Raccontar di Cinema.blogspot.com . . .
. . .ovvero "Scrivere di un Film è il Proseguimento del Piacere di averlo visto"
Descrizione
Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.
venerdì 16 giugno 2017
mercoledì 14 giugno 2017
LE VIE DEL CINEMA DA CANNES A ROMA E IN REGIONE DAL 14 AL 18 GIUGNO
Si ripete anche quest’anno la storica rassegna Le Vie Del Cinema da Cannes a Roma e in Regione che si svolgerà nella capitale e in alcuni comuni della Regione dal 14 al 18 giugno. L’evento, che inaugura l’edizione 2017 del progetto Il cinema attraverso i grandi festival, è promossa da ANEC Lazio e vanta la prestigiosa partnership con SIAE, oltre alla consolidata collaborazione con la Regione Lazio e CityFest
- Fondazione Cinema per Roma.
- Fondazione Cinema per Roma.
La manifestazione porta in alcune sale romane e laziali una rinomata selezione di film provenienti direttamente dal 70° Festival di Cannes. Numerosi i titoli proposti in anteprima assoluta dalla Selezione Ufficiale (Concorso, Un Certain Regard e Fuori Concorso) e dalla Quinzaine des Réalisateurs, sezione particolarmente attenta alla scoperta di nuovi talenti. I film saranno tutti proiettati in versione originale con i sottotitoli.
Le sale coinvolte sul territorio romano sono l’Eden, il Fiamma e il Giulio
Cesare, ma aderiscono all’iniziativa anche il cinema Etrusco di Tarquinia, il Palma di Trevignano e il Corso di Latina, per estendere l’offerta culturale oltre i confini della capitale. Così come ha sottolineato Il Presidente della Regione Lazio Zingaretti, il quale nel suo intervento di presentazione ha ribadito l'importanza del fare cultura non solo a Roma ma anche nel territorio del Lazio. Ma ha anche lanciato una proposta per realizzare un progetto ambizioso: un Festival dei film mai visti, perché è noto che tanti film dopo il successo ai Festival non vengono distribuiti nelle sale italiane.
Cesare, ma aderiscono all’iniziativa anche il cinema Etrusco di Tarquinia, il Palma di Trevignano e il Corso di Latina, per estendere l’offerta culturale oltre i confini della capitale. Così come ha sottolineato Il Presidente della Regione Lazio Zingaretti, il quale nel suo intervento di presentazione ha ribadito l'importanza del fare cultura non solo a Roma ma anche nel territorio del Lazio. Ma ha anche lanciato una proposta per realizzare un progetto ambizioso: un Festival dei film mai visti, perché è noto che tanti film dopo il successo ai Festival non vengono distribuiti nelle sale italiane.
Il cartellone propone alcuni dei titoli più significativi del panorama
internazionale. Provenienti dal Concorso, il vincitore del Gran Premio Speciale della Giuria 120 battiti al minuto di Robin Campillo, il vincitore del Premio della Giuria Loveless del regista russo Andrey Zvyagintsev, il nuovo e atteso film del Premio Oscar® Michael Haneke Happy End, con Isabelle Huppert e Jean-Louis Trintignant e il biopic Le Redoutable, con Louis Garrel che interpreta Jean-Luc Godard, diretto dal Premio Oscar® Michel Hazanavicius.
internazionale. Provenienti dal Concorso, il vincitore del Gran Premio Speciale della Giuria 120 battiti al minuto di Robin Campillo, il vincitore del Premio della Giuria Loveless del regista russo Andrey Zvyagintsev, il nuovo e atteso film del Premio Oscar® Michael Haneke Happy End, con Isabelle Huppert e Jean-Louis Trintignant e il biopic Le Redoutable, con Louis Garrel che interpreta Jean-Luc Godard, diretto dal Premio Oscar® Michel Hazanavicius.
Presentati Fuori Concorso e inseriti in rassegna anche l’intrigante How to Talk to Girls at Parties del regista statunitense John Cameron Mitchell con Elle
Fanning e Nicole Kidman, vincitrice del premio speciale per il 70° anniversario del Festival e il misterioso Les fantômes d’Ismaël film che ha aperto il Festival di Cannes, scritto e diretto da Arnaud Desplechin, con Marion Cotillard, Charlotte Gainsbourg e Mathieu Amalric.
Fanning e Nicole Kidman, vincitrice del premio speciale per il 70° anniversario del Festival e il misterioso Les fantômes d’Ismaël film che ha aperto il Festival di Cannes, scritto e diretto da Arnaud Desplechin, con Marion Cotillard, Charlotte Gainsbourg e Mathieu Amalric.
Dalla sezione Un Certain Regard arriva invece l’italiano Dopo la guerra, pellicola sul terrorismo della giovane regista Annarita Zambrano. Peccato che non sono stati scelti altri titoli da questa sezione ricca di outsider tra i quali segnaliamo l'opera prima di Taylor Sheridan WIND RIVER che ha ricevuto a Cannes il premio come miglior regia. Ma anche
Numerosi i titoli provenienti dalla Quinzaine Des Réalisateurs: The Rider di Chloe Zhao premiato con L'Art Cinema Award, L’amant d’un jour di Philippe Garrel vincitore del Premio SACD degli autori francesi, Nothingwood, documentario diretto da Sonia Kronlud, Patti Cake$, brillante esordio del regista americano Geremy Jasper e l’italiano L’intrusa, opera seconda di Leonardo Di Costanzo.
Anche per questa edizione è prevista la partecipazione di critici cinematografici che introdurranno e svilupperanno i contenuti di alcuni film.
Il programma completo della manifestazione è disponibile online sul sito di ANEC Lazio www.aneclazio.it mentre per tutti gli aggiornamenti durante la rassegna, è possibile consultare la pagina Facebook dell’evento: Le Vie del cinema da Cannes a Roma.
INGRESSI:
Intero: 7 euro
Ridotto 6 euro per: over 65, Studenti Universitari, Iscritti SNCCI, Studenti di: Scuola d'arte cinematografica Gian Maria Volonté, Centro Sperimentale di Cinematografia, Link Campus University
Fidelity card: ogni 5 ingressi acquistati, 1 è in omaggio
Etichette:
#CANNES70,
Andrey ZVYAGINTSEV,
Michael Haneke,
Michel HAZANAVICIUS,
Robin Campillo
Ubicazione:
Roma, Italia
lunedì 12 giugno 2017
Nelle sale italiane dal 15 giugno, Parigi può attendere - opera prima di Eleanor Coppola - la recensione di Marina Pavido
Parigi può attendere -presentato
in anteprima italiana alla 13° edizione del Biografilm di Eleanor Coppola, moglie del grande cineasta Francis Ford
Coppola.
