A rapidi
passi si avvicina l’inaugurazione della 72esima
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (2 – 12 settembre),
subito a ridosso del 68° Festival di
Locarno (5 – 15 agosto) ed in sovrapposizione al 40° Festival di Toronto (10 -20 settembre), e cresce la febbre dei
cinefili per scoprire il valore delle pellicole selezionate e le chance di affermazione,
soprattutto dei film italiani. Bisogna dire che il Direttore Artistico Alberto Barbera
ha sapientemente amministrato la nomina dei giurati della Selezione Ufficiale
in Concorso. Per Venezia 72, oltre
al presidente, il regista messicano Alfonso Cuarón, valutano le opere in gara
il regista italiano Francesco Munzi (Anime Nere), lo scrittore, sceneggiatore e
regista francese Emmanuel Carrère, il regista turco Nuri Bilge Ceylan (Il Regno
d’Inverno), il regista polacco Pawel Pawlikowski (IDA), il regista taiwanese
Hou Hsiao-hsien, l’attrice tedesca Diane Kruger, la regista e sceneggiatrice
britannica Lynne Ramsay e l’attrice e regista statunitense Elizabeth Banks.
Quindi oltre al Vecchio Continente e agli USA nella Giuria ci sono anche
rappresentanti dell’Asia e del Messico. Questa composita Giuria Internazionale
assegnerà ai lungometraggi in Concorso il Leone d'Oro per il miglior film; il
Leone d’Argento per la migliore regia; il Gran Premio della Giuria; la Coppa
Volpi per la migliore interpretazione maschile e per la migliore
interpretazione femminile, il Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o
attrice emergenti, il Premio per la migliore sceneggiatura e il Premio Speciale
della Giuria. Non di meno la Giuria
Internazionale della selezione Orizzonti
presieduta dal regista statunitense Jonathan Demme sembra equilibrata, ed è
composta dall’attrice italiana Anita Caprioli, dalla regista e sceneggiatrice
francese Alix Delaporte, dall’attrice spagnola Paz Vega e dal regista di Hong
Kong Fruit Chan. La Giuria assegnerà - senza possibilità di ex-aequo – il Premio
Orizzonti per il miglior film, il Premio Orizzonti per la migliore regia, il Premio
Speciale della Giuria Orizzonti, il Premio Orizzonti per la miglior
interpretazione maschile o femminile, il Premio Orizzonti per il miglior
cortometraggio ed infine il Venice Short Film Nomination for the European Film
Awards 2015. Il Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” ”- Leone del
Futuro sarà assegnato dalla Giuria internazionale presieduta dal regista
italiano Saverio Costanzo (Hungry Hearts), film che ha ottenuto l’anno scorso a
Venezia due Coppe Volpi per la migliore interpretazione femminile e per quella
maschile. La Giuria, oltre al presidente Saverio Costanzo, è composta dal
produttore di Hong Kong Roger Garcia, dalla critica e storica del cinema
francese Natacha Laurent, dal regista statunitense Charles Burnett e dalla
giornalista messicana Daniela Michel. Uno sguardo alle 21 pellicole della
selezione ufficiale Venezia 72 mostra
che il cinema di oggi affronta le vicende attuali del mondo, ma anche i
sentimenti dell’essere umano. Per ognuno di esse sinteticamente riportiamo la
caratteristica che le distingue. I temi sono tra i più vari, attuali ed
emozionanti come riesce solo al grande Cinema. Difficile quindi fare un
pronostico. Però i nostri quattro cineasti spaziano tra temi e linguaggi così
diversi e confidiamo in loro, sebbene gli altri cineasti siano egualmente
competitivi. Sono 16 i partecipanti per la prima volta a Venezia: Emin Alper,
Laurie Anderson, Sue Brooks, Drake Doremus, Atom Egoyan, Cary Fukunaga, Luca
Guadagnino, Oliver Hermanus, Tom Hooper, Charlie Kaufman & Duke Johnson,
Piero Messina, Pablo Trapero, Lorenzo Vigas, Christian Vincent, Zhao Liang. Sono
6 i grandi ritorni: Marco Bellocchio, Rodrigo Plá, Jerzy Skolimowski, Aleksandr
Sokurov, Tsai Ming-liang, Frederick Wiseman. In ordine i film:
Emin ALPER,
Abluka (Frenzy) TURCHIA, film graffiante sulla società turca.
Laurie
ANDERSON, Heart of a Dog USA, riflessioni sul senso della vita.
