E' già nelle sale e se ne parla:
Whiplash di Damien Chazelle, USA 2014, 107‘
Full Jacket Metal in
versione sonora
di Luigi Noera
di Luigi Noera
Suono di una batteria sempre
più assordante. Siamo nello scantinato del prestigioso Conservatorio Shaffer di
Musica Jazz di NYC. Il giovanissimo che si allena è Andrew da poco ammesso ai
corsi. Si illumina il corridoio ed entra un uomo: è il temuto maestro Fletcher che
lo ascolta con interesse. Il ruolo è interpretato da J. K. Simmons recentemente
premiato con l’Oscar quale miglior attore non protagonista. Da questo momento in
poi la batteria sarà la protagonista indiscussa dello schermo insieme ai primi
piani delle mani sanguinanti di Andrew. Il film ci ricorda tanto il rapporto
distorto tra maestro e alunno del film cult Full Jacket Metal. Rapporto
tra carnefice e vittima. Per Fletcher il raggiungimento dello scopo è più
importante della vita umana. Quasi una sfida con se stesso. Anche per Andrew è
così ed infatti condivide con il suo maestro la passione psicopatica per il
Jazz. I colpi di scena sono tanti e tengono in sospensione lo spettatore. Le
sedute delle prove musicali sconcertano la platea per tanta violenza
psicologica di Fletcher su Andrew e gli altri alunni. Quello che piace del
film, anche al neofita di musica jazz, sono i virtuosismi e gli effetti speciali
musicali. Il finale in un crescendo orgiastico musicale all’interno di un teatro gremito consacra questo strumento
musicale generalmente considerato di secondo piano. Si può dire che la forza di
questo film risiede nel montaggio spericolato del sonoro che sovrasta di gran
lunga le immagini. Insomma un linguaggio nuovo dove il peso della musica è
elemento predominante, quasi un “fuori campo” ininterrotto di quasi due ore,
tanto quanto dura il film.
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