La storia prende il via, non a caso, a Cannes, dove si è da poco concluso il
festival e dove, per l’occasione, ha dovuto essere presente anche il produttore
Michael Lockwood (Alec Baldwin) insieme a sua moglie Anne (interpretata da una
splendida Diane Lane), da lui spesso trascurata a causa della sua professione.
L’uomo, subito dopo il festival, deve recarsi fuori dalla Francia per lavoro,
ma Anne non può seguirlo in aereo a causa di una forte otite. Sarà un socio in
affari di Michael, l’affascinante Jacques (l’attore e regista Arnaud Viard), ad
offrirsi per accompagnare la donna in macchina da Cannes a Parigi, dove la
coppia dovrà trascorrere qualche giorno di vacanza a casa di amici. Un viaggio
che in teoria dovrebbe durare solo sette ore, però, durerà ben due giorni, alla
scoperta delle bellezze della Francia, del buon cibo, del buon vino e,
soprattutto, di sé stessi.Una piccola e molto personale commediola romantica, in pratica, che, si presume, può avere grande importanza per chi la realizza, ma, vista da un occhio esterno, può allo stesso tempo lasciare quasi del tutto indifferenti. Di fatto, tecnicamente parlando, non v’è nulla che non vada in questa opera prima della Coppola (d’altronde ha avuto un ottimo maestro per molti anni, oltre alla possibilità di lavorare con una squadra di ricercatissimi professionisti, prima fra tutti la costumista Milena Canonero, giusto per intenderci): lo script funziona, le ambientazioni riescono a rendere perfettamente giustizia ad una nazione tanto bella quanto variegata come la Francia, la regia è pulita e priva di inutili fronzoli. Il tutto pervaso da una grazia e da una delicatezza tipiche della commedia francese (quella ben riuscita, sia chiaro). Eppure, Parigi può attendere non riesce, di fatto, a spiccare il fatidico “salto”.
Il vero problema di questo lavoro di Eleanor Coppola è proprio la mancanza di mordente, una personalità un po’ troppo debole che come conseguenza può avere soltanto il confondersi del lungometraggio nella miriade di commedie del genere che ogni anno fanno la loro apparizione in palinsesto e che, tuttavia, sembrano somigliarsi tutte tra di loro. Forse sarà proprio il fatto di essere “la moglie di”, in questo caso, a far sì che in qualche modo ci si ricordi, in futuro, del lungometraggio in questione. Eppure, la figura di Eleanor Coppola in sé indubbiamente fa molta simpatia: un’anziana ma eclettica signora con la passione per l’arte in tutte le sue forme che dopo gli ottant’anni finalmente decide di realizzare la sua opera prima. E, chissà, magari con i prossimi lavori potrà anche regalarci piacevoli sorprese.
domenica 11 giugno 2017
BIOGRAFILM 9 - 19 giugno Bologna
Biografilm Festival – International Celebration of Lives è
il primo evento interamente
dedicato alle storie di vita, che porta in Italia
il meglio del cinema biografico e documentario internazionale e ospita ogni
anno autori, registi, produttori, artisti, musicisti e grandi protagonisti
della cultura contemporanea.A Biografilm le storie di vita sono intrattenimento, grazie a una selezione di contenuti avvincenti e appassionanti che non mancano mai di coinvolgere il pubblico, ma sono anche il catalizzatore che fa riflettere e dialogare sui temi cruciali della contemporaneità.
Biografilm si propone così di diffondere opere cinematografiche di pregio, di promuovere lo scambio tra generazioni e culture diverse, di formare spettatori curiosi e consapevoli, di valorizzare i nuovi talenti, di organizzare attività di formazione e networking tra professionisti.
CINEMA
Dalla selezione delle più interessanti produzioni internazionali nasce il programma cinematografico di Biografilm, che ogni anno propone al suo pubblico oltre cento lungometraggi tra documentari e film di finzione, la maggior parte dei quali in anteprima nazionale o mondiale.
Il programma si articola in diversi percorsi, omaggi e retrospettive dedicate a personaggi indimenticabili che hanno contribuito a cambiare la nostra visione del mondo.
Le principali sezioni, competitive e non, sono: Concorso Internazionale (una giuria internazionale assegna il Best Film Award – miglior film – e il Life Tales Award – per il più travolgente racconto biografico); Concorso Italia (una giuria dedicata assegna il Biografilm Italia Award); Biografilm Europa (una selezione dedicata a significativi film di finzione europei); Contemporary Lives (una selezione di documentari che indaga grandi temi d’attualità a livello internazionale); Biografilm Music (una selezione di titoli in anteprima dedicati a personalità della musica); Biografilm Art (una selezione di titoli in anteprima dedicati al mondo dell’arte); Best of Fest (il meglio dei film premiati ai maggiori festival di documentari del mondo); Storie Italiane (una selezione di documentari dedicati a personaggi e storie che hanno influenzato significativamente il panorama culturale italiano).
BIO TO B | DOC & BIOPIC BUSINESS MEETING Bio To B | Doc & Biopic Business Meeting è l’appuntamento che Biografilm Festival - International Celebration of Lives dedica al networking business to business tra professionisti, con l’obiettivo di promuovere e supportare le produzioni italiane ed europee di documentari biografici e biopic. Il programma della durata di tre giorni, si articola tra sessioni di pitching di progetti con assegnazione di premi finali, incontri one to one, panel di approfondimento e tavole rotonde.
BIOGRAFILM PARK
Il Biografilm Park (Bio Parco) è la rassegna di eventi fuori sala di Biografilm Festival che anima ogni anno il Parco del Cavaticcio a Bologna, proponendo quotidianamente concerti, dj set, attività per bambini, spettacoli e incontri all’aria aperta. La rassegna musicale, vero cuore del Biografilm Park, offre nel mese di giugno quasi tre settimane di concerti, che raccolgono il meglio delle band indipendenti italiane e internazionali.
Ma Biografilm Park è anche street food: il Parco del Cavaticcio infatti ospita il Biografilm Food District, dove è possibile assaporare un’ampia selezione di proposte culinarie, tra piatti tipici del territorio e specialità di cucina internazionale. Nel Food District, il cibo diventa uno strumento per la diffusione di quei valori che Biografilm promuove sin dalla sua nascita: cultura, convivialità, tradizione e innovazione, qualità e rispetto per l’ambiente.
BIOGRAFILM SCHOOL
Biografilm School è l’innovativo progetto di formazione promosso da Biografilm Festival e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna rivolto a giovani dai 18 ai 25 anni nati e/o residenti a Bologna e Ravenna (e provincia) o iscritti in corso all'Università di Bologna o Ravenna o all'Accademia di Belle Arti di Bologna. La proposta formativa è legata alle attività e agli ospiti di Biografilm Festival, e si articola in momenti esclusivi di approfondimento teorico e pratico dei mestieri del cinema.