Marco
BELLOCCHIO, Sangue del mio sangue ITALIA, spunti di riflessione tra un passato
lontano ed il presente.
Sue BROOKS,
Looking for Grace AUSTRALIA, dramma generazionale.
Drake
DOREMUS, Equals USA, possibile futuro dell’umanità.
Atom EGOYAN,
Remember CANADA, per non dimenticare.
Cary
FUKUNAGA, Beasts of No Nation USA, storia vera di un mercenario.
Giuseppe M.
GAUDINO, Per amor vostro ITALIA, storia di disabilità, di camorra con
risvolti inattesi, con Valeria Golino che ci stupirà.
Xavier
GIANNOLI, Marguerite FRANCIA, dramma di una cantante lirica.
Amos GITAI,
Rabin, the Last Day ISRAELE, doc sull’assassinio del premier israeliano laburista
Yitzhak Rabin.
Luca
GUADAGNINO, A Bigger Splash ITALIA, remake di un celebre thriller dal punto di
vista del regista.
Oliver
HERMANUS, The Endless River SUD AFRICA, thriller e non solo.
Tom HOOPER,
The Danish Girl GRAN BRETAGNA, da una storia vera riflessioni sulla diversità.
Charlie
KAUFMAN, Duke JOHNSON, Anomalisa USA, un film d’animazione alla scoperta di se
stessi.
Piero
MESSINA, L’attesa ITALIA, doloroso quadro pirandelliano, e adattamento
nell’opera prima dell’aiuto regista di Sorrentino (recensione).
Jerzy
SKOLIMOWSKI, 11 minut (11 Minutes) POLONIA, thriller mozzafiato in 11 minuti
appunto.
Aleksandr
SOKUROV, Francofonia FRANCIA, arte e potere nella nuova straordinaria pellicola
del cineasta russo.
Pablo
TRAPERO, El Clan ARGENTINA, da una storia vera di ambiguità e ipocrisia sul
crimine nell’Argentina degli anni ‘80.
Lorenzo
VIGAS, Desde allá VENEZUELA, storia intima di un uomo, Armando ed ambientata a
Caracas.
Christian VINCENT,
L’hermine FRANCIA, ovvero amore e passione.
ZHAO Liang,
Behemoth CINA, doc epocale sulla Cina di oggi.
Tra i film
fuori concorso spiccano il documentario EVEREST dell’islandese Baltasar KORMÁKUR
che inaugurerà la Mostra che quindi sarà il vessillo della stessa e
l’attesissimo Black Mass di Scott Cooper interpretato dalla stella del cinema
Johnny Deep, assente dal Lido dal 2007,che farà da forte richiamo per il
pubblico festivaliero. Il film che chiuderà la Mostra il 12 settembre è Lao pao
er (Mr Six) del cinese HU Guan – film tutto da scoprire. Ma anche gli altri film
non sono di meno. L’americano Daniel ALFREDSON presenta il suo ultimo thriller
Go with Me con Anthony Hopkins. Viene presentata anche l’opera postuma e film
cult sugli anni ’90 di Claudio CALIGARI Non essere cattivo, portata a termine
da Valerio Mastrandrea. L’atteso Thomas McCarthy con Spotlight, inchiesta dal
sapore giornalistico sullo scandalo di pedofilia che ha travolto la Chiesa
Cattolica di Boston. Il ritorno inatteso dopo decenni di silenzio del messicano
Arturo Ripstein con La Calle de la Armargura. Ed infine il divertente Martin
Scorsese con il corto The Audition. Poi ci sono i documentari fra i quali
menzioniamo gli italiani Gianluca e Massimiliano De Serio con I ricordi del fiume,
doc sullo smantellamento di una baraccopoli sorta a Torino sulle sponde dello
Stura, oltre a Franco Maresco e Gianfranco Pannone. Il primo con un doc su
Palermo e il secondo con un doc sulle Guardie Svizzere. Per Orizzonti vedremo 19 lungometraggi sulle
nuove tendenze estetiche ed espressive mondiali con due italiani, uno
l’esordiente Alberto Caviglia e l’altro Renato De Maria con un sorprendente
piccolo film. Nella selezione sono presenti i quattro angoli del Mondo:
Merzak
ALLOUACHE, Madame Courage ALGERIA
