Descrizione

Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.



lunedì 26 gennaio 2015

65esima Berlinale - dal 5 al 15 Febbraio Berlino diventa la Capitale del Cinema

Locandina Berlinale 2015 (per gentile concessione del Festival Berlinale)
 
 
Mancano 10 giorni all’inizio della prestigiosa kermesse Berlinese che inaugura la stagione dei Festival del Vecchio Continente. Nonostante la crisi, la Berlinale rimane un punto di riferimento per l’Industria Cinematografica Mondiale. I numeri di questa 65esima edizione parlano chiari: 315 pellicole tra lungometraggi, corti e doc di cui 130 film in Prima Visione Mondiale.
La Selezione Principale, la cui giuria è presieduta da Darren Aronofsky, discusso regista di Noha,  comprende 23 film provenienti da 29 Paesi dei quali  19 competono per l’Orso d’Oro e d’Argento e 21 sono Prime Mondiali. Tra questi c’è anche l’unico film italiano in competizione Vergine giurata di Laura Bispuri con Alba Rohrwacher, attrice già premiata a Venezia con Hungry Heart, film attualmente proiettato nelle sale.  Trattandosi di Opera Prima  Laura Bispuri ambisce anche al Premio alla Miglior Opera Prima. Il film di apertura sarà Nobody Wants the Night della spagnola Isabel Coixet , protagonista la pluripremiata attrice francese Juliette Binoche. C’è anche la scelta forte di proiettare Taxi dell’iraniano Jafar Panahi, attualmente “ostaggio” nel suo Paese. Ma pure l’attesissimo Knight of Cups dell’americano Terrence Malick con un cast di tutto rispetto tra cui spiccano Christian Bale e Cate Blanchett. Quest’ultima è anche la protagonista del film fuori concorso Cinderella di K. Branagh. Nella Selezione dei Cortometraggi sono in competizione 27 film provenienti da 18 Paesi con 19 Prime Mondiali, tutto ciò è stato possibile in quanto è stata eliminata la limitazione della durata massima di 15’. Ci sentiamo di segnalare l’intensissimo Lama? (Why) dell’israeliano Nadav Lapid di appena 5’. La Germania è ben rappresentata con  in competizione 6 films; purtroppo in questa sezione non è stata selezionata alcuna opera italiana, sebbene siano presenti i 5 Continenti. Nella Sezione Speciale Gala tra le 8 pellicole prescelte figura anche lo struggente Torneranno i Prati di Ermanno Olmi, già passato velocemente  nelle sale in occasione del centenario della tragedia europea dello scoppio della Grande Guerra. Nella stessa selezione il film candidato agli Oscar Selma sulla storica marcia nell’omonima cittadina americana capeggiata da Martin Luther King.
Nella Selezione Panorama principale verranno presentati 34 film di 29 paesi oltre a 18 documentari presentati nella  Selezione Panorama Documentari; i film di apertura saranno il brasiliano Sangue Azul (Sangue Blu) e Une jeunesse allemande (A German Youth) rispettivamente. Quest’ultimo realizzato da una coproduzione Francese – Tedesca – Svizzera rivisita con materiale dell’epoca il cosiddetto Autunno Tedesco nel 1977 ad opera delle RAF, analoga organizzazione terroristica tedesca delle Brigate Rosse in Italia.
Nella Selezione principale di Forum sono stati prescelti 43 film, dei quali 31 sono Prime Mondiali, mentre nella Selezione a latere Forum Expanded, arrivata alla decima edizione, oltre a 19 installazioni sul tema “Il suono di una porta che si chiude”, saranno proiettati 32 film provenienti da 20 paesi. Nella selezione principale è stato selezionato il documentario italiano di Francesco Clerici Il Gesto delle Mani che verrà proiettato in Prima Mondiale.
 Nella Selezione Generation, suddivisa in 14plus e Kplus (Kinder+), saranno presentati 65 tra corti e lungometraggi provenienti da 35 paesi. L’Italia sarà rappresentata da Cloro di Lamberto Sanfelice, già selezionato al Sundance, e da  Short Skin di Duccio Chiarini, presentato recentemente a Venezia in Biennale College. I film di apertura saranno rispettivamente l’olandese Prins (Prince) di Sam de Jong e Paper Planes dell’australiano Robert Connolly. Le Giurie ufficiali saranno affiancate da due giurie popolari formate complessivamente da 18 adolescenti che assegneranno gli Orsi di Cristallo al Miglior Corto e al Miglior Lungometraggio nelle due sezioni.
Per Berlinale Classica sono stati scelti 5 pellicole restaurate in versione digitale tra le quali spicca  Goldfinger di Hamilton, UK del 1968 e il tedesco  Varietè di Dupont del 1925 con musica dal vivo di The Tiger Lillies. La Berlinale omaggerà  inoltre il regista Francesco Rosi, recentemente scomparso, proiettando il suo film Uomini Contro del 1970.
La Sezione extra NATIVeun viaggio nel Cinema Indigeno è dedicata quest’anno all’ America Latina e comprende 18 pellicole tra film e documentari e sarà inaugurata dal documentario messicano Eco della Montagna. Inoltre nella due giorni di Berlinale Special Series, nell’ambito dell’European Film Market, verrà gettato uno sguardo attento sulle Serie TV internazionali (8) che adesso più che mai prendono in prestito le professionalità dal grande schermo. Tra queste in Prima Mondiale la Serie di Sky Italia 1992 con Stefano Accorsi.
Infine per la Sezione Prospettive del Cinema Tedesco, sono state prescelte 14 pellicole tra film e documentari di cui 9 lungometraggi e 5 medio - lungometraggi. Il film di apertura sarà una coproduzione Franco –Tedesca in Prima Mondiale della Casa di Produzione Osiris Media dal titolo Summers Downstairs.
Oltre ai Premi delle singole sezioni è previsto il Premio della Giuria per la Migliore opera Prima a cui concorrono 18 opere prime presenti nella varie Selezioni e a cui partecipa come si è detto anche Vergine Giurata di Laura Bispuri. Il film interpretato da una lanciatissima Alba Rohrwacher, è tratto dal romanzo di Elvira Dones.
Ma la Berlinale comprende anche una sezione dedicata a Cinema e Cibo, che è giunta alla decima edizione; sono stati selezionati  20 film provenienti da 9 paesi; l’Italia è rappresentata da tre film tra cui La Ricotta di Pier Paolo Pasolini. Nell’ambito della stessa manifestazione verrà assegnata la Camera Berlinale ad Honorem 2015 ad Alice Waters e Carlo Petrini, ideatori della sezione.