BIOGRAFILM FOOD ACADEMY
Individuando nella cultura gastronomica locale e nazionale un grande punto di forza, Biografilm mette a disposizione degli ospiti e del pubblico ogni anno una vasta scelta di prodotti eno-gastronomici eccellenti.
La Biografilm Food Academy è lo spazio che Biografilm dedica alla cultura del cibo, che da un lato offre agli ospiti internazionali di Biografilm l'esperienza di assaporare il gusto della tradizione locale, e dall’altro lato offre al pubblico dei momenti dedicati all’approfondimento dell'innovazione eno-gastronomica attraverso l’incontro con gli chef più rinomati.
SALA BIOGRAFILM
Sala Biografilm nasce dalla consolidata esperienza di Biografilm Festival | International Celebration of Lives con l'obiettivo di prolungare tutto l’anno le emozioni del festival, grazie a un appuntamento settimanale che offre in anteprima nelle sue tre sale di Milano, Bologna e Roma, i film più attesi della stagione in lingua originale.
Etichette:
Biografilm Festival
Ubicazione:
Bologna, Italia
Nelle sale italiane dall’8 giugno, La mummia diretto da Alex Kurtzman . la recensione di Marina Pavido
Nelle sale italiane dall’8 giugno, La mummia è l’ultimo, lanciatissimo blockbuster diretto da
Alex
Kurtzman, nonché remake dell’omonimo film del 1932 – diretto da Karl Freund,
con il grande Boris Karloff. Con tale lungometraggio verrà riavviata la fortunata
saga iniziata nel 1999.Ci troviamo nell’antico Egitto. La principessa Ahmanet, dopo aver ucciso suo padre ed il fratellino appena nato, che le avrebbe strappato il trono, viene mummificata viva. Circa duemila anni dopo la sua tomba viene dissotterrata ed aperta, facendola, così, risorgere e minacciando di conseguenza l’incolumità dell’intero pianeta.
Operazione rischiosa, quella di rispolverare un grande classico che ha avuto successo in passato, ma che, per quanto riguarda la relativamente recente saga che ne è nata, non ha certo avuto ciò che si dice un seguito “dignitoso”. Perché se già i tre recenti film hanno fatto storcere il naso, da un punto di vista qualitativo, a pubblico e critica, l’idea di ritornare, in qualche modo alle origini, impiegando, in questo caso, l’uso del 3D e dando vita a personaggi che hanno il difficile compito di reggere sulle proprie spalle non solo l’intero lungometraggio, ma anche – si presuppone – i prossimi a venire, di certo non lascia presagire il meglio. E infatti, purtroppo, le aspettative si sono rivelate fondate.
Di fianco ad una regia tutto sommato buona (la produzione, di fatto, ha scelto un buon mestierante in merito), con esplosioni e scene subacquee decisamente ben riuscite (e ben valorizzate da un 3D che solo in momenti come questi si è rivelato realmente utile), troviamo uno script ricco di forzature, con frequenti trovate che scadono nel ridicolo involontario ed un protagonista talmente caricato e poco credibile da non riuscire ad empatizzare con il pubblico neanche dopo quasi due ore di film.
Cosa resterà, alla fine, al pubblico? Di fatto, ben poco. Ed ecco che, dopo una visione come questa, ci troviamo a rimpiangere le piccole, preziose pellicole statunitensi degli anni Trenta, quando i mostri creati per il grande schermo erano davvero indimenticabili.
Marina Pavido
sabato 10 giugno 2017
SPLENDOR AWARDS 2017
Nel corso della puntata, condotta dal critico cinematografico Mario Sesti volti celebri si sono alternati sul palco del Teatro Rossellini di Roma per la consegna dei premi volti a celebrare i loro ultimi lavori al cinema, in teatro, in concerto o ancora le loro opere di scrittura.
Hanno ricevuto lo Splendor Awards l’attore e regista Sergio Castellitto per la destrezza e
Ed ancora Splendor Awards a Paola Cortellesi e Riccardo Milani per lo stile diverso con il quale abitano il cinema e probabilmente tutto ciò che fanno insieme; a Leonardo Di Costanzo per l’esperienza documentaria e due bellissimi film, L’intervallo e L’intrusa, che hanno dato vita a volti e mondi sconosciuti e indimenticabili; a Nicola Guaglianone, perché i suoi recenti lavori da sceneggiatore hanno ridato vitalità al cinema e alle nostre di vite; alle esordienti Marianna e Angela Fontana che in Indivisibili hanno dato valore allo stupore; ad Andrea Carpenzano per la sua inquieta ed elegante interpretazione in Tutto quello che vuoi. Infine, premiati Tommaso Paradiso, per la sua musica zuppa di citazioni e coloriture, Giulia Ambrogi, per il suo impegno e la sua dedizione nella street art, e allo scrittore Mauro Covacich per la falcata ostinata e avida della sua scrittura e del suo sguardo così palese ne La città interiore. Ma anche Isabella Ragonese per le sue ultime interpretazioni candidata ai NASTRI d'argento. (Fonte ANSA)
giovedì 8 giugno 2017
Il crimine non va in pensione è l’opera prima dell’attore Fabio Fulco - la recensione di Marina Pavido
Edda, anziana signora che vive in una casa di riposo, è
stata costretta ad impegnare la propria fede nuziale al fine di aiutare la
figlia in gravi ristrettezze economiche. In seguito a ciò, la donna viene colta
da un malore ed i suoi amici, anche loro pensionanti della medesima residenza
per anziani, decidono di organizzare una rapina – con l’aiuto dell’inserviente
Sasà – in una sala bingo della zona, al fine di aiutare la loro amica.
Indubbiamente, e già dai primi minuti, si notano ottime intenzioni da parte dell’attore/regista: il suo è uno sguardo che di certo vuol bene ai protagonisti e che denota particolare attenzione e sensibilità verso il mondo degli anziani stesso. Uno sguardo, dunque, sì onesto, ma che – vista la poca esperienza dietro la macchina da presa – risulta talvolta eccessivamente ingenuo e maldestro.
Troppo invadente, ad esempio, il commento musicale, condito da inquadrature e movimenti di macchina che tanto stanno a ricordarci un videoclip, ma che risultano, in realtà, decisamente forzate. Stesso discorso vale per i titoli di testa, quando ci vengono presentati i protagonisti alla tarantiniana maniera: una trovata tra le più abusate della storia del cinema (forse addirittura più del famoso fermo immagine a conclusione de I 400 colpi di François Truffaut).
