Descrizione

Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.



giovedì 1 dicembre 2016

Speciale 57° Festival dei Popoli (DAY 7)

Primo Festival Internazionale di Documentari - Giovedì 1 dicembre 2016 – ore 17.15 viene proiettato “LA PRIMA META” un film di Enza Negroni dove la squadra di rugby del carcere di Bologna debutta al 57° Festival dei Popoli
di Luigi Noera - 1° dicembre. L' edizione numero 57 a Firenze fino al 2 dicembre, il Festival si rinnova rispetto alle precedenti. A partire dalla nuova sala principale del festival - La Compagnia, casa del cinema della Toscana - alla selezione dei film in concorso (internazionale e italiano); dai focus tematici (uno dedicato al tema dei rifugiati, l’altro ai documentari musicali) ai cineasti a cui sono dedicate le due retrospettive: la franco-libanese Danielle Arbid e il brasiliano Sergio Oksman, che apriranno le porte non solo del loro cinema ma anche dei rispettivi laboratori creativi. Rinnovata è anche la proposta formativa, con workshop e seminari che affronteranno alcune rilevanti innovazioni tecniche: come la tecnologia VR e l’Interactive Documentary. Per il CONCORSO ITALIANO sono sei i lungometraggi, inediti in Italia, rappresentativi della produzione italiana 2016. I film competono per il Premio “CG Entertainment - cinemaitaliano.info” distribuzione home video e per il Premio “Gli Imperdibili” distribuzione nel circuito dei Cinema d’Essai della Toscana. Tra questi oggi 1° dicembre 2016 – ore 17.15 verrà proiettato “LA PRIMA META” un film di Enza Negroni dove la squadra di rugby del carcere di Bologna debutta al 57° Festival dei Popoli. In sala saranno presenti l’autrice Enza Negroni, la produttrice Giovanna Canè, l’allenatore e alcuni giocatori ed ex giocatori, ora in libertà, del Giallo Dozza. Protagonista del film documentario la squadra Giallo Dozza formata da 40 detenuti di nazionalità diverse, con pene da 4 anni all’ergastolo, senza precedenti esperienze rugbistiche. La squadra è iscritta al campionato ufficiale F.I.R. di serie C2 sotto la guida del tenace coach Max Zancuoghi. Con l’arrivo di tre giovani detenuti, il film segue le vicende dei Giallo Dozza nel corso del suo primo campionato, giocato forzatamente sempre in casa. Tra allenamenti estenuanti e i ritmi lenti della quotidianità in cella, il film racconta il difficile cammino dei detenuti per raggiungere la meta non solo in campo ma anche nella vita con una ritrovata dignità sociale: un sofferto inno allo sport, alla condizione umana, in tutte le sue complesse latitudini. Giallo Dozza - chiamata come il colore del cartellino dell’espulsione temporanea di dieci minuti previsto nel rugby – nasce dal progetto educativo “Tornare in Campo”, coordinato da tecnici e allenatori del Rugby Bologna 1928. Il progetto è finalizzato all’insegnamento del rugby all’interno del carcere della Dozza di Bologna, e al recupero fisico, sociale ed educativo di detenuti. Due le motivazioni che hanno spinto Enza Negroni a girare La prima meta. Da un lato approfondire il processo di inclusione attraverso il rugby di detenuti di diverse nazionalità, con la formazione di un tessuto sociale multietnico, come solo il carcere riesce a rappresentare. Dall’altro, l’utilizzo della forma documentaristica che permette di raccontare l’esperienza della vita carceraria, senza mediazioni, raccontando il tentativo di emergere da un forte disagio.

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