mercoledì 21 gennaio 2015

SAVE THE DATE: MAXXI B.A.S.E., Sala Graziella Lonardi Buontempo 16, 23 febbraio, 3 e 9 marzo, ore 18.00


Bella la fotografia, bravi gli interpreti: come diventare critici cinematografici in poche ore
a cura di Mario Sesti

Ogni film che si rispetti scrive se stesso su di noi rendendoci un po’ diversi da quello che eravamo prima di entrare in una sala: il critico è colui che trascrive questa traccia residua del film per condividerla con gli altri.

Questi incontri vedranno i partecipanti al lavoro per capire come si legge ciò che tutti conosciamo bene (i film) e come si raccontano, insieme all’esperienza che viviamo insieme a loro, in una recensione: il cinema come movimento del corpo (occhi, orecchie, pelle) e della mente che diventa scrittura. Queste ‘lezioni’ saranno forme di allenamento, esercizio e crescita di un’attitudine, quella degli spettatori, che nessuno ha mai avuto bisogno di imparare.
Le recensioni saranno lette, analizzate e commentate da Mario Sesti, le lezioni, della durata di 120’, saranno costituite da proiezioni di sequenze e commento.

Biglietti
Corso completo €28; €9 la singola lezione
Biglietto riservato MyMAXXI €25; €7 la singola lezione
 
 dal martedì alla domenica presso l’infopoint (carta o contanti)
durante l’orario di apertura del museo
 lunedì mezz’ora prima delle lezioni presso il desk del MAXXI BASE (solo in contanti)
qualora dovessero rimanere dei posti disponibili
- tramite bonifico bancario (Fondazione MAXXI – IBAN: IT15Z0100503222000000001129) – specificare nella causale del bonifico il nome del/dei partecipante/i al corso

Per informazioni
telef. 06 3201954 (dal lunedì al venerdì, ore 9.00-18.00 / sabato, ore 09.00-13.00)

SAVE THE DATE: Cinema e moda dal 21 gennaio tre appuntamenti al MAXXI per raccontare il rapporto intimo tra moda e cinema


Nell'ambito della mostra Bellissima. L’Italia dell’Alta Moda 1945-1968, a cura di Maria Luisa Frisa, Anna Mattirolo, Stefano Tonchi, prenderà il via la rassegna Cinema e Moda, a cura di Mario Sesti, realizzata in collaborazione con Fondazione Cinema per Roma: tre appuntamenti con film e incontri presso l'Auditorium del MAXXI per raccontare l'intimo rapporto tra moda e cinema.

Mercoledì 21 gennaio, ore 21
La decima vittima di Elio Petri, Italia 1965, 90’
Con Marcello Mastroianni, Ursula Andress Costumi Sorelle Fontana
Prima della proiezione, incontro con Luca Guadagnino, moderato da Mario Sesti

Mercoledì 28 gennaio, ore 21
Omaggio a Piero Tosi
Incontro con Piero Tosi e proiezione del doc L’abito e il volto di Francesco Costabile, Italia 2009, 51’

Mercoledì 4 febbraio, ore 21
8 ½ di Federico Fellini, Italia 1963, 138’
Con Marcello Mastroianni, Anouk Aimeé, Sandra Milo Costumi Piero Gherardi
Al termine incontro con Pupi Avati e Anna Mattirolo, moderato da Mario Sesti
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Per maggiori info:

martedì 20 gennaio 2015

I Fratelli Coen presiederanno la Giuria di Cannes


Per la prima volta nella storia del Festival di Cannes, non uno ma due figure di spicco presiederanno la Giuria.
I registi americani Joel e Ethan Coen hanno accettato l'invito di Pierre Lescure e Thierry Frémaux a presiedere la 68esima edizione del Festival.
"Non vediamo l'ora di tornare a Cannes quest'anno", è quello che hanno dichiarato Joel e Ethan Coen dal set del film Ave Cesare! Con George Clooney, Christophe Lambert, Scarlett Johansson, Tilda Swinton, Josh Brolin e Channing Tatum.
"Ringraziamo per l’opportunità offertaci di  poter guardare film provenienti da ogni parte del mondo. Cannes è un festival che è stato importante per noi fin dall'inizio della nostra carriera, e presiedere la Giuria è un onore speciale, dal momento che non siamo mai stati finora presidente di nulla. Al momento opportuno rilasceremo altre dichiarazioni."