Il resto è, purtroppo, qualcosa di fortemente prevedibile: una sceneggiatura dove, condite di quando in quando da qualche trovata divertente, fa da protagonista una serie di battute decisamente poco naturali, insieme a pericolosi buchi all’interno dello script stesso; un malriuscito tentativo di dar luce ad una storia corale (ma, si sa, nessuno è Robert Altman) e, infine, una maldestra direzione attoriale e personaggi che non sempre risultano appropriati al contesto (la scelta di Stefania Sandrelli e di Ivano Marescotti, ad esempio, non si è rivelata troppo giusta, dal momento in cui entrambi gli interpreti sono decisamente troppo giovani per impersonare due anziani in una casa di riposo).
Opera prima sentita, ma poco riuscita, dunque. Peccato. Perché il tema di base avrebbe potuto dar vita a qualcosa di decisamente interessante. Eppure, basterebbe fare un salto di pochi anni indietro per ritrovarsi davanti un’altra opera prima, anch’essa diretta da un attore, anch’essa ambientata in una casa di riposo. Stiamo parlando del delizioso Quartet, di Dustin Hoffman. Ma questa è un’altra storia.
Indubbiamente, e già dai primi minuti, si notano ottime intenzioni da parte dell’attore/regista: il suo è uno sguardo che di certo vuol bene ai protagonisti e che denota particolare attenzione e sensibilità verso il mondo degli anziani stesso. Uno sguardo, dunque, sì onesto, ma che – vista la poca esperienza dietro la macchina da presa – risulta talvolta eccessivamente ingenuo e maldestro.
Troppo invadente, ad esempio, il commento musicale, condito da inquadrature e movimenti di macchina che tanto stanno a ricordarci un videoclip, ma che risultano, in realtà, decisamente forzate. Stesso discorso vale per i titoli di testa, quando ci vengono presentati i protagonisti alla tarantiniana maniera: una trovata tra le più abusate della storia del cinema (forse addirittura più del famoso fermo immagine a conclusione de I 400 colpi di François Truffaut).
Il resto è, purtroppo, qualcosa di fortemente prevedibile: una sceneggiatura dove, condite di quando in quando da qualche trovata divertente, fa da protagonista una serie di battute decisamente poco naturali, insieme a pericolosi buchi all’interno dello script stesso; un malriuscito tentativo di dar luce ad una storia corale (ma, si sa, nessuno è Robert Altman) e, infine, una maldestra direzione attoriale e personaggi che non sempre risultano appropriati al contesto (la scelta di Stefania Sandrelli e di Ivano Marescotti, ad esempio, non si è rivelata troppo giusta, dal momento in cui entrambi gli interpreti sono decisamente troppo giovani per impersonare due anziani in una casa di riposo).
Opera prima sentita, ma poco riuscita, dunque. Peccato. Perché il tema di base avrebbe potuto dar vita a qualcosa di decisamente interessante. Eppure, basterebbe fare un salto di pochi anni indietro per ritrovarsi davanti un’altra opera prima, anch’essa diretta da un attore, anch’essa ambientata in una casa di riposo. Stiamo parlando del delizioso Quartet, di Dustin Hoffman. Ma questa è un’altra storia.
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Fabio Fulco,
Marina Pavido
Ubicazione:
Roma, Italia
NASTRI D’ARGENTO 2017: un assaggio e i pronostici sulla serata al Teatro Greco di Taormina del 1° Luglio
Si è svolta presso il MAXXI di Roma come già per la 70ma edizione l’annuncio delle candidature dei NASTRI d’Argento edizione 2017 che per certi versi ripropone con nuovi ingressi e due importanti esclusioni per via del periodo considerato le candidature dei David di Donatello.
In quella occasione appunto oltre alle pellicole adesso
escluse La Pazza Gioia e Via col Vento aveva primeggiato Indivisibili di
Edoardo De Angelis con sei statuette. Non di meno ai Nastri d’Argento
Indivisibili bissa ben sette candidature in compagnia di La Tenerezza di Gianni
Amelio e del recente film Fortunata di Sergio Castellitto che ha tenuto alta la
nostra bandiera nella selezione Un Certain Regard di Cannes grazie alla vittoria
della brava Jasmine Trinca. Ma da Cannes il Sindacato dei giornalisti ha
attinto a piene mani candidando altri due film: SICILIAN GHOST STORY di Antonio
PIAZZA e Fabio GRASSADONIA e CUORI PURI opera
prima di Roberto De Paolis. Il primo scelto come film di inaugurazione della sezione autonoma La Semaine de la Critique, il secondo selezionato alla sezione Quinzaine des Realisateurs. Quest’ultimo, dispiace dirlo, è la copia imperfetta dell’opera prima di Marco
Danieli La ragazza del Mondo. Cuori puri va infatti ad esaminare una stereotipa periferia romana, invece La Ragazza del Mondo supera questi limiti mostrandoci tale e quale la setta dei testimoni di Geova. Potremmo dire dal particolare all’universale e qui sta la differenza. Tra gli altri segnaliamo il film di Fabio Mollo Il Padre d’Italia che può contare su quattro candidature oltre lo script anche per l’attore protagonista Luca Marinelli, l’attrice protagonista Isabella Ragonese e l’attrice non protagonista Anna Ferruzzo. Ma anche il film outsider Orecchie di Alessandro Aronadio candidato come miglior commedia ha buone chance. Tra le candidature emergono Indivisibili che dovrebbe fare il pieno (6) e Sicilian Ghost Story a pari merito con Il Padre d’Italia (4) seguiti da Fortunata (3).
prima di Roberto De Paolis. Il primo scelto come film di inaugurazione della sezione autonoma La Semaine de la Critique, il secondo selezionato alla sezione Quinzaine des Realisateurs. Quest’ultimo, dispiace dirlo, è la copia imperfetta dell’opera prima di Marco
Danieli La ragazza del Mondo. Cuori puri va infatti ad esaminare una stereotipa periferia romana, invece La Ragazza del Mondo supera questi limiti mostrandoci tale e quale la setta dei testimoni di Geova. Potremmo dire dal particolare all’universale e qui sta la differenza. Tra gli altri segnaliamo il film di Fabio Mollo Il Padre d’Italia che può contare su quattro candidature oltre lo script anche per l’attore protagonista Luca Marinelli, l’attrice protagonista Isabella Ragonese e l’attrice non protagonista Anna Ferruzzo. Ma anche il film outsider Orecchie di Alessandro Aronadio candidato come miglior commedia ha buone chance. Tra le candidature emergono Indivisibili che dovrebbe fare il pieno (6) e Sicilian Ghost Story a pari merito con Il Padre d’Italia (4) seguiti da Fortunata (3).
Ma ecco le cinquine e in grassetto i nostri gradimenti:
MIGLIOR FILM -
Gianni AMELIO : LA TENEREZZA, Francesco BRUNI: TUTTO QUELLO CHE VUOI, Sergio
CASTELLITTO: FORTUNATA, Edoardo DE ANGELIS: INDIVISIBILI, Claudio GIOVANNESI: FIORE. Quest’ultimo per il pathos della
narrazione merita il premio.