Joko ANWAN, A Copy of My Mind INDONESIA
Alberto
CAVIGLIA, Pecore in erba ITALIA
Samuel COLLARDEY, Tempête FRANCIA
Brady CORBET, The Childhood of a Leader UK
Renato DE
MARIA, Italian Gangster ITALIA
Vahid JALILVAND, Chaharshanbeh, 19 ordibehesht
(Wednesday, May 9) IRAN
Yaelle KAYAM, Mountain ISRAELE
Tobias LINDHOLM, Krigen (A War) DANIMARCA
Vetri
MAARAN, Visaaranai (Interrogation) INDIA
Jake
MAHAFFY, Free in Deed USA
Gabriel
MASCARO, Boi Neon BRASILE
Dito
MONTIEL, Man Down USA
Hadar MORAG, Lama azavtani (Why Hast Thou Forsaken
Me?) ISRAELE
Rodrigo PLÁ,
Un monstruo de mil cabezas MESSICO (film d’apertura)
Anita ROCHA
DA SILVEIRA, Mate-me por favor BRASILE
Nicolas
SAADA, Taj Mahal FRANCIA
Pema TSEDEN,
Tharlo TIBET
Yorgos ZOIS,
Interruption GRECIA
Insieme ai
lungometraggi, sono stati selezionati per Orizzonti
Corti le seguenti opere:
Sebastián
MURO, 55 pastillas ARGENTINA
Aly
MURITIBA, Marja CALAFANGE, Tarântula BRASILE
Cristina PICCHI, Champ des possibles CANADA
SHEN Jie, Hou (Monkey) CINA
Dubravka TURIĆ, Belladonna CROAZIA
Hiwot ADMASU GETANEH, New Eyes FRANCIA
Giovanni ALOI, E.T.E.R.N.I.T. FRANCIA
Karim BOUKERCHA, Violence en Réunion FRANCIA
Hiwot ADMASU GETANEH, New Eyes GERMANIA
Elnura
OSMONALIEVA, Seide KIRGHIZISTAN
Mariana
ARRIAGA, En defensa propia MESSICO
Ivan SALATIĆ, Dvorišta (Backyards) MONTENEGRO
Julian WAYSER, Oh Gallow Lay USA
David VICTORI, Zero USA
Wichanon SOMUMJARN, Jer gun muer rao jer gun (The
Young Man Who Came from the Chee River) THAILANDIA
A latere
alla Mostra e indipendente dalla stessa si svolgerà la manifestazione Venice Days / Giornate degli Autori promossa da ANAC e 100 Autori con alla guida
della Giuria costituita dai giovani cinefili d’Europa del progetto 28 volte
Cinema, Laurent Cantet, Palma d’Oro a Cannes con La classe, che l’anno scorso
ha vinto proprio il Venice Days Award con
Ritorno all’Avana. I Venice Days comprendono una selezione di film provenienti
da 15 paesi con 8 opere prime, 18 prime mondiali, 8 registe donne e personalità
di spicco della cultura tra cui un maestro del cinema mondiale come Carlos
Saura e il Premio Nobel per la letteratura Orhan Pamuk. In particolare saranno
proiettati:
FILM DI
APERTURA – CONCORSO EL DESCONOCIDO (RETRIBUTION) di Dani de la Torre Spagna,
2015. Quando un thriller diventa il meccanismo perfetto che rivela l’umanità
dei suoi protagonisti.
FILM DI
CHIUSURA - FUORI CONCORSO THE DAUGHTER di Simon Stone Australia, 2015. Una saga
di famiglia che riporta il cinema australiano allo splendore della sua epoca
d’oro
FILM IN CONCORSO
LA MEMORIA
DE L’AGUA (THE MEMORY OF WATER) di Matías Bize Cile, 2015. Il dolore come
detonatore della vita e della speranza.
A PEINE
J'OUVRE LES YEUX (AS I OPEN MY EYES) di Leyla Bouzid Francia/Tunisia/Belgio,
2015. Le radici delle primavere arabe: la rivolta di Farah ha il suono della
musica ribelle.
VIVA LA
SPOSA (LONG LIVE THE BRIDE) di Ascanio Celestini Italia/Francia/Belgio, 2015. Un’Italia senza
speranze, ma non disperata: un poeta e una strampalata compagnia di giro.
KLEZMER di
Piotr Chrzan Polonia, 2015. La Passione dell’ebreo in un’Europa divisa tra
umanità e paura all’ombra del nazismo. Nell’anno della rivelazione ungherese a
Cannes de Il figlio di Saul, un
altro giovane esordiente racconta l’Olocausto con toni inediti.
ARIANNA di
Carlo Italia, 2015. La scoperta del corpo, la consapevolezza della diversità,
la perdita dell’innocenza, la coscienza di sé.