venerdì 16 gennaio 2015

ITALIAN STYLE IN CORSA AGLI OSCAR


Milena Canonero, costumista per Grand Budapest Hotel (RECENSIONE) di Wes Anderson, è l’unica che rappresenta l’Italia nella corsa agli Oscar 2015. Tra l’altro non è nuova a questo riconoscimento avendo già vinto altre tre volte la statuetta per i migliori costumi nel ‘76, nel 1982 e nel 2007. Questo a rappresentare che l’Italian Style è inossidabile.
 
Andiamo con ordine ad elencare i film in lizza quale Miglior Film e troviamo, oltre a Grand Budapest Hotel che surclassa tutti gli altri con ben 9 candidature insieme a Birdman di Alejandro G. Innaritu, The Imitation Game di Morten Tyldum con 8 candidature e appena uscito nelle sale italiane. Chissà se tra i due litiganti il terzo gode? Il pronostico è veramente arduo perché nella rosa dei candidati sono rappresentati tanti soggetti così diversi fra loro ma tutti meritevoli di essere premiati. Il cuore mi dice che potrebbe farcela il poetico Boyhood di Richard Linklater, opera titanica girata in 12 anni, ma la razionalità, visti il clima di terrore globale che viviamo,  mi suggerisce American Sniper (RECENSIONE) di Clint Eastwood.  Il dato di fatto è che quest’ultimo appena uscito in Italia si è portato in cima alla classifica di incassi ed è anche al primo posto in America ed ha ottenuto 6 candidature insieme appunto a Boyhood, già passato nelle sale con un modesto risultato al box office sebbene sia stato osannato da critica e pubblico. Purtroppo con qualche chance in meno ci sono poi SELMA di Ava DuVernay, sulla storica marcia guidata da M. Luther King, e Whiplash di Damien Chazelle, passato al Sundance Festival. In ultimo è stato candidato anche La teoria del Tutto di James Marsh, a quale andrebbe assegnato piuttosto il premio al Miglior Protagonista per la commovente recitazione di Eddie Redmayne.
 
Passando alle candidature per il Miglior Film Straniero, come ahimè era nelle previsioni, Il Capitale Umano di P. Virzì è stato escluso già nella fase precedente. Se si guarda al passato recente i film selezionati a Cannes, Festival molto attento nelle scelte, hanno ottenuto il  dovuto consenso anche agli Oscar. E’ il caso di Leviathan (RECENSIONE) del russo  Andrei Zvyagintsev, quale Miglior Film Straniero insieme a Timbuktu di Abderrahmane Sissako  e a Relatos Salvajes (RECENSIONE) di Damián Szifron, tutti passati appunto a Cannes 2014. Il terzetto è stato prescelto insieme ad IDA  di Pawel Pawlikoski, già premiato in Europa e a Tangerines dell’estone Zaza Urushadze. Anche in questo caso il pronostico è veramente difficile, ma si spera che Timbuktu vinca.
 
Per l’Oscar alla Migliore Attrice Protagonista  è stata candidata, fra le altre, Marion Cotillard per la sua asciutta interpretazione in  Deux jours, Une Nuit (RECENSIONE) dei fratelli Dardenne, film applaudito all’ultimo Festival di  Cannes, e il premio lo merita tutto, insieme al citato Eddie Redmayne, protagonista di La teoria del Tutto.
 
Infine ci auguriamo che il premio al Miglior Film d’Animazione sia assegnato a Song of the Sea, già presentato nella sezione autonoma Alice nella Citta all’ultimo Festival Internazionale del Cinema di Roma.

venerdì 9 gennaio 2015

SAVE THE DATE: 15-18/01/2015 - Alla Casa del Cinema la nuova cinematografia vietnamita.



Il Festival del Cinema Vietnamita si terrà dal 15 al 18 gennaio 2015 alla Casa del Cinema – Largo Marcello Mastroianni Roma.
Il programma prevede la proiezione della produzione vietnamita più recente:
  1. Huong Ga (Hương Ga)
  2. La guerriera cieca (Hiệp sỹ mù)
  3. I figli del villaggio (Những đứa con của làng)
  4. Vivere con la storia (Sống cùng lịch sử)

Come di consueto l’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
Maggiori info:
 

lunedì 5 gennaio 2015

I film di capodanno 2015

Sono tre, tutti americani e biografici ma quello più bello è THE IMITATION GAME.