MIGLIORE REGIA -
Gianni AMELIO: LA TENEREZZA, Marco BELLOCCHIO: FAI BEI SOGNI, Edoardo DE ANGELIS: INDIVISIBILI,
Ferzan OZPETEK: ROSSO ISTANBUL, Antonio
PIAZZA e Fabio GRASSADONIA: SICILIAN GHOST STORY. I due registi siciliani
insieme a Edoardo De Angelis possono aspirare al premio.
MIGLIOR REGISTA
ESORDIENTE - Vincenzo ALFIERI: I PEGGIORI, Marco DANIELI: LA RAGAZZA DEL MONDO, Roberto DE PAOLIS: CUORI PURI,
Andrea DE SICA: I FIGLI DELLA NOTTE, Fabio GUAGLIONE e Fabio RESINARO: MINE. Nella
cinquina Marco Danieli, già vincitore del David Giovane ha le maggiori chance
di bissare
COMMEDIA - L’ORA
LEGALE di Salvo FICARRA e Valentino PICONE, LASCIATI ANDARE di Francesco AMATO,
MOGLIE E MARITO di Simone GODANO, OMICIDIO ALL’ITALIANA di Maccio CAPATONDA, ORECCHIE di Alessandro ARONADIO. Come
ha spiegato la Presidente del Sindacato questa categoria attraversa un momento
complicato ed il sindacato è andato a pescare opere che possano stupire lo
spettatore. Tra queste Orecchie di Alessandro Aronadio ci sembra quella che
interpreta meglio lo stato dell’arte della commedia italiana.
SOGGETTO -
Michele ASTORI, Pierfrancesco DILIBERTO (PIF) per IN GUERRA PER AMORE,
Massimiliano BRUNO, Herbert Simone PARAGNANI, Gianni CORSI per BEATA IGNORANZA,
Nicola GUAGLIANONE per INDIVISIBILI,
Edoardo LEO per CHE VUOI CHE SIA, Fabio
MOLLO, Josella PORTO per IL PADRE D’ITALIA. Sono due i più probabili film a
cui andrà il premio: Indivisibili e Il Padre d’Italia.
SCENEGGIATURA -
Francesco BRUNI per TUTTO QUELLO CHE VUOI, Ugo CHITI, Gianfranco CABIDDU, Salvatore DE MOLA con Francesco MARINO
per LA STOFFA DEI SOGNI, Claudio GIOVANNESI, Filippo GRAVINO, Antonella LATTANZI per FIORE, Alex INFASCELLI, Francesca MANIERI per PICCOLI CRIMINI CONIUGALI, Margaret MAZZANTINI per FORTUNATA. La stoffa dei Sogni è certamente il film che merita il riconoscimento.
per LA STOFFA DEI SOGNI, Claudio GIOVANNESI, Filippo GRAVINO, Antonella LATTANZI per FIORE, Alex INFASCELLI, Francesca MANIERI per PICCOLI CRIMINI CONIUGALI, Margaret MAZZANTINI per FORTUNATA. La stoffa dei Sogni è certamente il film che merita il riconoscimento.
MIGLIOR PRODUTTORE
- Claudio BONIVENTO: IL PERMESSO – 48 ORE FUORI, Beppe CASCHETTO: FAI BEI
SOGNI, TUTTO QUELLO CHE VUOI, Beppe
CASCHETTO, Rita ROGNONI: FIORE, Attilio DE RAZZA: L’ORA LEGALE, Attilio DE RAZZA, Pier Paolo VERGA:
INDIVISIBILI, Gaetano DI VAIO, Gianluca CURTI: FALCHI, Nicola GIULIANO
,Francesca CIMA, Carlotta CALORI, Viola PRESTIERI: FORTUNATA, Nicola GIULIANO, Francesca CIMA, Carlotta
CALORI, Massimo CRISTALDI: SICILIAN GHOST STORY. Sono due le produzioni che meritano, oltre a Indivisibili anche
Sicilian Ghost Story che ha messo a nudo poeticamente una storia dolorosa per
la Sicilia.
ATTRICE PROTAGONISTA
- Giovanna MEZZOGIORNO, Micaela RAMAZZOTTI: LA TENEREZZA, Isabella RAGONESE: SOLE CUORE AMORE –
IL PADRE D’ITALIA, Greta SCARANO: LA VERITÀ STA IN CIELO, SMETTO
QUANDO VOGLIO MASTERCLASS, Sara SERRAIOCCO: LA RAGAZZA DEL MONDO – NON E’UN
PAESE PER GIOVANI, Jasmine TRINCA:
FORTUNATA. Per noi la sfida è a due tra la Isabella Ragonese e la Jasmine
Trinca, quest’ultima reduce vittoriosa da Cannes.
ATTORE PROTAGONISTA
- Renato CARPENTIERI: LA TENEREZZA, Alessandro GASSMANN, Marco GIALLINI: BEATA
IGNORANZA, Luca MARINELLI: IL PADRE
D’ITALIA, Michele RIONDINO: LA RAGAZZA DEL MONDO, Toni SERVILLO: LASCIATI ANDARE. In questo caso la partita si riduce
tra il grande Tony Servillo e il giovane lanciatissimo Luca Marinelli.
ATTRICE NON
PROTAGONISTA - Barbora BOBULOVA: CUORI PURI – LASCIAMI PER SEMPRE, Margherita BUY:
COME DIVENTARE GRANDI NONOSTANTE I GENITORI – QUESTI GIORNI, Sabrina FERILLI:
OMICIDIO ALL’ITALIANA, Anna FERRUZZO: IL
PADRE D’ITALIA, Carla SIGNORIS: LASCIATI ANDARE. La coppia formata da Barbora
BOBULOVA e Anna FERRUZZO, scelte da Francesco Munzi in Anime Nere, sono quelle che
più delle altre colleghe potrebbero aspirare al riconoscimento.
ATTORE NON
PROTAGONISTA - Claudio AMENDOLA, Luca ARGENTERO: IL PERMESSO 48 ORE FUORI, Alessandro BORGHI: FORTUNATA – IL PIÙ GRANDE SOGNO, Ennio FANTASTICHINI:
CAFFÈ – LA STOFFA DEI SOGNI, Valerio MASTANDREA: FIORE, Edoardo PESCE: CUORI PURI – FORTUNATA. Ai David avevamo preferito
Ennio Fantastichini ed aveva vinto Valerio Mastrandrea, qui diciamo che
Alessandro Borghi e Edoardo
Pesce svettano per la loro caratteristica da una parte lo sfigato e dall’altra il cattivo che ammalia.
