L’altro doc in concorso è Zero
Days di Alex Gibney (USA). Che la Berlinale sia attenta a questo linguaggio
cinematografico lo riscontriamo dai doc presenti nella sezione Special con 4
doc (3 americani ed 1 inglese):The Music of Strangers: Y-Yo Ma and the Silk Road Ensemble di Morgan Neville, USAWhere To Invade Next di Michael Moore, USANational Bird di Sonia Kennebeck, USA in WPThe Seasons in Quincy: Four Portraits of John Berger di Colin MacCabe, Christopher Roth, Bartek Dziadosz, Tilda Swinton (UK) sempre in WPOvviamente il maggior numero è nella storica sezione Panorama Dokumente con 17 doc che affrontano problematiche attuali oppure argomenti storici inusuali come ad esempio The Lovers and the Despot di Rob Cannan, Ross Adam – UK. Ci sono poi doc presenti nella citata sezione Talents tra i quali Uncle Howard di Aaron Brookner – UK / USA oggetto di una MasterClass e Maquinaria Panamericana (Panamerican Machinery) di Joaquín del Paso, Messico / PL – WP (sezione Forum).In ultimo citiamo la maratona cinefila che ci propone il regista filippino Lav Diaz con la sua mastodontica opera di 482’ Hele Sa Hiwagang Hapis (A Lullaby to the Sorrowful Mystery) in WP.Non ci resta che fare le file all’ingresso delle sale e gustarci questa 66esima edizione.
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