AMERICAN SNIPER: la guerra,  le sue estreme conseguenze e il razzismo non fanno bene.
Il tema, anzi i temi trattati, non sono nuovi al regista, ma rispetto a Lettere da Iwo Jima  e al più recente Gran Torino qualcosa non convince in questo film.
Forse il fatto che si tratti di una storia realmente accaduta ha condizionato la riuscita della pellicola.
Non siamo abituati a fare confronti, ma decisamente il livello del film non è altezza dei temi (guerra e razzismo), anzi per volerli giustificare a tutti i costi il risultato è che si esce dalla sala convinti fermamente che nessuna guerra è giusta e che le diversità vanno accettate.
Letteralmente la pellicola si ribella nel finale al regista e mostra quanto insensata sia stato l’intervento in Iraq ai tempi dell’amministrazione Bush.
All’inizio vengono mostrate le scene  di una scuola militare per uomini di acciaio che vengono sottoposti a prove infernali per diventare delle vere macchine da guerra.
Gli stessi uomini che in fondo sono dei bambinoni si innamorano a prima vista, mettono su famiglia e nel contempo partono subito dopo per il fronte iracheno a difendere il suolo americano (o l'industria bellica?).
Nelle scene d’azione delle operazioni militari per bonificare le città dai ribelli si ritrova quindi tutto il cinema trionfalista americano ripetuto fino all’ossessione.
Quando però il cecchino resta solo con il suo fucile a decidere il destino di un altro uomo cala il silenzio in sala.
Sono queste le sequenze più riuscite del film che cambiano totalmente il punto di vista dello spettatore.
C’è anche qualche altro spunto degno di nota e il viso inespressivo di Bradley Cooper, che qualcuno ha detto assomigli terribilmente al vero protagonista, ha aiutato il regista.
Il finale con i filmati d’epoca a colori ricorda un altro famoso corteo, anch’esso tragico.
Ci riferiamo all’assassinio di J.F.K.
Il film si può vedere ma in realtà non è quello che ci si aspetta da Clint Eastwood.
Regia: Clint Eastwood , USA 2014, 134’

 
Cast: Bradley Cooper, Sienna Miller, Jake McDorman, Luke Grimes, Navid Negahban,  Keir O'Donnell, Kyle Gallner, Sam Jaeger, Brando Eaton, Brian Hallisay, Eric Close, Owain Yeoman, Max Charles, Billy Miller, Eric Ladin, Marnette Patterson, Greg Duke, Chance Kelly.

 
 
BIG EYES : biografia di una artista nell’America anni ’60.
Regia:  Tim Burton , USA 2014, 106’
Cast: Amy Adams, Christoph Waltz, Danny Huston, Krysten Ritter, Jason Schwartzman, Terence Stamp, Jon Polito, Stephanie Bennett, Heather Doerksen, Andrew Airlie, Elisabetta Fantone, Emily Fonda, James Saito, Vanessa Ross, Steven Wiig, Jill Morrison, Emily Bruhn.

 
 

THE IMITATION GAME : la storia dell'antenato del computer e del suo geniale inventore.
Regia:  Morten Tyldum, Gran Bretagna, USA 2014, 113’
Cast: Benedict Cumberbatch, Keira Knightley, Matthew Goode, Mark Strong, Rory Kinnear, Charles Dance, Allen Leech, Matthew Beard, Tuppence Middleton, Tom Goodman-Hill, Ancuta Breaban, Lee Asquith-Coe, James Northcote, Victoria Wicks, Scott Stevenson, Stuart Matthews.
 
 