LA PRIMA
LUCE (FIRST LIGHT) di Vincenzo Marra Italia/Cile, 2015. Un bambino conteso, due
solitudini, due continenti, due vite.
ISLAND CITY
di Ruchika Oberoi India, 2015. Tre storie per raccontare l’India di oggi con
l’acre sapore della commedia.
UNDERGROUND
FRAGRANCE di Pengfei Francia/Cina, 2015. Le memorie dal sottosuolo della Cina
di oggi.
EARLY WINTER
di Michael Rowe Australia/Canada, 2015. La disconnessione dell’amore e
l’incomunicabilità della vita reale.
LOLO di
Julie Delpy, Francia 2015. Commedia francese con l’esplosivo Dany Boon e la
stessa regista.
L’altra manifestazione
autonoma consolidata è la Settimana
Internazionale della Critica di Venezia, giunta alla sua trentesima
edizione. I sette film selezionati concorrono a due premi: “Premio del pubblico
Pietro Barzisa” sponsorizzato dal Circolo del Cinema di Verona e del valore di
5.000 Euro. Inoltre, insieme a tutti gli altri lungometraggi d’esordio presenti
nelle sezioni competitive della Mostra, concorrono al “Leone del Futuro -
Premio Venezia Opera Prima "Luigi De Laurentiis" e a 100.000 USD
messi a disposizione da Filmauro di Aurelio e Luigi De Laurentiis, che saranno
suddivisi in parti uguali tra il regista e il produttore. Inoltre, anche
quest’anno la FEDEORA, l’Associazione dei Critici Cinematografici dell’Europa e
del Mediterraneo, assegnerà due premi collaterali ai film della Settimana della
Critica: uno al miglior film, l’altro a scelta tra migliore sceneggiatura,
migliore fotografia o migliore interpretazione. I film in competizione sono:
Ana Yurdu
(Motherland/Madrepatria) di Senem Tüzen Turchia-Grecia, 2015. Emancipazione e i
fantasmi del passato di una giovane scrittrice.
Banat (Il
viaggio) di Adriano Valerio Italia-Romania-Bulgaria-Macedonia, 2015. Due storie
che si incrociano in un percorso di emigrazione al contrario.
Kalo Pothi
(The BlackHen/La gallina nera) di Min Bahadur Bham Nepal-Francia-Germania,
2015. Deliziosa storia di due bambini sullo sfondo della guerra civile nepalese
degli anni ’90.
Light Years (Anni luce) di Esther May Campbell UK,
2015. Road movie “a
piedi” di tre ragazzi costretti a confrontarsi con le loro distanze dalla vita
adulta.
Montanha
(Montagna) di João Salaviza Portogallo-Francia, 2015. Adolescenza rubata.
The Return
(Il ritorno) di Green Zeng Singapore, 2015. La politica e i fantasmi del
passato di Singapore raccontati con stile raffinato e classico.
Tanna di
Martin Butler e Bentley Dean Australia-Vanuatu, 2015. I due documentaristi si
cimentano con l’eccentrico melò sulle regole tribali dell’omonima isola di
Tanna.
A margine
del Settimana Internazionale della Critica di Venezia verrà presentato fuori concorso
Jia (The Family/Famiglia) di Liu Shumin Australia-Cina, 2015. Maratona autobiografica
di quasi 5 ore su una coppia di anziani genitori che documenta gli attuali
sconvolgimenti della società cinese. Il Film di apertura e Premio Saturnia –
SIC 30 Special Award è Orphans di Peter Mullan UK, 1998 ed il Film di chiusura è
Bagnoli Jungle del nostro Antonio Capuano Italia, 2015. Per i nostalgici infine
la Selezione Venezia Classic con
film restaurati ed in parte scelti da Bernard Tavernier al quale verrà
consegnato il Leone d’Oro alla carriera.
Insieme ai film in competizione per Venezia Classic sono stati scelti anche
alcuni documentari sul Cinema e i suoi Autori. La Giuria di Venezia Classic
formata dagli studenti cinema è presieduta dal regista napoletano Francesco
Patierno. In conclusione non resta che aspettare il 2 settembre per gustare
questa 72esima Mostra di Venezia che come le precedenti stupirà per essere
nello stesso tempo unica nella continuità di direzione artistica di Alberto
Barbera. Come è prassi tuttavia le critiche non mancheranno alle scelte della
Direzione Artistica prima e dei giurati dopo.
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