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Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.



sabato 10 maggio 2014

Casa del Cinema: Alain Robbe-Grillet - uno scrittore prestato al cinema

L'IMMORTALE Con questo film del 1962 inizia la rassegna alla Casa del Cinema dedicata allo scrittore Alain Robbe - Grillet come regista. E’ lodevole che questo film come pure gli altri della rassegna siano preceduti da una intervista al regista il quale riguardo a questo film conferma che lo stesso all’epoca non ebbe successo e anche per questo non gli è caro. Peccato. Si inizia con l’incipit, come nel linguaggio scritto, ma trattandosi di cinema, viene usato il linguaggio cinematografico: una cantilena turca sullo sfondo delle rovine delle mura di Bisanzio che definiscono fin d...

TRANS - EUROPE EXPRESS (1966) 90' All'epoca dell'uscita nei cinema, per ammissione dello stesso regista, il film ebbe un buon successo anche a dispetto del ridotto budget messo a disposizione dalla produzione e sebbene fosse stato girato in soli 16 giorni (bisogna ricordare i mezzi tecnologici a disposizione in quegli anni e alle conseguenti difficoltà realizzative). Forse è questo il motivo per il quale il film manca di spessore e risulta ondivago, anche se la sceneggiatura è ben congegnata con cambi di trama e di ritmo continui. Tutto ciò è possibile per la doppia narrazione. Da u...
L’UOMO CHE MENTE Il film (produzione Francese/Cecoslovacca) è stato girato nel 1968 nel nord est della Slovacchia poco prima dell'invasione da parte delle truppe del Patto di Varsavia. Alain Robbe - Grillet ha il tempo di girare questo noir per eccellenza, ovviamente in B & W, con musiche e suoni adatti allo scopo che sono veramente al di fuori di ogni canone del linguaggio cinematografico. Siamo nel dopoguerra e in una piccola cittadina della Slovacchia si aggirano i fantasmi della seconda guerra mondiale. Boris detto l’ucraino (interpretato da un bravissimo e poliedrico Tritignan. . .
SPOSTAMENTI PROGRESSIVI DEL PIACERE Ci si chiede se per descrivere la scena di un ipotetico crimine a sfondo sadomaso ci vogliano ben 108’ di nudi integrali ricoperti di vernice rossa. Grazie anche alla complicità di Trintignant, nelle vesti di un maldestro ispettore di polizia, il film vorrebbe denunciare il potere costituito dallo Stato e dalla Chiesa, ma non ci riesce. E’ stato definito un film visionario. Sembra invece che le visioni siano fin troppo scontate con due segni “magici”: una bottiglia rotta – arma del delitto e una scarpetta – fetish. Evidentemente Alain Robbe – Gri...

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