lunedì 29 dicembre 2014

I migliori film del 2014 A.D. : primo fra tutti LA GRANDE BELLEZZA

Aspettando Capodanno 2015 è tempo di tirare le somme di un anno 2014 all’insegna della deflazione. Nel campo cinematografico per l’Italia è andata meglio. Innanzitutto per l’Oscar a La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino (IT,2013) quale miglior film straniero (RECENSIONE).
Ma anche per il Gran Prix della Giuria a Le Meraviglie di Alice Rohrwacher presentato al Festival di Cannes; sebbene di questo film ho una mia opinione molto personale, ovviamente sono felice per il riconoscimento internazionale ottenuto.
E’ stato pure un anno ricco di documentari, fra i quali è doveroso ricordare Le Cose Belle di Agostino Ferrente e Giovanni Piperno, che ha vinto il DOC.IT 2014. Tra i documentari stranieri  sicuramente The Look of Silence di Joshua Oppenheimer, vincitore a Venezia solamente di un premio collaterale, sebbene parli di ferite ancora aperte a 50 anni dal genocidio di un milione di persone in Indonesia!
Accanto a questo film vanno menzionati senz’altro il documentario Io sto con la sposa  di Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande, Khaled Soliman Al Nassiry sull’attualissima tragedia del popolo siriano dimenticata dalle Nazioni civili, insieme a The Salt of the Earth di Wim Wenders e Juliano Ribeiro Salgado sulla stupenda opera fotografica intorno all’essere umano dell’artista Salgado padre.
Fin qui i temi di rilevanza universale etica e sociale.
Tra i film di Genere il discusso ma bellissimo Interstellar di Nolan, il toccante Anime Nere di  Francesco Munzi, migliore dei film italiani a Venezia 2014 scelto pure dal prestigioso Toronto Film Festival, e il thriller da mozzafiato Melbourne del regista esordiente iraniano Nima Javidi, film trascurato da Venezia. Con la sua bravura Nima Javidi ha dimostrato che a nulla valgano gli sforzi delle dittature a ingabbiare la settima arte.
Un ricordo particolare va poi a Carlo Mazzacurati, scomparso prematuramente al quale è stato assegnato postumo il Nastro d'argento, che ci ha lasciato un delicato testamento spirituale con il suo ultimo film La sedia della Felicità.
Tra i David di Donatello ricordiamo, oltre al Premio Oscar La Grande Bellezza e a Il Capitale Umano di Paolo Virzì, premiati con numerosissimi riconoscimenti in tale ambito, anche il fantasioso The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson quale Migliore film straniero e il coraggioso La mafia uccide solo d'estate di PIF quale Migliore regista esordiente.
Lo stesso PIF ha sfondato all'EFA 2014 svoltosi a Riga ottenendo il premio per la migliore commedia.
Tantomeno non si possono tralasciare lo struggente ed esplosivo Mommy di Xavier Dolan e il delicatissimo PARTY GIRL di Marie Amachoukeli, Claire Burger e Samuel Théis, entrambi vincitori a Cannes.
Tra le ultimissime uscite di fine anno citiamo Storie Pazzesche di Damián Szifron, osannato dalla critica a Cannes, e il poetico Torneranno i prati di Ermanno Olmi, nel centenario dell'inizio della Grande Guerra.
A questo punto Vi chiederete, ma Il Capitale Umano di Paolo Virzì? Anche in questo caso ho le mie impressioni personali.
Purtroppo i dubbi restano e sono confermati, sia dalla mancata nomination del film di Virzì ai Golden Globe, sia dallo smacco subito all'EFA 2014 per la miglior regia che è stato vinto invece dal bellissimo IDA del polacco Pavel Pawlikowski.
Quest'ultimo ha primeggiato tra i tre finalisti del premio LUX 2014.
Quindi per scaramanzia direi di aspettare La Notte degli Oscar 2015!
Intanto a tutti i lettori un grazie di cuore e un augurio di un SERENO 2015.
 

mercoledì 24 dicembre 2014

I FILM IN SALA A NATALE

PADDINGTON: dal Produttore di Harry Potter e la penna di Michael Bond la storia di un orsetto peruviano che si ritrova a Londra.
 
di Luigi Noera


La storia è tratta dall'omonimo famoso libro di Michael Bond tradotto in 30 lingue.
In una foresta peruviana vive una famigliola di orsi bruni che parlano il linguaggio degli esseri umani!
L’eroe di questa misteriosa storia, rimasto orfano, è stato allevato dai vecchi zii orsi, zia Lucy e zio Postuso.
Questi incredibili orsi, oltre a conoscere la lingua umana, producono un ottima marmellata sugli enormi alberi della foresta con una strano macchinario, come ha insegnato loro anni prima l’esploratore londinese Montgomery.
Le sventure per l’orsetto non sono ancora terminate. Un terremoto sconvolge la foresta e zio Postuso rimane ucciso.
Ricordandosi degli insegnamenti dell’amico esploratore, sua zia decide che è arrivato il momento per il piccolo orsetto di cavarsela da solo nel mondo e recarsi a Londra, i cui abitanti sono notoriamente ospitali.
La realtà sembrerebbe ben diversa, e l’orsetto si ritrova solo ma allietato dalla musica brasiliana di una band di strada.
Fortunatamente interviene la bontà di una famiglia londinese e soprattutto dei due giovanissimi figli Jonathan e Judy, cosicché il nostro orsetto trova una casa nuova a Windsor Garden dove abitano i Brown,  ed un nome nuovo “Paddington”, preso in prestito dal nome della stazione dei treni dove è stato ritrovato .
E’ il rapporto magico tra il mondo umano e il mondo animale raccontato non soltanto ai più piccini, ma anche agli adulti.
Ovviamente non manca anche lo spirito cattivo interpretato da una freddissima e determinata quanto bellissima Nicole Kindman nel ruolo di Millicent, imbalsamatrice (sic!) di animali al Museo di Storia Naturale, che a tutti i costi vuole catturare il malcapitato.
I riferimenti ai classici Disney sono tanti e tra tutte spicca la positività della signora Brown (Sally Hawkins) già vista nel film di Mike Leigh con La felicità porta fortuna (Happy Go Lucky).
La Signora Brown è infatti tanto simile al personaggio di Mary Poppins dei nostri ricordi infantili.
Poi la scelta di programmazione per il giorno di Natale è appropriata trattandosi di una storia in cui il Bene vince sul Male, sulle note finali della musica brasiliana della band di strada.
E’ l’ottimismo di questa favola quello di cui c'è bisogno per superare questa stagione di crisi.
 
A tutti gli affezionati lettori un augurio di un Santo Natale.
 
Regia: Paul King, Gran Bretagna, Francia, Canada 2014, 97’
Cast: Hugh Bonneville, Sally Hawkins, Nicole Kidman, Francesco Mandelli, Ben Whishaw,  Julie Walters, Jim Broadbent, Peter Capaldi, Madeleine Harris, Samuel Joslin, Matt Lucas, Daniel Westwood, Ancuta Breaban, George Newton, Tim Downie, Barrie Martin, Dominic Coleman, Vic Waghorn, Nigel Genis.
 