Pesce svettano per la loro caratteristica da una parte lo sfigato e dall’altra il cattivo che ammalia.
COLONNA SONORA - Enzo AVITABILE: INDIVISIBILI, Nino
D’ANGELO: FALCHI, Stefano DIBATTISTA: SOLE CUORE AMORE, Giuliano SANGIORGI: NON
E’ UN PAESE PER GIOVANI, Giuliano TAVIANI, Carmelo TRAVIA: ROSSO ISTANBUL.
Indivisibili ha vinto il David e si conferma quello più quotato.
CANZONE ORIGINALE
- ABBI PIETÀ DI NOI musica e testi di
Enzo AVITABILE interpretata da Enzo AVITABILE, Angela e Marianna FONTANA per
Indivisibili, DONKEY FLYIN’ IN THE SKY – Musica e testi di Santi Pulvirenti
– Interpretata da THONY per In guerra per amore, HO PERSO IL MIO AMORE composta
da Cheope, Federica Abbate e Giuseppe Anastasi – interpretata da ARISA per La
verità vi spiego sull’amore, L’ESTATE
ADDOSSO musica di Lorenzo CHERUBINI – JOVANOTTI, Christian RIGANO e Riccardo
ONORI testi di L. CHERUBINI, Vasco BRONDI
– interpretata da Lorenzo JOVANOTTI per L’estate addosso, QUANDO LE
CANZONI FINIRANNO – Musica e testi di Diego Mancino, Dario Faini – Interpretata
da EMMA per La cena di Natale, ma Indivisibili non ha rivali!
Nella stessa serata per le categorie cosiddette tecniche
sono stati proclamati, come ormai è consuetudine i vincitori:
FOTOGRAFIA – tra Luca BIGAZZI: LA TENEREZZA – SICILIAN GHOST
STORY, Arnaldo CATINARI: PICCOLI
CRIMINI CONIUGALI – TUTTO QUELLO CHE
VUOI, Duccio CIMATTI: LA GUERRA DEI CAFONI, Daniele CIPRÌ: FAI BEI SOGNI –
FIORE, Gian Filippo CORTICELLI: ROSSO ISTANBUL, il Nastro d’argento è andato a Luca Bigazzi.
SCENOGRAFIA – tra
Giancarlo BASILI: LA TENEREZZA, Dimitri CAPUANI: I FIGLI DELLA NOTTE, Marco DENTICI: FAI BEI SOGNI – SICILIAN GHOST STORY, Marina PINZUTI
ANSOLINI: PICCOLI CRIMINI CONIUGALI, Alessandro VANNUCCI: SMETTO QUANDO VOGLIO
MASTERCLASS, il Nastro d’argento è andato a Marco Dentici.
COSTUMI – tra Daria
CALVELLI: FAI BEI SOGNI, Massimo CANTINI
PARRINI: INDIVISIBILI, Beatrice GIANNINI, Elisabetta ANTICO: LA STOFFA DEI
SOGNI, Patrizia MAZZON: SMETTO QUANDO VOGLIO MASTERCLASS, Cristiana RICCERI: IN
GUERRA PER AMORE, il Nastro d’argento è andato a Massimo Cantini Parrini bissando i David.
MONTAGGIO – tra Francesca CALVELLI: FAI BEI SOGNI,
Jacopo QUADRI: GUERRA DEI CAFONI, Matteo SANTI, Fabio GUAGLIONE, Filippo Mauro
BONI: MINE, Roberto SICILIANO: IL PERMESSO – 48 ORE FUORI, Giuseppe
TREPICCIONE: FIORE, il Nastro d’argento è andato a Francesca Calvelli.
SONORO in PRESA
DIRETTA – tra Stefano CAMPUS: IL PERMESSO – 48 ORE FUORI, Gianluca
COSTAMAGNA: TUTTO QUELLO CHE VUOI, Alessandro ROLLA: FORTUNATA, Remo
UGOLINELLI, Alessandro PALMERINI: SOLE CUORE AMORE, Alessandro ZANON: LA
TENEREZZA, il Nastro d’argento è andato ad Alessandro
Rolla.
Ad inizio di serata Paolo Sorrentino ha ricevuto il Nastro dell’anno insieme ai produttori italiani della serie The Young Pope per Wildside Lorenzo
Mieli e Mario Gianani, per Sky Italia, con Andrea Scrosati, Nils Hartmann,
Roberto Amoroso e Sonia Rovai. Di grande livello anche il cast creativo e
tecnico della serie: un Nastro collettivo assegnato quindi anche al talento di Umberto Contarello, Tony Grisoni e Stefano
Rulli per la sceneggiatura, Luca Bigazzi per la fotografia, Carlo Poggioli e
Luca Canfora per i costumi, Ludovica Ferrario per la scenografia, Lele
Marchitelli per le musiche, Cristiano Travaglioli per il montaggio e a Emanuele
Cecere per il sonoro.
Inoltre sono stati annunciati i due riconoscimenti dedicati
per l’attenzione al cinema civile, in particolare sul tema del lavoro a 7
minuti di Michele Placido e Sole cuore amore di Daniele Vicari.E' stato riconosciuto un Premio
anche ai due attori protagonisti di Monte di Amir Naderi, Claudia Potenza e Andrea Sartoretti per l’impegno speciale in una prova di interpretazione anche fisicamente durissima.
anche ai due attori protagonisti di Monte di Amir Naderi, Claudia Potenza e Andrea Sartoretti per l’impegno speciale in una prova di interpretazione anche fisicamente durissima.
Protagonisti della
serata anche i due vincitori dei Nastri
eccellenti di quest’annata: Roberto Faenza e Giuliano Montaldo. A Faenza è
assegnato il Nastro ‘alla carriera’ per il suo primo mezzo secolo di cinema
nell’anno del suo La verità sta in cielo sul mistero, ancora aperto, della
scomparsa di Emanuela Orlandi. A Montaldo un Nastro speciale come protagonista
di Tutto quello che vuoi, il film di Francesco Bruni in cui il regista ci ha
consegnato, come attore, un’interpretazione sorprendente che conquista anche i
più giovani, regalandoci con leggerezza
la poesia di un’inedita comicità.