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St. Vincent: il solito rapporto tra adolescenti e adulti tanto caro ai cineasti d’oltreoceano.
 
Una commedia americana su un tema collaudato dove la differenza la fa Bill Murray con la sua personalissima interpretazione dell’anziano schizzato veterano del Vietnam.
Vincent è proprio antipatico e scostante con tutti, oltre ad avere problemi di alcool e di dipendenza dalle scommesse all’ippodromo.
Ma proprio per questo riesce simpatico al pubblico in sala.
I suoi rapporti affettivi si riducono ad incontri di sesso con Daka, una giovane prostituta russa che è incinta. Nella versione italiana il doppiaggio di Daka viene svilito dal consueto dileggio della lingua russa a cui purtroppo siamo abituati.
A questo intreccio scontato si aggiunge quello dei suoi nuovi vicini di casa: il giovanissimo Oliver e la mamma divorziata Maggie. Questa,  ignorando lo stile di vita di Vincent,  gli affida, quando si trova a  lavoro, la custodia del figlio con conseguenze disastrose.
In realtà sotto la superficie scostante di Vincent c’è la sua vita precedente con l’amata moglie Sandy che è ricoverata in una casa di cura perché affetta da Alzheimer. Ma  c’è anche l’aiuto materiale offerto a Daka.
A poco a poco il giovane Oliver conosce chi è realmente l’anziano Vincent e ne scopre le qualità nascoste a tal punto da indicarlo come il Santo da imitare nella cerimonia di fine anno alla scuola cattolica di St. Patrick dove studia.
Indicare  un essere  umano come Vincent a Santo da imitare redime lo stesso Vincent sebbene con tutti i suoi difetti. Nessuno e perfetto.
Accanto a Bill Murray recita la simpatica Melissa McCarthy  nel ruolo di Maggie e la poliedrica  Naomi Watts  nei panni di Daka.
Insieme al giovane attore Jaeden Lieberher che interpreta l’educato e perfetto Oliver i tre adulti ritrovano un loro equilibrio perduto.
Questa è la parte meno verosimile della commedia, ma si sa al Cinema   tutto è possibile.
Infine un plauso va alla scelta delle musiche country con in testa “Shelter of the Storm” di Bob Dylan.
Regia: Theodore Melfi, USA 2014, 102’
Cast: Bill Murray, Melissa McCarthy, Naomi Watts, Chris O'Dowd, Terrence Howard,  Jaeden Lieberher, Nate Corddry, Scott Adsit, Kimberly Quinn, Katharina Damm, Alyssa Ruland, Alexandra Fong, Greta Lee, Dario Barosso, Parker Fong, James Andrew O’Connor, Jaime Tirelli, Joseph Basile, Ray Iannicelli, Melissa Greenspan, Casey Roberts, Gabe Hernandez, David Iacono, Tino D. Valentino, Gregg Micheals, Tommy Bayiokos, Naeem Uzimann, Maria-Christina Oliveras, Brian Berrebbi, Niles Fitch, Fred Evanko, Ron Bush, Avery Davis, Tim Wilson, Uzimann, Brett Kaminsky.
 
 



venerdì 19 dicembre 2014

I FILM IN SALA DAL 18 DICEMBRE

L'amore bugiardo - Gone Girl: thriller che fino all’ultimo cambia le carte in tavola e condanna duramente i media.
 
Ancora un film che mette in discussione l’operato dei mass media e il loro poter distruttivo; ma anche un film sull’amore cieco e le sue imprevedibili conseguenze.
Il regista di The Social Network  ci regala una storia nella quale ognuno di noi potrebbe essere coinvolto. Ma esiste il delitto perfetto?
L’incipit è bellissimo. “Quando penso a mia moglie, penso alla sua testa!”
Nel quinto anniversario del matrimonio però i protagonisti di questo thriller entrano in crisi.
E’ una coppia di affermati scrittori travolti anch’essi dalla crisi economica.
Attraverso ben dosati flash back il film conduce lo spettatore a fare delle ipotesi sulla improvvisa scomparsa di lei.
Le ipotesi apparentemente logiche vengono immediatamente sconfessate però dal seguito della trama, disorientando la platea in sala.
Tutto sembra che sia contro di lui, ma l’arguta detective Rhonda Boney, intervenuta sul luogo del crimine, ha qualche dubbio.
Le tracce del puzzle lasciate dal marito sono troppo perfette.
Di mezzo c’è un cospicua somma da ritirare, e i soldi possono rendere le persone spietate e senza scrupoli.
I cambi di prospettiva e di risoluzione del giallo sono innumerevoli e non deve stupire che il finale resti aperto dopo più di due ore di dilemma sulla colpevolezza o meno del presunto assassino.
Peccato perché poteva essere un bel film.
Quello che resta è la vibrante condanna verso certa TV spazzatura che ammorba con giudizi affrettati a tutti i costi la cronaca nera.
 
Regia: David Fincher, USA 2014, 145’
Cast: Ben Affleck, Rosamund Pike, Neil Patrick Harris, Tyler Perry, Kim Dickens,  Patrick Fugit, Carrie Coon, David Clennon, Missi Pyle, Sela Ward, Scoot McNairy, Lee Norris, Casey Wilson, Kathleen Rose Perkins, Emily Ratajkowski, Boyd Holbrook, Lola Kirke, Jamie McShane.

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Jimmy’s Hall : una sala da ballo può fare la differenza.
 
Ricostruzione storica in due tempi dell’esilio forzato di Jimmy Gralton negli States.
Solamente Joan Loach poteva realizzare il film che ha fatto.
Siamo in una cittadina dell’Irlanda negli anni ‘20 e ’30 del secolo scorso.
Jimmy è un attivista politico che non si perde d’animo davanti alla avversione da parte della destra ultraconservatrice ai suoi progetti di coinvolgimento dei giovani in attività sociali in una sala da ballo.
Non solo la comunità locale gli è antagonista, ma anche il parroco è contro Jimmy ed i suoi amici. Fortunatamente il parroco si rende conto che Jimmy non è così pericoloso come descritto dai suoi avversari, ma dall'esilio non si sfugge.
La narrazione di Ken Loach è certosina e con stile asciutto denuncia il clima politico che si respirava allora in Irlanda.
Come nelle altre sue opere Loach sta dalla parte dei diritti degli oppressi. Riuscita la contrapposizione delle gioiose serate danzanti nella Jimmy’s Hall con le noiosissime riunioni dei notabili per contrastare Jimmy e i suoi amici.
 
REGIA: Ken Loach, GB IR, FR  2014, 109’
CAST: Barry Ward, Simone Kirby, Jim Norton, Andrew Scott, Francis Magee, Mikel Murfi, Sorcha Fox, Martin Lucey, Shane O'Brien, Brian F. O'Byrne, Karl Geary, Denise Gough, Aisling Franciosi, Donal O'Kelly, Seán T. Ó Meallaigh, Conor McDermottroe, Seamus Hughes, Aileen Henry.
 

lunedì 15 dicembre 2014

I FILM IN SALA DALL'11 DICEMBRE


STORIE PAZZESCHE (Relatos Salvajes): uno sguardo grottesco sul mondo di oggi attraverso sei storie apparentemente pazzesche (selvagge).

 
Nel film, prodotto dai fratelli Almodóvar, si ritrova la loro abilità narrativa e l’umor spagnolo e sudamericano.
Il regista Damián Szifron si addentra nel labirinto della mente umana e della sua capacità di escogitarne una più del diavolo. Ma in realtà è il diavolo ad agire.
Il film si presenta con questo breve incipit.
Quando si dicono le coincidenze: a bordo dell’aereo tutti hanno conosciuto Pasternak che adesso ha dirottato l’aereo per vendicarsi delle loro malefatte nei suoi confronti, coinvolgendo purtroppo anche una ignara coppia di anziani colpevole solo di trovarsi sulla traiettoria dell’areoplano.
Ma le coincidenze non finiscono, un malativoso ed usuraio ha la sventura di entrare in un bar dove lavora una delle sue tante vittime; anche in questo caso il diavolo , nei panni della cuoca, è pronto ad intervenire per far giustizia.
Persino un banale diverbio tra due automobilisti si può trasformare  in tragedia. I resti dei corpi bruciati trovati per ironia della sorte in un abbraccio fatale fanno pensare alla polizia piuttosto ad un delitto passionale.
C’è anche un integerrimo e affermato ingegnere il quale, stressato dalle continue vessazioni della burocrazia degli Uffici comunali dediti a far cassa con le multe, si trasforma in un assassino, grazie alle sue competenze tecniche.
Il bravissimo attore argentino premio Oscar Ricardo Darin, vincitore nel 2011 al Festival di Roma con Cosa piove dal cielo (Un Cuento Chino), è lo spietato ingegnere.
Però qualche volta il diavolo esagera e l’ingordigia gli si rivolta contro. Chissà se anche voi sareste disposti a pagare un milione di pesos o più per salvare vostro figlio dal carcere sicuro?
Per il gran finale del film viene in aiuto un banchetto di matrimonio con tanto di torte in faccia e reciproci tradimenti dei novelli sposi.
Questa commedia grottesca con i suoi personaggi esposti alla berlina del pubblico in sala lascia l’amaro in bocca, come fu per I Nuovi Mostri della commedia italiana degli anni ’70.
Regia: Damián Szifron, Argentina, Spagna 2014, 122’
Cast: Ricardo Darín, Oscar Martínez, Leonardo Sbaraglia, Erica Rivas, Rita Cortese, Julieta Zylberberg, Darío Grandinetti, Nancy Dupláa, María Onetto, Osmar Núñez.
 

mercoledì 10 dicembre 2014

TORNATORE ed un set speciale: il Policlinico Gemelli di Roma

L'evento, organizzato da www.medicinema-italia.org e reso possibile grazie alla partecipazione straodinaria del regista Giuseppe Tornatore,  si è  svolto all'Auditorium del Policlinico Gemelli di Roma.
Insieme alla proiezione dell'anteprima di The BIG HERO 6 sono state effettuate le riprese dello spot, dirette dal premio Oscar, per la raccolta dei fondi per la realizzazione di una sala cinematografica per il sollievo dei pazienti ricoverati al Poloclinico.

