Nella hall del MAXXI era presente anche Anthony Barbagallo, Assessore
al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana la quale finanzia la
serata al Teatro Antico di Taormina di sabato 1° Luglio, gran finale dei
Nastri. “Puntiamo sul cinema e la cultura anche per il rilancio economico e
turistico dell’isola. In quella occasione verrà consegnato il Nastro d’Argento
europeo 2017 a Monica Bellucci, per l’impegno nella sua ultima interpretazione
del film di Emir Kusturica “ON THE MILKY ROAD – Sulla via lattea”. Un premio
che sottolinea non solo il fascino e la bellezza di una protagonista italiana
ormai considerata in vetta allo star system mondiale, ma la vera e propria
sfida che la Bellucci ha vinto affrontando un’interpretazione impegnativa che
le scrolla di dosso l’immagine con la quale ha conquistato il pubblico e il
cinema internazionale. E’ pure stato dato l’annuncio del film vincitore nella
cinquina speciale quest’anno dedicata ai giovani tra L’estate addosso di
Gabriele Muccino, Non è un Paese per giovani di Giovanni Veronesi, Piuma di
Roan Johnson, Slam-Tutto per una ragazza di Andrea Molaioli The start up-Accendi il tuo futuro di
Alessandro D’Alatri. Con tanti
ringraziamenti da parte
dell’interessato è stato premiato Piuma di Roan Johnson.
dell’interessato è stato premiato Piuma di Roan Johnson.
In conclusione di serata sono stati proclamati i
“Biraghi” le iniziative per il cinema
giovane insieme a Nuovo Imaie e SIAE. Dedicati al ricordo di Josciua Algeri giovane
protagonista di Fiore, scomparso tragicamente da pochi mesi, quest’anno i Premi
‘Guglielmo Biraghi’ per gli esordienti vanno, a Roma, a Brando Pacitto (L’estate addosso, Piuma) e Daphne Scoccia
(Fiore) con due menzioni speciali per Andrea Carpenzano (Tutto quello che vuoi)
e Vincenzo Crea (I figli della notte).
Doppio Biraghi, a Taormina, anche per Angela e Marianna
Fontana (Indivisibili). Con due ‘borse’ di formazione si aggiungono al palmarès
dei ragazzi per il secondo anno i Biraghi-Nuovo Imaie 2017, che il Sngci
ringrazia per la collaborazione, per i giovanissimi protagonisti di Il permesso
48 ore fuori Valentina Bellè e Giacomo Ferrara , premiati, stasera proprio
dal regista del film, Claudio
Amendola.
Amendola.
La Patron della serata Laura Delli Colli, coadiuvata da Maurizio Di Rienzo, ha salutato infine cinque
registi e altrettanti titoli non troppo facili da trovare in sala, che meritano
invece di essere più visti, recuperati oltre una distribuzione difficile,
magari dal circuito delle rassegne e dei festival di qualità. Il SNGCI ha
deciso di segnalarli all’attenzione degli esercenti più attenti al cinema
indipendente ma anche dei direttori di festival e dell’associazionismo
culturale. Si inaugura così un’iniziativa del Sindacato riservata al cinema
indipendente, o comunque ad autori e titoli capaci di portare sullo schermo
contenuti e storie capaci di provocare nuove emozioni. O cogliere spunti di denuncia e riflessione
sociale poco frequentati anche da molto cinema d’autore. Ecco i titoli:
Cronaca di una passione di Fabrizio Cattani: La crisi
economica attraverso un dramma sociale e personale in una tragedia di ordinaria
quotidianità
L’accabadora di Enrico Pau: Una Sardegna inedita
nell’esplorazione di riti e credenze antiche, ancora vive.
La notte non fa più paura
di Marco Cassini: Una riflessione anche esistenziale sul terremoto
dell’Emilia. I sopravvissuti, molti operai, tra dolore, rabbia e ricostruzione
My Italy di Bruno Colella: Originale, curioso, colto.
Quattro grandi artisti contemporanei in un inedito road movie che racconta
l’Italia e gli italiani
Talking to the trees di Ilaria Borrelli: La piaga del
turismo sessuale sulle bambine, in Thailandia e il coraggio di una donna,in una
piccola grande storia di denuncia.
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Ubicazione:
98039 Taormina ME, Italia
martedì 6 giugno 2017
KARAWANFEST - 6 / 11 GIUGNO 2017
AL VIA A ROMA A INGRESSO GRATUITO LA SESTA EDIZIONE DEL FESTIVAL CHE TRATTA I TEMI DELLA CONVIVENZA CON LE COMMEDIE IN UN’INEDITA VESTE OPENAIR, TRA I CORTILI DI TOR PIGNATTARA E PIGNETO
6 giorni di cinema e incontri dedicati al tema: Illuminando
le paure
6 cortili · 8 film · 2 anteprime italiane · 1 anteprima
europea
ospiti Pegah Ferydoni e Arifur Rahman
Dal 6 all’11 giugno torna a Roma KarawanFest, il primo e
unico evento cinematografico che - a ingresso gratuito fino a esaurimento posti
- tratta i temi della convivenza e dell’incontro tra culture in tono
programmaticamente non drammatico, puntando a ribaltare stereotipi e cliché e
proponendo visioni non convenzionali.
Per la sua sesta edizione Karawan torna alle origini nomadi,
migrando di sera in sera nei cortili di Tor Pignattara e del Pigneto, e
illuminando con la luce del grande cinema le paure e le diffidenze, per
favorire momenti di incontro proprio nei cortili, luoghi naturali dello scambio
e della condivisione. Nato a Tor Pignattara nel 2012, il progetto mette il
cinema al centro di un percorso di coesione sociale e reciproca conoscenza, per
riappropriarsi di spazi comuni nel segno della condivisione e dell’arricchimento
culturale.
Dal 6 all’11 giugno, Karawan presenterà, ogni sera in un
cortile diverso, commedie, racconti di formazione e documentari brillanti, con
un’attenzione sempre particolare rivolta alle nuove generazioni di autori e
registi emergenti. 8 film rappresentativi delle comunità più numerose del
territorio, tutti in lingua originale con sottotitoli in Italiano, molti dei
quali in anteprima. Film da tutto il mondo, che raccontano storie di paure
superate, rovesciate, cancellate attraverso piccoli grandi atti di coraggio e
apertura. Che non sono atti eroici o gesta esemplari, ma creazioni, scoperte,
dialoghi, scommesse, amori. Gesti semplici, che ogni giorno si osservano nelle
strade dei nostri quartieri, e che sono rievocate nei film in programma, nei
laboratori, nelle storie che saranno raccontate al festival. Insieme.
Ogni film sarà introdotto da incursioni e performance
artistiche per avvicinare il pubblico alla cultura delle comunità presenti, a
cura di Asinitas Onlus, partner del progetto, che presenterà anche racconti
provenienti da diverse tradizioni culturali con Narramondi: un gruppo misto di
giovani donne cantastorie italiane e straniere.
Un’altra importante novità del 2017 è il gemellaggio con
l’analoga manifestazione milanese Cinema di Ringhiera, ideata e diretta da
Antonio Augugliaro, co-regista di Io sto
con la sposa e realizzata dall’associazione Nuovo Armenia. Entrambe le
manifestazioni sono sostenute dal MiBACT con il contributo di MigrArti II
edizione 2017, e condividono oltre alle tematiche, la natura itinerante nei
cortili dei palazzi, a stretto contatto con le comunità e la cittadinanza.