Nella foto sopra il regista Tornatore e il responsabile Relazioni Esterne del Policlinico Agostino Gemelli.


un momento del set

sabato 6 dicembre 2014

Al via DOC/IT AWARD 2014

Siamo arrivati alla scelta dei 5 film che saranno proiettati nel Mese del Documentario tra i 21 finalisti.

La scelta a cura di un Academy di professionisti del settore si svolgerà dal 10 dicembre 2014 fino al 19 gennaio 2015.
 

mercoledì 3 dicembre 2014

I film della settimana : Mommy di Xavier Dolan & Magic in the Moonlight di Woody Allen

Mommy:  Il Premio della Giuria Cannes 2014 è un inno all’amore genitoriale.
di Luigi Noera
 
Già dalla prima scena sappiamo con chi avremo a che fare per i prossimi 140’.
Un incidente stradale, visto dall’angolatura di un terzo automobilista, ad un incrocio manda letteralmente in pezzi l’auto di Die (Diane) ed inizia il turpiloquio a cui è abituata e a cui abitua lo spettatore.
In realtà è la sua vita che andrà in pezzi nel tentativo di salvare il suo giovane Steve che è affetto da gravi disturbi mentali.
Die vuole salvare a tutti i costi il figlio e la sua speranza è veramente titanica. Da questo momento il regista inizia ad utilizzare un formato ben più stretto del 4:3 che costringe lo spettatore a utilizzare la propria fantasia.
La pellicola scorre con una altalena di crisi di Steve alternate a periodi più tranquilli, ma non per questo noiosi, con fughe dalla cruda realtà nella speranza che qualcosa succeda nella mente del giovane Steve.
In queste fughe dalla realtà il regista utilizza il classico rapporto 16:9 dove è la fantasia di Die a guidare lo spettatore.
Nella narrazione/turpiloquio che scorre tra madre e figlio viene in aiuto la vicina Keyla che però ha qualche disturbo nella parola.
Il terzetto si sostiene a vicenda finché qualcosa accade.
Il film negli ultimi 20’, dopo le prime due ore canoniche, fa mancare letteralmente il fiato.
 
Regia : Xavier Dolan, Francia, Canada, UK, 2014, 140’
Cast:. Anne Dorval (Diane Depres) e Antoine-Oliver Pilon (il figlio Steve ) e con Suzanne Clement (la vicina).

 

Magic in the Moonlight: chi ha detto che razionalità e cuore non possano andare d’accordo?
di Luigi Noera
 
Un Woody Allen in gran forma ha scritto e diretto questa brillante commedia come solo lui sa fare con dialoghi divertenti e arguti.
Non poteva essere ambientata in un periodo differente, sia per gli agganci della tematica trattata alle correnti surrealiste dell’epoca (anni ’30), sia perché la fotografia non avrebbe avuto lo stesso piacevole effetto.
La guerra sembra così lontana eppure ci troviamo a Berlino a cavallo delle due tremende Guerre Mondiali che sconvolsero l’Europa e il Mondo intero.
In un teatro va in scena il brillante prestigiatore Stanley (Colin Firth) . Il suo nome d’arte Wei Ling Soo ricorda la lontana Cina e si cimenta addirittura in un numero illusionista  con un elefante. Non è solo brillante, soprattutto è razionale e viene ingaggiato da un amico di infanzia, anche lui mago.
Stanley deve scoprire chi è effettivamente Sophie (Emma Stone) che si presenta come medium “giovane e carina” e quali sono le sue reali intenzioni nei confronti del giovane facoltoso Brice e di sua madre rimasta vedova.
L’incontro tra Stanley e Sophie è subito scontro, apparentemente burrascoso, che nasconde in realtà una attrazione reciproca fra i due.
A questo intreccio è sicuramente fatale anche la bellissima costa del Sud della Francia con panorami da mozzafiato, dove si svolge tutta la storia.
Il regista si definisce tra la schiera degli autori i quali, tramite la settima arte, fanno dimenticare al grande pubblico i mali che opprimono l’Umanità. Sembra invece che sotto questa patina superficiale della commedia brillante Woody Allen faccia riflettere sul profondo senso della vita e sul confronto fra razionalità e cuore, o meglio fra Ragione e Fede.
“La felicità non è nelle condizioni degli esseri umani”.
Il finale, rintracciabile in tante altre commedie di Woody Allen, si avvale di dialoghi che ridicolizzano il personaggio pieno di se per riportalo tra i comuni mortali.
Guardando il cielo stellato dall’osservatorio astronomico Stanley le dice : “lo trovi minaccioso?”. Risponde Sophie: “ no lo trovo molto romantico”.
Anche la scelta delle musiche è appropriata passando dalla musica anni ’30 dei bar berlinesi, alle musiche della sinfonia di Beethoven nella notte insonne, alle musica viennese del gran ballo sulla Costa Azzurra. Se a questo aggiungiamo due adorabili protagonisti, la serata al cinema non sarà noiosa.
 
Regia: Woody Allen, Francia, USA 2014, 98’
Cast: Eileen Atkins, Colin Firth, Marcia Gay Harden, Hamish Linklater, Simon McBurney, Emma Stone, Jacki Weaver, Erica Leerhsen, Antonia Clarke, Jeremy Shamos, Ute Lemper, Natasha Andrews, Kenneth Edelson.