Anche il tema sarà comune: illuminando le paure. Con la luce del cinema, della
cultura, dell’incontro, della condivisione. Questo gemellaggio, insieme alla
collaborazione con Yalla Shebab Film Festival di Lecce, ha l’obiettivo di
costituire un network su scala nazionale per lo scambio e la circuitazione dei
film selezionati, e creare una tessitura che unisca le realtà in un racconto
corale, radicato nel locale ma che assume contestualmente anche una dimensione
nazionale.
Si parte oggi martedì 6 giugno, dal cortile della Biblioteca
Goffredo Mameli al Pigneto dove verrà proiettato in anteprima europea, grazie
alla collaborazione dell’Ambasciata del Bangladesh, Kingdom of Clay Subjects,
la folgorante opera prima del giovane regista bengalese Bijon. Nel segno di
Satyajit Ray e Vittorio De Sica, il film è un’ode al diritto al sogno e al
futuro, alla conoscenza come forma di libertà. Sarà presente per incontrare il
pubblico il creative producer del film, Arifur Rahman. Abbiamo scelto di
partire dal Bangladesh con un’opera così potente per dare voce ai talenti
artistici e alla ricchezza culturale del paese da cui proviene la più grande
comunità bengalese d’Europa, quella di Tor Pignattara.
Proprio per guardare alle comunità e al territorio con uno
spirito europeo, Karawan in collaborazione con il Goethe-Institut Rom e il
Forum Austriaco di Cultura per il secondo anno propone il progetto Making Heimat,
per contribuire a illuminare di nuovi significati i concetti di identità e
cittadinanza, a partire dall’intraducibile parola tedesca Heimat, e sollecitare
l’opinione pubblica su quanto i confini possano essere spostati per includere e
non per escludere. Con il Forum Austriaco verrà presentato il docufilm KINDERS,
scelto per la consueta matinée che Karawan dedica alle scuole del territorio.
In collaborazione con il Goethe-Institut Rom verrà presentato martedì 7 giugno 300 Worte Deutsch (300 parole in tedesco),
frizzante commedia turco-tedesca sull’Islamofobia, in cui un corso accelerato
di tedesco per far ottenere la cittadinanza a un gruppo di giovani turche,
diventa anche l’occasione della presa di coscienza come donne. Sarà presente
l’attrice protagonista Pegah Ferydoni, star di Donne senza uomini e Kebab for
Breakfast, che incontrerà il pubblico e le donne della scuola di italiano per
donne straniere del Centro Interculturale Miguelim, con le quali condivideremo
prima della proiezione anche il momento dell’Iftar, il pasto serale che spezza
il digiuno del Ramadan.
Il 10 giugno Karawan Fest accoglie a Roma gli amici di
Cinema di Ringhiera, che presenteranno il docufilm Patience, patience… Tu iras
au paradis in vista dello “scambio” che avverrà il 24 giugno, quando Karawan
porterà a Milano il documentario Luoghi comuni di Angelo Loy, prodotto da
Asinitas. Infine, domenica 11 giugno gran finale in salsa carioca a Largo
Raffaele Pettazzoni, adiacente il parco Giordano Sangalli: una festa dedicata
all’unione di popoli e culture nel segno di sport e cinema. Verranno proiettati
due film legati al mondo del calcio, dove il campo diventa luogo di socialità e
spazio pubblico di condivisione. Per l’occasione saranno coinvolte associazioni
della rete G2 che operano per la promozione dei diritti delle seconde
generazioni e per portare un nuovo concetto di cittadinanza.
KarawanFest 2017 aderisce ai festeggiamenti per i 90 anni di
Tor Pignattara e alla campagna per il riconoscimento del quartiere come nuovo
rione di Roma.
PRESENTAZIONE ALLE FOSSE ARDEATINE DEL DOC 'ALLA RICERCA DELLE RADICI DEL MALE' DI ISRAEL CESARE MOSCATI
Per la prima volta una proiezione nel Sacrario delle Fosse
Ardeatine:
quella del documentario di Israel Cesare Moscati, 'Alla ricerca
delle radici del male' prodotto da Clipper Media con Rai Cinema
Si tiene domani, mercoledì 7 giugno 2017, alle ore 20:00
presso il Sacrario delle Fosse Ardeatine di Roma (via Ardeatina, 174),la
proiezione - prima volta in assoluto nel luogo della strage del marzo 1944 -
del film documentario Alla ricerca delle radici del maledi Israel Cesare
Moscati, regia diPiero D'Onofrio e Israel Cesare Moscati, girato in parte
proprio alle Fosse Ardeatine e prodotto da Clipper Media con RaiCinema.
All'evento, saranno presenti il Capo di Stato Maggiore gen. Claudio Graziano,
il gen. Rosario Aiosa e Noemi Di Segni, presidente dell'UCEI, oltre al regista
e alcuni protagonisti del documentario e dei partner dell'iniziativa - Rai
Cinema; Clipper Media; MIBACT; MIUR-Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio;
Regione Lazio; Comunità ebraica di Roma e Unione Comunità Ebraiche Italiane –
UCEI.
Il documentario racconta storie di donne e di uomini della
Shoah che hanno
subìto il male più atroce, assoluto. Raccontate da figli e
nipoti, vittime anch’essi del dolore. Accanto a loro, altre storie,
apparentemente contrapposte. Quelle dei figli e nipoti dei carnefici, dei
nazisti, che quelle donne e quegli uomini hanno massacrato. Sorprendentemente,
ma forse no, si è di fronte ad un dolore altrettanto assoluto, provocato dalle
colpe infami dei loro padri e nonni. Un viaggio in alcuni dei luoghi in cui il
male è avvenuto, luoghi simbolo della dolorosa memoria del Novecento: dal campo
di sterminio di Auschwitz-Birkenau, al campo di concentramento di Plazow, alla
pace del bosco di Niepolomice, in Polonia, tutti silenti testimoni del
massacro. Il “Binario 21” di Milano, da cui partiva il treno dei deportati e le
Fosse Ardeatine a Roma, simbolo della Resistenza al nazi-fascismo. Nel film,
ognuno di questi luoghi fa da scenario ad un evento straordinario: qui i figli
e i nipoti della Shoah si incontrano, per la prima volta davanti alla macchina
da presa, con i discendenti dei nazisti, per parlarsi, raccontarsi le
reciproche storie di dolore. Un viaggio nel profondo dell’animo umano, alla
ricerca delle radici del male. Con un messaggio finale di speranza per il
futuro, nella consapevolezza che, perché il passato non si ripeta, la Storia,
così come le tante e diverse storie dei protagonisti di questo film, debba
essere compresa, oltre che ricordata.
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